iosonoleggenda691
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sabato 3 agosto 2013
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straordinario
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Un film elegantissimo e esteticamente perfetto. Riesce a rapirti nei suoi colori e nelle sue sensazioni facendoti vivere la drammatica storia di un amore impossibile tra due amanti nella Hong Kong degli anni '60. Un amore fatto di sguardi e silenzi, con una sensualità appena accennata. Una visione da vivere lasciandosi trasportare dalle emozioni per renderla indimenticabile.
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giovedì 11 aprile 2013
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l'elegante passo della signora chan...
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Una delle cose che si apprezzano di più in questo capolavoro di Wong Kar-wai è proprio l'incedere elegante e sinuoso di Maggie Cheung mentre rincasa dal lavoro, quando esce per comprare la cena, quando sale e scende le scale. Questa opera è strutturata sulla dilatazione temporale, sul "fermarsi un attimo, respirare e riflettere", con le inquadrature ricercate, bellissime e la musica, dolce e malinconica, che entra dentro a colpire direttamente il cuore. Un film triste, certo, ma con una grazia nel toccare l'argomento trainante che forse non si era mai vista. Solo Caude Sautet avrebbe potuto arrivare a tanto, ma qua l'ambientazione orientale dei primi anni sessanta è fondamentale. Persino Parigi ne sarebbe uscita sconfitta.
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Una delle cose che si apprezzano di più in questo capolavoro di Wong Kar-wai è proprio l'incedere elegante e sinuoso di Maggie Cheung mentre rincasa dal lavoro, quando esce per comprare la cena, quando sale e scende le scale. Questa opera è strutturata sulla dilatazione temporale, sul "fermarsi un attimo, respirare e riflettere", con le inquadrature ricercate, bellissime e la musica, dolce e malinconica, che entra dentro a colpire direttamente il cuore. Un film triste, certo, ma con una grazia nel toccare l'argomento trainante che forse non si era mai vista. Solo Caude Sautet avrebbe potuto arrivare a tanto, ma qua l'ambientazione orientale dei primi anni sessanta è fondamentale. Persino Parigi ne sarebbe uscita sconfitta. Un'ambientazione superba ricercata nel dettaglio, soprattutto nei vestiti dei protagonti, tutto viene racchiuso in un'ellisse magica di gesti, sguardi, pensieri che coinvolgono lo spettatore fin dalla prima frase della voce fuori campo. Il signor Chow (Tony Leung) e la signora Chan (Maggie Cheung) sono vicini di casa, hanno purtroppo entrambi un sospetto che diventa certezza. La moglie di lui e il marito di lei sono amanti. Tragedia? Disperazione? No, prendono tempo. Si aiutano a capire e... a sopravvivere. Escono insieme, i primi sguardi, le prime confidenze, le sigarette fumate da lui in modo elegante e la pioggia che a volte li avvolge in un alone misterioso di tristezza e speranza... Si innamorano anche loro, ma il carattere gentile ma troppo timoroso di lui blocca un'eventuale relazione "vera". Ora anche loro due sanno, come dice Chow - "Adesso so come è potuto accadere" - . La musica è parte integrante del film, un ritornello che non stanca mai e imprime ulteriore concretezza alle immagini. Il genio di Wong Kar-wai lo si nota in un prezioso artificio. I due amanti (la signora Chow e il signor Chan) non vengono mai inquadrati in viso, si sentono parlare o salire le scale, entrare in casa oppure al telefono ma sempre di spalle, lasciando una curiosità incredibile allo spettatore. Il timoroso signor Chow, quando esita nel chiedere un piacere alla signora Chan e poi quasi spiazzato nel ringraziare il signor Chan dell'oggetto portatogli da un viaggio d'affari. Dei due certo lei (la signora Chan) è la più risoluta, anche se soffre molto, ma sa già dentro di lei che non lascerà mai il marito. Divertente il fatto che molte volte venga citato il gioco del "majong", una specie di istituzione in oriente, tanto da diventare il motivo di un mancato rientro a casa (la moglie del principale della signora Chan) oppure motivo di allegria nel giocarlo per ore a notte fonda. Straordinarie le sequenze, a volte ripetute più volte con piccole "varianti", dei due protagonisti che cercano, immaginando le situazioni, di ricreare gli attimi importanti vissuti dai loro partners in occasioni più disparate. Un gioco crudele verso se stessi, ma vissuto in sintonia e necessario per immaginare, cercando al tempo stesso una possibie spiegazione alla storia d'amore dei due amanti. In particolare la signora Chow, quando sale le scale verso l'appartamento non ha nulla da invidiare alla signora Chan, ma quest'ultima ha davvero qualcosa in più. Una grazia ed eleganza senza pari, si notano grazie anche alle immagini volutamente rallentate. Un'altra sequenza da citare, la finestra ovale che inquadra la signora Chow nell'agenzia dove lavora, al telefono con l'amante per decidere sul prossimo incontro. Un film elegante e bellissimo, unico. - di "Joss" -
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luis23
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domenica 22 aprile 2012
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...l'amore che poteva essere e non è stato
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Si parte da: una donna sposata e un uomo sposato si incontrano durante le rispettive solitudini. I loro coniugi poer motivi di lavoro sono lontani.
