riccardo-87
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domenica 18 gennaio 2009
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una genesi del cinema!
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geniale!un intrecciarsi di emozioni e sentimenti che pervade il film dalla prima all'ultima scena.se è vero ed innegabile che la figura di forrest gump è l'anima del film,è altrettanto innegabile che anche tutti gli altri personaggi svolgono al meglio-per non dire alla perfezione-i loro ruoli;e non solo robin wright penn nei panni di jenny è straordinaria,ma anche le figure della madre di forrest,del tenente dan e di buba sono straordinarie.questo è un film che talvolta mi ricorda lo stile italiano,ovvero il riuscir a far ridere fino alle lacrime-si pensi a tutti i film di sordi come"la grande guerra","tutti a casa","una vita difficile",o a"la vita è bella"di benigni-.anche in forrest gump si ride sino alle lacrime:le scene di lui che visita la casa bianca o i dialoghi con buba ne sono esempi lampanti.
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geniale!un intrecciarsi di emozioni e sentimenti che pervade il film dalla prima all'ultima scena.se è vero ed innegabile che la figura di forrest gump è l'anima del film,è altrettanto innegabile che anche tutti gli altri personaggi svolgono al meglio-per non dire alla perfezione-i loro ruoli;e non solo robin wright penn nei panni di jenny è straordinaria,ma anche le figure della madre di forrest,del tenente dan e di buba sono straordinarie.questo è un film che talvolta mi ricorda lo stile italiano,ovvero il riuscir a far ridere fino alle lacrime-si pensi a tutti i film di sordi come"la grande guerra","tutti a casa","una vita difficile",o a"la vita è bella"di benigni-.anche in forrest gump si ride sino alle lacrime:le scene di lui che visita la casa bianca o i dialoghi con buba ne sono esempi lampanti.poi vi sono i momenti toccanti,come la morte dello stesso buba o di jenny o della madre.ma la morte,come ci insegna il saggio yoda in star wars,"è parte naturale della vita,e va accettata".insomma,forrest gump è un film per la vita,che la penetra nella sua essenza e ne mette in luce gli aspetti fondamentali,come l'amicizia e l'amore,aspetti che troppo spesso la società d'oggi tende a porre in secondo piano.forrest gump è il vedere la vita con semplicità,è il riappropriarsi dell'essenza prima dell'uomo,ovvero degli affetti-memorabile in questo senso quando forrest,sulla tomba di buba,dice:"mamma dice sempre che a un uomo servono un tanto di soldi e basta,che tutto il resto servono solo a fare il pavone"(saggia madre)-.straordinaria anche la semplicità con cui forrest tratta il denaro-"un giorno il tenente dan mi telefonò per dirmi che non avevamo più il problema dei soldi,ed io dissi:"meno male,un problema in meno!"-.ma straordinaria è la figura di forrest anche in quanto"ancora di salvezza"per ogni persona che gli voglia bene:forrest salva il tenente dan prima dalla morte in vietnam e poi dala depressione;a jenny invece lui da qualcosa che non si può dire a parole,la salva,come dice Rose in titanic,"in tutti i sensi in cui una ragazza possa essere salvata".tutto questo e molto altro è forrest gump,film che chiunque voglia definirsi"esperto di cinema"deve assolutamente aver visto e rivisto.
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johnluke
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sabato 10 gennaio 2009
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l'"idiota gentile" che seppe aggirare il "sistema"
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Forrest Gump......un personaggio che, nella sua "gentile idiozia", è capace di diventare così enigmatico quanto a ciò che il suo vissuto e le sue azioni possono comunicare al mondo; ognuno è libero di esprimere la propria veduta sull'"uomo Forrest".
Di certo vera intraprendenza personale pare proprio che non ne avesse; piuttosto un modo di operare per certi versi simile a quello di molti animali, alla stregua di una cagna capace, per la sua connaturata prodigalità, ad esempio, di vegliare ininterrottamente sul corpo ormai senza vita di quello che fu il suo amato padrone....; questo unitamente alla, comunque, semi-intelligenza di cui era dotato, e che quindi non lo escludeva completamente dal contesto umano in cui viveva,.
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Forrest Gump......un personaggio che, nella sua "gentile idiozia", è capace di diventare così enigmatico quanto a ciò che il suo vissuto e le sue azioni possono comunicare al mondo; ognuno è libero di esprimere la propria veduta sull'"uomo Forrest".
Di certo vera intraprendenza personale pare proprio che non ne avesse; piuttosto un modo di operare per certi versi simile a quello di molti animali, alla stregua di una cagna capace, per la sua connaturata prodigalità, ad esempio, di vegliare ininterrottamente sul corpo ormai senza vita di quello che fu il suo amato padrone....; questo unitamente alla, comunque, semi-intelligenza di cui era dotato, e che quindi non lo escludeva completamente dal contesto umano in cui viveva,.......e ad una sensibilià di fondo che lo legava fortemente alla madre e con cui assistiva il prossimo visto nei suoi bisogni corporali ed emotivi, e che lo porterà a dire un giorno alla sua adorata Jenny: - non sono un uomo intelligente, ma so cosa significa amare.... -.
