giomo891
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sabato 10 settembre 2022
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clint super romantico di giomo891
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Nel ciclo Clint Eastwood "mania"in programmazione su Sky Collection il grande film del 95 pluripremiato ed acclamato dal 90 % del pubblico.
Il personaggio sul quale ruota la storia sentimentale è Francesca (Meryl Streep), che, posta dinanzi alla scelta di dover lasciare la propria famiglia e una vita scontata e monotona, ma da lei liberamente scelta, per rifarsi una vita appagante con l'uomo che, per la prima volta, aveva saputo esaltarne interiorità e sensualità, lei, con grande tormento, riterrà di non potersi slegare dalla famiglia che in ogni caso ama e che ha ancora bisogno di lei e prenderà la straziante decisione di restare, lasciando andare così l'amore della propria vita.
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Nel ciclo Clint Eastwood "mania"in programmazione su Sky Collection il grande film del 95 pluripremiato ed acclamato dal 90 % del pubblico.
Il personaggio sul quale ruota la storia sentimentale è Francesca (Meryl Streep), che, posta dinanzi alla scelta di dover lasciare la propria famiglia e una vita scontata e monotona, ma da lei liberamente scelta, per rifarsi una vita appagante con l'uomo che, per la prima volta, aveva saputo esaltarne interiorità e sensualità, lei, con grande tormento, riterrà di non potersi slegare dalla famiglia che in ogni caso ama e che ha ancora bisogno di lei e prenderà la straziante decisione di restare, lasciando andare così l'amore della propria vita.
Il personaggio interpretato da Clint, ad una prima visione sembra anche troppo distante da quelli, duri da macho, ai quali ci ha, da sempre abituato. Molti, soprattutto nel pubblico maschile, rimasero un pò sconcertati e pensarono che lui non fosse adatto ad una storia, che più romantica di così non si può.
Invece il fotografo Kincaid non è così lontano da tanti personaggi interpretati da Eastwood.
La storia intensa di pochi giorni di passione (che rimarrà nel cuore di entrambi, forse proprio per la mancata convivenza...), in parte, finisce proprio per il carattere deciso e libero dagli schemi, che non avrebbe mai accettato una vita "qualsiasi" anche in amore, che viene fuori prima dell'addio (l'ultimo giorno).
Infine, se invece che nell' Iowa, negli anni 50/60, la storia si fosse svolta in una metropoli, al giorno d'oggi, il film sarebbe stata il racconto romantico di una delle tante avventure senza "un lieto fine". L'ambientazione sia geografica che storica rendono questa pellicola unica.
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claudiettino
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mercoledì 24 marzo 2021
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perdersi nell''atmosfera del film
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Film assolutamente eccezionale. Del resto basta guardare gli attori..
Due ore di evasione in un film semplice dalle atmosfere uniche. Storia d'amore potente come in pochi film
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elgatoloco
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venerdì 25 dicembre 2020
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grande film di un grande eastwood
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"THe Bridges of Madison County"(CLint Eastwood, dal romanzo omoni,o di Robert James Waller, screenplay di Robert LaGravenese, 1995)è un capolavoro: partendo dal romanzo citato di Waller, che non viene sottosposto a un treitment che lo stravolga o che lo"cambi di senso"e dove, per quanto possibile, si rimane anche fedeli narratologicamente al romanzo stesso, Eastwood ha saltato l'"unità di tempo", dato che anche il testo letterario implica tre diari della signora di origini italiane che ha quest'"avvnetura impegnativa"fuori del matrimonio, poi narrati dai figli della donna, anch'essi , pur se con modalità diversi, delusi dalla propria vita familiare e sentimentale.
