gianfranco
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sabato 29 ottobre 2022
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capolavoro assoluto di de palma
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Vestito per uccidere inizia con una fantasia e si conclude con un incubo,un pò come si era concluso ben quattro anni prima un altro film,ossia l'oramai memorabile e angosciante horror paranormale dello stesso De Palma,Carrie lo sguardo di Satana.A ruotare al centro di questa nuova storia,però,questa volta non c'è un adolescente timida e impacciata,bensì una cinquantenne appartenente all'alta borghesia,infelice e sessualmente insoddisfatta.Tuttavia,sarebbe difficile parlare di Dressed to kill,senza fare prima degli accenni a Psycho,un altro film in cui Hitchock aveva deliberatamente fatto uccidere la sua eroina Marion,portando il suo attore protagonista fuori campo alla fine del primo tempo,con lo scopo di lasciare soltanto un maniaco omicida,con cui la massa potesse identificarsi per il resto del film.
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Vestito per uccidere inizia con una fantasia e si conclude con un incubo,un pò come si era concluso ben quattro anni prima un altro film,ossia l'oramai memorabile e angosciante horror paranormale dello stesso De Palma,Carrie lo sguardo di Satana.A ruotare al centro di questa nuova storia,però,questa volta non c'è un adolescente timida e impacciata,bensì una cinquantenne appartenente all'alta borghesia,infelice e sessualmente insoddisfatta.Tuttavia,sarebbe difficile parlare di Dressed to kill,senza fare prima degli accenni a Psycho,un altro film in cui Hitchock aveva deliberatamente fatto uccidere la sua eroina Marion,portando il suo attore protagonista fuori campo alla fine del primo tempo,con lo scopo di lasciare soltanto un maniaco omicida,con cui la massa potesse identificarsi per il resto del film.Lo schock che Hitchcock aveva creato nella mente degli spettatori(soprattutto con la famosa scena della doccia),era rimasto talmente impresso nella psiche culturale,da essere diventato già allora un punto di riferimento per molti registi,tra cui il nostro De Palma.Nei suoi primi film,infatti,De Palma presentava già scene che tracciavano dei legami tra il modo in cui il corpo della donna era rappresentato e il voyerismo intrinseco degli spettatori,eccependo in particolare sull'oggettivazione che era usata dallo stesso Hitchcock con estrema potenza.De Palma,prenderà spunto da questo, rappresentandolo in maniera a dir poco magistrale in Vestito per Uccidere,dove amplificherà ulteriormente i terrori e le seduzioni presenti in Psycho,riuscendo a creare un thriller horror barocco e intensamente cinematografico.La protagonista è come si è detto all'inizio Kate Miller,un'infelice moglie e madre dell'alta borghesia,interpretata da Angie Dickinson,pseudo attrice nè bella,nè talentuosa,famosa soltanto per le sue gambe e per il suo ruolo di Pepper Anderson nella serie televisiva Police Woman.In realtà,nel film Dickinson ha solo due scene di dialogo:una breve conversazione con il figlio adolescente Peter,l'altra con il suo psichiatra di Manhattan,il dottor Elliot,a cui esprime il suo malcontento,soprattutto riguardo al modo del marito di approcciarsi al sesso.Nel resto del film,De Palma usa la Dickinson quasi come un'attrice da schermo muto,concentrandosi interamente sul suo viso,al fine di guidare l'azione e rivelarne i suoi desideri interiori,e mai con un effetto drammatico migliore come quello dell'ipnotica sequenza del museo,in cui Kate flirta e segue un bellissimo uomo alto e bruno nel Museo d'arte metropolitano di New york,il tutto magistralmente rappresentato attraverso un gioco di sguardi e di seduzione tra i due e di desideri della stessa Kate,che si fà seguire e segue lo sconosciuto per tutto il museo ,che a sua volta asseconda la donna in questo perverso approccio,condotto da entrambi.Non dimentichiamo, che in quegli anni i mori primeggiavano in quanto a fascino e machismo,da Sean Connery(avrebbe