paolp78
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sabato 28 agosto 2021
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humor cinico e poco altro
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Commedia sentimentale poco coinvolgente.
La storia è priva di spunti realmente interessanti e non decolla proprio; gli stessi personaggi sono costruiti in modo poco approfondito, le loro vicende non riescono ad appassionare più di tanto lo spettatore che resta abbastanza indifferente.
A salvare parzialmente la pellicola ci pensa la parte brillante, sicuramente ben riuscita soprattutto grazie ad un delizioso humor molto cinico di scuola anglosassone.
Alla regia c’è lo statunitense Howard Zieff, che non lascia il segno.
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Commedia sentimentale poco coinvolgente.
La storia è priva di spunti realmente interessanti e non decolla proprio; gli stessi personaggi sono costruiti in modo poco approfondito, le loro vicende non riescono ad appassionare più di tanto lo spettatore che resta abbastanza indifferente.
A salvare parzialmente la pellicola ci pensa la parte brillante, sicuramente ben riuscita soprattutto grazie ad un delizioso humor molto cinico di scuola anglosassone.
Alla regia c’è lo statunitense Howard Zieff, che non lascia il segno.
I due protagonisti sono interpretati da due grandi attori come Walter Matthau e Glenda Jackson, che però paiono un po’ sottotono, probabilmente a causa dello scarso interesse che riescono a suscitare i rispettivi personaggi: anche tra i due interpreti non pare che sia scoccato un feeling apprezzabile e i loro duetti non si distinguono. La sceneggiatura valorizza invece il personaggio assegnato a Art Carney che ha un ruolo prevalentemente comico che l’esperto Carney valorizza al meglio.
Qualche battuta riuscita qua e là contribuisce opportunamente ad impedire l’effetto noia, per il resto scongiurato dalla durata saggiamente contenuta del film.
Nella prima scena in cui compare la Jackson ha la testa fasciata; di fatto la grande attrice inglese è quasi travisata tanto che si fa persino fatica a riconoscerla subito.
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elgatoloco
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giovedì 26 agosto 2021
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house calls commedia deliziosa
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"HOuse Calls"di Howard Zieff, 1978, sceneggiarua di Chares Shyer, Alan Mandel , Julius J, Epstein)ha veramente il"profumo"delle commedie fimiche di un tempo, dato che si colloca a fine anni 1970, con quel poìdi irriverenza e di "sfacciataggine"anche a livello sessuale che prima di fine anni Seventis sarebbe stato impossibile(imporppniibile per motivi di censura)e che risulta"piccante" . Un affermato chirurgo, concorrente alla carica di direttore sanitario al posto del vecchio"rimbamito"che occupa tale carica, deve in qualche modo riempire il vuooto lasciato dalla scomparsa della moglie e occupa la vedovanza facendo il donjuan, solo che, a un certo punto, "incappa"in una relazione seria con una donna non giovanissima ma ancora piacente.
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"HOuse Calls"di Howard Zieff, 1978, sceneggiarua di Chares Shyer, Alan Mandel , Julius J, Epstein)ha veramente il"profumo"delle commedie fimiche di un tempo, dato che si colloca a fine anni 1970, con quel poìdi irriverenza e di "sfacciataggine"anche a livello sessuale che prima di fine anni Seventis sarebbe stato impossibile(imporppniibile per motivi di censura)e che risulta"piccante" . Un affermato chirurgo, concorrente alla carica di direttore sanitario al posto del vecchio"rimbamito"che occupa tale carica, deve in qualche modo riempire il vuooto lasciato dalla scomparsa della moglie e occupa la vedovanza facendo il donjuan, solo che, a un certo punto, "incappa"in una relazione seria con una donna non giovanissima ma ancora piacente. Dopo varie traversie, motivate da problemi perosnali della coppia ma anche dalle vicissitudini dell'opspedale, quando sembra aver fatto perdere qualche punto alla strtuutrtua ospedaliera in cui opera, per motivi sentimentali(era stato inviato dalla direzione per cercare di placare le ire di una vedova da consolare solo a base di vari milioni di dollari), troverà il suo"ubi consistam". Bravura della regia, di un"mago"della commedia leggera, sceneggiatura impeccabile, battute noteovlissime(alla singora ignorante che non sa che sia Einstein, dopo che aveva citato la famosa frase"Dio non giuoca a dadi con il mondo", Glenda Jackson, a mo'di spiegazione, precisa essre stato il grande scientziato"pressapoco la stessa cosa"rispetto a Dio), straordinarie interprreti(Walther Matthau, Glenda Jackson, i due protagonsiti, ma anche Art Carney, il vecchio"stoned"e Richard Benjamin, nei panni del colega e sodale del protagonista, assicurano un'intepretazione di grande livello, assolutamente insupoerabile nel genere. Che poi non tutto sia di straordinario"appeal"può essere, ma anche situazioni come quelle già prospettate all'inizio(inefficienza medica per scarsa qualità del pesonale sanitario, ma anche perchè negli States la sanità è rigorosamente solo privata e non tutte le persone sono in grado di pagarsi il"carnet", l'assicurazione sanitaria)in rapporto con la situazione dei protagonisti risultano di grande efficacia comica. Rimane, anche se forse non tutti saranno dello stesso avviso , magari preferendo altro film della stesso genere, al"top"assoluto della"commedia leggera"che, nonostante la deifnizione di genere, spesso sbrigativa, rimane certamente capace di trattare temi anche di grande importanza e di rilievo sociale, dove l'undetstatemente è, ovviamente, tutto voluto e dunque siruslta, a ben pensarci, di particoalre effiacacia e pregnanza. El Gato
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elgatoloco
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giovedì 16 luglio 2020
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grandi matthau e glenda jackson
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"House Calls"(Howard Zieff, 1978)è spettacolo assicurato, con due grandi come Walter Matthau e Glenda Jackson, dei quali ogni movimento, ogni gesto, ogni cenno, ogni smorfia denota la loro grandezza interpretativa. Lei donna separata, con un figlio, lui bravo chirurgo, vedovo da poco, ora molto"en chasse"(di donne, però, dovendo"recuperare"una lunga castità precedente al matrimonio etc.). Si frequentano, si vogliono bene, ma lui, per motivi legati al lavoro deve cercare di salvare l'ospedale per il quale lavora, "scassato"dalla denuncia di un'ex-miss che ha perso il marito durante un'operazione avvenuta in quell'ospedale(operava, ovviamente, un altro chirurgo)e vuole intentare causa all'ospedale stesso(altrimenti i soldi dell'eredità andrebbero proprio all'ospedale).