Sembrano essere ognuno la parte debole della coppia a cui appartengono: i loro rispettivi consorti sono tra loro amanti.
Da questa situazione di mortificazione comune si fa largo un sottile, discreto, elegante e poi profondo sentimento.
Ciò accade mentre seguono insieme il cinico svolgersi del tradimento che stanno subendo dai loro insulsi compagni e che, scientemente, mai si vedono nel film. Così come mai si assiste alla banalizzazione del loro amore. Perché rendere il loro amore simile a quello dei loro insulsi coniugi ?
O forse semplicemente non ci riescono : Lui: "se avessi un biglietto in più, verresti via con me?" .
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Si parte da: una donna sposata e un uomo sposato si incontrano durante le rispettive solitudini. I loro coniugi poer motivi di lavoro sono lontani.
Sembrano essere ognuno la parte debole della coppia a cui appartengono: i loro rispettivi consorti sono tra loro amanti.
Da questa situazione di mortificazione comune si fa largo un sottile, discreto, elegante e poi profondo sentimento.
Ciò accade mentre seguono insieme il cinico svolgersi del tradimento che stanno subendo dai loro insulsi compagni e che, scientemente, mai si vedono nel film. Così come mai si assiste alla banalizzazione del loro amore. Perché rendere il loro amore simile a quello dei loro insulsi coniugi ?
O forse semplicemente non ci riescono : Lui: "se avessi un biglietto in più, verresti via con me?" . Lei : " se avessi un biglietto in più mi porteresti con te?" sono domande che pensano di farsi ma che non si rivolgono l'uno all'altra, mai.
Molti anni più tardi lui torna in quella casa dove si erano conosciuti, per cercarla di nuovo. Chiede informazioni ad un vicino di appartamento il quale risponde che non ci sono più i coniugi di tanto tempo prima ma solo "una donna con un bambino". L'uomo sconsolato, mentre va via, si sofferma sul corridoio davanti alla porta di quell'appartamento nel quale anni prima viveva la donna che aveva amato e che probabilmente ama ancora. Quella porta che ha rappresentato nel passato tutte le ragioni che hanno impedito al loro amore di vivere. Ora quella porta gli impedisce anche di sapere che al di là di essa "la donna col bambino" è ancora lei.
Predisposti ad amare, ad amarsi l'un l'altro ma impossibilitati a farlo fino in fondo per quello che in oriente chiamano "carma".
Fatalità che dà alla vita un indirizzo piuttosto che un altro.
La musica lenta accompagna le scene lente anch'esse che , per questo, rendono struggente un amore con le carte in regola per essere vissuto ma che la vita non ha gradito, non ha consentito. Tassativamente.
La fotografia, i costumi, gli ambienti e la scenografia in generale contribuiscono a fare, di un film che fa male a cominciare dalla pelle, un inno ad un amore sbocciato e non vissuto. Una condizione molto umana in verità che per ciò riesce a far si che questo film si faccia sentire dalla pelle in poi. Fino in profondità.
