Full Metal Jacket

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noia1 lunedì 10 novembre 2014
“non pensavo facessero pezzi di merda così alti!” Valutazione 4 stelle su cinque
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Addestramento e pratica alla guerra in Vietnam, un’esperienza sconvolgente.
Stanley Kubrick ci ha abituato a prove cinematografiche eccezionali senza smentirsi nemmeno in questo capolavoro, intenso e spaventoso.
Al di là di immagini concrete e paroloni tutto viene trasmesso attraverso la maturazione dei personaggi, ognuno reagisce a modo suo ma sempre e comunque evidenziando, in modo più o meno evidente e più o meno innocente, l’assurdità della guerra e di ciò che si crea attorno.
Nella prima parte c’è un durissimo addestramento, vengono messi in evidenza i due poli opposti, il sergente maggiore Hartman e l’impreparato Palla di lardo. [+]

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great steven giovedì 16 aprile 2015
trasformati da damerini in apocalittici assassini. Valutazione 5 stelle su cinque
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FULL METAL JACKET (GB/USA, 1987) diretto da STANLEY KUBRICK. Interpretato da MATTHEW MODINE, ADAM BALDWIN, VINCENT D'ONOFRIO, KEVIN MAJOR HOWARD, JOHN TERRY, R. LEE ERMEY
Mentre infuria la guerra in Vietnam, in un campo di addestramento dei Marines nel South Carolina, diciassette giovani civili sostengono un allenamento massacrante e spietato sotto la guida inflessibile del feroce e cattivissimo sergente maggiore Hartman, istruttore che li opprime senza pietà e pretendendo l’impossibile da essi. Il più vessato fra le reclute è Leonard, soprannominato spregiativamente "palla di lardo" da Hartman, ma saprà poi farsi valere nelle numerose discipline militari e diventare un soldato assassino nel vero senso della parola, tanto che si vendicherà del motteggio del sergente istruttore uccidendolo con un fucile per poi togliersi la vita lui stesso con uno sparo in bocca. [+]

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fabio1957 venerdì 29 maggio 2015
straordinario Valutazione 5 stelle su cinque
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kubrick non si discute, si ama.In questo film raggiunge livelli di perfezione quasi assoluta.Fare un film di guerra, contro la guerra, è difficile,quello del regista non è un pacifismo senza se e senza ma , bensì un atto d'accusa contro un militarismo ottuso e arrogante ,che fa il lavaggio del cervello e crea delle macchine da guerra al posto degli uomini che smettono di essere tali per diventare dei mostri senza moralità e pietà.L'escalation di follia, che consuma uno degli allievi più fragili, è sintomatico di un sistema  che annienta le coscienze e produce carne votata al macello, priva ormai di emozioni, di sentimenti.I  deliri  di onnipotenza del sergente,le sue allucinanti paranoie, sono lo specchio di questa società, che annichilisce l'individuo e i suoi valori omologandoli al credo di uccidere per salvare la patria, la famiglia e Dio. [+]

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domenica 17 luglio 2016
la guerra in 116 minuti Valutazione 5 stelle su cinque
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 Nella prima parte di Full Metal Jacket emerge la figura di Hartman capace di trasformare uomini in soldati disumani pivi di emozioni. Nella seconda parte a mio avviso c’è una frase eloquente, pronunciata dal soldato Animal che spiega cos’è la guerra:” Meglio io che loro “, con quest’espressione Kubrick riesce a mostrare quanto egoismo ci sia nella guerra anche all’interno dello stesso schieramento, la frase verrà poi ripresa in Pulp Fiction e pronunciata da Tarantino stesso, motivo per cui continuo a sostenere che ci sia un divario abissale tra i due a favore di Stanley. Inserire in un film crudele e straziante come questo “la marcia di topolino” rende il tutto ancora più geniale, questa canzone simboleggia la digressione del soldato Joker da reporter a assassino spietato e la sua incapacità di diventare grande. [+]

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massimo rocca martedì 7 agosto 2007
azione e dramma: un capolavoro! Valutazione 5 stelle su cinque
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La spersonalizzazione dell'uomo/soldato e l'atrocità della guerra sono rappresentate da Kubrick in due parti nettamente divise: sia posta attenzione sul fatto che la prima è necessaria per l'altra! Hartman (Lee Ermey), per quanto grottesco è sergente istruttore dei Marines anche nella vita reale, ha il compito di spersonalizzare le reclute. Il film inizia con un taglio "a zero" per tutti, tutti uguali, tutti destinati ad essere miseramente appiattiti al ruolo di macchina di morte. Il soldato è sottoposto ad un addestramento che è un processo più psicologico che fisico: è necessario che abbandoni il concetto di sè (hanno tutti dei soprannomi ridicoli, così il compito è più facile) e si identifichi come parte di qualcos'altro più grande e invincibile: il "corpo" dei Marines. [+]

