i'm a monkey
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lunedì 17 novembre 2008
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l'ho visto ieri sul digitale
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un filmetto.......pensavo che fosse molto di più un mattone questo film.........
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serpico
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sabato 13 settembre 2008
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se hai letto il libro non vederlo
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ragà è una cosa oscena ...
io l'ho iniziato a vedere e dopo 3/4 d'ora l'ho tolto per la "disperazione" ... ma come si fa a stravolgere così il capolavoro di Dumas??
Cambiamenti clamorosi che non lasciano indifferente chi ha letto il libro (anzi) !! addirittura sono arrivati ad inventarsi un amicizia che risale all'infanzia tra Edmond e Fernand (solo per citarne una) ...
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pelder76
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lunedì 19 maggio 2008
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io vado un po' controcorrente...
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Sarà perchè al contrario degli altri recensori io non ho letto il libro, ma a me il film è piaciuto moltissimo.
Non credo si debba giudicare una pellicola in base alla fedeltà rispetto al libro da cui è tratta, ma semplicemente se riesce a infondere emozioni: grazie a questo mio "credo filosofico" ho saputo apprezzare numerosi film, che, nonostante si discostassero parecchio dal libro da cui erano tratti, riuscivano a comunicarmi tante sensazioni; di contro esistono tanti film in tutto e per tutto uguali alla sceneggiatura originale che però non ti lasciano nulla.
Comunque, per farla breve, Monte Cristo è a mio giudizio un gran film con un ottimo cast (Richard Harris sopra tutti), una pregevole fotografia e una semplice e discreta colonna sonora.
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delfino
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lunedì 19 maggio 2008
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ne resta solo il titolo
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Se ne sono visti tanti di film tratti da best sellers,chi più chi meno fedele.E' indubbia la difficoltà e soprattutto la differenza comunicativa della trasposizione,ma questo film è tanto dire che sia "tratto" dal romanzo di Dumas. La trama non è solo semplificata,ma totalmente stravolta dei passaggi più significativi,con l'effetto di perdere per strada il messaggio che l'autore del libro ha voluto comunicare (andatevi a leggere la lettera contenuta nell'ultima pagina).
Probabilmente,questa versione,potrebbe essere apprezzata come film a se,dissociato dal romanzo,ma come lettore,mi sento preso in giro.
Dov'è l'uomo di scienza,dov'è l'onnipotenza,dov'è la classe di chi non risolverebbe mai tutto con una scazzottata,dov'è il mistero?Qualcuno "onori" questa fantastica storia con un bel film
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Se ne sono visti tanti di film tratti da best sellers,chi più chi meno fedele.E' indubbia la difficoltà e soprattutto la differenza comunicativa della trasposizione,ma questo film è tanto dire che sia "tratto" dal romanzo di Dumas. La trama non è solo semplificata,ma totalmente stravolta dei passaggi più significativi,con l'effetto di perdere per strada il messaggio che l'autore del libro ha voluto comunicare (andatevi a leggere la lettera contenuta nell'ultima pagina).
Probabilmente,questa versione,potrebbe essere apprezzata come film a se,dissociato dal romanzo,ma come lettore,mi sento preso in giro.
Dov'è l'uomo di scienza,dov'è l'onnipotenza,dov'è la classe di chi non risolverebbe mai tutto con una scazzottata,dov'è il mistero?Qualcuno "onori" questa fantastica storia con un bel filmone di 3 ore e mezza
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maryluu
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lunedì 14 gennaio 2008
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nella vita siamo tutti re o pedoni
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Il film è un capolavoro. La storia è davvero affascinante, ricca di colpi di scena, emozionante e completa sotto tutti i punti di vista. Inizia con un semplice complotto condro Edmond Dantes, che portando alla sete di vendetta il protagonista, ci fa vivere molteplici avventure, e intrighi intelligenti, che alla fine film non potremo che aver voglia di rivivere. Che la storia segua la trama del famoso romanzo di Dumas è evidente, vista la perfezione dei contenuti, che non poteva che essere frutto di un grande artista. Gli attori sono molto professionali e idonei alla loro parte. Soprattutto il bello e severo Caviezel, di cui ho ancora impressi nell'anima i profondi occhi blu e l’affascinante Dagmara Dominczyk nel ruolo di Mercedes, l'amore del protagonista.
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Il film è un capolavoro. La storia è davvero affascinante, ricca di colpi di scena, emozionante e completa sotto tutti i punti di vista. Inizia con un semplice complotto condro Edmond Dantes, che portando alla sete di vendetta il protagonista, ci fa vivere molteplici avventure, e intrighi intelligenti, che alla fine film non potremo che aver voglia di rivivere. Che la storia segua la trama del famoso romanzo di Dumas è evidente, vista la perfezione dei contenuti, che non poteva che essere frutto di un grande artista. Gli attori sono molto professionali e idonei alla loro parte. Soprattutto il bello e severo Caviezel, di cui ho ancora impressi nell'anima i profondi occhi blu e l’affascinante Dagmara Dominczyk nel ruolo di Mercedes, l'amore del protagonista. Il regista famoso per "Fandango" non poteva cimentarsi in un'opera migliore. Non ho davvero nulla da ridire. Non un applauso ma mille. Consigliatissimo.