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marmotta71
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mercoledì 11 aprile 2012
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raccontare attraverso l'armonia dei dettagli
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In the mood for Love non è solo un film che racconta una storia d'amore bella, romantica... o triste così come appare al telespettatore secondo la propria idea dell'Amore , è una fotografia di un decennio raccontato con maestria attraverso i particolari, particolari che svelano agli stessi protagonisti il tradimento dei propri coniugi, e persino i sentimenti che entrambi provano. Se pur può sembrare banale sta tutto quì nei PARTICOLARI, un piccolo gesto ci svela spesso molte cose la difficoltà sta nel catturarlo perchè offuscati dalle apparenze.
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kondor17
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lunedì 5 marzo 2012
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ohibò, dissento
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mi ero preparato ad un capolavoro e mi sono trascinato avanti per tutto il film in attesa che si dessero almeno un bacino! Se lo meritavano, decisamente!
Tutto il film è improntato sull'attesa.. sull'attesa del marito, della moglie.. sull'attesa di un improbabile ritorno, sull'attesa del momento, dell'attimo. Ma non parliamo di tradimento, per favore. I due facevano quasi fatica a sorridersi e guardarsi negli occhi ed anche il desiderio era peccato.
Forse in Corea, Cina o Giappone, dove il rapporto interpersonale è soffocato da mille paranoie e tabù, un film del genere ha un senso. Ma osannarlo, questo no. E neanche divinizzarlo. Speriamo invece di saper dire ti amo, più volte, più spesso.
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mi ero preparato ad un capolavoro e mi sono trascinato avanti per tutto il film in attesa che si dessero almeno un bacino! Se lo meritavano, decisamente!
Tutto il film è improntato sull'attesa.. sull'attesa del marito, della moglie.. sull'attesa di un improbabile ritorno, sull'attesa del momento, dell'attimo. Ma non parliamo di tradimento, per favore. I due facevano quasi fatica a sorridersi e guardarsi negli occhi ed anche il desiderio era peccato.
Forse in Corea, Cina o Giappone, dove il rapporto interpersonale è soffocato da mille paranoie e tabù, un film del genere ha un senso. Ma osannarlo, questo no. E neanche divinizzarlo. Speriamo invece di saper dire ti amo, più volte, più spesso. Di abbracciare una persona, di stringerla, di dirle ti voglio bene... ma che tradimento!
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omero sala
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venerdì 2 dicembre 2011
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la pioggia, insistente ed inutile
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Hong Kong, 1962.
Un uomo e una donna (il signor Chow e la signora Su Lizhen), vicini di casa, scoprono casualmente che i rispettivi coniugi sono amanti. La voglia di sapere e capire li avvicina: si studiano a vicenda con prudente circospezione, forse per indagare le proprie inadeguatezze, forse per quel senso di solidarietà che unisce gli esclusi, forse per capire i meccanismi della insoddisfazione e della attrazione, del rapporto inappagante e del tradimento. La iniziale reciproca curiosità porta i due cercarsi con assiduità e la vaga simpatia si trasforma in una attrazione indecisa, in un affetto reticente, in una incerta tenerezza piena di pudori, frenata dalla timidezza, dalla insicurezza, dalla confusione emotiva.
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Hong Kong, 1962.
Un uomo e una donna (il signor Chow e la signora Su Lizhen), vicini di casa, scoprono casualmente che i rispettivi coniugi sono amanti. La voglia di sapere e capire li avvicina: si studiano a vicenda con prudente circospezione, forse per indagare le proprie inadeguatezze, forse per quel senso di solidarietà che unisce gli esclusi, forse per capire i meccanismi della insoddisfazione e della attrazione, del rapporto inappagante e del tradimento. La iniziale reciproca curiosità porta i due cercarsi con assiduità e la vaga simpatia si trasforma in una attrazione indecisa, in un affetto reticente, in una incerta tenerezza piena di pudori, frenata dalla timidezza, dalla insicurezza, dalla confusione emotiva.
La voglia di tenerezza è forte e Chow e Su Lizhen non riescono a lasciarsi; ma nemmeno riescono ad abbandonarsi ad una relazione clandestina (come i rispettivi coniugi insinceri) e non intendono cedere ad un sentimento che potrebbe sembrare attizzato dalla ripicca.