dovuto interpretare lui il ruolo di Elliot che poi fù dato a Caine),a Richard Gere,sino ad arrivare al bellissimo Kyle Maclachlan,protagonista assoluto in Twin Peaks.Brian De Palma faceva molta leva sulla psicologia di coloro che guardavano i suoi film e sapeva che se avesse scelto per il ruolo dello sconosciuto un uomo dall'aspetto normale o trasandato o con un altro colore di capelli,le due scene centrali del film,ossia quella del Museo e l'altra estremamente erotica del tassi,avrebbero perso tutta la loro straordinaria bellezza e credibilità,penalizzando l'intero film,che sicuramente non avrebbe ottenuto successo alcuno.Paradossalmente,lo sconosciuto,o meglio l'attore che lo interpreta Ken Baker,non è solo bello e attraente,ma entra da subito nell'immaginario di molte donne, alcune delle quali avrebbero invidiato la Dickinson e avrebbero voluto essere al posto suo,mentre altre,invece,avrebbero criticato De Palma di essere misogino,accusandolo di far apparire Kate agli occhi dello spettatore,come una meretrice disposta a concedersi a chiunque.Altro elemento anche questo che avrebbe contribuito a suscitare ulteriore interesse verso il suddetto film,rafforzando ancora di più quelle note di voyerismo e trasgressione fortemente presenti in esso.Detto questo,si può dire che Kate Miller e Marion Crane possono considerarsi molto simili come personaggi,con la sola differenza che se Marion prova un'implicita emozione carnale dal suo furto,la trasgressione di Kate è in realtà sessuale e il fatto che sarà uccisa anche lei come Marion,è un tradimento pungente,una punizione per lei e per lo spettatore la sua complicità nel suo godimento.Infatti,l'esplicita fantasticheria della doccia di Kate,è il nostro primo indizio sul modo in cui de Palma stà giocando con le immagini indelebili di Psycho e il fatto che il film si concluda con una seconda scena della doccia,anch'essa immaginaria,sottolinea la sua relazione con Hichcock come un gioco di surreale e sublime esaltazione.Le due scene della doccia,infatti,con la loro combinazione di sensualità e pericolo,sono alimentate da un'energia estremamente allucinatoria,così come lo sono le fantasie dei suoi due personaggi principali,quelle di Kate e del suo assassino,che sul finale si scoprirà essere proprio il dottor Elliot,un uomo in apparenza premuroso,ma in realtà così sconvolto e intimorito dai propri impulsi sessuali,da trasformarsi nell'omicida donna Bobbi,quando eccitato.Insomma,Dressed to kill può quindi considerarsi un film innovativo e questo grazie alla competenza di De Palma,ma al tempo stesso deliziosamente spaventoso.Talmente spaventoso che quando finisce,ci sentiamo come se ci fossimo svegliati anche noi sudati di freddo,proprio nel letto dove il film e la sua terrificante storia hanno avuto inizio.L'ultima immagine,con la sua inquadratura e la sua musica in crescendo,vuole essere un omaggio o forse vuole semplicemente riprendere il finale di Carrie,questa volta lasciando lo spettatore ancora più sconvolto,terrorizzato e in balia di se stesso e delle sue più recondite paure.
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gianfranco
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sabato 22 maggio 2021
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un discreto giallo del bravo de palma
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Il film si apre con la sequenza di una donna(sulla mezza età),intenta ad osservare con una certa morbosità il marito,lasciandosi dapprima andare un pò più in là con le sue fantasie,per poi continuare a provare enorme piacere nel guardare il suo consorte,venendo all'improvviso sodomizzata da uno sconosciuto,a cui ella è infine costretta,seppur con reticenza, a concedersi.Tutto sembrerebbe preannunciare l'inizio di un gioco a tre,quando la protagonista(il cui nome è Kate),si sveglia da uno dei suoi tanti sogni erotici,che simboleggiano la fine della passione che prima rendeva la vita sessuale tra lei e il suo consorte decisamente più appagante e meno monotona.