Morale della favola, almeno dal punto di vista di una persona come me, fortemente ammaliata sin dalla prima volta da questo (fantomatico?) ragazzo dell'Alabama: anche dall'ingenuità può scaturire qualcosa di meraviglioso, capace di rivoluzionare il mondo, o anche semplicemente il mondo di qualcuno,.... quindi non solamente dalla saggezza, dalla perspicacia, dalla lungimiranza di uno statista ad esempio.
Forrest mi ha insegnato, nella sua ingenuità, come sia possibile eludere con semplicità e schiettezza "il sistema" e le sue regole, che spesso ingenerano timori capaci di bloccarci nel raggiungimento dei nostri obiettivi, legati alla paura di "contravvenire" a quello che la società, specie occidentale, riconosce e identifica come "chiave di successo" o "fallimento", insomma i brogli culturali con cui spesso, purtroppo, si viene circuiti e manipolati; Forrest, nel suo essere sprovveduto, è riuscito ad aggirare un sistema che, in molti aspetti, tende a instupidire la gente e a renderla anche fanatica a volte (vedesi l'episodio in cui, ignaro e nolente, "fa proseliti" correndo con totale indifferenza per le strade d'America).
In più l'entusiasmo (anche se in Forrest spesso inespressivo) di vedere ogni cosa con occhi nuovi, o diversi, come quelli di un bambino, senza etichette o pregiudizi di ogni genere (magistrale la scena in cui, senza che si sappia cosa poi realmente proferisce, Forrest, nella sua inconsapevole e genuina imparzialità, viene invitato a parlare ad un raduno hippy sul Vietnam, momento che infine va a stemperarsi nel suo ricongiungimento con Jenny, nel lago, in una sorta di struggente e toccante incarnazione del "fate l'amore, non fate la guerra" bohémien).
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gambero
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venerdì 9 gennaio 2009
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tragedia
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film per bimbini fa proprio schifo non ha senso e non sa di niente
[+] che tragedia il tuo"commento"!
(di riccardo-87)
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(di renato c.)
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lucastanleybarletta
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giovedì 18 dicembre 2008
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vorrei essere io come forrest!
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Salve a tutti. Volevo dire solo una cosa:
è un film che al di là del se è fatto bene o no, rientra nei film da guardare...(ma non assolutamente)... Non è banale... Ma non è il massimo. Però a momenti è proprio emozionante.
-Un ottimo Tom Hanks e anche un ottimo doppiaggio...
-Gradiosi gli effetti Speciali(per l'epoca)...
-Non ricercate solo la cinematografia in questo film... ma cercate di trovare qualcosa a cui aggrapparsi per emozionarsi...
Sarei voluto essere io cosi' come Forrest invece di vivere questa vita monotona e sopportando idee conformistiche,
- Meglio frasi di un "bambino" che ripete frasi degli altri (senza pensare)...
Concludo che è cmq rimane un buon film...! Forse non è per i cinefili e nemmeno per gli amanti del cinema (sick), ma per chi ha un animo simile a Fo
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Salve a tutti. Volevo dire solo una cosa:
è un film che al di là del se è fatto bene o no, rientra nei film da guardare...(ma non assolutamente)... Non è banale... Ma non è il massimo. Però a momenti è proprio emozionante.
-Un ottimo Tom Hanks e anche un ottimo doppiaggio...
-Gradiosi gli effetti Speciali(per l'epoca)...
-Non ricercate solo la cinematografia in questo film... ma cercate di trovare qualcosa a cui aggrapparsi per emozionarsi...
Sarei voluto essere io cosi' come Forrest invece di vivere questa vita monotona e sopportando idee conformistiche,
- Meglio frasi di un "bambino" che ripete frasi degli altri (senza pensare)...
Concludo che è cmq rimane un buon film...! Forse non è per i cinefili e nemmeno per gli amanti del cinema (sick), ma per chi ha un animo simile a Forrest (e per chi non lo ha cercasse almeno di avvicinarsi)
Grazie
Luca Stanley di barletta!
Siete daccordo????????????????
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[+] ti capisco....
(di the joker)
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anonimo
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domenica 14 dicembre 2008
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forrest gump
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"Forrest Gump" è una favola. Nella realtà, ai ritardati tocca un tragico destino, emarginati dalla società. Nessuno lo considererà come uno di noi, ma sarà sempre trattato come un diverso da compatire o detestare. Se vogliamo credere ai sogni, crediamo a film come "Forrest Gump".
