ash
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mercoledì 1 novembre 2006
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mai mettersi contro clint
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Trama costruita veramente bene. Il film cresce di qualità pian piano che avanza. Mitica la scena in cui il ragazzetto racconta quello che hanno fatto a morgan freeman, l'inquadratura cambia e si vede clint che tracanna wiskhy per prepaprarsi a una strage.
Le espressioni di clint in questo film sono inpareggiabili.
[+] hai proprio ragione
(di emanuele81)
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cédes
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sabato 2 settembre 2006
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un capolavoro sotto la pioggia
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E' un'opera magnifica, crepuscolare, romantica, a tratti surreale, il suggello ideale di un genere che solo gli americani sanno praticare. Quando penso ai western all'italiana, faccio il paragaone con i peplum-kolossal girati dalle major statunitensi: noi abbiamo fatto lo stesso con il western.
Le scene finali degli Spietati sono da antologia, degne del miglior John Ford.
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marco 91
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sabato 17 giugno 2006
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non mi sembra un capolavoro
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Devo proprio ammettere che mi aspettavo molto di più da questo osannato capolavoro del western.
E' un film certamente buono, piacevole, ma in alcune cose mi è sembrato di basso livello cinematografico e se comparato ad un film western di quel periodo come Balla coi lupi cade miseramente. Riconosco che Clint Eastwood sia un grande regista anche se non lo apprezzo molto e credo che abbia fatto film migliori di Gli spietati. Ottima è però la prova di Gene Hackman.
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gianpaolo
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giovedì 26 maggio 2005
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esempio di cinema intelligente
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"Eastwood",..con questo splendido, "Gli-spietati",...si conferma autore di assoluto talento,..costellando magistralmente di situazioni metaforiche il percorso narrativo.
Si và dal produttore cinematografico,..in versione "sceriffo",..(il quale senza alcun rispetto prende a calci un "bounty-killer",...autentica personificazione del "Western") al ragazzo,..(il quale rappresenta l'allontanamento dell'ultima generazione nei confronti del genere) in versione pistolero mìope.
In sintesi il regista americano,...attraverso la metafora di quest'opera,..sottolinea la crepuscolarità del genere,...e al tempo stesso ne sancisce l'immortalità.
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cirko
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martedì 12 aprile 2005
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criteri di giudizio
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Non capisco se Farinotti c'è o ci fa.
Anche mio padre è un appassionato di film West di vecchio stampo,ma non si sognerebbe mai e poi mai di anteporre "per qualche dollaro in più" a "ombre rosse",o viceversa.
Hai detto bene, è Western, non West.
Ed è appunto per quello che lo si deve giudicare con criteri diversi.
Ogni film fa storia a sè, e nella valutazione
bisogna tener conto della trama, della regia, degli attori,della fotografia, del sonoro,e di mille altre cose.E se questo film ha preso un Oscar per la regia,premio il quale a Clint è ormai dovuto, un motivo ci sarà.
Non bisogna affrettarsi a dare giudizi traviati da sentimenti personali o concezioni radicate nel tempo.Il cinema si evolve, e così devono fare pure i critici.
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Non capisco se Farinotti c'è o ci fa.
Anche mio padre è un appassionato di film West di vecchio stampo,ma non si sognerebbe mai e poi mai di anteporre "per qualche dollaro in più" a "ombre rosse",o viceversa.
Hai detto bene, è Western, non West.
Ed è appunto per quello che lo si deve giudicare con criteri diversi.
Ogni film fa storia a sè, e nella valutazione
bisogna tener conto della trama, della regia, degli attori,della fotografia, del sonoro,e di mille altre cose.E se questo film ha preso un Oscar per la regia,premio il quale a Clint è ormai dovuto, un motivo ci sarà.
Non bisogna affrettarsi a dare giudizi traviati da sentimenti personali o concezioni radicate nel tempo.Il cinema si evolve, e così devono fare pure i critici.
Se non si è capaci di fare il proprio lavoro, lo si lascia fare a gente più competente, o almeno con punti di vista oggettivi.
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greg
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domenica 6 marzo 2005
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this is the end...