Si sfiorano ma non si toccano, si intrattengono ma si contengono; non riescono a nascondersi il loro insopprimibile desiderio ma lo reprimono; soffocano la loro attrazione e la occultano a tutti; giocano di nascosto a recitare la parte degli amanti ma non sanno portare fino in fondo la loro stentata finzione, troppo sensibili, delicati, emotivi per “consumare” il rapporto e cercare squallide eccitazioni clandestine.
L’idea di tenerezza nasce da una sensazione di insoddisfazione. Il desiderio inappagato è più intenso di quello esaudito e placato. La sublimazione ha, appunto, tratti di sublimità. Il rimpianto è, fra i sentimenti, quello più struggente ed assoluto. La storia d’amore più appassionata è quella che sarebbe potuta accadere. Il tempo perduto occupa l’anima più di quello vissuto. Un non-amore può cambiare la vita.
Il sogno, per definizione, deve rimanere irrealizzato; e per non infrangersi deve restare segreto per tutti e per sempre: può essere bisbigliato alla fessura di un albero nascosto nella foresta o può essere sussurrato e custodito in una crepa, poi sigillata, di un muro fra le rovine di un tempio abbandonato.
Questo sogno di un amore inconfessato, noi lo abbiamo conosciuto: abbiamo colto l’inespresso, abbiamo sentito quello che il triste e gentile signor Chow e la dolce e malinconica signora Su Lizhen non si sono detti, abbiamo visto i segni invisibili che questo non amore ha lasciato sulle loro invisibili anime.
Splendidi i silenzi, ovviamente. E la musica, dolcissima (Yò te quiero mucho, Qui sas,…). E i movimenti claustrofobici della macchina da presa, la monotonia delle inquadrature, il montaggio spezzato e incoerente (come lo sono i ricordi), gli sguardi mesti e i gesti trattenuti, la recitazione sobria e reticente, l’immagine ricorrente di un orologio che segna il tempo che scivola via.
E la pioggia, insistente ed inutile.
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katamovies
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lunedì 10 ottobre 2011
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poesia
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poesia eleganza delicatezza equilibrio
lievità anche nel dramma, e colpisce riflettere su come il cinema americano avrebbe risolto lo stesso intreccio.
da vedere
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gabriella
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mercoledì 14 settembre 2011
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amore non vissuto.
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Film drammatico ed introspettivo del regista cinese,nato a Shanghai nel 1958,Wong Kar-wai.Nel cast una più che intensa Maggie Cheung ed un altrettanto bravo Tony Leung.Narra di una passione amorosa non realizzata per colpa di rigide convenzioni sociali.La pellicola evidenzia la straordinaria capacità dell'autore di rendere tangibile la la struggente malinconia degli amori impossibiliraccontati in immagini di eccezionale forza visiva.Frequente nel film l'utilizzo del ralentì (rallentamento),effetto cinematografico che consente di ottenere movimenti "morbidi" e di aerea leggerezza per sottolineare dterminate azioni ed esprimere atmosfere di intenso lirismo.Il film può dar luogo a diverse interpretazioni (ad esmpio ci si chiede chi sia il padre del figlioletto della protagonista che vediamo in prossimità della fine del film.
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Film drammatico ed introspettivo del regista cinese,nato a Shanghai nel 1958,Wong Kar-wai.Nel cast una più che intensa Maggie Cheung ed un altrettanto bravo Tony Leung.Narra di una passione amorosa non realizzata per colpa di rigide convenzioni sociali.La pellicola evidenzia la straordinaria capacità dell'autore di rendere tangibile la la struggente malinconia degli amori impossibiliraccontati in immagini di eccezionale forza visiva.Frequente nel film l'utilizzo del ralentì (rallentamento),effetto cinematografico che consente di ottenere movimenti "morbidi" e di aerea leggerezza per sottolineare dterminate azioni ed esprimere atmosfere di intenso lirismo.Il film può dar luogo a diverse interpretazioni (ad esmpio ci si chiede chi sia il padre del figlioletto della protagonista che vediamo in prossimità della fine del film..).Analisi di un sentimento che anche se non "consumato",cambia per sempre gli individui che lo hanno provato.
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