cristiana de sanctis
|
lunedì 28 luglio 2008
|
machine à plaisir
|
|
|
|
Caricatura inquietante ma - dispiace ammetterlo, poco originale nell'interpretazione che propone - della figura/mito del Don Giovanni. Tetro, onirico, fastoso in maniera decadente, macchinoso, il segreto di questo personaggio poggia interamente sul rapporto - impossibile e mortifero - che ha con la donna. La rivelazione avviene nell'ultimo episodio, dove Casanova si rivela per ciò che è: la visone finale del magnifico e dorato cocchio regale, contenitore eccentrico e vuoto, è un'immagine maniacale che maschera e cela al proprio interno il vuoto che sta dietro al (non) rapporto amoroso che Casanova ha con le donne;la donna ideale è infatti un manichino con la faccia di cera - la "machine à plaisir", appunto, dei libertini del '700 - , l'essere perfetto e come tale morto e mortale, oggetto inanimato e giocattolo per il piacere, mero feticcio, che rivela del personaggio la sua sostanziale incapacità d'amore.
[+]
Caricatura inquietante ma - dispiace ammetterlo, poco originale nell'interpretazione che propone - della figura/mito del Don Giovanni. Tetro, onirico, fastoso in maniera decadente, macchinoso, il segreto di questo personaggio poggia interamente sul rapporto - impossibile e mortifero - che ha con la donna. La rivelazione avviene nell'ultimo episodio, dove Casanova si rivela per ciò che è: la visone finale del magnifico e dorato cocchio regale, contenitore eccentrico e vuoto, è un'immagine maniacale che maschera e cela al proprio interno il vuoto che sta dietro al (non) rapporto amoroso che Casanova ha con le donne;la donna ideale è infatti un manichino con la faccia di cera - la "machine à plaisir", appunto, dei libertini del '700 - , l'essere perfetto e come tale morto e mortale, oggetto inanimato e giocattolo per il piacere, mero feticcio, che rivela del personaggio la sua sostanziale incapacità d'amore.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a cristiana de sanctis »
[ - ] lascia un commento a cristiana de sanctis »
|
|
d'accordo? |
|
petrus
|
lunedì 2 giugno 2008
|
carbonio e silicio
|
|
|
|
non voglio parlare del film, non l'ho visto e comunque non e' del film che voglio parlare. mi e' bastato leggere la recensione di luc ( geniale ) o andrea per farmene una idea. del resto conosco fellini e posso giocare di immaginazione. penso che tante delle recensioni sul film e' il suo significato siano condizionate da una certa ( quella si ) meccanizzazione sull'interpretare le cose, mi spiego. il casanova e' figlio del 700 che e' l'epoca della meccanizzazione della societa' europea con la rivoluzione industriale inglese, e durante la sua esistenza e' proprio lui che considera nefasta l'avvento del meccanico perche' in questo vede e profetizza la fine dell'uomo come animale casuale e' quindi libero.
