parsifal
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mercoledì 14 febbraio 2018
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follia delirante e visioni erotiche
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Uno dei più controversi, sofferti e malfamanti film storico-erotici del '900. IL produttore Rossellini aveva l'intenzione di realizzare un film di impronta storica a basso costo ed interpellò lo scrittore Gore Vidal, responsabile della sceneggiatura e del soggetto. Bob Guccione, demiurgo di Penthouse, sborsò una cifra consistente per finanziare il progetto ed ovviamente pretese una contropartita, ossia una sorta di evidente pubblicità alla sua rivista, con una lunga serie di scene erotiche, simulate ed in alcuni casi, e vere e proprie scene hard, come ad esempio l'orgia che si svolge nell'ultima parte del film. La regia venne affidata a Tinto Brass, che fece prese sulla produzione grazie al successo del precedente Salon Kitty.
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Uno dei più controversi, sofferti e malfamanti film storico-erotici del '900. IL produttore Rossellini aveva l'intenzione di realizzare un film di impronta storica a basso costo ed interpellò lo scrittore Gore Vidal, responsabile della sceneggiatura e del soggetto. Bob Guccione, demiurgo di Penthouse, sborsò una cifra consistente per finanziare il progetto ed ovviamente pretese una contropartita, ossia una sorta di evidente pubblicità alla sua rivista, con una lunga serie di scene erotiche, simulate ed in alcuni casi, e vere e proprie scene hard, come ad esempio l'orgia che si svolge nell'ultima parte del film. La regia venne affidata a Tinto Brass, che fece prese sulla produzione grazie al successo del precedente Salon Kitty. Iniziarono poi una serie di diatribe a posteriori, per la paternità del film e l'attribuzione dei conseguenti proventi. Alla sua uscita, venne accolto con scalpore e sequestrato per diversi, salvo poi uscire in diverse edizioni( Più o meno fedeli all'originale) nei differenti paesi in cui è stato distribuito. Venne scelto un cast d'eccezione: Malcom Mc Dowell ( Caligola), all'epoca attor giovane di grande talento, reduce dal successo di " Arancia Meccanica", Peter O' Toole, nella parte di Tiberio, Sir J. Gielguld nel ruolo di Nerva, Terese Anne Savoy nel ruolo della sorella Incestuosa Drusilla, Adriana Asti è Ennia, Paolo Bonacelli è Cassio Cherea. Dunque si narrano le vicende alterne e molto scabrose del bizzarro Caligola , imperatore eccentrico , capriccioso e molto crudele. Unendo il vero al verisimile, ne scaturisce un ritratto a tinte molto forti con un 'evidente propensione a tutto ciò che estremo, specialmente in campo erotico. Ed inoltre , crudeltà è il marchio che contraddistingue le azioni scellerate di quest'imperatore che verrà condotto , dai vizi e dalla sete di potere, sull'orlo del baratro della follia. Quando qualcuno della sua corte si accorge che ormai non può più esercitare il potere, farà in modo di restituire tutta la crudeltà ricevuta dalle vittime. Di certo, con tutti i suoi limiti ed i suoi difetti, questo film non può essere ignorato, poichè costituisce un vero e proprio spartiacque nella storia del cinema erotico moderno.
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dandy
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lunedì 18 giugno 2012
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non vale la pena di fare troppo chiasso.
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Non ho idea di cosa Brass avesse in mente quando nel 77 iniziò la regia di questo "film"(le virgolette sono obbligatorie).Nè l'avrò mai probabilmente.Ho sempre ritenuto Brass un regista mediocre,che però nel primo ventennio della sua carriera ha avuto idee non disprezzabili.Posso ipotizzare che se avesse avuto carta bianca e nessun impedimento avrebbe potuto girare un film se non eccellente discreto,che avrebbe comunque avuto traversie censorie(questo almeno doveva aspettarselo).Gli ingredienti non mancavano:produzione con mezzi di capitale internazionale di Bob Guccione,sceneggiatura di Gore Vidal,cast di tutto rispetto,ecc...Ma coi se e i ma non si fa la storia,questo lo sappiamo.
