paolo ciarpaglini
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giovedì 4 gennaio 2007
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i ponti dei sogni.
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Il film è un racconto, vissuto interamente attraverso i tre diari che Francesca (una strepitosa Meryl Streep), fa ritrovare volontariamente ai suoi due figli, dopo la sua morte. Tutto accade in un a calda estate dell'Ohio, mentre loro ancora adolescenti vanno ad una fiera di bestiame con il padre. Buon uomo, marito e perfetto padre di famiglia. Francesca, di origine italiana, è una madre che possiede, tranquillità, due figli, un marito ' modello'. Tutto ciò sembra perfetto, ma in lei pesa una scelta fatta ancor giovane, mancano le attenzioni che desidera, non l'affetto, ma quel non so che. Giunta ad una età in cui si inizia a guardare a ciò che potremmo o avremmo voluto avere, soffre di rimpianto, di una vita che si è costruita ma che sembra non desiderare, non soddisfarla più.
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Il film è un racconto, vissuto interamente attraverso i tre diari che Francesca (una strepitosa Meryl Streep), fa ritrovare volontariamente ai suoi due figli, dopo la sua morte. Tutto accade in un a calda estate dell'Ohio, mentre loro ancora adolescenti vanno ad una fiera di bestiame con il padre. Buon uomo, marito e perfetto padre di famiglia. Francesca, di origine italiana, è una madre che possiede, tranquillità, due figli, un marito ' modello'. Tutto ciò sembra perfetto, ma in lei pesa una scelta fatta ancor giovane, mancano le attenzioni che desidera, non l'affetto, ma quel non so che. Giunta ad una età in cui si inizia a guardare a ciò che potremmo o avremmo voluto avere, soffre di rimpianto, di una vita che si è costruita ma che sembra non desiderare, non soddisfarla più. Proprio in quei quattro giorni in cui la famiglia è partita e lei è 'ancor' più sola, vede giungerere dalla strada polverosa un furgoncino, con un uomo alla guida. Si ferma e le chiede indicazioni, " mi scusi, sà dirmi dove..ho la netta impressione di essermi perduto". Inizia tutto così. Quattro giorni che vedono esplodere un amore travolgente, profondo. Robert è un'affascinante uomo di mezza età, solo, che non ha mai pensato seriamente alla famiglia. In un crescendo di passione, di attimi, ore, all'inizio vissuti con senso di colpa da lei, e con naturalezza da lui. "Francesca..non stiamo facendo niente di male..niente che non potrai raccontare ai tuoi figli". Sì parte tutto così, ma senza accorgersene, le loro anime combaciano perfettamente. I ponti di legno, immersi nella vegetazione..sembra quasi di avvertire il loro odore, il caldo afoso, si è coinvolti nella loro stessa passione, disperata, ultima frontiera, oltrepassata la quale non vi è ritorno. O si resta al di quà, o la si oltrepassa gettando però tutto alle spalle. Quando il quarto ed ultimo giorno giunge, sembra impossibile che possano dividere le loro strade, "lasciar morire, quello che una sola volta nella vita si incontra". Francesca ha già fatto le valige, ma tutti e due sanno che non compirà quel passo. Il monologo della Streep, che cerca di darsi una spiegazione al perchè si trovi davanti ad una simile, impossibile, ingiusta scelta è un pezzo di rarissima recitazione, intensità ed intelligenza cinematografica. Non sembra più neppure un film, tanto è verosimile tutto, alla sordità della vita. Il loro incontro e l'insopportabile dolore del distacco, disperato. Ma è una riflessione giusta, Francesca teme che quella magia vissuta possa essere nata per dover morire in quel breve lasso di tempo. "Se partiremo forse non resterà tutto come adesso.., è un uomo così buono, non ha mai fatto del male a nessuno.., non sopravviverebbe alle chiacchere della gente". Robert si trattiene ancora qualche giorno in paese, lei sembra ormai rassegnata, ma davanti ad un bar dove il marito parcheggia e scende, lei è in macchina. Piove a dirotto, "forse mi avrà già dimenticata" ha pensato poco prima. Ma dal finestrino semiaperto vede Robert che zuppo di pioggia, dall'altro lato della strada la guarda, immobile, come ad attendere una risposta, 'un lungo sguardo, un sorriso appena accennato, Robert capisce'. Sale sul furgone e parte. Il marito di Francesca risale in macchina e partono, ma al semaforo rosso, Robert è lì, davanti a lei. " Lo vidi cercare qualcosa nel cruscotto", era la croce con dietro inciso il nome, "Francesca". Il semaforo verde, la mano di lei stà per aprire lo sportello. Un finale che devasta l'animo.
