Black comedy girata alla maniera dei fratelli Coen del 1998 di David Dobkin con un giovanissimo Joaquin Phoenix, che giustifica da solo la visione di questo film altrimenti trascurabile e a tratti noioso, affiancato da un ottimo Vincent Vaughn nella parte del serial killer giocherellone, alter ego fantasticato o personaggio reale vestito da cowboy e amante della musica country che incarna la visione sessista della vecchia America ed in cui si proiettano i desideri inconsci del protagonista per una impossibile rivalsa maschilista sul sesso debole oramai dominante. Ma, a parte l'interpretazione metaforica del plot, il dubbio che il cowboy sia una figura fantasmatica, ambiguità su cui Dobkin avrebbe potuto giocare fino alla fine, svanisce quasi subito lasciando il posto ad uno sviluppo banale e scontato della vicenda condito da un lieto fine rassicurante che colloca questo film ad una distanza siderale dalla genialità dei Coen.