Vestito per uccidere

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Un film di Brian De Palma. Con Michael Caine, Angie Dickinson, Nancy Allen, Mark Margolis Titolo originale Dressed to Kill. Horror, durata 105 min. - USA 1980. MYMONETRO Vestito per uccidere * * * - - valutazione media: 3,14 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

capolavoro assoluto di de palma Valutazione 4 stelle su cinque

di gianfranco


Feedback: 900 | altri commenti e recensioni di gianfranco
sabato 29 ottobre 2022

Vestito per uccidere inizia con una fantasia e si conclude con un incubo,un pò come si era concluso ben quattro anni prima un altro film,ossia l'oramai memorabile e angosciante horror paranormale dello stesso De Palma,Carrie lo sguardo di Satana.A ruotare al centro di questa nuova storia,però,questa volta non c'è un adolescente timida e impacciata,bensì una cinquantenne appartenente all'alta borghesia,infelice e sessualmente insoddisfatta.Tuttavia,sarebbe difficile parlare di Dressed to kill,senza fare prima degli accenni a Psycho,un altro film in cui Hitchock aveva deliberatamente fatto uccidere la sua eroina Marion,portando il suo attore protagonista fuori campo alla fine del primo tempo,con lo scopo di lasciare soltanto un maniaco omicida,con cui  la massa potesse identificarsi per il resto del film.Lo schock che Hitchcock aveva creato nella mente degli spettatori(soprattutto con la famosa scena della doccia),era rimasto talmente impresso nella psiche culturale,da essere diventato già allora un  punto di riferimento per molti registi,tra cui il nostro De Palma.Nei suoi primi film,infatti,De Palma presentava già scene che tracciavano dei legami tra il modo in cui il corpo della donna era rappresentato e il voyerismo intrinseco degli spettatori,eccependo in particolare sull'oggettivazione che era usata dallo stesso Hitchcock con estrema potenza.De Palma,prenderà spunto da questo, rappresentandolo in maniera a dir poco magistrale in Vestito per Uccidere,dove amplificherà ulteriormente i terrori e le seduzioni presenti in Psycho,riuscendo a creare un thriller horror barocco e intensamente cinematografico.La protagonista è come si è detto all'inizio Kate Miller,un'infelice moglie e madre dell'alta borghesia,interpretata da Angie Dickinson,pseudo attrice nè bella,nè talentuosa,famosa soltanto per le sue gambe e per il suo ruolo di Pepper Anderson nella serie televisiva Police Woman.In realtà,nel film Dickinson ha solo due scene di dialogo:una breve conversazione con il figlio adolescente Peter,l'altra con il suo psichiatra di Manhattan,il dottor Elliot,a cui esprime il suo malcontento,soprattutto riguardo al modo del marito di approcciarsi al sesso.Nel resto del film,De Palma usa la Dickinson quasi come un'attrice da schermo muto,concentrandosi interamente sul suo viso,al fine di guidare l'azione e rivelarne i suoi desideri interiori,e mai con un effetto drammatico migliore come quello dell'ipnotica sequenza del museo,in cui Kate flirta e segue un bellissimo uomo alto e bruno nel Museo d'arte metropolitano di New york,il tutto magistralmente rappresentato attraverso un gioco di sguardi e di seduzione tra i due e di desideri della stessa Kate,che si fà seguire e segue lo sconosciuto per tutto il  museo ,che a sua volta asseconda la donna in questo perverso approccio,condotto da entrambi.Non dimentichiamo, che in quegli anni i mori primeggiavano in quanto a fascino e machismo,da Sean Connery(avrebbe dovuto interpretare lui il ruolo di Elliot che poi fù dato a Caine),a Richard Gere,sino ad arrivare al bellissimo Kyle Maclachlan,protagonista assoluto in Twin Peaks.Brian De Palma faceva molta leva sulla psicologia di coloro che guardavano i suoi film e sapeva che se avesse scelto per il ruolo dello sconosciuto un uomo dall'aspetto normale o trasandato o con un altro colore di capelli,le due scene centrali del film,ossia quella del Museo e l'altra estremamente erotica del tassi,avrebbero perso tutta la loro straordinaria bellezza e credibilità,penalizzando l'intero film,che sicuramente non avrebbe ottenuto successo alcuno.Paradossalmente,lo sconosciuto,o meglio l'attore che lo interpreta Ken Baker,non è solo bello e attraente,ma entra da  subito  nell'immaginario di molte donne, alcune delle quali avrebbero invidiato la Dickinson e avrebbero voluto essere al posto suo,mentre altre,invece,avrebbero criticato De Palma di essere misogino,accusandolo di far apparire Kate agli occhi dello spettatore,come una meretrice disposta a concedersi a chiunque.Altro elemento anche questo che avrebbe contribuito a suscitare ulteriore interesse verso il suddetto film,rafforzando  ancora di più quelle note di voyerismo e trasgressione fortemente presenti in esso.Detto questo,si può dire che Kate Miller e Marion Crane possono considerarsi molto simili come personaggi,con la sola differenza che  se Marion prova un'implicita emozione carnale dal suo furto,la trasgressione di Kate è in realtà sessuale e il fatto che sarà uccisa anche lei come Marion,è un tradimento pungente,una punizione per lei e per lo spettatore la sua complicità nel suo godimento.Infatti,l'esplicita fantasticheria della doccia di Kate,è il nostro primo indizio sul modo in cui de Palma stà giocando con le immagini indelebili di Psycho e il fatto che il film si concluda  con una seconda scena della doccia,anch'essa immaginaria,sottolinea la sua relazione con Hichcock come un gioco di surreale e sublime esaltazione.Le due scene della doccia,infatti,con la loro combinazione di sensualità e pericolo,sono alimentate da un'energia estremamente allucinatoria,così come lo sono le fantasie dei suoi due personaggi principali,quelle di Kate e del suo assassino,che sul finale si scoprirà essere proprio il dottor Elliot,un uomo in apparenza premuroso,ma in realtà così sconvolto e intimorito dai propri impulsi sessuali,da trasformarsi nell'omicida donna Bobbi,quando eccitato.Insomma,Dressed to kill può quindi considerarsi un film innovativo e questo grazie alla competenza di De Palma,ma al tempo stesso deliziosamente spaventoso.Talmente spaventoso che quando finisce,ci sentiamo come se ci fossimo svegliati anche noi sudati di freddo,proprio nel letto dove il film e la sua terrificante storia hanno avuto inizio.L'ultima immagine,con la sua inquadratura e la sua musica in crescendo,vuole essere un omaggio o forse vuole semplicemente riprendere il finale di Carrie,questa volta lasciando lo spettatore ancora più sconvolto,terrorizzato e in balia di se stesso e delle sue più recondite paure.

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