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weach
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lunedì 4 ottobre 2010
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quattro giorni d'amore vero valgono l'eternità
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Lettura gradita
"Ho dato alla famiglia la mia vita; a Robert voglio dare quello che resta“ queste sono le parole di Francesca nella lettera ai figli.
Preferiamo partire dalla fine.
Trasposizione dell’omonimo romanzo di Robert.G..Walker, si descrive la storia d' amore e condivisone che lega Francesca Johnson ,donna sposa, a Robert Kingaud, fotografo della National Geographic per quattro giorni, i quattro giorni più importanti delle loro vite.
Ma prima di entrare nel merito vorrei segnalare frasi significative del film !
“Stavo bevendo un the freddo se non lo finisco , non muore nessuno-( Francesca a Robert)
“Francesca non stai facendo nulla di male , niente che non puoi raccontare ai tuoi figli”;( Robert a Francesca )
“io voglio venire al ponte ,certo che lo voglio e ci vediamo li come avevamo stabilito”; Francesca
“ secondo me ci sono troppi limiti e troppo senso di possesso… voglio bene alla gente.
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Lettura gradita
"Ho dato alla famiglia la mia vita; a Robert voglio dare quello che resta“ queste sono le parole di Francesca nella lettera ai figli.
Preferiamo partire dalla fine.
Trasposizione dell’omonimo romanzo di Robert.G..Walker, si descrive la storia d' amore e condivisone che lega Francesca Johnson ,donna sposa, a Robert Kingaud, fotografo della National Geographic per quattro giorni, i quattro giorni più importanti delle loro vite.
Ma prima di entrare nel merito vorrei segnalare frasi significative del film !
“Stavo bevendo un the freddo se non lo finisco , non muore nessuno-( Francesca a Robert)
“Francesca non stai facendo nulla di male , niente che non puoi raccontare ai tuoi figli”;( Robert a Francesca )
“io voglio venire al ponte ,certo che lo voglio e ci vediamo li come avevamo stabilito”; Francesca
“ secondo me ci sono troppi limiti e troppo senso di possesso… voglio bene alla gente.. sento il senso dell’ipocrisia del controllo, della prigionia che deriva dal possesso”Robert
“ non voglio avere bisogno di te perché non posso averti” ; Robert
“ La nostra storia non mi sembra una cosa giusta , non riuscirebbero i miei a sopravvivere alle “chiacchiere”.Francesca
Con un stile profondo e sensibile Clint Eastwood e Merily Streep ,in un duetto intenso , rappresentano le emozioni di due anime che si incontrano per caso condividendo una vibrazione speciale che li legherà indissolubilmente ,dissolvendo tutto il resto , divenendo uno , realizzando così insieme un perfetto evento sincronico.
Francesca quando riceve l’invito di Robert ad andare via con lui per sempre ,dopo poco è pronta a lasciare la sua vita , è con le valigie in mano , ma anche sente che questo abbandono è un problema ; genera in lei senso di colpa, si sente prigioniera della sua vita , dei suo impegni, dei suoi dovere,la sua prigione la rivuole.
I ponti di legno di Madison County non sono li per caso ; il regista ha voluto dare a loro un significato simbolico; le due estremità del ponte sono le due possibilità della vita con conseguenti scelte .
Tutti, o quasi, abbiamo prigioni ed è difficile o impossibile una libera scelta.
Alla fine Francesca sceglierà di restare in famiglia rinunciando al suo grande amore che in quattro giorni aveva travolto tutto per il senso radicato del dovere ;ma non può negare se stessa oltre i limiti della vita e . per ritornare all’inizio della lettura , chiarisce ai figli nel messaggio post mortem la sua volontà di far disperdere le sue ceneri sul ponti di Madison County dove sono state disperse anche quelle di Robert “Ho dato alla famiglia la mia vita; a Robert voglio dare quello che resta “”E’una sorta di ricongiunzione energetica oltre la dimensione della forma ; del resto i due amanti avevano capito subito la specialità del loro rapporto; una vibrazione speciale li aveva uniti per sempre, si era realizzato evento di risonanza energetica ,oltre i limiti della spazio e del tempo.
I figli ,prima sorpresi, si sentono anche loro traditi ,dileggiano le decisioni della mamma poi, man mano che la storia traspare in tutta la sua purezza ,subentra, lentamente, la comprensione e condivisione con riflessione sulle loro vite;non sarà più osteggiata la volontà di cremazione e dispersine sul ponte ;
le volontà della mamma di farsi cremare verranno alla fine rispettate ed il sentimento di fastidio, quasi di tradimento della famiglia si trasformerà in gioiosa partecipazione a questa felicità che la mamma ha vissuto e che ha voluto condividere anche con i suoi cari figli dopo la morte e dopo aver dedicato la sua vita terrena loro.
