Full Metal Jacket

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tony montana domenica 17 ottobre 2010
kubrick colpisce ancora Valutazione 4 stelle su cinque
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39%


Non tutti sono in grado di trasformarsi da «pezzi informi di materia organica anfibia comunemente detta merda» a dispensatori di morte che pregano per poter entrare in combattimento. Ma dopo otto settimane, arriva il momento di dare il bacio d’addio alla propria fidanzata e dare il buongiorno al Vietnam. E al soldato “Joker” è anche andata di lusso, visto che è riuscito a farsi assegnare un incarico come inviato di guerra per il giornale militare Stars & Stripes. Ma anche lui finisce per essere coinvolto nell’offensiva del Tet del 1968… Tratto dal romanzo di Gustav Hasford, Full Metal Jacket è un film nettamente diviso in due parti (ma qualcuno ha fatto giustamente notare che i capitoli sono tre: l’addestramento, la giungla e l’assedio della cittadella, con le prostitute a dividere i capitoli), che prima ancora di farci vedere una singola sequenza di combattimento ci ha già mostrato tutto l’orrore della guerra. [+]

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seancobb mercoledì 9 dicembre 2015
il gioiello di kubrick Valutazione 5 stelle su cinque
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No
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Kubrick ci mostra come  il lato disumano dell’uomo(Hartman) possa essere capace di disumanizzare(marines), traspare l’insensatezza della guerra, l’ inconsapevolezza dei soldati, la loro superficialità nei confronti della vita, l’istinto prevaricatore su ogni cosa perfino sull' esistenza umana,  la  distruzione spietata e infondo incompresa dai soldati, solo strumenti del potere. una brutalità dopo l’altra saggiamente smorzate dall’ironia dei soldati(joker) e dai canti volgarmente forzati. Capolavoro indiscusso del genere.

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jekyll domenica 20 dicembre 2015
dalla disciplina alla bolgia Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
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Il film è diviso in due parti, l'addestramento e la guerra. Con uno stacco memorabile, si passa al Vietnam con l'entrata in campo di una prostituta in un set allegro, dopo la plumbea atmosfera di tutta la prima parte, in una sequenza dal tono di commedia ma che contiene tutti gli elementi non solo del senso del film ma del discorso di Kubrick sulla società americana e occidentale e l'esportazione del suo sistema di vita. La seconda parte stessa è divisa in due sottoparti, la prima aperta e chiusa, con una delle simmetrie care al regsta, da una scena con una prostituta. La capacità di Kubrick di subordinare la padronanza eccezionale della tecnica a fini espressivi trova un perfetto esempio dall'effetto terrificante degli zoom nella sequenza del cecchino. [+]

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nicolò venerdì 4 maggio 2007
gli orrori del vietnam in un capolavoro di kubrick Valutazione 5 stelle su cinque
80%
No
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Con "Apocalypse Now" il miglior film sul Vietnam. Un magistrale affresco con cui Stanley Kubrick coglie l'occasione di dire no a tutte le guerre. E lo fa con una sceneggiatura perfetta - ispirata ad un romanzo di Gustav Hasford, anche collaboratore allo script - e attori straordinari, tra cui un memorabile Vincent D'Onofrio nella parte di Pyle "Palla di lardo". Il film è sostanzialmente diviso in due parti: c'è la prima, quella migliore, incentrata sull'addestramento tenuto da un severo sergente bianco (Lee R. Ermey), e la seconda, sugli orrori della guerra. Inutile dire che la prima è più incisiva, straordinaria, sensazionale: riassume perfettamente la filosofia di Kubrick. E in essa c'è anche più violenza, poichè il personaggio di Ermey, per allenare i cadetti, ricorre a qualsiasi tipo di violenza, psicologica e fisica. [+]

[+] d'accordo, ma.. (di alessandro)
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domenica 17 luglio 2016
la guerra in 116 minuti Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
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 Nella prima parte di Full Metal Jacket emerge la figura di Hartman capace di trasformare uomini in soldati disumani pivi di emozioni. Nella seconda parte a mio avviso c’è una frase eloquente, pronunciata dal soldato Animal che spiega cos’è la guerra:” Meglio io che loro “, con quest’espressione Kubrick riesce a mostrare quanto egoismo ci sia nella guerra anche all’interno dello stesso schieramento, la frase verrà poi ripresa in Pulp Fiction e pronunciata da Tarantino stesso, motivo per cui continuo a sostenere che ci sia un divario abissale tra i due a favore di Stanley. Inserire in un film crudele e straziante come questo “la marcia di topolino” rende il tutto ancora più geniale, questa canzone simboleggia la digressione del soldato Joker da reporter a assassino spietato e la sua incapacità di diventare grande. [+]