[+]
non voglio parlare del film, non l'ho visto e comunque non e' del film che voglio parlare. mi e' bastato leggere la recensione di luc ( geniale ) o andrea per farmene una idea. del resto conosco fellini e posso giocare di immaginazione. penso che tante delle recensioni sul film e' il suo significato siano condizionate da una certa ( quella si ) meccanizzazione sull'interpretare le cose, mi spiego. il casanova e' figlio del 700 che e' l'epoca della meccanizzazione della societa' europea con la rivoluzione industriale inglese, e durante la sua esistenza e' proprio lui che considera nefasta l'avvento del meccanico perche' in questo vede e profetizza la fine dell'uomo come animale casuale e' quindi libero. lui la contrasta e Rimase ancorato fino alla morte al vecchio regime ed a quella classe dalla quale, per nascita, era stato escluso e della quale cercò disperatamente di far parte, anche quando ormai essa era irrimediabilmente avviata verso il tramonto. nel clik clok lui vede la fine della passione amorosa che e' l'antitesi del certo, appunto meccanico. lui ama cosi' tanto le donne che non vuol farne a nessuno il torto di non essere amato. appunto da tutte. il vero amore e' concedersi a tutte, chiaramente una ad una racchiuse nel tempo reale e vero che solo nel presente si puo' vivere. l'amore e' futile ed eterno nell'eterno presente minacciato dagli ingranaggi che cercano di stritolare racchiudendolo in scansioni di ore minuti e secondi l'amore con la A maiuscola. casanova e' forse l'ultimo uomo libero di produzione artigianale. gli altri che verranno me compreso arrivano da una produzione piu' industriale dove tutti alla fine sono omologati nelle azioni quotidiane nei pensieri e perfino nei desideri e nelle scelte. il secolo di casanova e' il primo passo del silicio che a mano amano si sostituisce al carbonio, che erroneamente viene visto positivamente perche' pone fine alla shiavitu' dell'uomo sull'uomo ma che in maniera subdola non fa' altro che accentuarla e perfezionarla. casanova e' la fine don giovanni e l'inizio in quanto mentre il primo seduce perche ama , l'altro seduce perche odia. in lui ( don giovanni ) l'omosessualita non accettata lo spinge ad sedurre solo per il piacere dell'abbandono e del disprezzo.il 700 dovrebbe essere piu approfondito e studiato e' non e' un caso che geni come fellini o kubrick abbiano intuito e rappresentato il secolo della macchina.
interessante e' lo scontro dialogo tra casanova e Voltaire. la passione organica contro l'illuminata macchina.
casanova lo associo a un altro genio del tempo, cagliostro, come lui fu' Fu cabalista, informatore dell’Inquisizione, mago e guaritore, giocatore professionista e abile baro, diplomatico, uomo di teatro e di corte presso Federico il Grande e Caterina II di Russia; seppero, nelle alterne fortune della sua vita, adeguarsi a vivere nel lusso e nell’indigenza, con ladri imbroglioni e prostitute, ma anche con aristocratici e uomini di corte e di cultura.
vite lontane milioni di anni luce paragonata alla meschina meccanica morte apparente che e' quella che ci viviamo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a petrus »
[ - ] lascia un commento a petrus »
|
|
d'accordo? |
|
luc
|
lunedì 11 febbraio 2008
|
artificio totale
|
|
|
|
Mi pare inevitabile fare un confronto fra quest'opera e "La città delle donne". I temi e i metodi sono simili: la Donna e la teatralità simbolica. "La città delle donne" si apriva e si chiudeva con il simbolo vaginale del tunnel ferroviario, "Casanova" con l'enorme testa della Grande Madre, signora assoluta delle acque e dell'oscurità, anche dell'oscurità del nulla, della morte (Madonna, Iside, Kali, Yemanjà, Dama del lago, ecc.). La gestione dei simboli in "Casanova" è più sapiente, meno invadente ma più profonda. E' stato detto che l'oscurità dominante, l'assenza del sole simboleggiano un angoscioso senso di morte, Eros e Thanatos. Non credo. L'oscuro di per sè è tradizionalmente stato associato al femminile.