Al cospetto di un grande amore si inchina la testa e tutto può divenire insegnamento di tante cose per tutti.
Guarda caso la figlia ,che era anche lei in mezzo a una infelice storia ,sembrerebbe ora voler mutare il suo destino “questa volta scegliendo diversamente .
Sembra dire Eastwood, con stile , classe infinita , delicatezza ,che l’amore quando arriva è dono il più grande possibile e va accettato con gioia, ringraziando .
Quando Merily Streep alias Francesca dice “ voglio per sempre ricordarti così” ho letto in ciò un timore di perdita di un sentimento immerso nella routine ; che era meglio tenerlo nel cuore ed idealizzato; che non solo l'impossibilità che deriva da una prigione ma anche dal timore di un dopo dove i giorni potrebbero divenire tutti uguali.
Un poeta disse”ho viaggiato nel ombra per tanto poi ho visto una luce calda ed ho gioito ; poco dopo l’ombra mi ha riavvolto.”
Si splendido film con gli attori che ci invitano ad espandere il loro dialogo anche nelle nostre vite.
Concludo con l’ultima inquadratura di Robert disperato , sotto la pioggia che guarda intensamente Francesca per una attimo da sola, come per l’ultimo tentativo di riportarala a se ;ma la vita di Francesca è nella auto , anche lei piange per questo amore che non più ora espandersi.
Weach illuminati
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luca scialò
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giovedì 27 gennaio 2011
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commedia romantica e delicata
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Un fratello e una sorella giungono al capezzale della madre defunta, Francesca Johnson, per raccogliere qualche suo oggetto e organizzare il funerale. Ma avranno alcune sorprese: la prima è che la madre ha deciso di farsi cremare ed essendo cattolica, essi sono increduli di ciò. Ben presto scopriranno perchè leggendo il suo diario. La donna ha avuto una breve relazione extraconiugale con un fotografo del National Geographic, Robert Kincaid, conosciuto nei giorni in cui i due figli insieme al padre erano partiti per una fiera. La volontà di farsi cremare e gettare le sue ceneri dal ponte del Madison County, derivano proprio dall'aver conosciuto quell'uomo e di aver vissuto con lui forti emozioni in quel luogo.
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Un fratello e una sorella giungono al capezzale della madre defunta, Francesca Johnson, per raccogliere qualche suo oggetto e organizzare il funerale. Ma avranno alcune sorprese: la prima è che la madre ha deciso di farsi cremare ed essendo cattolica, essi sono increduli di ciò. Ben presto scopriranno perchè leggendo il suo diario. La donna ha avuto una breve relazione extraconiugale con un fotografo del National Geographic, Robert Kincaid, conosciuto nei giorni in cui i due figli insieme al padre erano partiti per una fiera. La volontà di farsi cremare e gettare le sue ceneri dal ponte del Madison County, derivano proprio dall'aver conosciuto quell'uomo e di aver vissuto con lui forti emozioni in quel luogo.
Inizialmente la condannano restando delusi dal suo comportamento, ma sfogliando quelle pagine e percependo le sue emozioni, cominceranno a comprenderla ed uscirne loro stessi cambiati...
Film romantico e delicato, dal finale emozionante che riscatta una trama forse un pò scontata. Il connubio Eastwood-Streep è vincente, mostrandosi amanti rispettosi e coscienziosi, forse perchè in età più che matura.
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wilsons
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lunedì 29 giugno 2009
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le grandi scelte della vita
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Tra le poche case emarginate dell'Iowa, colme di silenzio, circondate da spazi infiniti e immense distese di prati, vive la famiglia Johnson, una famiglia apparentemente tranquilla e unita da tanti anni. La storia si concentra sul personaggio di francesca(la signora Johnson-Meryl Streep) la quale, in occasione di un uscitadel marito e dei figli già adolescenti, rimarrà sola per quattro giorni con l'intento di occuparsi della casa, sentendosi una donna libera dal dover adempiere i suoi doveri di madre e di moglie. E' in questa occasione che la vita decide di far accadere qualcosa che interrompesse la banale routine di Francesca. L'incontro con Robert Kincaid(Eastwood), un fotografo al quanto alternativo del National Geographic, sconvolse la vita di Francesca.