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La storia del cinema, la più giovane delle arti, così seguita eppure poco compresa, ha avuto, nella sua ancora breve esistenza, picchi di intensità, lirismo, maestria tali da paralizzare, stupire, sognare, trasportare la realtà sullo schermo, invece di darne un interpretazione. Gli spietati è, senza ombra di dubbio, da annoverare fra questi momenti:evidente, nell'autore della recensione, una mancata assimilazione di un percorso che nasce con Ombre rosse e i suoi personaggi "classici", passa attraverso i montaggi di Leone, il "Mucchio" di Peckinpah e muore, come uno dei migliori Gene Hackman di sempre. "Non me lo merito", recita lo sceriffo in punto di morte. "I meriti non contano, in queste cose" risponde William Munny.
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La storia del cinema, la più giovane delle arti, così seguita eppure poco compresa, ha avuto, nella sua ancora breve esistenza, picchi di intensità, lirismo, maestria tali da paralizzare, stupire, sognare, trasportare la realtà sullo schermo, invece di darne un interpretazione. Gli spietati è, senza ombra di dubbio, da annoverare fra questi momenti:evidente, nell'autore della recensione, una mancata assimilazione di un percorso che nasce con Ombre rosse e i suoi personaggi "classici", passa attraverso i montaggi di Leone, il "Mucchio" di Peckinpah e muore, come uno dei migliori Gene Hackman di sempre. "Non me lo merito", recita lo sceriffo in punto di morte. "I meriti non contano, in queste cose" risponde William Munny. Questo non è west, nè western. Questa è la vita, raccontata da un maestro che ha imparato dai maestri. Non a caso il film è dedicato a Leone e Siegel, i due primi "guru" di quello che, a tutt'oggi, con Malick e Scorsese, rappresenta la vetta più alta del grande cinema made in USA.
Da vedere, rivedere, osservare, vivere.
Non un film, non un classico, non un cult.
"Solo" una verità quasi assoluta, di quelle che, probabilmente, chi non riesce a vedere ha paura di affrontare.
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[+] ottima recensione
(di izio)
[ - ] ottima recensione
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nello
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giovedì 3 marzo 2005
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l'ultimo vero western
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Questo film merita di essere considerato una delle opere più grandiose degli ultimi venti anni.Clint Eastwood delinea quattro personaggi in maniera sopraffina,rendendo un senso più vero che mai di cosa sia stato il west.Le figure di veri e propri antieroi si sostituiscono a quelle degli eroi senza macchia e senza peccato che sono sempre stati rappresentati in questo genere cinematografico.Realista più che mai,questo film mette i brividi,anche per le grandiose interpretazioni di Clint Eastwood,Morgan Freeman,Richard Harris e soprattutto Gene Hackman.
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annina76
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lunedì 28 febbraio 2005
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si direbbe
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Si direbbe che l'autore di questa recenzione l'abbia scritta per il puro gusto di scatenare una polemica o di sembrare controcorrente.
Anche io adoro Ford e i Sentieri Selvaggi, ma non ragiono per categorie.
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ciro
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giovedì 17 febbraio 2005
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ma l'hai visto il film?
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Certo che leggendo la vostra recensione mi viene da chiedere se valga ancora la pena consultare questo sito. E' evidente infatti che chi l'ha scritta non è pazzo, ma semplicemente è privo di un back-ground cinematografico tale da poter giudicare un film. Nè ha la sensibilità per comprendere la grandiosità epica, il nichilismo dei personaggi e la originalità di clint nel riscrivere la storia del vecchio west (che, caro mio, solo in questo film coincide con il western. O credi ancora che i cow-boy fossero tutti eroi senza macchia e ultraingelatinati stile john wayne??). Un film che guarda, senza sfigurare, a Leone e Peckinpah, e che costituisce il punto di non ritorno di un intero genere.
[+] la migliore
(di mario m.)
[ - ] la migliore
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alessio
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venerdì 9 novembre 2001
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malinconico western...
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E' uno dei migliori western degli ultimi anni, che con "Silverado" di Kasdan e "Balla coi lupi" di Costner, sembra aver ridato vigore e linfa vitale a quello che fu definito il genere cinematografico per eccellenza. "Gli spietati" è un grande film: Eastwood e Hackman fanno a gara a chi recita meglio. L'Oscar ha preferito il secondo, mentre il grande Clint si "è dovuto accontentare" del premio alla miglior regia. Un omaggio di Eastwood al suo maestro: Sergio Leone.
[+] leone?
(di mic)
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[+] siegel
(di francesca)
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