patry58
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sabato 27 agosto 2022
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come eravamo
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Ho voluto rivederlo dopo tanti anni e devo dire che le sensazioni sono state ambivalenti. Non posso non scorgere contraddizioni e ingenuità soprattutto per quanto riguarda il tema principale e cioè il virus. Dopo una pandemia vissuta in prima persona certe incongruenze saltano agli occhi. Virus o batterio? L'agente patogeno viene chiamato indifferentemente in entrambi i modi da una dottoressa dell'Oms (!). Il medico a bordo del treno, pur sapendo si tratti di un microrganismo letale e senza cure disponibili, fa di tutto per contagiarsi e far contagiare toccando i malati, facendoli spostare da altre persone, baciando la bambina febbricitante. Quando sale l'equipe medica sul treno con tuta e maschera antigas si guarda bene dal dotare almeno di una mascherina I passeggeri, che se non si sono ancora contagiati possono sempre provare a farlo dopo.
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Ho voluto rivederlo dopo tanti anni e devo dire che le sensazioni sono state ambivalenti. Non posso non scorgere contraddizioni e ingenuità soprattutto per quanto riguarda il tema principale e cioè il virus. Dopo una pandemia vissuta in prima persona certe incongruenze saltano agli occhi. Virus o batterio? L'agente patogeno viene chiamato indifferentemente in entrambi i modi da una dottoressa dell'Oms (!). Il medico a bordo del treno, pur sapendo si tratti di un microrganismo letale e senza cure disponibili, fa di tutto per contagiarsi e far contagiare toccando i malati, facendoli spostare da altre persone, baciando la bambina febbricitante. Quando sale l'equipe medica sul treno con tuta e maschera antigas si guarda bene dal dotare almeno di una mascherina I passeggeri, che se non si sono ancora contagiati possono sempre provare a farlo dopo. Chi assisteva il terrorista malato a Ginevra indossava una semplice mascherina chirurgica. Il morbo si risolve respirando ossigeno concentrato (sic). Gli unici due decessi sono avvenuti per complicanze cardiache e respiratorie (ma non era una "peste polmonare"?), un po' come dire" col virus o per il virus? " i protagonisti principali del film naturalmente sono immuni e non si ammalano. Sulla base di cosa, poi, decidono di ammutinarsi e sparare all'impazzata uccidendo numerose persone? Sulla suggestione di una scrittrice che ha sentito il vecchio ex deportato dire che non voleva tornare in Polonia perché lì sono morti i suoi cari. Poco credibile e troppa carne al fuoco. Troppi attori famosi (tipico di quando una sceneggiatura è inconsistente), dialoghi spesso ridicoli (la storia fra Loren e l'ex marito abbastanza patetica), mi ha colpito il grassone con la vestaglia a fiori. Chi è e cosa rappresenta? In definitiva bella la fotografia e interessante il "come eravamo". Nel complesso un tuffo nel passato che provoca nostalgia per com'eravamo, ingenui e ancora molto lontani da una vera pandemia, ancora di là da venire. Anche in questo si misura il tempo che passa e le illusioni che svaniscono
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paolp78
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venerdì 5 marzo 2021
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una catastrofe di film
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Film di poche pretese, che tra epidemie mortali e disastri ferroviari si ascrive indiscutibilmente al genere catastrofista, ma in proposito si deve osservare che invero la sciagura più grossa è costituita dalla pellicola stessa, decisamente pessima.
La sceneggiatura, che è tratta da un romanzo, lascia molto a desiderare: è poco strutturata e non sufficientemente approfondita, finendo inevitabilmente per fare acqua da varie parti; inoltre è ulteriormente rovinata da snodi ed evoluzioni della trama che vengono male spiegati, risultando poco plausibili.
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Film di poche pretese, che tra epidemie mortali e disastri ferroviari si ascrive indiscutibilmente al genere catastrofista, ma in proposito si deve osservare che invero la sciagura più grossa è costituita dalla pellicola stessa, decisamente pessima.
La sceneggiatura, che è tratta da un romanzo, lascia molto a desiderare: è poco strutturata e non sufficientemente approfondita, finendo inevitabilmente per fare acqua da varie parti; inoltre è ulteriormente rovinata da snodi ed evoluzioni della trama che vengono male spiegati, risultando poco plausibili.
Altra grossa pecca sono i dialoghi, davvero molto insignificanti e incapaci di suscitare l'interesse dello spettatore.