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Non ho idea di cosa Brass avesse in mente quando nel 77 iniziò la regia di questo "film"(le virgolette sono obbligatorie).Nè l'avrò mai probabilmente.Ho sempre ritenuto Brass un regista mediocre,che però nel primo ventennio della sua carriera ha avuto idee non disprezzabili.Posso ipotizzare che se avesse avuto carta bianca e nessun impedimento avrebbe potuto girare un film se non eccellente discreto,che avrebbe comunque avuto traversie censorie(questo almeno doveva aspettarselo).Gli ingredienti non mancavano:produzione con mezzi di capitale internazionale di Bob Guccione,sceneggiatura di Gore Vidal,cast di tutto rispetto,ecc...Ma coi se e i ma non si fa la storia,questo lo sappiamo.Nemmeno quella del più folle degli imperatori di Roma.Inutile stare a ricapitolare tutte le peripezie subite.Basti pensare alla leggenda(tra le altre)che gli attori più famosi(Gielgud,Mirren,O'Toole,Steiner)fossero chiamati sul set e recitassero senza nemmeno sapere a cosa avessero preso parte,con le scene hard aggiunte successivamente grazie a trucchi di inquadratura.E che alcuni chiesero espressamente di non essere accreditati.Altri,come la Schneider abbandonarono il set o rifiutarono a priori(pare Charlotte Rampling).Ed ecco che oggi ne circolano così tante versioni che è impossibile poter valorizzare quest'opera da un punto di vista "Brassiano" se così posso dire.Ma lo si può valutare dal punto di vista filmico.Prendiamo la cosiddetta versione uncut originale di circa 158' che è quella che ho visto.Posto che non si possa definire completa nè tantomeno approvata dal regista(qui accreditato unicamente per le riprese,non so le altre versioni),resta solo una scombinata,estenuante,ripetitiva sequela di nefandezze gratuite.Noioso per chi ha già visto film come "Salò","L'impero dei sensi" o "Cannibal Holocaust".Repellente e nauseante per le anime sensibili che preferiscono Moccia e cinepanettoni.Stupri(per ambo i sessi),torture,decapitazioni fantasiose(ma le teste sono assai modeste),orge,impalamenti,evirazioni e follie varie.Ma poco hard comunque(qualche amplesso sbrigativo di contorno,un pò di masturbazioni e fellatio,un rapporto lesbico tra la DeLorenzo e la Wagner)e praticamente nullo l'interesse storico,come si evince dalle poche scritte esposte(si va dal latino sgrammaticato all'inglese),ma è scontato che questo sul set non importasse a nessuno fin dall'inizio.Quà e la emerge un tocco di quella follia che doveva sprizzare da tutti i pori Caligola,merito dell'ex Alex Delarge McDowell,innegabilmente in parte e con la physique du role.Il resto del cast si accontenta di propinare una recitazione da filodrammatica,talvolta inutilmente sopra le righe.E la musica non è del tutto da buttare via.Questo è quanto.Poteva essere comunque apocalittico ieri,ma oggi è solo un lungo porno-trash-slasher nostrano,parzialmente Brass con idee di D'Amato e Jesus Franco(ma senza overdose di zoomate).E come scrive il recensore,qualche ispirazione di carattere Felliniano(appaiono freaks e in una sequenza di orgia spunta un nano che si cimenta in una frammentata performance hard).A chi questo può sembrare allettante,allora non mancherà entusiastico apprezzamento.Gli altri(ad esempio quelli che ormai sono rotti a visioni "estreme")lascino stare.Per le versioni più brevi sarà anche peggio immagino.
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paolo 67
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venerdì 11 novembre 2011
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perchè si diffama un imperatore
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Albert Camus ne "Io, Caligola" spiegava il comportamento dell'imperatore folle come opposizione alle leggi ineluttabili della morte e della infelicità umane, nella presa di cosscienza del vuoto in cui l'essere umano è immerso facendosi esso stesso incarnazione dell'arbitrio delle leggi che muovono l'esistenza, in una libertà senza via d'uscita, destinata a esprimersi nella violenza, nel crimine, nell'autodistruzione, prima che l'uomo scopra nella condivisione del dolore, nella simpatia, nella solidarietà il superamento dell'assurdo di cui ha preso coscienza. Ma Gore Vidal, in altre occasioni anticonformista, ignora sia la rivalutazione protoesistenzialista del filosofo nato in Algeria sia la storiografia moderna, che esclude che Gaio (detto Caligola per l'abitudine di calzare gli stivali -le "calighe"- dei soldati con cui giocava quando era piccolo) fosse matto, secondo la leggenda divulgata dal Senato romano -col quale era entrato imprudentemente in rotta di collisione come testimonia la celeberrima beffa della nomina del suo cavallo- di cui con ogni probabilità erano i congiurati che lo uccisero.