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Il film si apre con la sequenza di una donna(sulla mezza età),intenta ad osservare con una certa morbosità il marito,lasciandosi dapprima andare un pò più in là con le sue fantasie,per poi continuare a provare enorme piacere nel guardare il suo consorte,venendo all'improvviso sodomizzata da uno sconosciuto,a cui ella è infine costretta,seppur con reticenza, a concedersi.Tutto sembrerebbe preannunciare l'inizio di un gioco a tre,quando la protagonista(il cui nome è Kate),si sveglia da uno dei suoi tanti sogni erotici,che simboleggiano la fine della passione che prima rendeva la vita sessuale tra lei e il suo consorte decisamente più appagante e meno monotona.Sentendosi trascurata e resasi conto che il consorte non riesce più a gratificarla(soprattutto sessualmente ),Kate si recherà da uno psicanalista(il fascinoso dottor Elliot,),a cui confiderà di non provare più nulla per il marito,attribuendo la colpa di questa situazione a sè stessa e cercando di stuzzicarlo,con il solo scopo di farsi sedurre da lui.Il bel dottor Elliot,tuttavia,rifiuterà la proposta della donna,la quale sembra aver perduto ogni speranza,quando,andata a una galleria d'arte in occasione di una mostra,incontrerà un sedicente uomo,da cui si sentirà fortemente attratta e con cui inizierà da subito un gioco perverso nella stesso Museo,dove ella seguirà e si farà seguire dallo stesso sconosciuto,con cui quando uscirà dalla galleria,avrà finalmente un rapporto sessuale in un taxi,che continuerà ad essere consumato anche nell'appartamento dell'uomo.Kate sembra aver ritrovato nell'amante non solo appagamento sessuale,ma anche considerazione,quando a distruggere questo breve momento di serenità,sarà un documento,in cui la donna scoprirà che l'uomo con cui ha appena avuto un'infuocata relazione è affetto da sifilide.Spaventata,Kate si rivestirà ed uscirà con non poco nervosismo dall'appartamento dell'uomo,prendendo l'ascensore,ma venendo uccisa a colpi di rasoio da una donna alta e bionda.L'unico testimone del delitto sarà una giovane e provocante squillo,che troverà davanti a sè il corpo della donna intriso di sangue,che verrà subitamente accusata da tutti(polizia inclusa),di aver assassinato la donna e a cui spetterà l'arduo compito di dover dimostrare la propria innocenza,sino al epigolo finale,dove il vero colpevole uscirà allo scoperto,con un colpo di scena in stile non molto originale,ma estremamente spettacolare.Una compiaciuta dose di voyarismo è l'elemento essenziale di questo thriller erotico,dove paura e desiderio ,innocenza e perversione,metteno a nudo la vera natura della protagonista femminile Kate,alla continua ricerca del piacere sessuale,che la porterà a confondere le sue fantasie con la realtà,trascinandola in un tunnel da cui non potrà più risalire e che la condurrà in ultimo alla morte. Attraverso le scene del museo, del taxi e dell'ascensore, De Palma analizza discretamente lo stato d'animo della protagonista,illudendola di aver trovato appagamento nella sessualità,ma facendola entrare in un gioco più grande di lei e conducendola in una strada senza più ritorno,proprio come Hitchcock aveva già fatto con la protagonista del suo Psyco Marion,ben venti anni prima.A differenza di Hitchcock,però,quì De Palma è ancora più crudele e sembra non avere pietà alcuna per i suoi due personaggi femminili,portando a un tragico destino la vita della prima e segnando per sempre quella della seconda,chiudendo il film proprio come era iniziato:un vero e proprio incubo, a cui forse neanche chi lo guarderà,avrà più intenzione scappare.