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sergente hartman mercoledì 8 agosto 2007
capolavoro mi permetto di citare frasi celebri Valutazione 5 stelle su cinque
58%
No
42%

troppo bella l'interpretazione del sergente hartman e secondo quale punto di vista fa morire dal ridere oppure fa rattristare vedendo come un uomo possa ridursi alla follia.la frase che piu mi piace è quando il soldato joker dice (chi sei tu john wayne e io chi sarei ?e il sergente hartman va fuori di testa e inizia ad urlare "chi ha parlato chi cazzo ha parlato chi è quella lurida checca pompinara che ha firmato la sua condanna a morte" .questa frase mi è piaciuta veramente tanto .io l' ho visto in inglese,francese,italiano ,tedesco ,spagnolo e portoghese questa parte dell'addestramento ,ma vi assicuro che la voce dl doppiaggio di eros pagani è eccezzionale davvero unica

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mik mercoledì 11 marzo 2009
fmj: analisi della violenza collettiva organizzata Valutazione 4 stelle su cinque
55%
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Inizio col dire che è chiaro che "Full Metal Jacket" è molto più di un film di condanna della guerra. Qui si scava nelle implicazioni più sottili della mentalità non solo militare, ma anche umana che portano alla violenza (un tema che ricorre spesso nella filmografia del regista americano). E cos'è la guerra se non la razionalizzazione e l'organizzazione collettiva della violenza umana? E' in questa chiave che si spiega il preludio che mostra l'addestramento delle reclute e il graduale processo di disumanizzazione cui sono costrette, cosa che pochi film di genere hanno mostrato. Kubrick compie il primo passo nella sua immersione allucinatoria: qui la tensione è smorzata da una figura quasi caricatuale come quella del tenente istruttore(ma le caricature qui hanno il potere di rendere l’effetto allucinatorio ancora maggiore) ma di contro c'è tutta la tronfia retorica maschilista dominante di cui sono imbevute le reclute, e la progressiva sostituzione del desiderio sessuale per la donna verso una pulsione di morte. [+]

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aristoteles martedì 21 luglio 2015
maledetta guerra Valutazione 4 stelle su cinque
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Chi di noi non ha mai amato il sergente Hartman alzi la mano, i suoi monologhi hanno fatto impazzire generazioni.
La fase dell'addestramento è molto ben curata ed anche se ovviamente nel film vi saranno state delle esagerazioni ,di sicuro l'addedstramento dei marines è duro e porta alla formazione del "Noi" piuttosto che a lasciare all'individuo libertà di azione.
Ma sono soldati e forse è anche logico che vada così.
Il film mi è piaciuto molto anche se non sono amante dei film sulla guerra in particolare.
Dopo la fase di addestramento la parte sul campo di battaglia è abbastanza curato e dettagliato sopratutto rimangono impressi i momenti in cui gli amici che fino a un momento prima sono accante a te li ritrovi ,morti un attimo dopo senza neanche avere un attimo per compiangerli , per dargli un saluto decoroso. [+]

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rocky giovedì 15 settembre 2005
no alla guerra Valutazione 4 stelle su cinque
55%
No
45%

Memorabile film di Kubrick sugli orrori della guerra del Vietnam (di tutte le guerre). Racconto corale di un 'esperienza umana tragica quanto effimera. Dall'addestramento dei futuri marines, alle battaglie nei campi avversari, l'opera è un ritratto della solitudine dell'uomo- recluta, vittima e carnefice di se stesso. L'alone dell'irreparabile imminente circonda la vicenda narrata: dall'omicidio-suicidio di "Palla di Lardo" in poi il film è un ritratto fedele della non logica della guerra. Carne da macello arriverà al massacro in un ordine di sequenza dove non si respira simpatia per nessuno dei personaggi: ciascuno interprete di un proprio destino scelto solo in apparenza. Si afferma così nell'opera lo schema Kubrichiano di tensione-orrore-dileggio verso i vari protagonisti, senza colpe ma anche senza giustificazioni verso l'uomo che si fa morte La comprensione si posa sui soli destini già assegnati alle vittime-carnefici: l'impossibilità di ribaltare la propria storia se non nella morte propria o dell'avversario, assume agli occhi del regista un senso di pietà e amarezza per quello che non avrebbe dovuto essere ed invece è stato e sarà sempre. [+]

[+] simpatia (di kosky)
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paolo 67 venerdì 10 agosto 2012
può la guerra essere bella? Valutazione 5 stelle su cinque
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In «Full metal jacket» (tratto dal romanzo «Nato per uccidere» di Gustav Hasford, un veterano del Vietnam), Kubrick esplora le contraddizioni, la dualità dell'uomo come l'ansia di vita e la pratica di morte. Nelle intenzioni di Kubrick non un film contro la guerra come era stato «Orizzonti di gloria» – sebbene il regista fosse stato contrario alla guerra in Vietnam –, ma un'opera senza posizione morale o politica, un'analisi distaccata della guerra come fenomeno. Una delle cose che al regista piacevano in una storia di guerra è la mancanza di un atteggiamento morale facilmente distinguibile: «Mi piace l'onestà omerica, quando Joker dice: non mi sono mai sentito così vivo». [+]

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