[+]
Mi pare inevitabile fare un confronto fra quest'opera e "La città delle donne". I temi e i metodi sono simili: la Donna e la teatralità simbolica. "La città delle donne" si apriva e si chiudeva con il simbolo vaginale del tunnel ferroviario, "Casanova" con l'enorme testa della Grande Madre, signora assoluta delle acque e dell'oscurità, anche dell'oscurità del nulla, della morte (Madonna, Iside, Kali, Yemanjà, Dama del lago, ecc.). La gestione dei simboli in "Casanova" è più sapiente, meno invadente ma più profonda. E' stato detto che l'oscurità dominante, l'assenza del sole simboleggiano un angoscioso senso di morte, Eros e Thanatos. Non credo. L'oscuro di per sè è tradizionalmente stato associato al femminile. E' stato detto che il carillon-uccello meccanico con la sua musica angosciante simboleggia la meccanicità dell'atto sessuale del grande amatore. Non credo. In psicoanalisi il "marchingegno", il "meccanismo", il "motore" di per sè sono simboli del pene, infatti Casanova lo porta sempre con sè, anche se ciò indica sicuramente una dissociazione fra la sua personalità e il suo organo. Ma è veramente interessante come nella nostra società si parli di "meccanicità" e assenza di "sentimento" solo a riguardo di sessualità che rompe le regole: mai avuto sentore di meccanicità, mancanza di sentimento e sessualità forzosa in coppie marito e moglie? Non ci vedete una schifosa meccanicità nel Viagra? Da noi, da almeno 2000 anni, la sessualità naturale è completamente distrutta, voi lo vedete solo in "Casanova", che almeno ci prova a fare qualcosa di più e in parte ci riesce pure. Certo poi invecchia, muore, si trasforma pure lui in bambola che gira meccanicamente, ma questo succede per tutti, tutti soccombiamo alla ruota del destino, alle leggi fisiche prive di sentimento rispetto alle quali siamo tutti ridicoli burattini votati al nulla, anche voi monogami che passate tutta la vita con un solo partner immersi nei "sentimenti". In poche parole, critici e pubblico mi sembrano più bigotti e moraleggianti che non il buon Fellini, che ci informa della delirante (e pagana) teoria di Agostino sulla fecondazione "auricolare" della madonna, criticata addirittura da una bambina, e ci presenta un completo compendio di simbologie della Mona nella scena della balena: forno, foresta, montagna, porta, ragnatela, imbuto, fiore, spirale (altro che simbolo solare...). Esilarante la scena della gara sessuale fra Casanova e Richetto in cui "l'homo sapiens vince il primitivo" (epilogo poco probabile). La teatralità è totale, l'artificialità è totale, nemmeno una scena fu girata in esterno fuori da Cinecittà. Un film di un uomo "all'antica", un uomo ossessionato dal Sesso e dalla Donna (vedi le frequenti donne giganti), un uomo dagli istinti magari frustrati, ma almeno PRESENTI. E un film più maturo che non "la città delle donne": lì, nonostante passino solo 4 anni, il quadro cambia completamente, lì il maschio è già un infimo vermetto fantozziano in balia delle superpoderose. Lì c'è già stato il "compromesso storico" sessuale, il cristianesimo alleato col femminismo: Casanova SCOPA, Snaporaz SOGNA. Una edificante e progressista evoluzione verso la spiritualità...
[-]
[+] bella (non l'ho visto)
(di claudia)
[ - ] bella (non l'ho visto)
[+] caspiterina! (per parlare pulito)
(di reiver)
[ - ] caspiterina! (per parlare pulito)
[+] x claudia
(di luc)
[ - ] x claudia
[+] reiver, mi piace sutherland..
(di luc)
[ - ] reiver, mi piace sutherland..
[+] per luc e reiver
(di andrea)
[ - ] per luc e reiver
[+] per luc sul teatro
(di andrea)
[ - ] per luc sul teatro
[+] fellini
(di reiver)
[ - ] fellini
[+] ho recensito...
(di andrea)
[ - ] ho recensito...
[+] x reiver: reich e freud
(di luc)
[ - ] x reiver: reich e freud
[+] per luc
(di stefania)
[ - ] per luc
[+] thank you
(di reiver)
[ - ] thank you
[+] x stefania: cosa vinco?
(di luc)
[ - ] x stefania: cosa vinco?
[+] la soddisfazione
(di stefania)
[ - ] la soddisfazione
[+] x stefania
(di luc)
[ - ] x stefania
[+] ha ragione. mi spiegherò meglio
(di stefania)
[ - ] ha ragione. mi spiegherò meglio
[+] d'accordo con te...
(di luc)
[ - ] d'accordo con te...