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Albert Camus ne "Io, Caligola" spiegava il comportamento dell'imperatore folle come opposizione alle leggi ineluttabili della morte e della infelicità umane, nella presa di cosscienza del vuoto in cui l'essere umano è immerso facendosi esso stesso incarnazione dell'arbitrio delle leggi che muovono l'esistenza, in una libertà senza via d'uscita, destinata a esprimersi nella violenza, nel crimine, nell'autodistruzione, prima che l'uomo scopra nella condivisione del dolore, nella simpatia, nella solidarietà il superamento dell'assurdo di cui ha preso coscienza. Ma Gore Vidal, in altre occasioni anticonformista, ignora sia la rivalutazione protoesistenzialista del filosofo nato in Algeria sia la storiografia moderna, che esclude che Gaio (detto Caligola per l'abitudine di calzare gli stivali -le "calighe"- dei soldati con cui giocava quando era piccolo) fosse matto, secondo la leggenda divulgata dal Senato romano -col quale era entrato imprudentemente in rotta di collisione come testimonia la celeberrima beffa della nomina del suo cavallo- di cui con ogni probabilità erano i congiurati che lo uccisero. E così la visione polemica contro il potere che avrebbero voluto lo sceneggiatore Masolino D'Amico e Tinto Brass (cui fu tolta la regia e restò accreditato solo come "autore delle riprese") si allineò alla storiografia più reazionaria, a partire da Svetonio, che cucendo insieme i pettegolezzi di corte cui aveva accesso dopo la nomina di archivista fatta da Tiberio aveva gettato una luce cupa su tutta una dinastia di Cesari (compreso Nerone, non a caso oggi rivalutato e ritenuto innocente del famoso incendio). In perfetto accordo con la filosofia del produttore, l'editore di "Penthouse" Guccione (ispiratore del felliniano Katzone), che fu il vero autore del film. Nel quale si vedono molte delle sue conigliette in sequenze hard-core, come Marjorie Lee Thoreson, coniglietta dell'anno 1975, che credette di fare un film artistico e si vide la carriera compromessa tanto da citare in giudizio Guccione e vincere davanti alla Corte Suprema degli Stati Uniti una causa di 4.600.000 dollari. Tra i protagonisti di un invidiabile cast nel ruolo della sorella incestuosa l'erotismo ingenuo-animalesco-torbido-adolescenziale di Terese Ann Savoy, che al contrario della indennizzata di cui sopra si inserì tanto bene nel sistema industriale da avere una parte in tv in "Sandokan alla riscossa" di Sergio Sollima mentre qui come in "Salon Kitty" mostra le sue nudità in tutti i dettagli, i grandi del teatro inglese Helen Mirren e John Gieguld, come del resto Peter O'Toole e Malcolm Mc Dowell che dopo "Arancia meccanica" sembrava poter essere ideale nel ruolo. E ancora Lepoldo Trieste, Paolo Bonacelli, John Steiner.. E le altre conigliette? Alcune hanno continuato la carriera di modelle, altre sono tornate agli studi, ma è interessante riflettere sull'epoca in cui fu girato il film: siamo nel 1975, i primi film pornografici distribuiti nelle sale a luci rosse si caratterizzano per una ironia, una simpatia, una tecnica ed estetica e un'apparenza degli attori da gente comune che non si ritroveranno nelle migliaia della produzione successiva fino ai giorni nostri di hard film. C'erano velleità artistiche (soprattutto con i film di Damiano, l'autore di "Gola profonda", e Radley Metzger) e rivisto oggi questo porno, che fu a diffusione di spettacolo popolare di successo, denota una comunanza esistenzialista con le esperienze rievocate di duemila anni prima. Una sorprendente rivelazione di una identità colta nel ricorso storico della civiltà. Oggi che la pornografia senza le ambizioni di una volta (praticamente senza autore, la star è l'"attrice") è così massicciamente presente, e i conoscitori della Storia paragonano gli uomini politici attuali a quelli di una fase storica.. Scombinato, in una confusa visione che non corrisponde all'assolutismo che nell'iniziale entusiasmo generale -Caligola era sempre stato benvoluto da tutti ed era prediletto da Tiberio- contraddistinse l'imperatore nella realtà storica, tanto intelligente quanto inesperto nella gestione del potere (altri si guarderanno bene dall'inimicarsi il Senato), il film finisce per avere la sua parte migliore proprio nelle scene hard. Per quello che si riconosce, è evidente lo sfogo della vena sadico-orrorifica di Brass che fa qua e là capolino nei suoi