elgatoloco
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giovedì 23 luglio 2020
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avventura intelligente
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"The Great Waldo"(George Roy Hill, anche autore della storia, mentre la sceneggiatura è di William Goldman, 1975), film su acrobazie aeree, sul"Circo Volante", con al centro la figura(immaginaria)di Waldo Pepper, pilota USA nella Prima Guerra Mondiale, poi"prestato"al "Circo", è decisamente ben costruito, dato che alterna drammi(morti in volo durante le acrobazie aeree), commedia(battute con le"novias"da parte di Redford, che impersona Waldo, sena che il fi,m sia unicamente costruito su di lui, pur se è decisamente il protaognista), acrobazie ben riprese dlla macchina da presa(consideriamo il fatto che 45 anni fa la tecnica"digitale"non esisteva), avventura, l'irruzione del cinema nel mondo dell'aeronautica, allora alle prime battute(anni 1920, dove i Wright Brothers erano ancora "progenitori vicini"), con tutto il can can festaiolo del "circo volante", che era sostanzialmente inserito in delle vere e proprie"fiere"di paese o anche di città, comunque delle"fiere"propriamente dette, in genere tutto quanto è "contestuale"si muove cioè intorno alla manifestazione.
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"The Great Waldo"(George Roy Hill, anche autore della storia, mentre la sceneggiatura è di William Goldman, 1975), film su acrobazie aeree, sul"Circo Volante", con al centro la figura(immaginaria)di Waldo Pepper, pilota USA nella Prima Guerra Mondiale, poi"prestato"al "Circo", è decisamente ben costruito, dato che alterna drammi(morti in volo durante le acrobazie aeree), commedia(battute con le"novias"da parte di Redford, che impersona Waldo, sena che il fi,m sia unicamente costruito su di lui, pur se è decisamente il protaognista), acrobazie ben riprese dlla macchina da presa(consideriamo il fatto che 45 anni fa la tecnica"digitale"non esisteva), avventura, l'irruzione del cinema nel mondo dell'aeronautica, allora alle prime battute(anni 1920, dove i Wright Brothers erano ancora "progenitori vicini"), con tutto il can can festaiolo del "circo volante", che era sostanzialmente inserito in delle vere e proprie"fiere"di paese o anche di città, comunque delle"fiere"propriamente dette, in genere tutto quanto è "contestuale"si muove cioè intorno alla manifestazione. C'è il ricordo ancora abbastaqnza recente della Guerra Mondiale, ma per exsenza acrimonia verso l'asso del volante germanico Ernst Kessler, che peraltro si era comportato cavallerescamente anche nella situazione bellica reale, cui Waldo-Bob Redford restituisce il favore, con tanto di saluto(lui, in realtà, in guerra, non aveva incontrato Kessler, mentre lo incontra nella ricostruzione filmica, appunto), dove tutto riesce ad armonizzarsi, senza che si finisca mai con il"suonare la grancassa", ma mantenendo quella dignità che comunque il tema richiede. Film, appunto, che non evidenzia Redaford in"gigantografia"(lui stesso, ritengo, non l'avrebbe voluto), in cui gli altri attori, da Susan Sarandon a Bo Swenson(Axel Olsson)a Bo Brundin(Kessler), ma a tutti/e gli/le altri/e, compatercipano pienamente, senza creare inutili protagonismi, in un'opera corale, che riesce a non annoiare(ed è un pregio note vole)anche chi all'aviazione, bellica e di pace, da "esibizione", come francamente chi stende questa nota, non è minimamente interessato. E'chiaro che sarebbe stato assurdo espungere dal film, che è e deve essere chiaramente"anche spettacolare", le scene.-clou, ma è importante rilevare come Roy Hill, autore peraltro notevole, sia riuscito a non dare alle sequenze spettacolari un ruolo iperdominante-totale, riuscendo , dunque, a ritagliare spazi adeguati a tutti gli aspetti prima considerati e brevmente enumerati. El Gato
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kronos
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martedì 25 settembre 2012
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quattro passi tra le nuvole
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"Il temerario" non viene mai citato nell'ambito delle carriere di George Roy Hill e/o Robert Redford: di fatto è stato rimosso dalla critica.
Motivo in più per godersi questo gioiello: è un film avvincente sul volo (acrobatico), ma anche una storia epica di uomini alla ricerca dei propri limiti e di reduci da una guerra sanguinosa che non hanno perso il senso dell'onore e il rispetto per l'avversario.
E il finale, parrebbe eccessivo ma è così, regge il confronto con "La grande illusione" di Renoir.
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"Il temerario" non viene mai citato nell'ambito delle carriere di George Roy Hill e/o Robert Redford: di fatto è stato rimosso dalla critica.
Motivo in più per godersi questo gioiello: è un film avvincente sul volo (acrobatico), ma anche una storia epica di uomini alla ricerca dei propri limiti e di reduci da una guerra sanguinosa che non hanno perso il senso dell'onore e il rispetto per l'avversario.
E il finale, parrebbe eccessivo ma è così, regge il confronto con "La grande illusione" di Renoir.
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aviator
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giovedì 28 febbraio 2008
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oltre le nubi
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stupendo. la nostra associazione può essere autorizzata per mostrarlo gratuitamente almeno una volta con gli opportuni commenti storici e tecnicia persone interessate alla cultura del volo ?
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