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onufrio
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mercoledì 4 settembre 2019
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un killer travestito
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La prima parte del film si concentra sulla vita di una bella donna matura sessualmente frustrata, la quale dopo una seduta con il Dottor Elliott (M.Caine) viene "pedinata" dal regista, si assisterà così ad una delle sue nuove avventure sessuali che purtroppo si concluderà con un efferato omicido in ascensore, ad ucciderla brutalmente è una donna bionda, alta (si capisce subito che si tratta di un uomo travestito da donna, e De Palma lo fa volutamente). Alla scena di sangue assiste, in parte, una giovane escort (Nancy Allen) che si rivelerà importante per lo sviluppo e la conclusione delle indagini, alla ricerca del killer psicopatico.
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dandy
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giovedì 30 marzo 2017
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thriller che ha fatto storia.
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Uno dei capisaldi del genere di inizio anni '80.DePalma(anche sceneggiatore) non è tanto interessato alla trama di persè(l'identità dell'assassino è intuibile dopo i primi 20')quanto alla sontuosità della messa in scena.Guardando dichiaratamente ad Hitchcock("Psycho" soprattutto)si concentra sulle inquadrature(magistrale l'uso del rallenty,dello split screen e del CinemaScope),sulla colonna sonora soffusa e armoniosa di Pino Donaggio,sull'uso intrigante di specchi e vetrate come elementi rivelatori e decisivi nello svolgimento della vicenda.E sui due elementi che Hitchcock non aveva mai potuto esplicare per ragioni di censura:il sangue e il sesso.
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Uno dei capisaldi del genere di inizio anni '80.DePalma(anche sceneggiatore) non è tanto interessato alla trama di persè(l'identità dell'assassino è intuibile dopo i primi 20')quanto alla sontuosità della messa in scena.Guardando dichiaratamente ad Hitchcock("Psycho" soprattutto)si concentra sulle inquadrature(magistrale l'uso del rallenty,dello split screen e del CinemaScope),sulla colonna sonora soffusa e armoniosa di Pino Donaggio,sull'uso intrigante di specchi e vetrate come elementi rivelatori e decisivi nello svolgimento della vicenda.E sui due elementi che Hitchcock non aveva mai potuto esplicare per ragioni di censura:il sangue e il sesso.Per creare una poetica visiva ammaliante che arriva al pubblico senza mediazioni,diretta e sfrontata,come il cinema in fase di cambiamento in quel periodo(di lì a poco sarebbe cominciato anche il new horror di Carpenter e Cronenberg,incentrato sulla carne mutata e sul sangue copioso).Bistrattato all'uscita alla stregua di un trash movie,accusato di pornografia dai critici e di misoginia dalle femministe,col tempo ha ottenuto il giusto riconoscimento.Da antologia la sequenza iniziale(dove la Dickinson è sostituita da una controigura),il pedinamento nella galleria d'arte,l'omicidio in acensore e l'inseguimento nella metropolitana,la sequenza nell'ospedale e il finale(che sembra omaggiare quello del precedente "Carrie-Lo sguardo di Satana").Il titolo originale è un modo di dire che significa vestito in modo provocante.il tema del voyerismo e del doppio saranno riproposti da DePalma in "Omicidio a luci rosse".
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fabrizio costa
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giovedì 6 novembre 2014
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dressed to kill
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non v'è dubbio che De Palma sia stato un grande sulls scena cinematografica mondiale dando corso fra i primi, se mi è concesso, al filone dei thriller psicologici.La scena finale quando il protagonista in parrucca bionda esce dall'ascensore con il rasoio in mano è da antologia. Non c'è che dire bravissimo !
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toty bottalla
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sabato 29 marzo 2014
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il mix di de palma!
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Il marchio di de palma su una storia tutto sommato credibile nella quale il regista mischia i generi: erotico, horror e thriller lasciandoci qualche perplessità sull'attinenza di alcune scene all'interno del racconto che sembrano scollegare la fase narrativa dal contesto vero e proprio, sembrano evidenti alcune incertezze nella sceneggiatura in tutte le scene della dickinson oltre al fatto che va fuori dal film troppo presto, assordante e invadente la colonna musicale di pino donaggio che esaspera e svilisce la suspense già debole e prevedibile. Saluti.
