Crepuscolare, cupo e malinconico, con questo film Michele Lupo sembra voler dare l’addio al western all’italiana entrato nel ormai nel periodo finale del suo declino. Molti i temi che si incrociano. Il primo, il più evidente è quello del disprezzo della vita da parte dei cacciatori di taglie disposti a uccidere brutalmente poveracci sul cui capo pendono taglie di pochi dollari. Il taglio con il quale il problema viene affrontato è molto simile a quello scelto da Sergio Corbucci nel suo Il grande Silenzio. In più c’è anche l'emarginazione dei soldati sconfitti dopo la guerra di Secessione, uomini il cui mondo è cambiato improvvisamente e che non hanno altra speranza che quella di ricominciare da capo.
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Crepuscolare, cupo e malinconico, con questo film Michele Lupo sembra voler dare l’addio al western all’italiana entrato nel ormai nel periodo finale del suo declino. Molti i temi che si incrociano. Il primo, il più evidente è quello del disprezzo della vita da parte dei cacciatori di taglie disposti a uccidere brutalmente poveracci sul cui capo pendono taglie di pochi dollari. Il taglio con il quale il problema viene affrontato è molto simile a quello scelto da Sergio Corbucci nel suo Il grande Silenzio. In più c’è anche l'emarginazione dei soldati sconfitti dopo la guerra di Secessione, uomini il cui mondo è cambiato improvvisamente e che non hanno altra speranza che quella di ricominciare da capo. Nel cast del film ci sarebbe da aggiungere Robert Widmark infortunatosi durante la lavorazione. È lui uno dei tre sudisti caricati sul carretto da Giuliano Gemma. L’attore si infortunò seriamente durante le riprese della sparatoria sul carro, quando la balaustra alla quale era appoggiato si ruppe. Caduto sotto le ruote del carro riportò un serio infortunio alla schiena e dovette abbandonare il set.
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