lavori e che era preparata da "Salon Kitty" coll'allegoria del nazismo e in generale del potere. Nelle evidenti similitudini col Fellini-Satyricon la tavolozza sgargiante del genio delle scenografie e i costumi Danilo Donati, grande visionario da Canzonissima a Hollywood. E' difficile dare un giudizio su questo film, tagliato, sequestrato, di cui esistono diverse versioni, nato da ambizioni alte e finito come una ricca quintessenza pornografica. E senza il montaggio che più forse ancora della regia caratterizza lo stile del cinema di Tinto Brass. Per cui, come detto è forse più legittimo parlare de "Io, Caligola" come regia di Bob Guccione (voto 3); cast tecnico-artistico (tra cui le riprese di Tinto Brass) voto 9; sceneggiatura di Gore Vidal voto 4 e attori voto 8 = media 6.
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walrus
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giovedì 20 maggio 2010
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giustamente un titolo controverso
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Caligula, dalla sua uscita, è sempre stato motivo di disturbo: per la critica che lo ha in generale stroncato, e per il pubblico, che è sempre rimasto in bilico tra amarlo o odiarlo. Sono del parere che il giusto stia nel mezzo, dopo averlo (finalmente) visto nell'edizione più completa da 156'. Avevo visto qui e lì spezzoni del film e ampiamente analizzato siti e sitini (molti in inglese) che spesso forniscono decine di informazioni in più rispetto alle fonti "ufficiali" come MyMovies o wikipedia, anche solo per prepararmi e informarmi su questo film stracontestato e censurato.Come la recensione di Giovanni Grazzini ben spiega, il film è un concentrato di depravazioni, che oltrepassano tutti i limiti di una produzione multimilionaria come questa.
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Caligula, dalla sua uscita, è sempre stato motivo di disturbo: per la critica che lo ha in generale stroncato, e per il pubblico, che è sempre rimasto in bilico tra amarlo o odiarlo. Sono del parere che il giusto stia nel mezzo, dopo averlo (finalmente) visto nell'edizione più completa da 156'. Avevo visto qui e lì spezzoni del film e ampiamente analizzato siti e sitini (molti in inglese) che spesso forniscono decine di informazioni in più rispetto alle fonti "ufficiali" come MyMovies o wikipedia, anche solo per prepararmi e informarmi su questo film stracontestato e censurato.Come la recensione di Giovanni Grazzini ben spiega, il film è un concentrato di depravazioni, che oltrepassano tutti i limiti di una produzione multimilionaria come questa. Indubbiamente il film non manca di essere particolarmente disturbante in alcune sequenze o particolarmente eccitante, il che lo rende, forse, fin troppo futurista per l'epoca in cui uscì. Dalla Pianista di Haneke alle brutalità di Irréversible passando per i vari Saw e compagnia oggi come oggi siamo abituati a ben altro che alle teste di gomma da cinque lire usate in questo film o al sesso non simulato con tanto di "conclusione" da puro hardcore. E sorprende forse, in tutto questo, che nonostante le riprese e la sceneggiatura si concentrino principalmente su tutto ciò che può essere ributtante, la scenografia sia nel più puro stile peplum (alla Cleopatra di Mankiewicz, per intenderci) e la recitazione esagitata, il film risulta essere surreale ma realistico. Il ricalco di modelli così ben noti contribuisce a rendere il tutto ancor più disarmante, perché laddove in un peplum qualsiasi la violenza viene totalmente negata prima di essere sottoposta al pubblico, il sesso viene solo suggerito con baci appassionati e nulla più, qui qualcosa che poteva essere molto vicino alla realtà di allora ci viene sbattuta in faccia senza troppi riguardi. Forse è stato anche questo ad aver reso il film così controverso: i detrattori della violenza a tutti i costi rifiutano il film in quanto sarabanda di sangue, chi la apprezza manca di vedere dietro gli schizzi (di sangue e non) la ricerca del realismo ad ogni costo, che anni dopo ha fatto di Private Ryan un film vincitore di tanti Oscar. C'é anche da aggiungere una cosa: Kubrick aveva intenzione di realizzare un hard con i mezzi degli studios (si cerchi in rete Kubrick porno). Caligola si può dire che ha quasi raggiunto qualcosa di molto simile a ciò che Kubrick aveva in mente, certo con un regista non del suo calibro. Ciò detto, il film per quanto apprezzabile se visto con occhio critico e stomaco forte, delude soprattutto per la confusione di scene, dialoghi e azioni spezzate dalla violenza o dal sesso che lo costituiscono. I montatori del film sono riusciti a rovinare un film che poteva essere molto apprezzato oggi con un montaggio da mal di testa. Semplicemente Caligola è un film non del tutto riuscito distribuito nell'epoca sbagliata: fosse stato fatto cinque anni fa con maggior cura e attenzione, l'avrebbero considerato un capolavoro.
