fedeleto
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domenica 7 febbraio 2010
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l'oceano pensante
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DOPO IL CAPOLAVORO DI ANDREJ RUBILOV,TARKOVSKIJ CI PORTA IN UN ALTRO MONDO DOVE IL MONDO SEMBRA ESSERSI FERMATO ED IN ALCUNE OCCASIONI OSEREMMO DIRE CHE ANZI TORNA INDIETRO PORTANDO LE CONQUISTE DEL PASSATO.IL FILM E' TRATTO DAL RACCONTO DI LEN STANISLAW,E RACCONTA UNA MISSIONE DI UN UOMO INVIATO A SOLARIS( UN NUOVO MONDO,UNA RINASCITA )UN PIANETA DOVE RISIEDE UNA BASE DI SCIENZIATI E LI NOTA LA STRANEZZA DI ALCUNI SUOI COMPAGNI ,ACCORGENDOSI CHE UN SUO AMICO E' MORTO PROPRIO LI SUICIDANDOSI,MA APPENA RIVEDE FANTASMI DEL PASSATO RIEMERGERE IN CARNE ED OSSA SARA' VITTIMA DI UNA NOSTALGIA IN CUI NON POTRA' DISFARSENE.FILM DOVE IL DRAMMA DELL'UOMO VIENE RIPORTATO DAL PASSATO GRAZIE SEMPRE ALL'ACQUA (ELEMENTO FONDAMENTALE IN TARKOVSKIJ)OVVERO L'OCEANO IMMENSO DI SOLARIS,E PERSINO LA REALTA' SEMBRA UNA MERA ILLUSIONE POICHE' POTREBBE DERIVARE DA UN'ALTRA IRREALTA' PASSATA(IL FINALE COSI SUGGERISCE)PERTANTO TARKOVSKIJ INIZIA IL FILM CON UN LUNGO PREAMBOLO NECESSARIO PER CAPIRE ALCUNE COSE.
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DOPO IL CAPOLAVORO DI ANDREJ RUBILOV,TARKOVSKIJ CI PORTA IN UN ALTRO MONDO DOVE IL MONDO SEMBRA ESSERSI FERMATO ED IN ALCUNE OCCASIONI OSEREMMO DIRE CHE ANZI TORNA INDIETRO PORTANDO LE CONQUISTE DEL PASSATO.IL FILM E' TRATTO DAL RACCONTO DI LEN STANISLAW,E RACCONTA UNA MISSIONE DI UN UOMO INVIATO A SOLARIS( UN NUOVO MONDO,UNA RINASCITA )UN PIANETA DOVE RISIEDE UNA BASE DI SCIENZIATI E LI NOTA LA STRANEZZA DI ALCUNI SUOI COMPAGNI ,ACCORGENDOSI CHE UN SUO AMICO E' MORTO PROPRIO LI SUICIDANDOSI,MA APPENA RIVEDE FANTASMI DEL PASSATO RIEMERGERE IN CARNE ED OSSA SARA' VITTIMA DI UNA NOSTALGIA IN CUI NON POTRA' DISFARSENE.FILM DOVE IL DRAMMA DELL'UOMO VIENE RIPORTATO DAL PASSATO GRAZIE SEMPRE ALL'ACQUA (ELEMENTO FONDAMENTALE IN TARKOVSKIJ)OVVERO L'OCEANO IMMENSO DI SOLARIS,E PERSINO LA REALTA' SEMBRA UNA MERA ILLUSIONE POICHE' POTREBBE DERIVARE DA UN'ALTRA IRREALTA' PASSATA(IL FINALE COSI SUGGERISCE)PERTANTO TARKOVSKIJ INIZIA IL FILM CON UN LUNGO PREAMBOLO NECESSARIO PER CAPIRE ALCUNE COSE.PER PRIMA COSA LA CASA NEL VERDE IN CUI SI TROVA IL PROTAGONISTA E' COME SEMPRE L'OMAGGIO DI TARKOVSKIJ ALLA NATURA(ELEMENTO NECESSARIO E INDISPENSABILE PER L'UOMO) INQUADRA SPESSO LE RADICI NEL'ACQUA(ELEMENTO ASSOLUTO DELLA VITA) DOPODICHE' SI PARTE ALLA VISIONE DI UN FIMATO DELL'UNIONE SOVIETICA DOVE INTERROGANO UN REDUCE DI SOLARIS,EGLI E' SCONVOLTO DESCRIVE CIO CHE HA VISTO,E SEMBRA TUTTO TROPPO ASSURDO(L'INCREDULITA' DELLA REALTA',E LA SOLITUDINE NELLA VERITA' ALTRO ELEMENTO FONDAMENTALE PER TARKOVSKIJ)MA L'INQUADRATURA CHE SI SOFFERMA SUL TRAFFICO MIRA A FAR CAPIRE IL CAOS DELLA CITTA' ,IL NON SENTIRE LE PROPRIE EMOZIONI ,IMPRESSIONI CHE SI DISPERDONO NELLA STRADA IN MEZZO ALLE MACCHINE.GENIALE TARKOVSKIJ ED IL SUO OCENAO PENSANTE.
