s.n
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lunedì 2 maggio 2005
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wongspy
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..Ebbene si Wonk gira questo film con un sotteso spiritovoyeristico,la macchina da presa è sempre al di là dei personaggi..una visione frammentata evitando discese nell'OVVIO;le musiche sorreggono tutto il film,dando quel tocco di Melanconia sopraffino:Se Proprio non siete riusciti ad andare a vedere TROPPO BELLI..accontentavi di questo..
[+] di mereghettiana memoria
(di thenoise)
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giuseppe m.
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lunedì 22 novembre 2004
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dell'umore giusto per amare
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Dell'umore giusto per amare: ora che l'ho rivisto mi è parso ancora più scintillante, forse perchè nel frattempo ho visto il suo seguito ideale:2046. le immagini ballano sulla colonna sonora, il suono si materializza sullo schermo e sui volti profondi dei protagonisti. Può un amore nascere e non poter (o non volere) crescere? Odio le commedie rosa (tipo quelle con hugh grant e julia roberts), ma anche questa, a suo modo, è una commedia certo, e parla di sentimenti, certo, ma, sento, con una "tristezza" di fondo. e forse la tristezza, e la malinconia per ciò che poteva essere e non è stato e non sarà, è l'umore giusto per amare!
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deflex
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giovedì 11 novembre 2004
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un sogno orientale
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In the mood for love La storia semplice di un incontro casuale tra un uomo e una donna nella complessità di una società dove i rapporti umani sono segnati da regole non scritte, così lontane da affascinare profondamente qualsiasi cinefilo occidentale.Wong Kar-Way concepisce e realizza un film essenziale ed elegante, impreziosito da un accompagnamento musicale a tal punto incisivo da meritare una riflessione a parte.La pellicola , per quanto riguarda la musica, è sostanzialmente divisa in due parti:I tempi della parte iniziale sono scanditi da sensuali note di archi che vengono insistentemente reiterate nelle scene topiche, dove un sapiente uso del rallenty enfatizza le emozioni uditive.La seconda parte, invece, è accompagnata da una suadente voce nell'interpretazione del brano "quiez quiez quiez" , che sviscera ulteriormente i dubbi e la passione dei 2 protagonisti, ormai amici e consci che i loro rispettivi coniugi hanno una relazione.
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In the mood for love La storia semplice di un incontro casuale tra un uomo e una donna nella complessità di una società dove i rapporti umani sono segnati da regole non scritte, così lontane da affascinare profondamente qualsiasi cinefilo occidentale.Wong Kar-Way concepisce e realizza un film essenziale ed elegante, impreziosito da un accompagnamento musicale a tal punto incisivo da meritare una riflessione a parte.La pellicola , per quanto riguarda la musica, è sostanzialmente divisa in due parti:I tempi della parte iniziale sono scanditi da sensuali note di archi che vengono insistentemente reiterate nelle scene topiche, dove un sapiente uso del rallenty enfatizza le emozioni uditive.La seconda parte, invece, è accompagnata da una suadente voce nell'interpretazione del brano "quiez quiez quiez" , che sviscera ulteriormente i dubbi e la passione dei 2 protagonisti, ormai amici e consci che i loro rispettivi coniugi hanno una relazione. La recitazione dell'intero cast raggiunge livelli eccelenti, i dialoghi sono sempre funzionali e parcamente distribuiti tra mirabolanti piani sequenza che svelano l'ineccepibile bravura del regista.Un contributo tecnico eccezionale. I tempi del montaggio sono quelli di un film che potrebbe essere firmato da un mostro sacro del cinema, ma gli escamotage tecnici (soggettiva-contropiano-piano intero) donano al tutto una piacevole originalità, sempre ben accolta in un epoca di "blockbuster spaccatutto". Il risultato è affascinante e coinvolgente, 90 minuti da godere con attenzione e da rigustare. Indimenticabili i drappeggi degli omnipresenti tendaggi che con i loro colori accompagnano lo spettatore in nuovi climax emotivi sempre ascendenti e culminanti in riprese infinitamente lunghe, nelle quali la ricchezza dei quadri porta l'occhio trasognante del cineasta alla volontà di farsi cullare in questo delicato sogno orientale.
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marco
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lunedì 2 dicembre 2002
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in the mood for love
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diego
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giovedì 18 aprile 2002
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l' universo dell' amore
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La sceneggiatura è molto più complessa di quanto apparentemente può sembrare:è piena di buchi.Ma quando parlo di buchi non mi riferisco a pecche.Immaginiamo uno schema da puntellare di 20 tasselli.Il regista si limita a riempirne 10.Gli altri 10 sono nelle nostre mani.Ognuno di noi è libero di scegliere come riempire i vuoti.Una pellicola dunque suscettibile a diverse interpretazioni.