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Tra le poche case emarginate dell'Iowa, colme di silenzio, circondate da spazi infiniti e immense distese di prati, vive la famiglia Johnson, una famiglia apparentemente tranquilla e unita da tanti anni. La storia si concentra sul personaggio di francesca(la signora Johnson-Meryl Streep) la quale, in occasione di un uscitadel marito e dei figli già adolescenti, rimarrà sola per quattro giorni con l'intento di occuparsi della casa, sentendosi una donna libera dal dover adempiere i suoi doveri di madre e di moglie. E' in questa occasione che la vita decide di far accadere qualcosa che interrompesse la banale routine di Francesca. L'incontro con Robert Kincaid(Eastwood), un fotografo al quanto alternativo del National Geographic, sconvolse la vita di Francesca. Da quel momento si era accesa in entrambi una forza che gli univa, un amore profondo ma allo stesso tempo lacerante e doloroso, sentimenti così forti da poter essere paragonati alla grandezza dell'universo. La donna dovrò affrontare una scelta difficile, una scelta che ha il potere di distruggere e sgretolare con agonia l'anima, per quanto giusta sia; le illusioni cadono abbracciate alle lacrime perchè il sogno è stato ucciso dal falso essere interiore, che porta a scegliere la via più comoda e sicura precludendo però di fare quella scelta anche rischiosa ma che può rivelarsi la giusta strada per trovare se stessi. Con questo film Clint ha confermato la sua eleganza nel mostrare il sentimento vivo delle persone.
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denny1
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mercoledì 21 marzo 2012
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lovely county , struggente storia d'amore
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un film che lascia emozioni indelebili... una pellicola che colpisce , come poche !
tutto inizia in una fattoria dell'ohio, dove una tipica famiglia vive la nella normalità... la decisione di francesca ( Meryl Streep) di restare in fattoria , e lasciar partire i due giovani figli con il padre per 4 "day" , per partecipare ad un concorso per vitelli , stravolgerà la monotona, e triste vita di francesca!
il giorno dopo la partenza dei cari, si imbatte di fronte la fattoria un noto giornalista di national geography : robert ( interpretato da Clint Eastwood) che chiede indicazioni per i ponti di madison County ....
Francesca inizialmente confusa, alla fine decide di accompagnarlo ... Nasce qui un turbine di eventi che faranno unire le anime di questi personaggi ( interpretati in maniera fenomenale da Streep e Eastwood) , lo spettatore si sente come avvolto da questo profondo amore che circonda i due teneri amanti.
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un film che lascia emozioni indelebili... una pellicola che colpisce , come poche !
tutto inizia in una fattoria dell'ohio, dove una tipica famiglia vive la nella normalità... la decisione di francesca ( Meryl Streep) di restare in fattoria , e lasciar partire i due giovani figli con il padre per 4 "day" , per partecipare ad un concorso per vitelli , stravolgerà la monotona, e triste vita di francesca!
il giorno dopo la partenza dei cari, si imbatte di fronte la fattoria un noto giornalista di national geography : robert ( interpretato da Clint Eastwood) che chiede indicazioni per i ponti di madison County ....
Francesca inizialmente confusa, alla fine decide di accompagnarlo ... Nasce qui un turbine di eventi che faranno unire le anime di questi personaggi ( interpretati in maniera fenomenale da Streep e Eastwood) , lo spettatore si sente come avvolto da questo profondo amore che circonda i due teneri amanti... tutto però durerà solo 4 giorni , infatti sarà allora che arriveranno i figli ed il marito di francesca.
E quando Francesca sembra pronta ad abbandonare tutto , e scordare l'intera sua vita , per stare con il suo robert... pensa e ripensa che questa scelta potrebbe in maniera inesorabile danneggiare non solo la sua povera famiglia, ma anche lo stesso amore per robert...
intanto la famiglia ritorna, e si evidenzia una condizione di assoluta tristezza che attanaglia la povera francesca, il cui desiderio più grande rimane sempre quello di stare con il suo robert !
Scene finali strappa lacrime in cui , si assiste alla diatriba interna di francesca nella scelta di lasciare o meno la famiglia ... La vecchia vita è scelta alla possibile "incerta " futura vita!
ma i 4 giorni passati con robert saranno i giorni più belli che abbia mai passato. Non passarà un giorno senza pensare a Robert , fino al giorno della morte del marito ( morto probabilemente per malattia polmonare) , in cui cerca robert , ma nessuno sa dove sia finito . Fin quando ,in fattoria arriva una lettera da parte dell'avvocato di robert, che comunica a francesca ,la morte del povero robert ! E' stato anche spedito un pacco con dentro tutti gli oggetti che hanno contraddistinto quei 4 giorni meravigliosamente passati insieme! ma sicuramente l'oggetto più prezioso, lasciato da robert è l'album di foto dei ponti di madison County ....
Tutto ciò è un flashback raccontato dagli stessi figli di francesca, che leggendo i diari della madrea , conosceranno la madre , e miglioreranno la loro stessa vita...
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gabriella
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giovedì 30 agosto 2012
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la scelta di francesca
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E’ quello che si definisce un film senza tempo, inossidabile che non risente dell’usura degli anni, ma che ogni volta lo si guarda si trovano nuovi significati e nuove emozioni.
