nick castle
|
giovedì 13 agosto 2009
|
erotismo italiano e colossal d'oltreoceano!
|
|
|
|
Di tutti i film, che per soggetto avevano l'imperatore Caligola, questo è sicuramente il più completo, il più lungo, il più erotico, ma non il più violento, nè il più hardcore. Nel 1982 Joe D'Amato girò, sull'onda di Brass, Caligola: La storia mai raccontata, che nella sua versione integrale conteneva sia scene esplicitamente splatter, sia ben 25 minuti di scene hardcore. Io, Caligola, è effettivamente il nome della riedizione del 1984, curata da Franco Rossellini, che è quella che ho appena visto. Questa versione comprende delle nuove scene dirette da Franco Rossellini. Inoltre nella versione del '84, oltre ad essere state inserite in fase di montaggio le nuove scene di Franco Rossellini, le scene già presenti nelle precedenti edizioni sono state rimontate da Enzo Micarelli.
[+]
Di tutti i film, che per soggetto avevano l'imperatore Caligola, questo è sicuramente il più completo, il più lungo, il più erotico, ma non il più violento, nè il più hardcore. Nel 1982 Joe D'Amato girò, sull'onda di Brass, Caligola: La storia mai raccontata, che nella sua versione integrale conteneva sia scene esplicitamente splatter, sia ben 25 minuti di scene hardcore. Io, Caligola, è effettivamente il nome della riedizione del 1984, curata da Franco Rossellini, che è quella che ho appena visto. Questa versione comprende delle nuove scene dirette da Franco Rossellini. Inoltre nella versione del '84, oltre ad essere state inserite in fase di montaggio le nuove scene di Franco Rossellini, le scene già presenti nelle precedenti edizioni sono state rimontate da Enzo Micarelli. L'edizione '84 contiene una parte delle sequenze hardcore, poi inserite integralmente nella versione da 156 minuti. Il montaggio dell'opera è stato anch'esso molto travagliato, d'apprima, a lo stesso Brass venne affidato anche il montaggio, infatti nella versione da 210 minuti(l'original cut ormai perduto), i primi 30, sono stati montati da Brass, poi rimpiazzato da Nino Baragli, che montò i restanti 180 minuti. Non finì qui, dalle fonti interni si scoprì un ulteriore montatore, Russell Lloyd, che in forma totalmente non accreditata montò chissà quale scena. La versione del 1984, è una versione che va presa apparte, che come ho già detto ha goduto(per modo di dire) del montaggio di Enzo Micarelli. Esistono tante versioni di Caligola, l'originale da 210 minuti, proiettata solo al festival di Cannes, quella da 156 minuti, la più completa oggi rintracciabile, una versione da 148 minuti, distribuita nel circuito cinematografico statunitense nel 1999, una versione per il mercato spagnolo da 137 minuti, la versione del 1984 da 124 minuti e una penossissima edizione in DVD da 102 minuti. Sicuramente nel 1979, la scelta di Tinto Brass alla regia è indiscutibile, come lo è la scelta dei collaboratori tecnici, il dipartimento attori è certamente valido e McDowell è un ottimo Caligola! Un consiglio personale, se lo volete tutto per voi, da vedere e rivedere, puntate alla lunghezza e tralasciate tutto l'altro, fregatevene dell'audio in Dolby 5.1, fregatevene del formato widescreen, è cercatevi la versione da 156 minuti, oggigiorno la più completa, irreperibile con audio in italiano, ma cercando bene, la si può trovare con i sottotitoli italiani. Se poi il prurito è grande, affidatevi alla versione del '84, anche se non completa, abbastanza decente e valida, facilmente rintracciabile sia in vhs che in DVD. Per ultimo, le uniche due versioni che contano oggi, sono quella del 1984 e quella da 156 minuti, le altre sono solo residui di macelleria.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a nick castle »
[ - ] lascia un commento a nick castle »
|
|
d'accordo? |
|
parsifal
|
mercoledì 14 febbraio 2018
|
follia delirante e visioni erotiche
|
|
|
|
Uno dei più controversi, sofferti e malfamanti film storico-erotici del '900. IL produttore Rossellini aveva l'intenzione di realizzare un film di impronta storica a basso costo ed interpellò lo scrittore Gore Vidal, responsabile della sceneggiatura e del soggetto. Bob Guccione, demiurgo di Penthouse, sborsò una cifra consistente per finanziare il progetto ed ovviamente pretese una contropartita, ossia una sorta di evidente pubblicità alla sua rivista, con una lunga serie di scene erotiche, simulate ed in alcuni casi, e vere e proprie scene hard, come ad esempio l'orgia che si svolge nell'ultima parte del film. La regia venne affidata a Tinto Brass, che fece prese sulla produzione grazie al successo del precedente Salon Kitty.