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"THe Bridges of Madison County"(CLint Eastwood, dal romanzo omoni,o di Robert James Waller, screenplay di Robert LaGravenese, 1995)è un capolavoro: partendo dal romanzo citato di Waller, che non viene sottosposto a un treitment che lo stravolga o che lo"cambi di senso"e dove, per quanto possibile, si rimane anche fedeli narratologicamente al romanzo stesso, Eastwood ha saltato l'"unità di tempo", dato che anche il testo letterario implica tre diari della signora di origini italiane che ha quest'"avvnetura impegnativa"fuori del matrimonio, poi narrati dai figli della donna, anch'essi , pur se con modalità diversi, delusi dalla propria vita familiare e sentimentale. Per il resto, drammturgicamente siamo abbastanza"tradizionali", in questo film, nnon si avvertono particolari"fughe in avanti"à la nouvea roman, per dire, con una narrazione diacronicamente rovesciata o simili. Love storuy, volendo, nel senso classico e nobile del termine, con un'impostazione chiaramente virata al dramma, che Eastwood rende con dei dialoghi di grande intelligenza, mai piegati alla banalità corriva, anzi, che però al tempo stesso rifiutanno un livello esistenzial-bergmaninao(per intenderci, beninteso)essendo invece comprenisbili a tutti, senza in alcun modo sacdere, però, a un livello di "convenzionalità"che altrimenti avrebbero decisamente abbassato il livello del film stesso. Complessivamente , poi, c'è una novità forte, in questo film di Eastwood, che foprse non è risaltata nelle recensioni dlel'epcoa: i due figli della donna, che parlano"dopo", riferisocno eventi del passato, sembrano essere loro dei"fnatasmi", delle reminscenza, mentre i due protagonisti, invece realmente collocati nel passato, sono essi stessi totalemnte"presenti"; il che viene ad essere un elemento fortemente innovativo rispetto alla cinematografia che in quegli anni(metà degli anni 199o)era dominante. Dire di Eastwood è dire di un interprete che qui aveva trovato(racciungto un'intensità assoluta, mentre Meryl Streep , dal canto suo, riesce a trovare qui un equlibrio intepretativo, non a caso anche giustamente premiato, che altrimenti non le era così fmailiare. mentre ANne Corley e Victor Selzak, che interpretano i figli della signora Johnson(la Streep)sono, dal canto loro assolutamente efficaci. El Gato
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elgatoloco
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venerdì 13 marzo 2020
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eastwood sweet
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La versione"tender and sweet"di Clint Eastwood è, non solo ma in particolare in"The Bridge of Madison County"(1995), nel quale l'amore tra una casalinga italioamericana regolarmente sposata(Meryl Streep, qui forse nella sua migliore interpretazione)e un fotrografo(Clint)viene rievocata dapprima con rabbia dalla famiglia, meglio dai figli, come un tradimento del padre, poi invece "rivissuta"empaticamente, se non "accettata". La love story viene narrata da Eastwood, partendo da un romanzo d Robert Jamesi Waller, in maniera per nulla sdolcinata ma assolutamente partecipe, "empatica", appunto, con digressioni mai casuali sulle origini italiane della donna, sulle caratteristiche dei due amanti, in un quadro nel quale prevale il ricordo, la memoria, dove anche una documentazione fotografica(e qui naturalmenete anche un playing the play, una diegesi marcata, in quanto il cinema è, evnidentemente, in primis, fotografia)serve allo scopo, di rievocare, non di"commemorare".
