Pianoforte

E' un bel ricordo, poichè non ho più visto il film da parecchio tempo, sono rimaste nettamente le emozioni che mi procurò anche se maturate dalla mia esperienza di vita. Quando vidi il film ero uno studente di psicologia, adesso sono uno psicologo che da 23 anni lavora con le persone che hanno dipendenza patologica da sostanze psicoattive. Metteva l'ansia di questa ricerca infinita, metteva il dolore per questa ineluttabile morte che si avvicinava. Una scelta notevole l'aver inserito i primi 9 minuti di Keith Jarrett (The Koln Concert, part I) che parlano del lavoro interno e del percorso che i due fanno fino alla fine. L'unica domanda che mi rimane adesso è se si è trattato di un'overdose o di un vero e proprio suicidio. La questione per un eroinomane non è da poco, perchè c'è affrontare un mondo che non è facile da esplorare, anche in considerazione del nostro punto di vista. La storia partiva dalla realtà - se non ricordo male è la storia di un giornalista di Repubblica - e ci racconta probabilmente l'esito ed il dolore di questo distacco tra due che si amano di un amore "tossico"? Se così fosse sarebbero morti insieme, altrimenti amore tossico non è, perchè la morte di lui ci suggerisce la riabilitazione di lei. Oppure è la classica situazione in cui lui preferisce assumere tutta la sostanza, allora è un'overdose voluta? Per quel che ricordo la morte anche se fosse un suicidio è per overdose di eroina. La dinamica invece, la ricordo un poco meno oppure era questo poco importante; di fatto dopo 34 anni lo ricordo come un gran bel film.