[+] gli altri sono cloni
(di stefania)
[ - ] gli altri sono cloni
[+] il casanova di luc
(di lilli)
[ - ] il casanova di luc
[+] ho recensito "tropa de elite"..
(di luc)
[ - ] ho recensito "tropa de elite"..
[+] ho recensito "into the wild"...
(di andrea)
[ - ] ho recensito "into the wild"...
|
|
[+] lascia un commento a luc »
[ - ] lascia un commento a luc »
|
|
d'accordo? |
|
salvatore
|
mercoledì 21 novembre 2007
|
capolavoro assoluto
|
|
|
|
Rilettura "autoriale" da parte del genio visionario di Fellini del mito Casanova.Atmosfere tetre, tenebrose x esaltare il rapporto eros/thanatos tipico di un personaggio ke ha fatto dell'ars amandi un semplice esercizio ginnico privo di ogni sentimento. Ed infatti alla fine nn sono più corpi a congiungersi ma automi.Sublime l'ambientazione settecentesca mostrata nei suoi eccessi fino alla risibile mostruosità.Musica sempre pronta ad esaltare o sottolineare le varie situazioni:un perfetto equilibrio.X contemplare il bello assoluto,il bello dell'arte ci si deve liberare da ogni preconcetto e librarsi in alto in unione estatica col sublime.Fellini,artista puro x un cinema d'arte.
|
|
[+] lascia un commento a salvatore »
[ - ] lascia un commento a salvatore »
|
|
d'accordo? |
|
aloysius
|
sabato 10 novembre 2007
|
il casanova di fellini
|
|
|
|
Innanzitutto bisogna partire dal titolo: Il Casanova di Fellini; ovvero Casanova immerso nel liquido denso, allucinato, mortifero degli incubi più inconfessabili di Fellini. Una vita che si consuma al ritmo dell'inquitentae carillon, mostruoso, che con la sua musica odiosa, meccanica scandisce gli atti sessuali ridotti a movenze da manichini, goffe, ossessive, inutili. Burattini che si muovono in uno scenario di cartapesta, dove anche il mare in tempesta si riduce ad un telo nero, di plastica. E Casanova, che pure cerca di richiamare l'attenzione del mondo disumano in cui vive, sulla propria intelligenza, i propri studi, la propria umanità, non può che adeguarsi all'orrore, diventarne protagonista e vittima.
[+]
Innanzitutto bisogna partire dal titolo: Il Casanova di Fellini; ovvero Casanova immerso nel liquido denso, allucinato, mortifero degli incubi più inconfessabili di Fellini. Una vita che si consuma al ritmo dell'inquitentae carillon, mostruoso, che con la sua musica odiosa, meccanica scandisce gli atti sessuali ridotti a movenze da manichini, goffe, ossessive, inutili. Burattini che si muovono in uno scenario di cartapesta, dove anche il mare in tempesta si riduce ad un telo nero, di plastica. E Casanova, che pure cerca di richiamare l'attenzione del mondo disumano in cui vive, sulla propria intelligenza, i propri studi, la propria umanità, non può che adeguarsi all'orrore, diventarne protagonista e vittima. In grado di soddisfare ogni suo più bieco desiderio, deve rinunciare a quello che ha veramente desiderato, la donna misteriosa, la gigantessa, la figlia dello scienziato, il riconoscimento (in vita) della propria produzione letteraria. Film splendido negli eccessi, commovente in alcuni particolari di realismo improvviso (vedi la scena degli enormi candelabri nel teatro), struggente nella ricostruzione del fallimento di un uomo, seguito dai suoi primi passi alla vecchiaia vergognosa, il suo ritratto imbrattato di escrementi. E il sogno finale: Venezia (rivedrò mai più Venezia?), il mare una lastra di ghiaccio, la bambola meccanica (abbandonata qualche anno prima con le gambe spalancate, il sesso in evidenza)che diventa l'ultima compagna, di un uomo ormai ridotto a legno, diventato la maschera di se stesso.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a aloysius »
[ - ] lascia un commento a aloysius »
|
|
d'accordo? |
|
casanova
|
venerdì 4 maggio 2007
|
farinotti al diavolo
|
|
|
|
Farinotti, sei una merda di critico. Non capisci un cazzo. Ma come fanno a darti retta, come fai a vendere? Che cazzo di critica è: Appunto la vita di casanova secondo Fellini? poi 3 stelle...vabbè...questo per tacere altre sviste colossali, tipo 2 stelle a taxi driver, 1 stella alla cienaga, 0 stelle a Trainspotting per preoccupazioni morali da chierichetto. Facci il favore, fatti cuoco.