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christian luongo
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giovedì 4 dicembre 2008
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un affresco dinamico dell'america
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Ci sono tante considerazioni da fare che quasi non so da che parte cominciare : il ritmo del film, ad esempio, di chiara marca zemekisiana, assai analogo a quello che il regista imprime nella sua trilogia di “Ritorno al futuro” e così diversa da quello di “Cast away” caratterizzato da dialoghi frenetici, incalzanti cambi di campo e quant’altro che conferiscono una notevole fluidità al lungometraggio che scorre piacevolmente per le oltre due ore di proiezione. La superba colonna sonora che, talora, accompagna talaltra traina la storia facendoci compenetrare all’istante nell’ambito della contestualizzazione della rappresentazione (Jimi Hendrix su tutti che, con la sua splendida interpretazione del classico di Bob Dylan “All along the watchtower” sembra proprio spingerci dentro il pantano vietnamita o Jackson Brown che con la sua “Running on empty” ci fa respirare quell’aria ottimista e rassicurante dell’America dei primi anni ottanta).
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Ci sono tante considerazioni da fare che quasi non so da che parte cominciare : il ritmo del film, ad esempio, di chiara marca zemekisiana, assai analogo a quello che il regista imprime nella sua trilogia di “Ritorno al futuro” e così diversa da quello di “Cast away” caratterizzato da dialoghi frenetici, incalzanti cambi di campo e quant’altro che conferiscono una notevole fluidità al lungometraggio che scorre piacevolmente per le oltre due ore di proiezione. La superba colonna sonora che, talora, accompagna talaltra traina la storia facendoci compenetrare all’istante nell’ambito della contestualizzazione della rappresentazione (Jimi Hendrix su tutti che, con la sua splendida interpretazione del classico di Bob Dylan “All along the watchtower” sembra proprio spingerci dentro il pantano vietnamita o Jackson Brown che con la sua “Running on empty” ci fa respirare quell’aria ottimista e rassicurante dell’America dei primi anni ottanta). Il cast di attori che fa da corollario a Tom Hanks che, nella sua interpretazione, rende omaggio ad un grande del cinema anglosassone, Peter Sellers, con una chiara allusione alla sua interpretazione nel film di Hasby “Oltre il giardino” . Entrando, invece, in quello che è il tema più specifico del film, credo che Forrest Gump sia una sorta di affresco dinamico della storia americana dagli anni 50 ad oggi (meglio, agli inizi degli anni 90 quando il film fu proiettato) incentrato sulla storia parallela dei due protagonisti Forrest, per l’appunto, e Jenny ; in realtà Zemekis è consapevole che l’America è, e non potrebbe non essere, un caleidoscopico mosaico di aspetti assai eterogenei e, qua e là, sembra volercelo suggerire richiamando la nostra attenzione su Bubba (la comunità afro-americana altrimenti assente in tutto il film) e sul tenente Dunn (il veterano che ritorna mutilato dalla guerra e che non viene più accettato dalla società americana) ma è altresì conscio che, allargando troppo la sua macchina da presa, rischierebbe di rendere il film troppo dispersivo e di inficiare quel pathos che è riuscito a creare nello spettatore. Quindi decide di porre su un piano prettamente dialettico, magari in modo sommario ma certo efficace, due sole facce dell’America : quella di Forrest, un ragazzo certo non intelligente ma pieno di candore e di bontà, e quella di Jenny l’anima contestataria del sistema e di quello che veniva definito il “sogno americano” ; le loro storie, così diverse, nascono nello stesso substrato del profondo sud ed alla fine, solo alla fine, si ricongiungono quasi a voler giungere nello stesso posto ma da itinerari assai differenti. Jenny, alla fine, si converte ad uno way of style più conformista ma il suo contributo a quello che è diventata l’America le sopravvive in Forrest jr. che quasi “dona” al padre come un suo lascito testamentario. E quella piuma che, delicatamente si era poggiata su Forrest ora può riprendere a librarsi nel cielo.
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thejacket07
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giovedì 16 ottobre 2008
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commovente!
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Film che unisce risate e lacrime in un mix di emozioni!
Grande Tom Hanks che riesce davvero nei minimi dettagli a rendere reale e umano il protagonista.
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achab
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mercoledì 1 ottobre 2008
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horror
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Film odioso, insopportabile, falso, melenso.
Una emerita st....partorita per dar da credere che la semplicità basti a scalare il mondo ( in realtà solo a farsi gabbare...).
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(di marvelman)
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(di riccardo-87)
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manun
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mercoledì 24 settembre 2008
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geniale
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Un film geniale a dir poco, magistrale ritratto dell'America di quegli anni e profonda analisi dell'animo umano.
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giulia
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domenica 7 settembre 2008
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sono sempre io!
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Scusate non ho messo il voto!
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