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fabal
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lunedì 2 dicembre 2013
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innocue citazioni a hitchcock
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In crisi matrimoniale e in cura presso l'affascinante dottor Elliott, la signora Miller è in cerca di evasione: un pomeriggio, durante un tour alla pinacoteca, si lascia ammaliare dagli sguardi di uno sconosciuto che decide di seguire, prima sul suo taxi, poi nel suo letto. A notte fonda Kate lascia l'appartamento dell'amante misterioso per far ritorno a casa, ma in ascensore viene aggredita da una donna bionda. Armata di rasoio.
A De Palma va riconosciuto un sicero coraggio di oltre venti minuti, nel focalizzare un personaggio dal piglio molto erotico e poco noir. Certi che ormai la Dickinson sia la protagonista, ecco che la signora Miller viene tolta di mezzo con un cambio di registro che rivolta le già poche certezze narrative, interessate a collezionare citazioni di Vertigo o Psycho, spesso superflue.
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In crisi matrimoniale e in cura presso l'affascinante dottor Elliott, la signora Miller è in cerca di evasione: un pomeriggio, durante un tour alla pinacoteca, si lascia ammaliare dagli sguardi di uno sconosciuto che decide di seguire, prima sul suo taxi, poi nel suo letto. A notte fonda Kate lascia l'appartamento dell'amante misterioso per far ritorno a casa, ma in ascensore viene aggredita da una donna bionda. Armata di rasoio.
A De Palma va riconosciuto un sicero coraggio di oltre venti minuti, nel focalizzare un personaggio dal piglio molto erotico e poco noir. Certi che ormai la Dickinson sia la protagonista, ecco che la signora Miller viene tolta di mezzo con un cambio di registro che rivolta le già poche certezze narrative, interessate a collezionare citazioni di Vertigo o Psycho, spesso superflue. Ci vuole davvero poco perché Vestito per uccidere scenda dal suo piedistallo di tributo al maestro e si renda conto - e se non lo fa il film lo fa lo spettatore - che Hitchcock meglio si omaggia con un intrigo serrato e organico, in cui nessun elemento è casuale. La regia, invece, non fa che offrire spunti che muoiono sul nascere: irrobustiti da un montaggio su piani paralleli e flashbacks in sfocatura, alcuni elementi visivi (come il guanto o l'anello) sono esasperati con malizia e illudono uno spettatore che si impegna a tenerli a mente, con l'abbaglio di una connessione alla trama che non avverrà mai.
Anche personaggi come Mike o l'amante sconosciuto svaniscono nel nulla, penalizzando la successiva credibilità dell'indagine: tanto affannati nell'interrogare lo psicologo, nessuno dei poliziotti si preoccupa di rintracciare l'uomo con cui la vittima aveva appena diviso il letto. Sgombrate le speranze hitcockiane, il film diventa un thriller godibile e nulla più: la scena finale nella doccia è innocua. Benino il cast, senza un vero protagonista, alternato tra Keith Gordon e la Allen: il più esperto Micheal Caine viene sfruttato nel suo lato distinto e fin troppo posato. Almeno questo, comunque, non è casuale.
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paride86
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mercoledì 1 maggio 2013
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discreto
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Comincia come un porno soft e continua come "Psycho" questo thriller di Brian De Palma, tutto a tinte rosso fuoco.
E' un film di transizione in cui il regista sta ancora costruendo il suo stile, distaccandosi dai modelli hitchcockiani.
Pacchiano ma godibile.