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La versione"tender and sweet"di Clint Eastwood è, non solo ma in particolare in"The Bridge of Madison County"(1995), nel quale l'amore tra una casalinga italioamericana regolarmente sposata(Meryl Streep, qui forse nella sua migliore interpretazione)e un fotrografo(Clint)viene rievocata dapprima con rabbia dalla famiglia, meglio dai figli, come un tradimento del padre, poi invece "rivissuta"empaticamente, se non "accettata". La love story viene narrata da Eastwood, partendo da un romanzo d Robert Jamesi Waller, in maniera per nulla sdolcinata ma assolutamente partecipe, "empatica", appunto, con digressioni mai casuali sulle origini italiane della donna, sulle caratteristiche dei due amanti, in un quadro nel quale prevale il ricordo, la memoria, dove anche una documentazione fotografica(e qui naturalmenete anche un playing the play, una diegesi marcata, in quanto il cinema è, evnidentemente, in primis, fotografia)serve allo scopo, di rievocare, non di"commemorare". Un'opera, ancora una volta riuscitissima, di un autore cinematografico dei nostri tempi, ormai da molti anni(il primo film da regia di Eastwood è di 24 anni prima, quando ormai Clint ora ha mezzo secolo o quasi di regie dietro di sé),ma qui e anche in film successivi è ancora anche interprete efficacissimo, ben diverso dallo stereotipo creato da un'affermazione ironica di Sergio Leone, relativa a quando lo dirigeva negli anni 1960 nella trilogia che si conclude con"Per qualche dollaro in più". Film curatissimo, in ogni senso e che riproprone il ruolo dlella memoria , come anche della storia(che è la memoria comune, unviersale)nel cinema eastwoodiano. El Gato
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emilio
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lunedì 13 maggio 2019
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"queste non sono fotografie, sono storie...."
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Ho visto e rivisto questo film e più lo vedo più scopro cose interessanti. Una tecnica narrativa che adoro e che qui è magistralmente elaborata. Due attori, una casa, un paesaggio e tanti dialoghi interessanti e significativi.
Due interpretazioni fantastiche se posso dirlo con silenzi e sguardi che dicono tanto.
In una società in cui va tutto così drammaticamente veloce si respira qui con tranquillità a tempi di bluses e ci si rilassa e ci rispetta in un escalation di sentimenti, passioni con dialoghi intelligenti e vivi, solo apparentemente apolitici.
Tra i tanti silenzi, su tutti, la scena del loro ultimo incontro.
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Ho visto e rivisto questo film e più lo vedo più scopro cose interessanti. Una tecnica narrativa che adoro e che qui è magistralmente elaborata. Due attori, una casa, un paesaggio e tanti dialoghi interessanti e significativi.
Due interpretazioni fantastiche se posso dirlo con silenzi e sguardi che dicono tanto.
In una società in cui va tutto così drammaticamente veloce si respira qui con tranquillità a tempi di bluses e ci si rilassa e ci rispetta in un escalation di sentimenti, passioni con dialoghi intelligenti e vivi, solo apparentemente apolitici.
Tra i tanti silenzi, su tutti, la scena del loro ultimo incontro.. Quando si guardarono negli occhi per l ultima volta, quando i furgoni si trovarono l uno dietro l altro e quella freccia a sinistra come segno di saluto, di addio.
Lo scatolo ricevuto dopo anni con le macchine fotografiche, l'invito a cena conservato come una reliquia, la croce ed il bracciale e quel libro di fotografie che finalmente aveva pubblicato e intitolato "remembering" con quella frase di Byron.... There is a pleasure in the patless woods...
Un gran bel film che mi accompagnerà per tutta la vita...
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greatsteven
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sabato 22 settembre 2018
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epico romanticismo con la passione come fulcro.
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I PONTI DI MADISON COUNTY (USA, 1995) diretto da CLINT EASTWOOD. Interpretato da MERYL STREEP, CLINT EASTWOOD, ANNIE CORLEY, VICTOR SLEZAK, JIM HAYNIE
Francesca Johnson è una casalinga di origini italiane che vive col marito Richard, agricoltore, e i figli adolescenti Michael e Caroline nell’Iowa. Siamo nel 1965 e il coniuge deve far partecipare ad un concorso il manzo di famiglia, cosicché la donna dovrà trascorrere quattro giorni di solitudine. Poco tempo dopo la partenza dei tre parenti, Francesca riceve la visita inattesa di un fotografo del National Geographic di nome Robert Kincaid, il quale le chiede un’indicazione per raggiungere il ponte Rosmen, per cui deve fare un servizio.