[+]
Uno dei più controversi, sofferti e malfamanti film storico-erotici del '900. IL produttore Rossellini aveva l'intenzione di realizzare un film di impronta storica a basso costo ed interpellò lo scrittore Gore Vidal, responsabile della sceneggiatura e del soggetto. Bob Guccione, demiurgo di Penthouse, sborsò una cifra consistente per finanziare il progetto ed ovviamente pretese una contropartita, ossia una sorta di evidente pubblicità alla sua rivista, con una lunga serie di scene erotiche, simulate ed in alcuni casi, e vere e proprie scene hard, come ad esempio l'orgia che si svolge nell'ultima parte del film. La regia venne affidata a Tinto Brass, che fece prese sulla produzione grazie al successo del precedente Salon Kitty. Iniziarono poi una serie di diatribe a posteriori, per la paternità del film e l'attribuzione dei conseguenti proventi. Alla sua uscita, venne accolto con scalpore e sequestrato per diversi, salvo poi uscire in diverse edizioni( Più o meno fedeli all'originale) nei differenti paesi in cui è stato distribuito. Venne scelto un cast d'eccezione: Malcom Mc Dowell ( Caligola), all'epoca attor giovane di grande talento, reduce dal successo di " Arancia Meccanica", Peter O' Toole, nella parte di Tiberio, Sir J. Gielguld nel ruolo di Nerva, Terese Anne Savoy nel ruolo della sorella Incestuosa Drusilla, Adriana Asti è Ennia, Paolo Bonacelli è Cassio Cherea. Dunque si narrano le vicende alterne e molto scabrose del bizzarro Caligola , imperatore eccentrico , capriccioso e molto crudele. Unendo il vero al verisimile, ne scaturisce un ritratto a tinte molto forti con un 'evidente propensione a tutto ciò che estremo, specialmente in campo erotico. Ed inoltre , crudeltà è il marchio che contraddistingue le azioni scellerate di quest'imperatore che verrà condotto , dai vizi e dalla sete di potere, sull'orlo del baratro della follia. Quando qualcuno della sua corte si accorge che ormai non può più esercitare il potere, farà in modo di restituire tutta la crudeltà ricevuta dalle vittime. Di certo, con tutti i suoi limiti ed i suoi difetti, questo film non può essere ignorato, poichè costituisce un vero e proprio spartiacque nella storia del cinema erotico moderno.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a parsifal »
[ - ] lascia un commento a parsifal »
|
|
d'accordo? |
|
paolo ciarpaglini
|
sabato 6 dicembre 2008
|
io, caligola.
|
|
|
|
Tinto o non Tinto Brass, hard..dove?. Girato, tagliato, montato e rimontato trattasi senza ombra di dubbio della più grossa str...ata che mi sia capitato di vedere. Inguardabile, ridicolo e non per le scene di violenza che al confronto degli X-BOX odierni appaiono ridicole, caramelline. Ma per l'assoluta mancanza di qualsivoglia piglio. Sembra partorito (e credo lo sia) da menti malate, a prescindere dal tentativo di restare fedeli al personaggio storico. Seguestrato per un lavoretto di 'bocca' poco più, vale meno di niente..., bhoo. Siamo nella follia più pura. Questo non è cinema ma una visione di Roma Antica vuota, inconcludente, paranoica e di pessimo gusto. Viene da ridere pensando al polverone che suscitò all'uscita nelle sale.
