ciro tranchese
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mercoledì 23 agosto 2006
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film da oscar
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Non c'è che dire questo è un film davvero straordinario.C'è da giurarci che poche persone dopo aver visto questa pellicola avranno il coraggio di non aggiungerlo alla propria lista dei film più belli.Qualcuno potrebbe considerarlo "il solito film americano buonista"ma nn è così...perchè la storia di Ben Martin ti entra nel sangue,un uomo,un padre di famiglia(con 7 figli),prima che un guerriero,che inizialmente decide di rinunciare alla guerra contro i "cugini" inglesi ma che poi davanti alla dissoluzione(uno dei suoi figli è stato ucciso e un'altro sta per essere impiccato)della stessa famiglia per cui aveva deciso di rinunciare alla guerra decide di prendere le armi e di lottare.
Ma The Patriot tratta anche i temi dell'amore unito alla crudeltà della morte,dell'integrazione nella società del '700 dei neri e naturalmente dell'amor di patria che emerge pesantemente in una delle ultime scene con l'apparizione della bandiera americana tra le mani dello staordinario Mel Gibson che dopo We were soldiers e Bravehearth ci ha regalato un'altra splendida performance e un'altro splendido film.
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Non c'è che dire questo è un film davvero straordinario.C'è da giurarci che poche persone dopo aver visto questa pellicola avranno il coraggio di non aggiungerlo alla propria lista dei film più belli.Qualcuno potrebbe considerarlo "il solito film americano buonista"ma nn è così...perchè la storia di Ben Martin ti entra nel sangue,un uomo,un padre di famiglia(con 7 figli),prima che un guerriero,che inizialmente decide di rinunciare alla guerra contro i "cugini" inglesi ma che poi davanti alla dissoluzione(uno dei suoi figli è stato ucciso e un'altro sta per essere impiccato)della stessa famiglia per cui aveva deciso di rinunciare alla guerra decide di prendere le armi e di lottare.
Ma The Patriot tratta anche i temi dell'amore unito alla crudeltà della morte,dell'integrazione nella società del '700 dei neri e naturalmente dell'amor di patria che emerge pesantemente in una delle ultime scene con l'apparizione della bandiera americana tra le mani dello staordinario Mel Gibson che dopo We were soldiers e Bravehearth ci ha regalato un'altra splendida performance e un'altro splendido film.Ma non ci dimenticheremo facilmente neanche di Heath Leadger e di "precari" come Chris Cooper.
Un film spettacolare ed epico forse troppo sottovalutato che sicuramnte avrebbe meritato più di un Premio Oscar.(non solo per la fotografia e la musica)
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volainalto
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sabato 20 agosto 2011
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un film gradevolissimo
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Alla riuscita di un film concorrono molti elementi : trama, attori, regia, scenografia, costumi, sceneggiatura, colonna sonora. Questo film sembra come perfezionare questi elementi e fonderli. Nella trama sono incluse tutte le più alte espressioni dell’animo umano, buone e cattive che siano. Così vediamo l’amore per i propri figli e l’odio, rappresentato sino alle più aberranti azioni di uccisione, per chi scalfisce questo sentimento. L’amore fresco e giovane che coinvolge chi si affaccia alla vita consapevole di avere le carte in regola. L’amore più maturo che coinvolge persone che hanno già percorso una parte della vita, ne hanno assimilato l’essenza e ne sono più ricchi.
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Alla riuscita di un film concorrono molti elementi : trama, attori, regia, scenografia, costumi, sceneggiatura, colonna sonora. Questo film sembra come perfezionare questi elementi e fonderli. Nella trama sono incluse tutte le più alte espressioni dell’animo umano, buone e cattive che siano. Così vediamo l’amore per i propri figli e l’odio, rappresentato sino alle più aberranti azioni di uccisione, per chi scalfisce questo sentimento. L’amore fresco e giovane che coinvolge chi si affaccia alla vita consapevole di avere le carte in regola. L’amore più maturo che coinvolge persone che hanno già percorso una parte della vita, ne hanno assimilato l’essenza e ne sono più ricchi. Il duro percorso del riscatto sociale per superare le barriere razziali che sfociano, una volta acquisite, in una scelta di vita all’insegna della dignità. Non ultimo, l’amore patriottico che si erge per esaltare le proprie radici e supera tutte le avversità e le situazioni che tenderebbero a far pensare solo a se stessi. Gli attori sembrano tutti consapevoli di quello che devono fare, con i loro ruoli, per esprimere al meglio il loro contributo (giganteggiano Mel Gibson e Jason Isaacs ). La regia scorre discreta ed incisiva come lo sono la sceneggiatura e la colonna sonora. Godibili la scenografia e i costumi. Ecco perché bisogna non solo vederlo, ma … portarselo dentro.