|
|
[+] lascia un commento a casanova »
[ - ] lascia un commento a casanova »
|
|
d'accordo? |
|
antonio l.
|
lunedì 19 febbraio 2007
|
pessimo
|
|
|
|
Film delirante. Sciatto, senza un brandello di trama, recitato da cani,con ambientazioni da teatrino parrocchiale. Sembra una presa in giro. Dispiace solo per il povero Sutherland che cerca di fare quel che può sommerso da una valanga di teli di plastica, cartongessi fosforescenti e dialoghi più adatti a una recita di goliardi sfaccendati che a un'opera biografica. Solo una cosa si salva, l'infedeltà al testo. E' così palese e spudorata che chi abbia letto le vere Memorie di Casanova non può che consolarsi : è un altro film.
[+] anto'....
(di nathanael.)
[ - ] anto'....
[+] la penso come antonio
(di opidum)
[ - ] la penso come antonio
[+] grande antonio!
(di emi77)
[ - ] grande antonio!
|
|
[+] lascia un commento a antonio l. »
[ - ] lascia un commento a antonio l. »
|
|
d'accordo? |
|
manfredi
|
giovedì 15 febbraio 2007
|
fellini che mi combini
|
|
|
|
Non sono uno che per mestiere giudica film, ma non credo di essere uno che di cinema non capisce nulla. Il Casanova secondo Fellini l'ho trovato per niente all'altezza delle mie aspettative. Credo che Fellini (non provo alcun timore reverenziale) sia riuscito nell'impossibile: rendere lenta, a volte noiosa, un' autobiografia più che piena di ritmo.
Non sono uno al quale danno fastidio atmosfere cupe, ambigue, allegorie o il simbolismo nel senso più generale del termine, ma questo film l'ho trovato poco digeribile. Seppur è innegabile la presenza di idee interessanti; come i costumi, alcuni dialoghi, alcune interpretazioni. E non diciamoci che il fine fosse un altro. Il fine era certamente quello di raccontare la storia di Casanova.
[+]
Non sono uno che per mestiere giudica film, ma non credo di essere uno che di cinema non capisce nulla. Il Casanova secondo Fellini l'ho trovato per niente all'altezza delle mie aspettative. Credo che Fellini (non provo alcun timore reverenziale) sia riuscito nell'impossibile: rendere lenta, a volte noiosa, un' autobiografia più che piena di ritmo.
Non sono uno al quale danno fastidio atmosfere cupe, ambigue, allegorie o il simbolismo nel senso più generale del termine, ma questo film l'ho trovato poco digeribile. Seppur è innegabile la presenza di idee interessanti; come i costumi, alcuni dialoghi, alcune interpretazioni. E non diciamoci che il fine fosse un altro. Il fine era certamente quello di raccontare la storia di Casanova. Stavolta a Fellini gli ha detto male...
[-]
[+] rotfl.