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faby
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sabato 15 settembre 2007
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silenzio..
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veronica
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domenica 9 settembre 2007
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un messaggio per tutti
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voi criticate tanto questofilm che invece secondo me è in assoluto uno dei film più belli..o letto anke io il libro di dumas..bel libro ok ma vi rendete conto che almeno il 70% di quel libro è ricco di futilità?!Il nostro illustre dumas era un grandioso genio della letteratura ma anche,come è giust che sia, interessato ad un ricco guadagno!!é infatti vero che dumas veniva pagato a righe pertanto ha ampollato questo romanzo di intrecci completamente inutili come la storia di valentine!!Il regista di questo film è invece riuscito a trarre la vera storia di questo libro e a farla ruotare atorno a quei pochi personaggi principali..d è per questo che adoro questo film...inoltre l'interpretazione degli attori è STRAORDINARIA!!!!!!!!
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houseoftherisingsun
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giovedì 2 agosto 2007
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sembrava montecristo invece era una c.....
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Proprio stasera ho finito di leggere il libro. Fantastico, un capolavoro, niente da dire. Bene, ho inziato il film sperando che la trasposizione cinematografica fosse almeno degna di avere sembianze letterarie. Nulla di tutto ciò e peggio...questa storia non è Montecristo. Dumas! Fossi in te li citerei per aver copiato il marchio!
Non trovo senso a questo film che non ho finito di vedere per amore del libro.
La scena della mongolfiera...forse l'unica a simboleggiare Edmond Dantes che, figlio della divina provvidenza, scende sui mortali a fare giustizia. E' l'unico senso che trovo a quella scena che pur essendo la più assurda è forsa la più simbolica. Un film da non vedere mai, soprattutto se si è letto il libro.
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Proprio stasera ho finito di leggere il libro. Fantastico, un capolavoro, niente da dire. Bene, ho inziato il film sperando che la trasposizione cinematografica fosse almeno degna di avere sembianze letterarie. Nulla di tutto ciò e peggio...questa storia non è Montecristo. Dumas! Fossi in te li citerei per aver copiato il marchio!
Non trovo senso a questo film che non ho finito di vedere per amore del libro.
La scena della mongolfiera...forse l'unica a simboleggiare Edmond Dantes che, figlio della divina provvidenza, scende sui mortali a fare giustizia. E' l'unico senso che trovo a quella scena che pur essendo la più assurda è forsa la più simbolica. Un film da non vedere mai, soprattutto se si è letto il libro.
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ziogiafo@gmail.com
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martedì 24 luglio 2007
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l'ultima versione...
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ziogiafo - Montecristo (The Count of Montecristo) USA-Gran Bretagna 2002 - Ennesima riduzione cinematografica di uno dei romanzi più letti al mondo, oggetto di continue ed innumerevoli trasposizioni più o meno valide, da quelle più antiche e prestigiose televisive a quelle più recenti per il cinema. Nessuno però a mio avviso, ancora oggi è riuscito a centrare appieno l’ imbattibile fascino che Alexandre Dumas padre riuscì a dare al suo capolavoro. Una storia avvincente che appassiona ed emoziona, che nasce dall’invidia e sfocia in un’atroce ed impagabile vendetta. Edmond Dantès, è il protagonista del romanzo, un giovane ufficiale della marina mercantile, un uomo pieno di vita, generoso e con grandi progetti, prossimo al matrimonio con la sua amata Mercedes, improvvisamente rimane vittima di un losco complotto che lo porta suo malgrado, ad essere accusato come cospiratore di Napoleone.