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I PONTI DI MADISON COUNTY (USA, 1995) diretto da CLINT EASTWOOD. Interpretato da MERYL STREEP, CLINT EASTWOOD, ANNIE CORLEY, VICTOR SLEZAK, JIM HAYNIE
Francesca Johnson è una casalinga di origini italiane che vive col marito Richard, agricoltore, e i figli adolescenti Michael e Caroline nell’Iowa. Siamo nel 1965 e il coniuge deve far partecipare ad un concorso il manzo di famiglia, cosicché la donna dovrà trascorrere quattro giorni di solitudine. Poco tempo dopo la partenza dei tre parenti, Francesca riceve la visita inattesa di un fotografo del National Geographic di nome Robert Kincaid, il quale le chiede un’indicazione per raggiungere il ponte Rosmen, per cui deve fare un servizio. Accompagnandolo e poi invitandolo dentro casa per un tè freddo e dopo ancora addirittura per cena, fra i due si instaura una solida simpatia, che li porta ad aprirsi a vicenda raccontando l’uno all’altra aneddoti delle proprie rispettive vite: lui è un cittadino del mondo che viaggia da un continente all’altro conoscendo persone senza mai piantare radici da nessuna parte, lei si definisce (pur non essendolo davvero) una donna semplice, attaccata a valori tradizionali come la famiglia e refrattaria ai cambiamenti. Terminata una passeggiata serale in cui Robert le annuncia che l’indomani dovrà tornare ai ponti coperti di Madison County per riprendere a fotografare in attesa di una luce migliore, Francesca capisce che prova un’attrazione speciale per lui. Appone un biglietto sul tetto del ponte che Robert, il giorno dopo, trova, e così, fra una seconda cena e un ballo in casa di Francesca durante il quale lei sfoggia uno stupendo vestito appena acquistato, i due si innamorano. Siamo a mercoledì, Richard è via già da due giorni e dopodomani ritornerà, e Robert, pur sapendo che sta agendo con onestà e rispetto, propone a Francesca di seguirlo nei suoi vagabondaggi, soprattutto in seguito al risultato di una discussione che ha messo a fuoco, la mattina di giovedì, la differenza tra i loro modi di intendere la vita, ma la casalinga barese si dimostra incerta. Quando Richard e i ragazzi ricompaiono con in mano il primo premio del concorso, il marito, in un pomeriggio piovoso, la porta a fare compere, e per puro caso Francesca rivede, dal finestrino della macchina, Robert, che le scambia uno sguardo accorato. Quando il furgone di lui è a un semaforo rosso e la vettura guidata da Richard gli è dietro, Francesca tiene una mano appoggiata alla maniglia e osserva che il fotografo ha appeso allo specchietto interno del veicolo la catenina che lei stessa gli aveva regalato due giorni prima, un dono della sua zia italiana. Robert svolta a sinistra e la macchina dei due coniugi ritorna a casa. Nel 1979 Richard, ormai vecchio e malato, muore, e nel 1982 Francesca riceve per posta una cassa contenente gli attrezzi da lavoro di Robert, nel frattempo anch’egli defunto, e un libro intitolato Four Days, in cui appaiono gli scatti realizzati durante la permanenza in Iowa. Ed è soltanto alla morte della madre che Michael e Caroline, entrambi con famiglia e figli ed entrambi sul punto di divorziare, vengono a sapere del suo tradimento leggendone le disposizioni testamentarie. Inizialmente increduli e anche un po’ sconcertati da un comportamento che dalla loro madre, così devota al consorte, non si sarebbero mai aspettati, poi comprendono appieno le ragioni che l’hanno spinta a rinunciare ad un amore tanto breve quanto intenso e, come previsto dalle ultime volontà di Francesca, le sue ceneri vengono sparse dalla cima del ponte Rosmen. È con ogni probabilità l’unico film d’amore nella carriera registica di Eastwood, ma senza dubbio il migliore e una delle sue prove più eccelse in assoluto: l’intesa con M. Streep permette ad ambedue di interpretare una coppia di personaggi meravigliosi la cui relazione va al di là di un’infatuazione passionale, perché trascende i limiti del poco tempo che trascorrono assieme e mette a confronto due stili di vita apparentemente inconciliabili, ma non così lontani per quel che concerne l’assunzione delle responsabilità in un rapporto fra uomo e donna. Tratto dall’omonimo romanzo di Robert