[+]
Tinto o non Tinto Brass, hard..dove?. Girato, tagliato, montato e rimontato trattasi senza ombra di dubbio della più grossa str...ata che mi sia capitato di vedere. Inguardabile, ridicolo e non per le scene di violenza che al confronto degli X-BOX odierni appaiono ridicole, caramelline. Ma per l'assoluta mancanza di qualsivoglia piglio. Sembra partorito (e credo lo sia) da menti malate, a prescindere dal tentativo di restare fedeli al personaggio storico. Seguestrato per un lavoretto di 'bocca' poco più, vale meno di niente..., bhoo. Siamo nella follia più pura. Questo non è cinema ma una visione di Roma Antica vuota, inconcludente, paranoica e di pessimo gusto. Viene da ridere pensando al polverone che suscitò all'uscita nelle sale. Posso solo dirvi: "guardatelo pure, se vi troverete 'qualcosa' ben per voi. Da cineteca tutto qui, ma solo per imparare a distinguere l'arte dalla bolgia cervellotica. Un vero schifo, ridicolo e inclassificabile.
[-]
[+] tu hai guardato sicuramente un altro film
(di sofia90 )
[ - ] tu hai guardato sicuramente un altro film
|
|
[+] lascia un commento a paolo ciarpaglini »
[ - ] lascia un commento a paolo ciarpaglini »
|
|
d'accordo? |
|
paolo 67
|
venerdì 11 novembre 2011
|
perchè si diffama un imperatore
|
|
|
|
Albert Camus ne "Io, Caligola" spiegava il comportamento dell'imperatore folle come opposizione alle leggi ineluttabili della morte e della infelicità umane, nella presa di cosscienza del vuoto in cui l'essere umano è immerso facendosi esso stesso incarnazione dell'arbitrio delle leggi che muovono l'esistenza, in una libertà senza via d'uscita, destinata a esprimersi nella violenza, nel crimine, nell'autodistruzione, prima che l'uomo scopra nella condivisione del dolore, nella simpatia, nella solidarietà il superamento dell'assurdo di cui ha preso coscienza. Ma Gore Vidal, in altre occasioni anticonformista, ignora sia la rivalutazione protoesistenzialista del filosofo nato in Algeria sia la storiografia moderna, che esclude che Gaio (detto Caligola per l'abitudine di calzare gli stivali -le "calighe"- dei soldati con cui giocava quando era piccolo) fosse matto, secondo la leggenda divulgata dal Senato romano -col quale era entrato imprudentemente in rotta di collisione come testimonia la celeberrima beffa della nomina del suo cavallo- di cui con ogni probabilità erano i congiurati che lo uccisero.
[+]
Albert Camus ne "Io, Caligola" spiegava il comportamento dell'imperatore folle come opposizione alle leggi ineluttabili della morte e della infelicità umane, nella presa di cosscienza del vuoto in cui l'essere umano è immerso facendosi esso stesso incarnazione dell'arbitrio delle leggi che muovono l'esistenza, in una libertà senza via d'uscita, destinata a esprimersi nella violenza, nel crimine, nell'autodistruzione, prima che l'uomo scopra nella condivisione del dolore, nella simpatia, nella solidarietà il superamento dell'assurdo di cui ha preso coscienza. Ma Gore Vidal, in altre occasioni anticonformista, ignora sia la rivalutazione protoesistenzialista del filosofo nato in Algeria sia la storiografia moderna, che esclude che Gaio (detto Caligola per l'abitudine di calzare gli stivali -le "calighe"- dei soldati con cui giocava quando era piccolo) fosse matto, secondo la leggenda divulgata dal Senato romano -col quale era entrato imprudentemente in rotta di collisione come testimonia la celeberrima beffa della nomina del suo cavallo- di cui con ogni probabilità erano i congiurati che lo uccisero. E così la visione polemica contro il potere che avrebbero voluto lo sceneggiatore Masolino D'Amico e Tinto Brass (cui fu tolta la regia e restò accreditato solo come "autore delle riprese") si allineò alla storiografia più reazionaria, a partire da Svetonio, che cucendo insieme i pettegolezzi di corte cui aveva accesso dopo