(di nathanael)
[ - ] rotfl.
|
|
[+] lascia un commento a manfredi »
[ - ] lascia un commento a manfredi »
|
|
d'accordo? |
|
francesco di benedetto
|
venerdì 12 gennaio 2007
|
fra morte e vita, autocontrollo e abbandono
|
|
|
|
Da parte dell’autore un tentativo di appercezione che coinvolga in primis la propria dimensione più direttamente carnale, uno spalancarsi voluttuoso, insistito delle interiora per esserne risucchiati in un viaggio all’interno e al fondo del corpo: fiamme, calore, volti esasperati e sconvolti dall’eccesso, vortici e tempeste, umoralità e impulsività esternate senza freni inibitori nella convulsione caotica del movimento; il tutto sublimato da una messa in scena dalle istanze fortemente estetizzanti nella gestione, capillarmente estesa ad ogni singolo momento compositivo, delle inquadrature, nonostante la dimensione quanto mai terrea, ipertrofica e cumulativa del materiale corporeo presente nelle stesse.
[+]
Da parte dell’autore un tentativo di appercezione che coinvolga in primis la propria dimensione più direttamente carnale, uno spalancarsi voluttuoso, insistito delle interiora per esserne risucchiati in un viaggio all’interno e al fondo del corpo: fiamme, calore, volti esasperati e sconvolti dall’eccesso, vortici e tempeste, umoralità e impulsività esternate senza freni inibitori nella convulsione caotica del movimento; il tutto sublimato da una messa in scena dalle istanze fortemente estetizzanti nella gestione, capillarmente estesa ad ogni singolo momento compositivo, delle inquadrature, nonostante la dimensione quanto mai terrea, ipertrofica e cumulativa del materiale corporeo presente nelle stesse.
Come contrappunto a un viaggio sensorio tanto calamitante, estremo e viscerale quanto maschilisticamente solipsista, mentale ed irreale, sorprendono nel protagonista narcisismo puerile, controllo e freddezza nel relazionarsi ad un’alterità così immensa, irretente e procellosa, oceano di desiderio e di frustrazione cui è naturale abbandonarsi; di qui i tratti ironici e beffardi con cui viene dipinto il personaggio e una sorta di presa di distanza “sentimentale” da parte dell’autore, che fa tutt’uno con la presa di distanza del personaggio stesso nei confronti delle donne che si ritrova a possedere; di qui il rilievo attribuito nell’opera al parossistico e al diverso quale tangibile risorsa di stupore, alito vitale, possibilità concreta di estraniarsi dalla propria cecità e impotenza emotive, dalla propria goffaggine esteriore, rivelatisi poi puntualmente inidonei a sortire alcun effetto sul protagonista. In questo raffreddamento dell’umoralità, in questo suo tendere all’automa, ad un modello formale asettico nella mera collezione dei coiti, l’esperienza esistenziale del Casanova si avvicina allo spaccato antropologico, parimenti settecentesco, che ci dà Barry Lyndon.
D’altra parte la rappresentazione del femminile, in tutta la sua carica eversiva di espressività, nell’estremità e nel calore dell’ostentazione carnale, farebbe pensare ad un atteggiamento quanto meno di sincerità, abbandono, tuffo eroico in un abisso che, certo, porterà alla malattia, alla prostrazione e consumazione fisica, alla vecchiaia. Al personaggio concreto sembrerebbe così accompagnarsi uno virtuale, proiezione di quello che il primo non ha voluto o non è riuscito ad essere, disposto com’è a vivere fino in fondo, fino al travolgimento e alla rovina, il fisicamente altro da sé e le proprie pulsioni, in sintonia emotiva con l’autore
[-]
|
|
[+] lascia un commento a francesco di benedetto »
[ - ] lascia un commento a francesco di benedetto »
|
|
d'accordo? |
|
matteo
|
mercoledì 9 agosto 2006
|
un capolavoro sottovalutato
|
|
|
|
Sul suo letto di morte, a quanti gli domandassero di cosa avesse bisogno, il Maestro rispose: "Innamorarmi, ancora una volta, un'ultima volta". Fellini prende spunto dal personaggio di Casanova per parlare delle donne, ma soprattutto dell'amore. Simenon confessò di non aver mai pianto tanto come guardando questo film. Un capolavoro sottovalutato.
|
|
[+] lascia un commento a matteo »
[ - ] lascia un commento a matteo »
|
|
d'accordo? |
|
|