La regia è affidata a George Pan Cosmatos che in carriera girerà film prettamente commerciali; anche in questo caso la direzione di Cosmatos è di basso livello tecnico ed artistico, costituendo uno dei maggiori punti deboli dell'intera opera.
Pur essendo un film d'azione le scene di questo genere ed in particolare le sparatorie sono davvero malriuscite, risultando addirittura goffe e ben poco avvincenti.
Ulteriore colpa di questo mediocre film di serie b è quella di sprecare un cast composto da tanti nomi di alto livello, utilizzati come specchietto per le allodole per richiamare il pubblico. Il pur bravo Richard Harris resta imbrigliato da una pellicola piena di difetti; Sophia Loren non ci azzecca proprio niente in una pellicola del genere ed inoltre ricopre una parte che lascia molte perplessità circa il ruolo che ha nella storia, tanto che viene da pensare che se ne potesse fare a meno. In parti minori vengono sprecati grandi nomi come Burt Lancaster, Martin Sheen, la mitica Ava Gardner, purtroppo molto invecchiata e non certo in forma, e Lee Strasberg, che fra tutti è quello forse più convincente. Ci sono anche Alida Valli, in una piccola parte, e O.J. Simpson all'epoca ancora in attività come giocatore di football americano e quindi già famosissimo in patria, prima di divenire ancor più famoso anche all'estero, anni dopo, per le ben note e controverse vicende giudiziarie.
La produzione non sembra avere fatto sforzi importanti: costumi, ambienti e scenografie non convincono.
Gli effetti speciali scontano gli anni passati, risultando decisamente inadeguati per gli standard odierni.
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elgatoloco
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lunedì 2 dicembre 2019
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assemblaggio, in parte convincente
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"cASSANDRA cROSSING"(1976, gEORGE pAN cOSMATOS, SCRITTO DA rOBERT kATZ, IL CUI ROMANZO è PERò FORSE SUCCESSIVO , COME PUBBLICAZIONE, a soggetto e sceneggiatura del film; la cosa è dubbia)è un assemblaggio di vari generi cinematografici.: noir, con la suspense diffusa, sparpagliata sui vari personaggi e comunque incombente, catastrofico(il tema della guerra batteriologica, anche se involontaria, scatenata da un attentato, provocato da terrosristi intenzionati divesamente, in realtà), vagamente legata alla storia(Katz è anche famoso per un libro nel quale-suo merito-incolpa PIo XII°di essere stato a conoscenza della strage nazista alle Fosse Ardearine), love-movie per i riferimenti all'amore tra diverse coppie, in crisi o meno), esibizione(sia detto in accezione non negativa, ma invece, almeno una volta tanto, letterale) d'attori e attrici, odve campeggiano Richard Harris e la Loren(non al meglio, bravissima non p mai stata.
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"cASSANDRA cROSSING"(1976, gEORGE pAN cOSMATOS, SCRITTO DA rOBERT kATZ, IL CUI ROMANZO è PERò FORSE SUCCESSIVO , COME PUBBLICAZIONE, a soggetto e sceneggiatura del film; la cosa è dubbia)è un assemblaggio di vari generi cinematografici.: noir, con la suspense diffusa, sparpagliata sui vari personaggi e comunque incombente, catastrofico(il tema della guerra batteriologica, anche se involontaria, scatenata da un attentato, provocato da terrosristi intenzionati divesamente, in realtà), vagamente legata alla storia(Katz è anche famoso per un libro nel quale-suo merito-incolpa PIo XII°di essere stato a conoscenza della strage nazista alle Fosse Ardearine), love-movie per i riferimenti all'amore tra diverse coppie, in crisi o meno), esibizione(sia detto in accezione non negativa, ma invece, almeno una volta tanto, letterale) d'attori e attrici, odve campeggiano Richard Harris e la Loren(non al meglio, bravissima non p mai stata...),Ava Gardner, Ingrid Thulin(bravissime, invece), Martin Sheen, Burt Lancaster(grande anche quii),Lionel Stanfder, Lou Castel, John Philip Law, Uno straordinario Lee Strasber nella parte dell'anziano Ebreo terrorizzato di dove tornare nella località polacca(appunto Cassadnra Crossing)nella quale la moglie e il figlio hnanno perso la vita cquali vittime di un lager. UN'interpretazione magistale, da parte di un grande