la nomina di archivista fatta da Tiberio aveva gettato una luce cupa su tutta una dinastia di Cesari (compreso Nerone, non a caso oggi rivalutato e ritenuto innocente del famoso incendio). In perfetto accordo con la filosofia del produttore, l'editore di "Penthouse" Guccione (ispiratore del felliniano Katzone), che fu il vero autore del film. Nel quale si vedono molte delle sue conigliette in sequenze hard-core, come Marjorie Lee Thoreson, coniglietta dell'anno 1975, che credette di fare un film artistico e si vide la carriera compromessa tanto da citare in giudizio Guccione e vincere davanti alla Corte Suprema degli Stati Uniti una causa di 4.600.000 dollari. Tra i protagonisti di un invidiabile cast nel ruolo della sorella incestuosa l'erotismo ingenuo-animalesco-torbido-adolescenziale di Terese Ann Savoy, che al contrario della indennizzata di cui sopra si inserì tanto bene nel sistema industriale da avere una parte in tv in "Sandokan alla riscossa" di Sergio Sollima mentre qui come in "Salon Kitty" mostra le sue nudità in tutti i dettagli, i grandi del teatro inglese Helen Mirren e John Gieguld, come del resto Peter O'Toole e Malcolm Mc Dowell che dopo "Arancia meccanica" sembrava poter essere ideale nel ruolo. E ancora Lepoldo Trieste, Paolo Bonacelli, John Steiner.. E le altre conigliette? Alcune hanno continuato la carriera di modelle, altre sono tornate agli studi, ma è interessante riflettere sull'epoca in cui fu girato il film: siamo nel 1975, i primi film pornografici distribuiti nelle sale a luci rosse si caratterizzano per una ironia, una simpatia, una tecnica ed estetica e un'apparenza degli attori da gente comune che non si ritroveranno nelle migliaia della produzione successiva fino ai giorni nostri di hard film. C'erano velleità artistiche (soprattutto con i film di Damiano, l'autore di "Gola profonda", e Radley Metzger) e rivisto oggi questo porno, che fu a diffusione di spettacolo popolare di successo, denota una comunanza esistenzialista con le esperienze rievocate di duemila anni prima. Una sorprendente rivelazione di una identità colta nel ricorso storico della civiltà. Oggi che la pornografia senza le ambizioni di una volta (praticamente senza autore, la star è l'"attrice") è così massicciamente presente, e i conoscitori della Storia paragonano gli uomini politici attuali a quelli di una fase storica.. Scombinato, in una confusa visione che non corrisponde all'assolutismo che nell'iniziale entusiasmo generale -Caligola era sempre stato benvoluto da tutti ed era prediletto da Tiberio- contraddistinse l'imperatore nella realtà storica, tanto intelligente quanto inesperto nella gestione del potere (altri si guarderanno bene dall'inimicarsi il Senato), il film finisce per avere la sua parte migliore proprio nelle scene hard. Per quello che si riconosce, è evidente lo sfogo della vena sadico-orrorifica di Brass che fa qua e là capolino nei suoi lavori e che era preparata da "Salon Kitty" coll'allegoria del nazismo e in generale del potere. Nelle evidenti similitudini col Fellini-Satyricon la tavolozza sgargiante del genio delle scenografie e i costumi Danilo Donati, grande visionario da Canzonissima a Hollywood. E' difficile dare un giudizio su questo film, tagliato, sequestrato, di cui esistono diverse versioni, nato da ambizioni alte e finito come una ricca quintessenza pornografica. E senza il montaggio che più forse ancora della regia caratterizza lo stile del cinema di Tinto Brass. Per cui, come detto è forse più legittimo parlare de "Io, Caligola" come regia di Bob Guccione (voto 3); cast tecnico-artistico (tra cui le riprese di Tinto Brass) voto 9; sceneggiatura di Gore Vidal voto 4 e attori voto 8 = media 6.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a paolo 67 »
[ - ] lascia un commento a paolo 67 »
|
|
d'accordo? |
|
|