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vjarkiv
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lunedì 24 ottobre 2011
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il film più hitchcockiano di de palma
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Certo gli elementi che ne fanno il film più hitchcockiano di De Palma ci sono tutti:
lo spazio-doccia che prelude ad un'azione violenta; quella che sembra essere la protagonista del film, viene uccisa dopo poco più di venti minuti dall'inizio; la lunga sequenza nella galleria con la sola musica...ma non sono mai a sproposito e comunque sono un dovuto omaggio al grande maestro che ha ispirato non poco la sua produzione cinematografica.
Alcuni elementi di riflessione estetica:
il film tratta di ninfomania, transessualismo, travestitismo (psyco docet) con efficacia; l'uso del doppio viene sottolineato dall'immagine allo specchio del Dott. Elliott ogni volta che una donna tenta di sedurlo.
Ed infine una curiosità socio-medica: lo sconosciuto-conosciuto in una galleria d'arte è affetto
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Certo gli elementi che ne fanno il film più hitchcockiano di De Palma ci sono tutti:
lo spazio-doccia che prelude ad un'azione violenta; quella che sembra essere la protagonista del film, viene uccisa dopo poco più di venti minuti dall'inizio; la lunga sequenza nella galleria con la sola musica...ma non sono mai a sproposito e comunque sono un dovuto omaggio al grande maestro che ha ispirato non poco la sua produzione cinematografica.
Alcuni elementi di riflessione estetica:
il film tratta di ninfomania, transessualismo, travestitismo (psyco docet) con efficacia; l'uso del doppio viene sottolineato dall'immagine allo specchio del Dott. Elliott ogni volta che una donna tenta di sedurlo.
Ed infine una curiosità socio-medica: lo sconosciuto-conosciuto in una galleria d'arte è affetto dalla sifilide (il regista sceglie la malattia a trasmissione sessuale più grave ma curabile di quel periodo: siamo alla fine degli anni 70 e l'AIDS è di là da venire nella sua forma conclamata!!)
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nick castle
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giovedì 9 giugno 2011
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un de palma atipi per un thriller riuscito...
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Per De Palma, era ora di cambiare, così nasce "vestito per uccidere", pellicola atipica, che coinvolge più generi, in una esatta e abbastanza studiata sequenza. Difatti, il film per la prima mezz'ora parte in picchiata con l'erotismo Brassiano in tutto e per tutto, con tanto di masturbazioni pubiche in primo piano, poi la storia procede come un tipico film di Dario Argento, compreso di investigazione privata della protagonista, interrogatori, appostamenti, inseguimenti e omicidi. In tutto ciò, se anche a un primo avvisoe la mano di De Palma risulta assente (sopratutto all'inizio), l'amalgama tra i generi riesce, pur senza approfondire troppo i personaggi, come d'altronde il genere thriller vuole che sia, e pian piano i tipici caratteri depalmiani si fanno strada (messa a fuoco estrema, compositing, movimenti di macchina), concludendo in un finale tipicamente alla Hitchcook.
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Per De Palma, era ora di cambiare, così nasce "vestito per uccidere", pellicola atipica, che coinvolge più generi, in una esatta e abbastanza studiata sequenza. Difatti, il film per la prima mezz'ora parte in picchiata con l'erotismo Brassiano in tutto e per tutto, con tanto di masturbazioni pubiche in primo piano, poi la storia procede come un tipico film di Dario Argento, compreso di investigazione privata della protagonista, interrogatori, appostamenti, inseguimenti e omicidi. In tutto ciò, se anche a un primo avvisoe la mano di De Palma risulta assente (sopratutto all'inizio), l'amalgama tra i generi riesce, pur senza approfondire troppo i personaggi, come d'altronde il genere thriller vuole che sia, e pian piano i tipici caratteri depalmiani si fanno strada (messa a fuoco estrema, compositing, movimenti di macchina), concludendo in un finale tipicamente alla Hitchcook. Insomma, una pellicola dove le intenzioni del regista forse non erano così chiare e definite come possone esserlo negli ultimi anni della sua carriera, ma comunque discreto e obbiettivamente da non dimenticare.
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