maestro del teatro(Lee Strasberg ha trasportato in USA il metodo Stanislawsy, innovandolo e adattandolo alle nuove esigenze e alla cultura USA, differente da quella russa), quale direttore dell'ACtor's Studio... In complesso, perà, rillevando anche queste indubbie eccellenze, rimane il fatto(è uno scherzo, ma neppure troppo)che Pan Costmatos, con quel nome(in greco e il regista era greco, pur se nato a Firenze)che vorrebbe dire, anche se mal concordato(Pan è nuetro, Cosmatos aggettivo maschile )"Tutto ben ordinato", "ben ornato", se vogliamo)avrebbe potuto e forse dovuto fare di meglio, rimanendo invece il film complessivamente un guazzaburglio, certo a tratti gradevole e che si può seguiire.... Ma, appunto, c'è di meglio e soggetto e sceneggiatura avrebbero permesso di fare di meglio... El Gato
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antoniopagano
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martedì 6 febbraio 2018
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catastrofe ferroviaria
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Un gruppo di pacifisti/terroristi (?) svedesi irrompe nella sede di Ginevra dell’organizzazione Mondiale della Sanità per un’azione dimostrativa. Il loro piano fallisce ma uno di loro, rimasto infettato da un morbo creato in laboratorio dagli Americani per la guerra batteriologica e non debellabile in alcun modo, riesce a fuggire sul treno Trans Continental Express diretto a Stoccolma. I mille passeggeri del treno sono esposti al contagio e tutta l’umanità, quindi, rischia un’epidemia apocalittica. L’emergenza è gestita nella sede dell’OMS dal colonnello McKenzie (Burt Lancaster) e dalla dott.ssa Stradner (Ingrid Thulin) a cui fanno da contraltare sul treno in corsa uno scienziato, il dott.
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Un gruppo di pacifisti/terroristi (?) svedesi irrompe nella sede di Ginevra dell’organizzazione Mondiale della Sanità per un’azione dimostrativa. Il loro piano fallisce ma uno di loro, rimasto infettato da un morbo creato in laboratorio dagli Americani per la guerra batteriologica e non debellabile in alcun modo, riesce a fuggire sul treno Trans Continental Express diretto a Stoccolma. I mille passeggeri del treno sono esposti al contagio e tutta l’umanità, quindi, rischia un’epidemia apocalittica. L’emergenza è gestita nella sede dell’OMS dal colonnello McKenzie (Burt Lancaster) e dalla dott.ssa Stradner (Ingrid Thulin) a cui fanno da contraltare sul treno in corsa uno scienziato, il dott. Chamberlain (Richard Harris), e la sua ex moglie Jennifer (Sophia Loren). Il dilemma narrativo è: far perire tutti i mille passeggeri per tenere al sicuro l’umanità (tesi McKenzie) o fare di tutto per cercare di salvarli (tesi Stradner). Il colonnello fa il vago con la dottoressa e intanto fa istradare il treno verso Cassandra Crossing (un ponte ferroviario in Polonia in condizioni di esercizio a dir poco disastrose), non senza avergli prima fatto fare tappa a Norimberga per piombare le carrozze e sostituire la locomotiva elettrica con una diesel.
Il treno corre verso il disastro con i suoi occupanti: un capotreno che non fa una piega, una coppia hippie, una miliardaria con il suo toy boy, un narcotrafficante nelle spoglie del toy boy, un ispettore di polizia camuffato da prete, una suora vera, un panciuto occhialuto con una ridicola vestaglia stampata a ciliegie, una tata con una bambina fastidiosa, una mamma con immancabile neonato, etc.. Il film si inserisce nella vena del cinema catastrofista che aveva già colpito il trasporto aereo (Airport, 1970) e quello marittimo (L’avventura del Poseidon, 1972) senza disdegnare l’edilizia residenziale (L’inferno di cristallo, 1974). Un film maker di mestiere come Cosmatos ci prova inserendo elementi di tensione raccogliticci (quanti fiammiferi abbiamo per accendere una miccia? naturalmente solo uno) e di trita spettacolarizzazione (una bella sparatoria a raffiche di mitra non si nega a nessuno) ma non ne ricava un grande risultato, date alcune improprietà di sceneggiatura (per aprire un varco nel pavimento fanno esplodere l’intera carrozza …) solo in parte riscattate dal crollo del ponte (effetti speciali pregevoli, per essere del 1976).