Ho sempre pensato che tra Chow e Chan qualcosa ci sia stato:l’ ultima volta che vediamo i due insieme,in un taxi,è possibile udire le seguenti parole della donna:“non voglio tornare a casa questa sera”.Quella notte avrà forse fruttato addirittura un bambino?Anche questa è una possibilità certamente reale (il piccolo che in una delle sequenze finali vediamo in compagnia di Chan,diventata ormai mamma).
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La sceneggiatura è molto più complessa di quanto apparentemente può sembrare:è piena di buchi.Ma quando parlo di buchi non mi riferisco a pecche.Immaginiamo uno schema da puntellare di 20 tasselli.Il regista si limita a riempirne 10.Gli altri 10 sono nelle nostre mani.Ognuno di noi è libero di scegliere come riempire i vuoti.Una pellicola dunque suscettibile a diverse interpretazioni.
Ho sempre pensato che tra Chow e Chan qualcosa ci sia stato:l’ ultima volta che vediamo i due insieme,in un taxi,è possibile udire le seguenti parole della donna:“non voglio tornare a casa questa sera”.Quella notte avrà forse fruttato addirittura un bambino?Anche questa è una possibilità certamente reale (il piccolo che in una delle sequenze finali vediamo in compagnia di Chan,diventata ormai mamma).
Ma non dimentichiamoci che forse più che un film d’ amore questo è un film sull’ amore.
Sicuramente gran parte del merito dell’ operazione è del regista.Wong con “In the mood for love” si è conquistato il titolo di autore geniale.
Questo film rappresenta una lezione rara di regia cinematografica.
Ci troviamo di fronte a due fasi narrative:la storia e la macchina da presa,che mai come in questo caso assume un significato pari almeno a tutto quello che gli gira intorno nella realizzazione del film.
La scena finale:Chow sta sussurrando un segreto importante;in quel momento sta conservando anche ciò che noi non sapremo mai o, al massimo, possiamo solo immaginare.
Quella fessura nasconde l’ anima del film…custodisce il significato della parola amore.Questa parola rimarrà sempre un mistero per noi.E li’ che Chow riserva ciò che noi non sapremo mai,e mi piace pensare che in quella fessura si trova il “segreto del cinema”:qualcosa che si può vedere…ma non toccare.
“In the mood for love” è certamente uno dei 2–3 film migliori degli ultimi 10 anni,e uno dei più grandi della storia del cinema.Una pellicola che nel corso degli anni può solo crescere ed aumentare il proprio spessore.Un esperienza cinematografica unica ed inimitabile,che commuove, più che per il contenuto del film per la bellezza di esso.Emozionante come pochi altri film.Un capolavoro assoluto.
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walter leonardi
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giovedì 23 agosto 2001
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l'arte di non mostrare
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Una delle più tormentate e poetiche storie d'amore della storia del Cinema, raccontata in un modo geniale, con una regia che gioca sui silenzi, gli guardi, le immagini appena accennate, le ellissi. Lo stile, perciò, rispecchia esattamente lo stato d'animo dei protagonisti, uniti da un sentimento fatto di pudore e di dolore, di compassione e di reciproco bisogno di affetto. La splendida fotografia e la stupenda colonna sonora, nella quale compaiono vecchie canzoni che si adattano perfettamente allo spirito del film, contribuiscono a rendere più struggente questo sublime concentrato di malinconia e nostalgia, mentre l'intensissima interpretazione dei due protagonisti regala emozioni di enorme profondità.
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rey
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martedì 24 luglio 2001
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straordinario
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Cosa posso dire di In the mood for love?
Semplicemente un capolavoro in tutti i sensi, dalla regia agli attori alla trama sottile e sofisticata come non mai.
Quando uscì a suo tempo non valutai l'idea che un film come questo potesse nascondere una grandezza simile.
La tematica affrontata è qualcosa di eccezzionale, l'amore che è lotta con se stessi , che non si riesce a condividere e che lascia spesso dolenti tracce indelebili viene rappresentato con semplici gesti, immagini dalla realizzazione impossibile per quanto belle e riprese di particolari che delineano l'intimità mai dichiarata e con lidea del dubbio sempre a portata di mano.