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ziogiafo - Montecristo (The Count of Montecristo) USA-Gran Bretagna 2002 - Ennesima riduzione cinematografica di uno dei romanzi più letti al mondo, oggetto di continue ed innumerevoli trasposizioni più o meno valide, da quelle più antiche e prestigiose televisive a quelle più recenti per il cinema. Nessuno però a mio avviso, ancora oggi è riuscito a centrare appieno l’ imbattibile fascino che Alexandre Dumas padre riuscì a dare al suo capolavoro. Una storia avvincente che appassiona ed emoziona, che nasce dall’invidia e sfocia in un’atroce ed impagabile vendetta. Edmond Dantès, è il protagonista del romanzo, un giovane ufficiale della marina mercantile, un uomo pieno di vita, generoso e con grandi progetti, prossimo al matrimonio con la sua amata Mercedes, improvvisamente rimane vittima di un losco complotto che lo porta suo malgrado, ad essere accusato come cospiratore di Napoleone. Da quel momento in poi l’esistenza di Edmond cambia totalmente, e la sua vita diventa un vero calvario, perderà la Fede e alimenterà una sete di vendetta verso tutti coloro che gli hanno fatto del male, e si trasformerà in un altro uomo. Così dopo tanta disperazione e moltissimi anni di prigionia trascorsi in un tremendo carcere di massima sicurezza, dal quale fuggirà, dopo aver subìto crudeli maltrattamenti, si presenterà in seguito all’alta società parigina per incanto, come il facoltoso e misterioso Conte di Montecristo, pronto per dare inizio al suo accuratissimo piano di regolamento di conti. Nel film, nella prima parte il regista Kevin Reynolds dà un buon taglio cinematografico alla complessa storia, con tempi cadenzati e rispettando i dialoghi, poi in seguito si dedica con maggior impegno alle scene di azione, che sono più una costante prerogativa delle produzioni americane, anche se risolutive ed avvincenti ma si discostano un pò dall’epoca del racconto. Comunque… il film è fruibile, certo non può assolutamente competere con l’eccellente narrativa del grande autore, che nel testo scritto, si sofferma su minuziosi dettagli, sugli angoscianti stati d’animo e sulla varietà dei personaggi, che in questa versione vengono parzialmente introdotti, tutto fila all’insegna dell’essenziale, con una sceneggiatura che ha operato diversi tagli rispetto al libro e che si concede un finale del tutto diverso da quello originale. Il dramma del Conte di Montecristo è un classico della letteratura dell’ottocento, che ancora oggi desta molto interesse per la ricchezza della storia e per i continui colpi di scena che coinvolgono ed appassionano anche un pubblico più distratto. Molto bravo James Caviezel nella parte di Edmond Dantès. Immenso Richard Harris con la sua memorabile interpretazione dell’abate Faria, personaggio fulcro di questa bellissima storia. Molto accurata la fotografia… ma tutto ciò non basta ancora. Aspettiamo la prossima versione. Buona visione! Cordialmente ziogiafo.
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martin
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domenica 13 maggio 2007
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il fake di montecristo
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"Il Conte di Montecristo", capolavoro letterario di 1500 pagine, viene ridotto a questo? In questo sceneggiato c'è troppa fantasia, troppa rielaborazione, è il caso di dire "quando il troppo stroppia". Dov'è finito l'episodio, molto ampio nel romanzo, di Albert di Morcerf (e non Alberto Mondego) e Franz D'Epinay a Roma, qui solo tratteggiato a grandi linee? La fredda logica calcolatrice di Edmond Dantés, ora Conte di Montecristo, dov'è sparita? E soprattutto, come si può capovolgere in questo modo, e risolverle in modo così sbrigativo e approssimativo, le sorti di Villefort, Danglars e Morcerf (Fernand)? Villefort, anche se non viene detto, scappa: la prigione è un vagheggiamento inutile; Danglars non viene impiccato da Montecristo, fugge a sua volta a Roma, dove viene catturato da Luigi Vampa e graziato dal conte stesso; Morcerf non viene ucciso dopo un mirabolante duello alla spada, ma si spara nella propria villa dopo l'abbandono di Mercedes e di Albert.
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"Il Conte di Montecristo", capolavoro letterario di 1500 pagine, viene ridotto a questo? In questo sceneggiato c'è troppa fantasia, troppa rielaborazione, è il caso di dire "quando il troppo stroppia". Dov'è finito l'episodio, molto ampio nel romanzo, di Albert di Morcerf (e non Alberto Mondego) e Franz D'Epinay a Roma, qui solo tratteggiato a grandi linee? La fredda logica calcolatrice di Edmond Dantés, ora Conte di Montecristo, dov'è sparita? E soprattutto, come si può capovolgere in questo modo, e risolverle in modo così sbrigativo e approssimativo, le sorti di Villefort, Danglars e Morcerf (Fernand)? Villefort, anche se non viene detto, scappa: la prigione è un vagheggiamento inutile; Danglars non viene impiccato da Montecristo, fugge a sua volta a Roma, dove viene catturato da Luigi Vampa e graziato dal conte stesso; Morcerf non viene ucciso dopo un mirabolante duello alla spada, ma si spara nella propria villa dopo l'abbandono di Mercedes e di Albert. Soprattutto, ALBERT NON E' FIGLIO DI DANTES! Se lo scopo del film era quello di raccontare una storia d'amore totalmente inventata (Dantés alla fine non rivedrà MAI PIU' Mercedes) su una vicenda molto più complessa e articolata, lo scopo è stato raggiunto perfettamente e il film meriterebbe davvero di essere visto. Tuttavia, mi sembra che un buono sceneggiatore potesse fare meglio di un riadattamento "per i giovani", perchè questa è la mia impressione; Di questi tempi, inventare storie d'amore riuscite non mi sembra poi così difficile, senza il bisogno di accorrere ai GRANDI della letteratura per ricavarne questo SCEMPIO.
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(di niki)
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