James Waller su sceneggiatura di Richard LaGravanese, l’opera trova il suo punto di forza nel disegno psicologico dei caratteri: Kincaid e Johnson sono due persone di mezza età, oramai adattate a vivere in un determinato modo e in superficie (ma solo in superficie, come poi si capisce vedendo lo scorrere delle sequenze) desiderose di mantenerlo, ma per nessuno dei due l’apertura ad un’avventura inaspettata è preclusa, in quanto le sorprese, per rare che siano, avvengono quando meno le si cercano, e questa casalinga e questo giramondo sanno cogliere l’attimo oraziano superando le barriere mentali che si sono imposti per stabilire regole esistenziali e abbracciando in un panismo superbo la passione che sgorga dal profondo dei loro cuori, indecisi se durare o bruciare, o meglio, se continuare come se nulla fosse accaduto o stravolgere ogni cosa da cima a fondo e ripartire con uno slancio diverso da prima. Ottime anche le performances di Slezak e Corley, il figlio maggiore e quella minore, lui indignato per aver scoperto di un rapporto amoroso clandestino della genitrice e lei più comprensiva per il di lei atteggiamento, forse per un istinto di complicità femminile (del resto, la stessa Streep, quando lei e Eastwood s’apprestano a consumare l’ultima cena insieme, afferma che quando una donna mette su famiglia, comincia a vivere, ma al tempo medesimo si ferma). Ricchissimo di dettagli fondamentali e particolari significativi che ad una prima visione indubbiamente sfuggono, e che spingono dunque a rigustare una seconda volta un dramma sentimentale così struggente da far commuovere per come affronta con inaudita lucidità il tema della fedeltà messa a dura prova. Fu la prima volta, per il regista californiano, in cui si addentrò in un genere a lui sconosciuto dal punto di vista tecnico, che però seppe affrontare di petto e controcorrente, lasciando un segno nella storia del cinema e narrando una vicenda indimenticabile.
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eleonora panzeri
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venerdì 4 novembre 2016
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ti penso e cambia il mondo
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Un film cult, che vede protagonisti due leggende del cinema americano, Meryl Streep e Clint Eastwood. Lei è Francesca, casalinga di campagna e lui è Robert, fotografo errante, cittadino del mondo.
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Un film cult, che vede protagonisti due leggende del cinema americano, Meryl Streep e Clint Eastwood. Lei è Francesca, casalinga di campagna e lui è Robert, fotografo errante, cittadino del mondo. Il loro un amore è così intenso e trascinante da lasciare senza parole, ma risulta allo stesso tempo anche impossibile, visto che l’operosa e sognatrice Francesca è già di un altro uomo, da cui malgrado il forte ed imprevisto sentimento per Robert non può fare a meno. Certo fa stringere il cuore, ma dopotutto è vero che la vita è fatta soprattuto di cose piccole e semplici, mentre rapidi e fugaci sono i momenti di grande passione ed adrenalina. Sono moltissime difatti le donne come Francesca che sono sempre in viaggio con con la mente, poiché certi amori possono esistere solo sospesi tra l’illusione e la realtà, in uno spazio in cui la vita non ha il potere di consumarli ed eroderli con la routine e la quotidianità.
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l.maraucci
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giovedì 24 settembre 2015
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robert e francesca
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I Ponti di Madison County è un film di Clint Eastwood del 1995, tratto dall'omonimo romanzo di Robert James Waller.
In una piccola cittadina dello Iowa, Francesca (Streep), un'affascinante quarantacinquenne di origini italiane, mentre suo marito (Haynie) e i suoi due figli sono assenti, conosce Robert (Eastwood), un fotografo del National Geographic che è giunto nella contea per immortalare i suoi famosi ponti. Tra i due nasce fin da subito una fortissima attrazione che porterà entrambi in un vortice di passione intensissimo.