Un incontro casuale un assolato pomeriggio d’estate nell’Iowa, anni 60,Robert e Francesca vivranno i quattro giorni più intensi e passionali della loro vita, ma non è una banale avventura tra una casalinga annoiata e un fotografo del National Geographic, il loro è un legame che durerà tutta la vita, nonostante non si vedranno più dopo quei meravigliosi e significativi quattro giorni.
Già dalla scena di quando lei si offre di accompagnarlo al ponte Roseman si percepisce tra i due “un’attesa”, corpi che si sfiorano ( come il gesto di accendere una sigaretta o di cercare qualcosa nel cruscotto del furgone), l’inquadratura stretta, serrata, come se non ci fosse una via di fuga alla dirompente passione che li travolgerà, ma nella quale sapranno riconoscere l’amore vero, quello che capita una volta sola nella vita e che si aspetta tutta la vita.
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E’ quello che si definisce un film senza tempo, inossidabile che non risente dell’usura degli anni, ma che ogni volta lo si guarda si trovano nuovi significati e nuove emozioni.
Un incontro casuale un assolato pomeriggio d’estate nell’Iowa, anni 60,Robert e Francesca vivranno i quattro giorni più intensi e passionali della loro vita, ma non è una banale avventura tra una casalinga annoiata e un fotografo del National Geographic, il loro è un legame che durerà tutta la vita, nonostante non si vedranno più dopo quei meravigliosi e significativi quattro giorni.
Già dalla scena di quando lei si offre di accompagnarlo al ponte Roseman si percepisce tra i due “un’attesa”, corpi che si sfiorano ( come il gesto di accendere una sigaretta o di cercare qualcosa nel cruscotto del furgone), l’inquadratura stretta, serrata, come se non ci fosse una via di fuga alla dirompente passione che li travolgerà, ma nella quale sapranno riconoscere l’amore vero, quello che capita una volta sola nella vita e che si aspetta tutta la vita. Francesca è spaventata, tanti sogni rimasti nei cassetti all’improvviso vengono a galla, tante domande che non aveva mai osato porsi prepotentemente esigono una risposta, rimpianti, speranze disattese, rinunce, una zavorra pesante che la fa vacillare. Ma Francesca è una donna adulta, sposata a un uomo che non sarà affascinante e “cittadino del mondo”come Robert, però onesto e buono, ma è soprattutto madre di due figli adolescenti che hanno più che mai bisogno di lei per cui l’idea accarezzata di fuggire con Robert si frantuma come una vetrata colpita da una sassata. La scena finale dell’addio con Robert sotto la pioggia e lei nel furgone con il marito, lacerata se aprire la maniglia dello sportello o rimanere nella sua vita, è una delle scene più struggenti della storia del cinema, seconda solamente ( a mio avviso) all’abbraccio alla stazione tra Warren Beatty e Diane Keaton in “Reds”. Guardando il film è inevitabile mettersi un po’ nei panni dei protagonisti, cosa avremmo fatto se ci fossimo trovati in quella condizione, e solitamente si finisce per dare ragione a Francesca che sceglie la famiglia, però è una donna rinnovata, ha in sé la forza di un amore che l’accompagnerà per tutta la vita; viene da chiedersi anche, ( almeno io me lo sono chiesta), se avesse scelto diversamente, il loro amore sarebbe sopravvissuto al logoramento del tempo? A Robert e Francesca è stata negata l’occasione della loro vita, o è stato risparmiato il dolore di un amore che si credeva eterno invece non lo era? E’ proprio la separazione, lo strappo a rendere eterno e immortale il loro amore, fino a congiungersi disperso nel vento proprio nel ponte del loro incontro.
Film bellissimo, intenso e recitato magnificamente.
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luigi chierico
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venerdì 27 dicembre 2013
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abbandonarsi
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Non andremo a vedere questo film solo per vedere proiettare sullo schermo un’altra storia d’amore o d’avventura; per vedere due famosi attori, bravi e simpatici, quali sono Clint Eastwood e Meryl Streep.
Prepariamoci invece ad assistere ad una interpretazione della vita, dell’amore, del dolore, della rinuncia fuori dal comune. I due protagonisti vivono nella realtà quotidiana, non fuori dal tempo, con le loro debolezze, i loro ricordi, i loro sentimenti. Gente comune come ce n’è tanta che conduce una vita serena ma piatta, che in fondo al proprio cuore accarezza il sogno di una storia, di un qualcosa di diverso dalla routine di tutti i giorni. Passano gli anni, i figli crescono ma nessuno bussa alla porta del tuo cuore, finché un giorno un uomo venuto da lontano ti rivolge una parola, ignaro di aver gettato un’ancora di salvezza.