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renato c.
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giovedì 17 marzo 2011
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bel film storico!
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Effettivamente non sono molti i film sulla guerra d'indipendenza americana! Forse perchè è stata una guerra contro gli Inglesi, di cui la maggioranza degli Americani è discendente, e forse perchè poi il Regno Unito è sempre stato il loro migliore alleato! Qui comunque gli Inglesi ci fan bene la parte da cattivi, degli dei nazisti! Il rinchiudere tutta la gente di un paese in una chiesa ed incendiarla è stata un'azione che non so se è stata mai fatta da SS o Gestapo! Mel Gibson fa dunque bene la parte dell'eroe, che prima vorrebbe stare fuori dalla guerra ma poi quando vede i suoi figli rimetterci la vita ci si butta in pieno fino alla vittoria! Film un po' crudo, ma piacevole a vedersi e per nulla pesante!
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dado1987
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lunedì 10 gennaio 2011
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braveheart 2!
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Mel GIbson ci regala un'altra perla del cinema, certo non è bello come Braveheart, ma per essere un clone, è un ottimo film, tagliato apposta su misura per Mellino. Un'ottima regia di Emmerich, forse il suo film che preferisco. La storia non è molto originale, in compenso è fatta bene, ed esalta il sentimento di vendetta di B. Martin, verso il colonnello inglese (un vero bast..iancontrario).
Nel patriota ci sono ottimi interpreti, oltre a Gibson ed il colonnello cattivo, come Chris Cooper e Heath Ledger che ho trovato molto bravi.
Memorabile la scena in cui Benjamin Martin corre in mezzo al campo di battaglia con la bandiera degli Stati Uniti per dare coraggio ai suoi commilitoni.
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Mel GIbson ci regala un'altra perla del cinema, certo non è bello come Braveheart, ma per essere un clone, è un ottimo film, tagliato apposta su misura per Mellino. Un'ottima regia di Emmerich, forse il suo film che preferisco. La storia non è molto originale, in compenso è fatta bene, ed esalta il sentimento di vendetta di B. Martin, verso il colonnello inglese (un vero bast..iancontrario).
Nel patriota ci sono ottimi interpreti, oltre a Gibson ed il colonnello cattivo, come Chris Cooper e Heath Ledger che ho trovato molto bravi.
Memorabile la scena in cui Benjamin Martin corre in mezzo al campo di battaglia con la bandiera degli Stati Uniti per dare coraggio ai suoi commilitoni.
Consiglio il film agli amanti dei film d' azione-storici, e anche a chi gradisce film basati sulla vendetta.
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cress95
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domenica 23 agosto 2015
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mel gibson di nuovo in armi per la libertà
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Questa volta però non più nella fredda e inospitale terra scozzese del tredicesimo secolo, bensì nell'America del diciottesimo secolo, in piena guerra di indipendenza.
Che dire: con "Il patriota" Roland Emmerich strizza l'occhio al noto attore statunitense, regista e protagonista dell'immenso "Braveheart", ma decisamente fallisce nel confezionare un prodotto di eguale qualità.
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Questa volta però non più nella fredda e inospitale terra scozzese del tredicesimo secolo, bensì nell'America del diciottesimo secolo, in piena guerra di indipendenza.
Che dire: con "Il patriota" Roland Emmerich strizza l'occhio al noto attore statunitense, regista e protagonista dell'immenso "Braveheart", ma decisamente fallisce nel confezionare un prodotto di eguale qualità. Con ciò non intendo affatto sminuire l'operato dell'Emmerich, che è e rimane un ottimo film "in costume" e sicuramente uno dei migliori tra quelli a tema della rivoluzione americana. Pur tuttavia è innegabile operare un infelice collegamento tra "Il patriota" e il sontuoso capolavoro firmato Mel Gibson. "Infelice" è esattamente la parola adatta, dato che da un simile confronto "Il patriota" ne esce certamente sconfitto. Mi spiego: nel capolavoro del Gibson, classe 1995, vi è una perfetta sintesi di dramma, amore, azione e guerra. Sintesi peraltro suggellata da un finale memorabile, affermatosi di diritto (e di prepotenza) nella storia del cinema mondiale. Ecco, ne "Il patriota" tutti questi elementi sono presenti ma poco ben bilanciati, susseguendosi in un crescendo di ovvietà e prevedibilità. Per carità, la pellicola mantiene sempre un tono fortemente epico, perfettamente in linea con la recitazione del Gibson (peraltro accompagnata dal magistrale comparto sonoro firmato John Williams), ma ahimè non riesce a sottrarsi ad una piatta escalation di eventi culminanti nel solito, prevedibile, lieto fine. Le maschere della categoria cinematografica in questione ci sono tutte: dal pacifista pronto a divenire spietata macchina da guerra alla morte del figlio, fino al crudele generale inglese, nel quale converge l'odio dei personaggi e degli spettatori stessi.