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hollywoodstefano sabato 24 novembre 2007
stanley kubrick's full metal jacket Valutazione 5 stelle su cinque
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Kubrick ci regala un film strano,atipico e contradditorio.Un film sul vietnam senza il vietnam.Quì sta il lavoro di Kubrick che si differenzia da Coppola,da Cimino da Stone e elimina la jungla:in full metal jacket essa è assente del tutto.Il film si divide in due parti la prima ancora più tragica della seconda.L'addestramento militare(condotto da un vero sergente uno storico R.Lee Emey)ha lo scopo di annullare la personalità di ogni ragazzo e farlo divenire una macchina da guerra il cui unico scopo è uccidere al servizio dell'america.Kubrick realizza un film freddo,freddo come la critica all'esercito e alla guerra stessa del vietnam inutile e odiata da tutti ma che è stata combattuta.Colpisce molto l'abbigliamento di Joker al fronte con l'elmetto born to kill e la spilla pacifista sul petto!Una contraddizione che fa riflettere sul fatto che questi giovani siano stati costretti a fare una guerra inutile e priva di senso. [+]

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la grappa di pino mercoledì 22 luglio 2009
da riflettere Valutazione 5 stelle su cinque
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Parris Island, campo di addestramento dei marines: vi spadroneggia il sergente Hartman (R. Lee Ermey) che cerca di trasformare i "vermi" che gli capitano "non i robot, ma in killers". Una delle reclute, Palla di Lardo (V. D'Onofrio) non regge e uccide l'istruttore: gli altri, tra cui Joker (M. Modine) e Cowboy (A. Howard) sono mandati in Vietnam, dove impareranno a "non avere paura". Il penultimo film di Kubrick, basato su "The short-timers" di Gustav Hasford, sceneggiatore insieme a Kubrick e Michael Herr ("Apocalypse Now"), è una fredda e atroce discesa nell'inferno della guerra sporca del Vietnam e "nell'atrocità del secolo" (M. Morandini), una riflessione consunta e affilatissima sulle pazzie del militarismo, delle gerarchie politico-militari e dell'uomo, sorretta dalla scarnezza quasi sciatta che vi può essere nella geometicità dei movimenti di macchina (alla fotografia vi è Douglas Milsome, succeduto allo scomparso John Alcott)e nei dialoghi impregnati di humour nero. [+]

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viola96 giovedì 18 agosto 2011
la guerra di kubrick. Valutazione 5 stelle su cinque
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Bisognerebbe andare all'apice della cultura americana della guerra,del conflitto,del dolore e dell'autorità,per comprendere veramente quest'immensa epopea bellica di un Kubrick strepitoso.Questo tassello nel suo immenso puzzle di conoscenza,Kubrick lo dedica all'esplorazione della violenza e all'esternazione fugace di essa.Ma Kubrick non si serve della guerra come veicolo per raccontare una vera e propria storia di guerra.Kubrick punta alla parte esterna alla guerra,alla preparazione del conflitto,all'addestramento dei soldati.Addestramento devastante e impressionante,dove il simbolo del potere massimo,l'autorità militare prepara delle macchine da guerra per la macelleria del Vietnam. [+]

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cinemalife giovedì 25 agosto 2011
la guerra di kubrik Valutazione 5 stelle su cinque
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È così che Stanley Kubrik racconta il genero bellico. Uomini trasformati in macchine da guerra, fatti per uccidere, born to kill. E lo spiega attraverso un impressionante pellicola per volgarità e crudeltà. Si può dividere il film in due distinte parti: inizialmente giovani ragazzi ma futuri marines vengono duramente addestrati dal severo generale Hartman, che sfoggia orgogliosamente il proprio disprezzo nei confronti delle giovane reclute e del loro aspetto fisico, della loro infima importanza all’interno della società e via dicendo. Fra di essi si distingue Joker che anni più tardi finisce in Vietnam, dove si combatte l’atroce guerra che vede schierati, fra gli altri, gli Stati Uniti. Ritrova un compagno d’addestramento, poi la morte se lo prende. [+]

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pilats giovedì 8 settembre 2011
un concentrato di epicità e di realismo Valutazione 4 stelle su cinque
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questo  è sicuramente un capoloro. un film di guerra, ma anche sulla guerra. kubrik sa infatti mescolare benissimo ad azione, sparatorie, addestramenti, insulti, una profonda moralità sulla guerra. film nettamente diviso in due parti davvero ben congegnate: il reclutamento e il fronte vietnamita. trama  semplice ma per nulla scontata. secondo me il maggior motivo per la grande riuscita di questo colossal è il realismo. il regista non sorvola su nulla e questo è davvero un gran pregio. le scene di guerra e di vita quotidiana nell'esercito sono rappresentate ottimamente e con molto fedeltà, anche perchè praticamente tutti i personaggi sono soldati semplici e perchè non ci sono scene di eroismo "bellico puro", solo, diciamo, il classico cameratismo virile militare. [+]

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