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Non andremo a vedere questo film solo per vedere proiettare sullo schermo un’altra storia d’amore o d’avventura; per vedere due famosi attori, bravi e simpatici, quali sono Clint Eastwood e Meryl Streep.
Prepariamoci invece ad assistere ad una interpretazione della vita, dell’amore, del dolore, della rinuncia fuori dal comune. I due protagonisti vivono nella realtà quotidiana, non fuori dal tempo, con le loro debolezze, i loro ricordi, i loro sentimenti. Gente comune come ce n’è tanta che conduce una vita serena ma piatta, che in fondo al proprio cuore accarezza il sogno di una storia, di un qualcosa di diverso dalla routine di tutti i giorni. Passano gli anni, i figli crescono ma nessuno bussa alla porta del tuo cuore, finché un giorno un uomo venuto da lontano ti rivolge una parola, ignaro di aver gettato un’ancora di salvezza.
I ponti servono a passare da una sponda all’altra, a congiungere ciò che è separato, sono l’unione di due lembi di terra attraverso cui passa l’acqua, sempre diversa, ma sempre e solo acqua. Quanti si fermano sopra un ponte “a guardare la superficie dell’acqua in un tremolio d’ombra e luci “, inermi si lasciano trasportare dalla fantasia. In questo racconto invece Francesca giunta sul ponte, si lascia trasportare dall’acqua, un nuovo sentimento l’assale, è amore e passione, fedeltà e trasgressione, travolta dalla violenza del fiume che scorre dentro di sé non osa arrestarsi, corre incontro alla felicità. Una felicità che è purezza poiché non è la carne a cedere ma il cuore, i sentimenti sopiti riprendono forma e consistenza, vigore. Quattro giorni per riempire il vuoto di una vita, per dare un senso vero alla parola Amore, Dostoievski nel racconto “ Le notti bianche” fa dire al protagonista: “Dio mio! Un intero minuto di felicità E’ forse poco, sia pure in tutta la vita di un uomo..?”, così Francesca vivrà il resto della sua vita legata al ricordi di quei quattro giorni che il destino le ha assegnato. Con una mano posta su una maniglia, che serve ad aprire o chiudere a chi bussa alla tua porta, ancora lei deve fare una scelta, deve quindi rinunciare a qualcuno, a qualcosa.
La pioggia servirà forse a cancellare le tracce o mondare l’animo, ovvero è il pianto dirompente trattenuto dalla protagonista ma non da qualcuno del pubblico.
Alcuni momenti del film sono toccanti, di una tenerezza non comune. Gli occhi bellissimi di Meryl Streep parlano e confessano quel che le labbra non osano dire, attraverso loro penetri nel suo cuore e lo spalanchi senza più alcuna remora. Ed è così che cede a Robert, forestiero affascinante e tenero venuto a fotografare i ponti di Madison County
Clint Eastwood regista ed attore in quest’opera lascia una traccia indelebile più che in altri suoi bei film perché tocca le corde del cuore di tutti coloro che sono ancora sul ponte a veder scorrere l’acqua che va via senza ritorno, come la vita.
Questa storia, che potrebbe essere vera, non la si potrà dimenticare e forse qualcuno, memore di quel che ha visto, senza compromettere la serenità familiare, cederà ad un attimo di luce.
chigi
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l.maraucci
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giovedì 24 settembre 2015
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robert e francesca
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I Ponti di Madison County è un film di Clint Eastwood del 1995, tratto dall'omonimo romanzo di Robert James Waller.
In una piccola cittadina dello Iowa, Francesca (Streep), un'affascinante quarantacinquenne di origini italiane, mentre suo marito (Haynie) e i suoi due figli sono assenti, conosce Robert (Eastwood), un fotografo del National Geographic che è giunto nella contea per immortalare i suoi famosi ponti. Tra i due nasce fin da subito una fortissima attrazione che porterà entrambi in un vortice di passione intensissimo.
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I Ponti di Madison County è un film di Clint Eastwood del 1995, tratto dall'omonimo romanzo di Robert James Waller.
In una piccola cittadina dello Iowa, Francesca (Streep), un'affascinante quarantacinquenne di origini italiane, mentre suo marito (Haynie) e i suoi due figli sono assenti, conosce Robert (Eastwood), un fotografo del National Geographic che è giunto nella contea per immortalare i suoi famosi ponti. Tra i due nasce fin da subito una fortissima attrazione che porterà entrambi in un vortice di passione intensissimo. Francesca, per la prima volta nella sua vita, si sente apprezzata e amata in ogni parte di sé, dando così sfogo a tutta la sua, fino a quel momento nascosta, sensualità. Robert, eterno e fiero solitario, si lascia possedere dall'amore come mai fino ad allora. I problemi però, per i due amanti, sono dietro l'angolo. Dopo quattro giorni ardenti, il fotografo deve partire e la famiglia di lei sta ritornando a casa. Francesca è costretta a decidere: lasciare tutto e vivere il resto dei suoi giorni con Robert o continuare a stare con la propria famiglia?