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nick castle
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giovedì 13 agosto 2009
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erotismo italiano e colossal d'oltreoceano!
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Di tutti i film, che per soggetto avevano l'imperatore Caligola, questo è sicuramente il più completo, il più lungo, il più erotico, ma non il più violento, nè il più hardcore. Nel 1982 Joe D'Amato girò, sull'onda di Brass, Caligola: La storia mai raccontata, che nella sua versione integrale conteneva sia scene esplicitamente splatter, sia ben 25 minuti di scene hardcore. Io, Caligola, è effettivamente il nome della riedizione del 1984, curata da Franco Rossellini, che è quella che ho appena visto. Questa versione comprende delle nuove scene dirette da Franco Rossellini. Inoltre nella versione del '84, oltre ad essere state inserite in fase di montaggio le nuove scene di Franco Rossellini, le scene già presenti nelle precedenti edizioni sono state rimontate da Enzo Micarelli.
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Di tutti i film, che per soggetto avevano l'imperatore Caligola, questo è sicuramente il più completo, il più lungo, il più erotico, ma non il più violento, nè il più hardcore. Nel 1982 Joe D'Amato girò, sull'onda di Brass, Caligola: La storia mai raccontata, che nella sua versione integrale conteneva sia scene esplicitamente splatter, sia ben 25 minuti di scene hardcore. Io, Caligola, è effettivamente il nome della riedizione del 1984, curata da Franco Rossellini, che è quella che ho appena visto. Questa versione comprende delle nuove scene dirette da Franco Rossellini. Inoltre nella versione del '84, oltre ad essere state inserite in fase di montaggio le nuove scene di Franco Rossellini, le scene già presenti nelle precedenti edizioni sono state rimontate da Enzo Micarelli. L'edizione '84 contiene una parte delle sequenze hardcore, poi inserite integralmente nella versione da 156 minuti. Il montaggio dell'opera è stato anch'esso molto travagliato, d'apprima, a lo stesso Brass venne affidato anche il montaggio, infatti nella versione da 210 minuti(l'original cut ormai perduto), i primi 30, sono stati montati da Brass, poi rimpiazzato da Nino Baragli, che montò i restanti 180 minuti. Non finì qui, dalle fonti interni si scoprì un ulteriore montatore, Russell Lloyd, che in forma totalmente non accreditata montò chissà quale scena. La versione del 1984, è una versione che va presa apparte, che come ho già detto ha goduto(per modo di dire) del montaggio di Enzo Micarelli. Esistono tante versioni di Caligola, l'originale da 210 minuti, proiettata solo al festival di Cannes, quella da 156 minuti, la più completa oggi rintracciabile, una versione da 148 minuti, distribuita nel circuito cinematografico statunitense nel 1999, una versione per il mercato spagnolo da 137 minuti, la versione del 1984 da 124 minuti e una penossissima edizione in DVD da 102 minuti. Sicuramente nel 1979, la scelta di Tinto Brass alla regia è indiscutibile, come lo è la scelta dei collaboratori tecnici, il dipartimento attori è certamente valido e McDowell è un ottimo Caligola! Un consiglio personale, se lo volete tutto per voi, da vedere e rivedere, puntate alla lunghezza e tralasciate tutto l'altro, fregatevene dell'audio in Dolby 5.1, fregatevene del formato widescreen, è cercatevi la versione da 156 minuti, oggigiorno la più completa, irreperibile con audio in italiano, ma cercando bene, la si può trovare con i sottotitoli italiani. Se poi il prurito è grande, affidatevi alla versione del '84, anche se non completa, abbastanza decente e valida, facilmente rintracciabile sia in vhs che in DVD. Per ultimo, le uniche due versioni che contano oggi, sono quella del 1984 e quella da 156 minuti, le altre sono solo residui di macelleria.