Per quanto concerne il cast, nulla da eccepire circa la recitazione di Mel Gibson (il patriota Benjamin Martin), che tiene alto il suo buon nome; di Jason Isaacs (il crudele colonnello inglese William Tavington); e di un giovane Heath Ledger (Gabriel, il figlio del patriota).
Insomma, a conti fatti "Il patriota" non sarà certo un capolavoro, ma se alleggerito da quel pesantissimo carico che è il costante e crudele paragone con "Braveheart", risulta essere un gradevolissimo ed epico "racconto nel racconto", la storia di un padre che per vendicare la propria famiglia, nello sfondo di una delle pagine più sanguinose della storia, giunge a decidere le sorti di un Paese intero, il suo.
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treffoli
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domenica 7 febbraio 2016
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colonialismo, altre cose.
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per il fim in questione l'america et liberando il popolo americano
dagli inglesi semicolonizzato si riprende il proprio territorio, forse
dovevano tale cosa agli indiani chissà, con tutto il rispetto per
la corona e principino di turno... se i già espansi inglesi colonizzatori, pur
comunque ricordando che londra deriva dal nome italico,
londinium, l'inghilterra forse non disponendo al momento
di tutte le risorse utili a dar vita alla più grande democrazia mondiale
che sappiamo, cominiciando dal combattimento per l'indipendenza
fino a formare la bandiera, magari partendo da 6 stati fino a
dire, cosa? 6 stati facciamone arrivare a 50 o 53,
ciascun paese così contribuendo, e paesi dediti alla
formazione come michighnan, wayoming, missouri
nonchè missisipi minnesota, sino alle città di spicco, miami,
ecc, futile dire che sarebbe ingestibile un controllo di colonialismo,
dover poi fare a meno delle risorse del presente e menzionato terreno, non
deve risultare un divertmento per nessuno finchè
lo si coltivava.
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per il fim in questione l'america et liberando il popolo americano
dagli inglesi semicolonizzato si riprende il proprio territorio, forse
dovevano tale cosa agli indiani chissà, con tutto il rispetto per
la corona e principino di turno... se i già espansi inglesi colonizzatori, pur
comunque ricordando che londra deriva dal nome italico,
londinium, l'inghilterra forse non disponendo al momento
di tutte le risorse utili a dar vita alla più grande democrazia mondiale
che sappiamo, cominiciando dal combattimento per l'indipendenza
fino a formare la bandiera, magari partendo da 6 stati fino a
dire, cosa? 6 stati facciamone arrivare a 50 o 53,
ciascun paese così contribuendo, e paesi dediti alla
formazione come michighnan, wayoming, missouri
nonchè missisipi minnesota, sino alle città di spicco, miami,
ecc, futile dire che sarebbe ingestibile un controllo di colonialismo,
dover poi fare a meno delle risorse del presente e menzionato terreno, non
deve risultare un divertmento per nessuno finchè
lo si coltivava... è un discorso direbbe qualsiasi presidente,
altresì colonizzarlo per poi attaccarlo od anche
per depredarlo o imporne un malsano evolversi
delle cose è altra cosa, vediamo così un padre che rimbracciando
lo strumento di pacificazione sembra dire
non siete capaci, di costruirci qui a quel modo, nessuno è capace,
abbiamo costruito e voi avete dimostrato che non sapete fare altrettanto,
se non per conto terzi... distruggere, cosa di cui è capace chiunque,
e neppure lì avete dimostrato di saperlo fare con lo spirito della grande terra
altresì come fece la madre patria, per respingere l'invasione dei
nazisti e giapponesi e delle loro fila... sino alle bandiere dei padri, sino a
dire anzichè goodbye vietn america..., a yes we can e god bless america, il film
con epiche sfuriate da combattimento e il tentativo chiaro mi pare di far
digerire un colonialismo si protrae con onesto per dir quasi
sentimento, abbiamo cosi un film discreto e di buon spettacolo.
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