Eastwood, come spesso accade, ci lascia in dono un'altra perla delle sue. Meryl Streep è meravigliosa e con una carica di sensualità in ogni sua movenza e di sensibilità incredibile. Deliziosa. La trama è affascinante, intensa, coinvolgente, straziante. Peccato per la parte centrale che risulta avere qualcosa in meno rispetto a tutto il resto della pellicola. Gli spunti di riflessione sulla vita non mancano e al termine del film, non si può far altro che chiamare la persona amata e chiederle se è felice insieme a te.
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(di eila93)
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[+] bravissimo
(di imma.calandrelli)
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greatsteven
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sabato 22 settembre 2018
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epico romanticismo con la passione come fulcro.
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I PONTI DI MADISON COUNTY (USA, 1995) diretto da CLINT EASTWOOD. Interpretato da MERYL STREEP, CLINT EASTWOOD, ANNIE CORLEY, VICTOR SLEZAK, JIM HAYNIE
Francesca Johnson è una casalinga di origini italiane che vive col marito Richard, agricoltore, e i figli adolescenti Michael e Caroline nell’Iowa. Siamo nel 1965 e il coniuge deve far partecipare ad un concorso il manzo di famiglia, cosicché la donna dovrà trascorrere quattro giorni di solitudine. Poco tempo dopo la partenza dei tre parenti, Francesca riceve la visita inattesa di un fotografo del National Geographic di nome Robert Kincaid, il quale le chiede un’indicazione per raggiungere il ponte Rosmen, per cui deve fare un servizio.
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I PONTI DI MADISON COUNTY (USA, 1995) diretto da CLINT EASTWOOD. Interpretato da MERYL STREEP, CLINT EASTWOOD, ANNIE CORLEY, VICTOR SLEZAK, JIM HAYNIE
Francesca Johnson è una casalinga di origini italiane che vive col marito Richard, agricoltore, e i figli adolescenti Michael e Caroline nell’Iowa. Siamo nel 1965 e il coniuge deve far partecipare ad un concorso il manzo di famiglia, cosicché la donna dovrà trascorrere quattro giorni di solitudine. Poco tempo dopo la partenza dei tre parenti, Francesca riceve la visita inattesa di un fotografo del National Geographic di nome Robert Kincaid, il quale le chiede un’indicazione per raggiungere il ponte Rosmen, per cui deve fare un servizio. Accompagnandolo e poi invitandolo dentro casa per un tè freddo e dopo ancora addirittura per cena, fra i due si instaura una solida simpatia, che li porta ad aprirsi a vicenda raccontando l’uno all’altra aneddoti delle proprie rispettive vite: lui è un cittadino del mondo che viaggia da un continente all’altro conoscendo persone senza mai piantare radici da nessuna parte, lei si definisce (pur non essendolo davvero) una donna semplice, attaccata a valori tradizionali come la famiglia e refrattaria ai cambiamenti. Terminata una passeggiata serale in cui Robert le annuncia che l’indomani dovrà tornare ai ponti coperti di Madison County per riprendere a fotografare in attesa di una luce migliore, Francesca capisce che prova un’attrazione speciale per lui. Appone un biglietto sul tetto del ponte che Robert, il giorno dopo, trova, e così, fra una seconda cena e un ballo in casa di Francesca durante il quale lei sfoggia uno stupendo vestito appena acquistato, i due si innamorano. Siamo a mercoledì, Richard è via già da due giorni e dopodomani ritornerà, e Robert, pur sapendo che sta agendo con onestà e rispetto, propone a Francesca di seguirlo nei suoi vagabondaggi, soprattutto in seguito al risultato di una discussione che ha messo a fuoco, la mattina di giovedì, la differenza tra i loro modi di intendere la vita, ma la casalinga barese si dimostra incerta. Quando Richard e i ragazzi ricompaiono con in mano il primo premio del concorso, il marito, in un pomeriggio piovoso, la porta a fare compere, e per puro caso Francesca rivede, dal finestrino della macchina, Robert, che le scambia uno sguardo accorato. Quando il furgone di lui è a un semaforo rosso e la vettura guidata da Richard gli è dietro, Francesca tiene una mano appoggiata alla maniglia e osserva che il fotografo ha appeso allo specchietto interno del veicolo la catenina che lei stessa gli aveva regalato due giorni prima, un dono della sua zia italiana. Robert svolta a sinistra e la macchina dei due coniugi ritorna a casa. Nel 1979 Richard, ormai vecchio e malato, muore, e nel 1982 Francesca riceve per posta una cassa contenente gli attrezzi da lavoro di Robert, nel frattempo anch’egli defunto, e un libro intitolato Four Days, in cui appaiono gli scatti