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paolo ciarpaglini
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sabato 6 dicembre 2008
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io, caligola.
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Tinto o non Tinto Brass, hard..dove?. Girato, tagliato, montato e rimontato trattasi senza ombra di dubbio della più grossa str...ata che mi sia capitato di vedere. Inguardabile, ridicolo e non per le scene di violenza che al confronto degli X-BOX odierni appaiono ridicole, caramelline. Ma per l'assoluta mancanza di qualsivoglia piglio. Sembra partorito (e credo lo sia) da menti malate, a prescindere dal tentativo di restare fedeli al personaggio storico. Seguestrato per un lavoretto di 'bocca' poco più, vale meno di niente..., bhoo. Siamo nella follia più pura. Questo non è cinema ma una visione di Roma Antica vuota, inconcludente, paranoica e di pessimo gusto. Viene da ridere pensando al polverone che suscitò all'uscita nelle sale.
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Tinto o non Tinto Brass, hard..dove?. Girato, tagliato, montato e rimontato trattasi senza ombra di dubbio della più grossa str...ata che mi sia capitato di vedere. Inguardabile, ridicolo e non per le scene di violenza che al confronto degli X-BOX odierni appaiono ridicole, caramelline. Ma per l'assoluta mancanza di qualsivoglia piglio. Sembra partorito (e credo lo sia) da menti malate, a prescindere dal tentativo di restare fedeli al personaggio storico. Seguestrato per un lavoretto di 'bocca' poco più, vale meno di niente..., bhoo. Siamo nella follia più pura. Questo non è cinema ma una visione di Roma Antica vuota, inconcludente, paranoica e di pessimo gusto. Viene da ridere pensando al polverone che suscitò all'uscita nelle sale. Posso solo dirvi: "guardatelo pure, se vi troverete 'qualcosa' ben per voi. Da cineteca tutto qui, ma solo per imparare a distinguere l'arte dalla bolgia cervellotica. Un vero schifo, ridicolo e inclassificabile.
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[+] tu hai guardato sicuramente un altro film
(di sofia90 )
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frank
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martedì 18 marzo 2008
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notevole
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notevole sforzo visivo e nonostante tutto storico/realistico con strizzata d'occhio a pasolini e fellini ...dove il porno è di contorno in una storia (quella di caligola)realmente fuori da ogni contesto e che
difficilmente può essere superata dalla fantasia
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skrigno
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martedì 16 ottobre 2007
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il film è meraviglioso...
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Meraviglioso.
Troppo avanti per essere compreso da questi inetti incompetenti.
Nient'altro da aggiungere
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pippo caligola
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mercoledì 13 settembre 2006
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mitico!
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butch
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giovedì 30 marzo 2006
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da collezione
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Sicuramente un film da collezione. Io ho visto una versione ipercensurata(tagliata malamente, tanto che x tutto il film l'eros è patinato mentre nel finale cambia colore diventando hardcore puro) quindi esprimo un giudizio su quello che ho visto e cioè un grande peplum recitato alla grande!!!!!!!!
Da collezione.
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