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I Ponti di Madison County è un film di Clint Eastwood del 1995, tratto dall'omonimo romanzo di Robert James Waller.
In una piccola cittadina dello Iowa, Francesca (Streep), un'affascinante quarantacinquenne di origini italiane, mentre suo marito (Haynie) e i suoi due figli sono assenti, conosce Robert (Eastwood), un fotografo del National Geographic che è giunto nella contea per immortalare i suoi famosi ponti. Tra i due nasce fin da subito una fortissima attrazione che porterà entrambi in un vortice di passione intensissimo. Francesca, per la prima volta nella sua vita, si sente apprezzata e amata in ogni parte di sé, dando così sfogo a tutta la sua, fino a quel momento nascosta, sensualità. Robert, eterno e fiero solitario, si lascia possedere dall'amore come mai fino ad allora. I problemi però, per i due amanti, sono dietro l'angolo. Dopo quattro giorni ardenti, il fotografo deve partire e la famiglia di lei sta ritornando a casa. Francesca è costretta a decidere: lasciare tutto e vivere il resto dei suoi giorni con Robert o continuare a stare con la propria famiglia?
Eastwood, come spesso accade, ci lascia in dono un'altra perla delle sue. Meryl Streep è meravigliosa e con una carica di sensualità in ogni sua movenza e di sensibilità incredibile. Deliziosa. La trama è affascinante, intensa, coinvolgente, straziante. Peccato per la parte centrale che risulta avere qualcosa in meno rispetto a tutto il resto della pellicola. Gli spunti di riflessione sulla vita non mancano e al termine del film, non si può far altro che chiamare la persona amata e chiederle se è felice insieme a te.
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[+] l.maraucci complimenti
(di eila93)
[ - ] l.maraucci complimenti
[+] bravissimo
(di imma.calandrelli)
[ - ] bravissimo
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jacopo b98
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lunedì 30 marzo 2015
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un indimenticabile storia d'amore!
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Quando Francesca Johnson (Streep) muore i due figli (Corley e Slezak) vengono a sapere tramite un diario lasciatogli dalla madre di una relazione extra-coniugale perpetrata anni prima. Per quattro giorni, durante l’assenza del marito, Francesca aveva vissuto il suo amore eterno per il fotografo Robert Kinkade (Eastwood). Terminati i quattro giorni Kinkade fu costretto ad andarsene, ma l’amore dei due non è mai cessato. Eastwood, su sceneggiatura del talentuoso Richard LaGravenese (da un romanzo di Robert James Waller), ha diretto una delle più grandi storie d’amore degli anni ’90. Pur con qualche lungaggine di troppo, il regista riesce a rappresentare sullo schermo tutta la forza dirompente dell’amore tra Francesca e Robert, divenendo interprete del secondo e assegnando la parte della protagonista a una superba Streep.
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Quando Francesca Johnson (Streep) muore i due figli (Corley e Slezak) vengono a sapere tramite un diario lasciatogli dalla madre di una relazione extra-coniugale perpetrata anni prima. Per quattro giorni, durante l’assenza del marito, Francesca aveva vissuto il suo amore eterno per il fotografo Robert Kinkade (Eastwood). Terminati i quattro giorni Kinkade fu costretto ad andarsene, ma l’amore dei due non è mai cessato. Eastwood, su sceneggiatura del talentuoso Richard LaGravenese (da un romanzo di Robert James Waller), ha diretto una delle più grandi storie d’amore degli anni ’90. Pur con qualche lungaggine di troppo, il regista riesce a rappresentare sullo schermo tutta la forza dirompente dell’amore tra Francesca e Robert, divenendo interprete del secondo e assegnando la parte della protagonista a una superba Streep. E mette in campo anche alcuni quesiti morali di tutto rispetto. Le trappole del melodramma di bassa lega sono a ogni angolo, ma Eastwood le evita con classe e anche dal punto di vista registico realizza uno dei suoi achievement più sorprendenti e riusciti. E il finale è uno dei più commoventi della carriera del regista. Un grande film!
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