realizzati durante la permanenza in Iowa. Ed è soltanto alla morte della madre che Michael e Caroline, entrambi con famiglia e figli ed entrambi sul punto di divorziare, vengono a sapere del suo tradimento leggendone le disposizioni testamentarie. Inizialmente increduli e anche un po’ sconcertati da un comportamento che dalla loro madre, così devota al consorte, non si sarebbero mai aspettati, poi comprendono appieno le ragioni che l’hanno spinta a rinunciare ad un amore tanto breve quanto intenso e, come previsto dalle ultime volontà di Francesca, le sue ceneri vengono sparse dalla cima del ponte Rosmen. È con ogni probabilità l’unico film d’amore nella carriera registica di Eastwood, ma senza dubbio il migliore e una delle sue prove più eccelse in assoluto: l’intesa con M. Streep permette ad ambedue di interpretare una coppia di personaggi meravigliosi la cui relazione va al di là di un’infatuazione passionale, perché trascende i limiti del poco tempo che trascorrono assieme e mette a confronto due stili di vita apparentemente inconciliabili, ma non così lontani per quel che concerne l’assunzione delle responsabilità in un rapporto fra uomo e donna. Tratto dall’omonimo romanzo di Robert James Waller su sceneggiatura di Richard LaGravanese, l’opera trova il suo punto di forza nel disegno psicologico dei caratteri: Kincaid e Johnson sono due persone di mezza età, oramai adattate a vivere in un determinato modo e in superficie (ma solo in superficie, come poi si capisce vedendo lo scorrere delle sequenze) desiderose di mantenerlo, ma per nessuno dei due l’apertura ad un’avventura inaspettata è preclusa, in quanto le sorprese, per rare che siano, avvengono quando meno le si cercano, e questa casalinga e questo giramondo sanno cogliere l’attimo oraziano superando le barriere mentali che si sono imposti per stabilire regole esistenziali e abbracciando in un panismo superbo la passione che sgorga dal profondo dei loro cuori, indecisi se durare o bruciare, o meglio, se continuare come se nulla fosse accaduto o stravolgere ogni cosa da cima a fondo e ripartire con uno slancio diverso da prima. Ottime anche le performances di Slezak e Corley, il figlio maggiore e quella minore, lui indignato per aver scoperto di un rapporto amoroso clandestino della genitrice e lei più comprensiva per il di lei atteggiamento, forse per un istinto di complicità femminile (del resto, la stessa Streep, quando lei e Eastwood s’apprestano a consumare l’ultima cena insieme, afferma che quando una donna mette su famiglia, comincia a vivere, ma al tempo medesimo si ferma). Ricchissimo di dettagli fondamentali e particolari significativi che ad una prima visione indubbiamente sfuggono, e che spingono dunque a rigustare una seconda volta un dramma sentimentale così struggente da far commuovere per come affronta con inaudita lucidità il tema della fedeltà messa a dura prova. Fu la prima volta, per il regista californiano, in cui si addentrò in un genere a lui sconosciuto dal punto di vista tecnico, che però seppe affrontare di petto e controcorrente, lasciando un segno nella storia del cinema e narrando una vicenda indimenticabile.
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eleonora panzeri
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venerdì 4 novembre 2016
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ti penso e cambia il mondo
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Un film cult, che vede protagonisti due leggende del cinema americano, Meryl Streep e Clint Eastwood. Lei è Francesca, casalinga di campagna e lui è Robert, fotografo errante, cittadino del mondo.
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Un film cult, che vede protagonisti due leggende del cinema americano, Meryl Streep e Clint Eastwood. Lei è Francesca, casalinga di campagna e lui è Robert, fotografo errante, cittadino del mondo. Il loro un amore è così intenso e trascinante da lasciare senza parole, ma risulta allo stesso tempo anche impossibile, visto che l’operosa e sognatrice Francesca è già di un altro uomo, da cui malgrado il forte ed imprevisto sentimento per Robert non può fare a meno. Certo fa stringere il cuore, ma dopotutto è vero che la vita è fatta soprattuto di cose piccole e semplici, mentre rapidi e fugaci sono i momenti di grande passione ed adrenalina. Sono moltissime difatti le donne come Francesca che sono sempre in viaggio con con la mente, poiché certi amori possono esistere solo sospesi tra l’illusione e la realtà, in uno spazio in cui la vita non ha il potere di consumarli ed eroderli con la routine e la quotidianità.
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