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"House Calls"(Howard Zieff, 1978)è spettacolo assicurato, con due grandi come Walter Matthau e Glenda Jackson, dei quali ogni movimento, ogni gesto, ogni cenno, ogni smorfia denota la loro grandezza interpretativa. Lei donna separata, con un figlio, lui bravo chirurgo, vedovo da poco, ora molto"en chasse"(di donne, però, dovendo"recuperare"una lunga castità precedente al matrimonio etc.). Si frequentano, si vogliono bene, ma lui, per motivi legati al lavoro deve cercare di salvare l'ospedale per il quale lavora, "scassato"dalla denuncia di un'ex-miss che ha perso il marito durante un'operazione avvenuta in quell'ospedale(operava, ovviamente, un altro chirurgo)e vuole intentare causa all'ospedale stesso(altrimenti i soldi dell'eredità andrebbero proprio all'ospedale). Non se ne fa nulla, dato che lui, fatto ubriacare, dorme..., ma Miss Ann, gelosa e stufa delle bugie del chirurgo, non ci sta a essere"gettata"o tradita, salvo che....Questa, in breve, la storia , il plot principale, ma c'è anche la questione del vecchi chiurgo incompetente e"rinco...", che è direttore sanitario e vuole ostinatamente rimanere tale... a dimostrazione di come il regime ferocemente privatistico del sistema sanitario made in the USA non sia tutto"rose e fiori", anzi, solo che molti tuttora credono anche alle parti meno affidabili dell'"american dream". Come dicevo, un ritmo formidabile, interpretazioni superbe dei due protagonisti, ma anche di tutti/e gli/le altri/e. Decisamente un superfilm, una commedia eccelsa, senza"buchi neri", con alcune scene"top"come quando Matthau si veste alla bell'e meglio, non trovando più i vestiti(forse buttati o "bruciati"dalla Jackson), quando sotto la doccia canticchia"Di Provenza il mare e i sol...", un hit assoluto o anche, nel ristorante italian style, quando è alle prese con"La donna è mobil", ma anche in tutte le sue battute, dove il cinismo veramente"freddo"passa sottotraccia per virtà dlela sua mimica e gestualità. Né la Jackson è da meno, soprattutto nella performance TV quando viene contrapposta, come"utente"proprio al famoso chirurgo che è , appunto, Matthau. E la Jackson dice una battuta memorabile; quando cita la famosa frase di Einstein"Dio non gioca a dadi con il mondo"alla sciocca interlocutrice questa le chiede chi sia"l'altro"ossia Einstein e lei risponde: "Più o meno la stessa cosa", adorabile consideerazione dell'America liberal per uno sicenziato e pensatore che, se in Gemrnaia era stato oggetto di peresecuzione(anche molto prima del nazismo)in quanto Ebreo, negli States era sospetto in quanto di nette simpatie socialiste e pacifista integrlae, versus il fanatismo anticomunista- idiota del sentatore Jospeh Mc Carthy.... Ma ci sarebbe ancora molto da dire, di questa commedia straordinaria che"ridendo castigat mores", per citare una frase fin troppo citata e spesso mal applicata. Un'ultima considerazione. Matthau, che qui è in partenza una sorta di"Casanova in ritardo", alla fine sposa la Jackson, a dimostrAZIONE DEL FATTO CHE L'UOMO SARà ANCHE CACCIATORE, MA A UN CERTO PUNTO SI STANCA DI CACCIARE SEMPRE, CONTINAMENTE, SENZA REQUIE O REMISSIONE. cIà CHE, CON dELEUZE E gUATTARI, SI DICE"RITERRIORIALIZZAZIONE"VERSUS LA PRECEDENTE"DETERRIORITALIZZAZIONE". eL gATO
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fabio57
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giovedì 15 ottobre 2015
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divertente
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Sceneggiatura non originalissima, ma i dialoghi sono spiritosissimi,Walter Matthau brillantissimo in un ruolo che gli si confà alla perfezione, per poter esprimere tutta la sua vis comica.La jackson non è da meno confermando le sue doti artistiche.
Da vedere
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