Molti dialoghi sono scontati, con qualche affaccio sulla commedia brillante e qualche punta di originalità («Dottoressa Stradner, lei mi considera una specie di mostro, vero?», «Non si lusinghi troppo, colonnello.»). Sophia Loren non demerita ma non arriva all’intensità di altre sue interpretazioni. Una menzione speciale per Lee Strasberg (sì, proprio lui, quello dell’Actors Studio e del “metodo Strasberg”) nella parte del sopravvissuto di un campo di concentramento che vive il viaggio del treno verso la Polonia come l’incubo di una nuova deportazione. Di un film che non emoziona salviamo il tema della ragion di Stato, rivalutato dall’ultima riflessione del colonnello: «Il mio primo compito era di evitare il contagio, non solo la malattia ma l’idea stessa del male.»
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opidum
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giovedì 8 settembre 2016
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l'unico film che ho visto con sofia loren
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lo vidi tanti anni fa ma me lo ricordo come un bel film d'azione cou un charlie sheen giovane prima di apocalipse now.
da recuperare
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renato c.
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domenica 2 novembre 2014
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e l'ebola?
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Film fatto molto bene con grande cast di attori famosi! Certo che fa pensare! Le autorità, che per non diffondere il panico e poi (peggio ancora!) per evitare uno scandalo, mandano a morire di una morte atroce un migliaio di persone, già prima orribilmente tenute prigioniere su un treno piombato; e quando si scopre che esiste una cura per guarire dall'epidemia li mandano egualmente a morire "per evitare scandali!". Veramente qualche volta le autorità ci hanno mentito e hanno fatto morire gente in situazioni analoghe?! Ora che c'è il panico dell'ebola non è che si nasconde dietro qualche cosa di ben peggiore??!! Speriamo di no, che il film sia solo per lasciare il pubblico senza fiato, altrimenti!! Ottimo il cast stellare, uno meglio dell'altro a cominciare da una ancora molto affascinante
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Film fatto molto bene con grande cast di attori famosi! Certo che fa pensare! Le autorità, che per non diffondere il panico e poi (peggio ancora!) per evitare uno scandalo, mandano a morire di una morte atroce un migliaio di persone, già prima orribilmente tenute prigioniere su un treno piombato; e quando si scopre che esiste una cura per guarire dall'epidemia li mandano egualmente a morire "per evitare scandali!". Veramente qualche volta le autorità ci hanno mentito e hanno fatto morire gente in situazioni analoghe?! Ora che c'è il panico dell'ebola non è che si nasconde dietro qualche cosa di ben peggiore??!! Speriamo di no, che il film sia solo per lasciare il pubblico senza fiato, altrimenti!! Ottimo il cast stellare, uno meglio dell'altro a cominciare da una ancora molto affascinante Sophia Loren!
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maristella
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martedì 9 agosto 2011
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avevo diemnticato...
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...pardon, mi ero dimenticata di aggiungere le due stelle come voto al film già commentato...
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alex
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lunedì 29 dicembre 2008
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peccato non ci sia il seguito
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Il film è bello l'unica cosa è che dovevano dargli un seguito
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bea
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domenica 17 giugno 2007
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il treno che precipita giù dal ponte
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è un film molto bello e affscinante,soprattutto perchè è una pellicola degli anni 70. inoltre la scena del treno che precipita giù dal ponte, la trovo molto emozionante, a parte la gente che muore ... ma per fortuna Sophia di salva!! l'ho visto per caso su canale 5 di notte,consiglio davvero di andarlo a vedere perchè colpiscie davvero.
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_ste_
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giovedì 15 marzo 2007
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intramontabile!!!
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l'ho scoperto per puro caso molti anni fa e ne sono rimasto affascinato...quando ho l'occasione di rivederlo non la perdo,ogni volta che lo guardo sembra la prima da quanto riesca sempre ad emozionarmi....lo consiglio veramente a tutti,racchiude in sé tanti piccoli messaggi che a distanza di 30 anni sono più che mai attuali..per questo lo definisco intramontabile..inoltre la regia è fantastica e la colonna sonora nn è da meno....se nn l'avete visto,cominciate il viaggio felici ed ignari con i ragazzi che cantano e suonano in uno scompartimento appena dopo la partenza,ma attenti che l'angoscia non tarderà ad arrivare..
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