Le musiche, parte integrante del film, per una volta sono vere e proprie protagoniste del film stesso e non semplici cornici, trasformano semplici momenti,in attimi di infinita poesia, secondo me, oltre che filmica anche interiore poichè solamente chi vede l'attimo ripreso dalla cinepresa coglie l'essenza della poeticità dentro di se, e non può essere raccontata a nessunaltro se non a se stessi.
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Cosa posso dire di In the mood for love?
Semplicemente un capolavoro in tutti i sensi, dalla regia agli attori alla trama sottile e sofisticata come non mai.
Quando uscì a suo tempo non valutai l'idea che un film come questo potesse nascondere una grandezza simile.
La tematica affrontata è qualcosa di eccezzionale, l'amore che è lotta con se stessi , che non si riesce a condividere e che lascia spesso dolenti tracce indelebili viene rappresentato con semplici gesti, immagini dalla realizzazione impossibile per quanto belle e riprese di particolari che delineano l'intimità mai dichiarata e con lidea del dubbio sempre a portata di mano.
Le musiche, parte integrante del film, per una volta sono vere e proprie protagoniste del film stesso e non semplici cornici, trasformano semplici momenti,in attimi di infinita poesia, secondo me, oltre che filmica anche interiore poichè solamente chi vede l'attimo ripreso dalla cinepresa coglie l'essenza della poeticità dentro di se, e non può essere raccontata a nessunaltro se non a se stessi.
E' un film che si vede e si prova con l'anima, un anima individuale che recepisce le cose più belle che un opera del genere pùò dare.
Credo sia impossibile pensare al vuoto dopo aver visto un prodotto del genere.
Io personalmente anche dopo averlo visto non ho potuto fare a meno di ripensare al film e sono tornato a riprenderlo.
Una delle migliori regie che abbia mai visto , curata e con stile personale e artistico, insomma ci sono immagini indimenticabili per l'originalità registica.
Beh non saprei cosa altro dire oltre ciò che si è detto.
Senza dubbio esempio per tutti.
Un saluto da Rey.
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strangelove
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domenica 22 luglio 2001
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capolavoro assoluto
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"In the mood for love" è un capolavoro assoluto,uno dei migliori 5 film degli ultimi 15 anni.Lontano anni luce dalle scemenze che occupano i grandi schermi in questo periodo.
Tutto è giocato sul non detto,sulle ellissi,sui silenzi.
E' la storia di un rimpianto ( forse),di una cosa che avrebbe potuto essere e non è stata.
Una storia su di una condizione in cui l' amore può nascere e (non) svilupparsi.
I due protagonisti sono uniti dai rispettivi dolori.
In questo film contano,più della bellissima storia,la splendida fotografia,le straordinarie musiche ( da brividi ed emozionanti i ralenti accompagnati dal valzer di Michel Galasso e dalle vecchie canzoni di Nat "King" Cole).
E' un film fatto di sguardi,oggetti,abiti.
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"In the mood for love" è un capolavoro assoluto,uno dei migliori 5 film degli ultimi 15 anni.Lontano anni luce dalle scemenze che occupano i grandi schermi in questo periodo.
Tutto è giocato sul non detto,sulle ellissi,sui silenzi.
E' la storia di un rimpianto ( forse),di una cosa che avrebbe potuto essere e non è stata.
Una storia su di una condizione in cui l' amore può nascere e (non) svilupparsi.
I due protagonisti sono uniti dai rispettivi dolori.
In questo film contano,più della bellissima storia,la splendida fotografia,le straordinarie musiche ( da brividi ed emozionanti i ralenti accompagnati dal valzer di Michel Galasso e dalle vecchie canzoni di Nat "King" Cole).
E' un film fatto di sguardi,oggetti,abiti.
I due attori principali,Tony Leung e Meggie Cheung (bellissima),offrono interpretazioni intensissime.
Ma il merito è tutto di Wong Kar -Wai,regista che fa rimanere a bocca aperta per ogni inquadratura,ogni movimento di macchina.
Con gli anni questo film diventerà un opera rivoluzionaria.
strangelove
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loris s
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lunedì 25 giugno 2001
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esercizio di stile
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Immagini patinate e attori che sembrano manichini. Ma fa tendenza parlarne bene...
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marco
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sabato 19 maggio 2001
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concordo con la critica non col voto
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un film da vedere assolutamente, esteticamente perfetto, un europeo o un americano non potrebbe mai fare un film così, c'è un gusto per la forma, una attenzione per i particolari tipicamente cinese.
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