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fluturnenia
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martedì 9 giugno 2009
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165 minuti sn tanti, idem 115
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Ho avuto la fortuna di vedere l'edizione integrale. Devo dire che i primi 40 minuti seppur mostrando punti di contatto tra la vita pre e post missione del protagonista sn del tt privi di utilità e decisamente noiosi. Ma probabilmente nn sn abbastanza colto. Cm sostengono alcuni è un film x dotti. Un limite del mio vocabolario è quello di contenere la parola retrò piuttosto che vintage il che penalizza sensibilmente ciò che "fù" piuttosto che ciò che "ritorna". Rispetto al remake questa pellicola è decisamente + esplicità fin dalle prime battute su cosa stia accadendo e su come risolvere il problema. Nn a caso parole cm "allucinazioni", "nn è pazzia" e "bombardare il plasma" sn pronunciate già in principio.
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Ho avuto la fortuna di vedere l'edizione integrale. Devo dire che i primi 40 minuti seppur mostrando punti di contatto tra la vita pre e post missione del protagonista sn del tt privi di utilità e decisamente noiosi. Ma probabilmente nn sn abbastanza colto. Cm sostengono alcuni è un film x dotti. Un limite del mio vocabolario è quello di contenere la parola retrò piuttosto che vintage il che penalizza sensibilmente ciò che "fù" piuttosto che ciò che "ritorna". Rispetto al remake questa pellicola è decisamente + esplicità fin dalle prime battute su cosa stia accadendo e su come risolvere il problema. Nn a caso parole cm "allucinazioni", "nn è pazzia" e "bombardare il plasma" sn pronunciate già in principio. L'attenzione al dettaglio degli oggetti e + accentuata così cm l'atmosfera paranoica e il ritmo è esponenzialmente + lento del remake. Tarkovskij è molto esplicativo sia sul xkè delle cose sia nella caratterizzazione dei personaggi, mentre nel remake di Soderbergh tutto s'impronta sul passato del protagonista e sul suo rapporto con esso e ciò che ritona da e con esso. Penso cmq che fare il paragone tra pellicole con 20 anni di differenza sia qualcosa di stupido oltre che inutile. Il candore iniziale e la purezza del primo non potranno essere mai eguagliatai per ovvi motivi di novità limitata ma anche di originalità impossibile in un mondo dv ormai tutto o quasi è stato proposto. Una cosa è innegabile a prescindere dai gusti personali: la perfezione e la qualità tecnica e visiva di oggi nn temono paragoni con quelle di ieri. A patto che regista e compagnia nn ci mettano tutto l'impegno possibile per dar vita ad un obbrobrio moderno cm spesso accade, ma nn mi pare sia il caso del Solaris di Soderbergh. Credo che questo originale poteva essere accorciato cm minimo di un'altra mezz'ora. Ma in fondo è solo la mia opinione.
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superpicche
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mercoledì 6 maggio 2009
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l'amplificatore dei sogni
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La stazione Russa orbita intorno al pianeta Solaris lontano dal nostro sistema solare. Lì viene inviata una missione di soccorso per indagare su degli strani fenomeni che vi accadono. La trama individua nel pianeta (vivente) la causa della materializzazione di persone scomparse che si ricompongono nella stazione Russa. Esse risorgono grazie ai ricordi "Vivi" degli ospiti. Per la società Russa l'introspezione è cosa nota, più difficile per noi. Nel film i rapporti fra gli ospiti e i risorti assurgono ai problemi irrisolti nella vita passata; è il nostro passato che ci cerca per darci un'altra possibilità di soluzione ai nostri problemi attuali.
Film profondo, pregno d'emozioni in una parola ottimo film.
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La stazione Russa orbita intorno al pianeta Solaris lontano dal nostro sistema solare. Lì viene inviata una missione di soccorso per indagare su degli strani fenomeni che vi accadono. La trama individua nel pianeta (vivente) la causa della materializzazione di persone scomparse che si ricompongono nella stazione Russa. Esse risorgono grazie ai ricordi "Vivi" degli ospiti. Per la società Russa l'introspezione è cosa nota, più difficile per noi. Nel film i rapporti fra gli ospiti e i risorti assurgono ai problemi irrisolti nella vita passata; è il nostro passato che ci cerca per darci un'altra possibilità di soluzione ai nostri problemi attuali.
Film profondo, pregno d'emozioni in una parola ottimo film. Come Metropolis sarà il faro per numerosi altri movie (Punto di non ritorno, Sfera). Solo l'aspetto dimesso degli astronauti vieta l'aggettivo eccezionale.
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luca
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domenica 30 novembre 2008
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fantozzi nello spazio
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Ho visto la versione integrale ma ho sentito che nella versione italiana hanno tagliato molte sequenze (hanno fatto bene). C'è molto da dire su questo film, prima di tutto è consigliato per un pubblico colto amante della fantascienza, non è un film per tutti credetemi (qualcuno potrebbe addormentarsi). Colpa di una grande assomiglianza del protagonista con Paolo Villaggio, il film almeno per noi italiani perde subito di credibilità (non è un particolare da sottovalutare). Non aspettatevi grandi effetti speciali, il tutto sembra fatto un pò alla "buona", purtroppo!
[+] ...amante della fantascienza?!...mah?!...
(di actarus72)
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[+] fantozzi!?
(di jimi caos)
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m83
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giovedì 30 ottobre 2008
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fotografia: dubbi su di essa?
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Allora la fotografia di Tarkovsky in questo film è uand elle piu' memorabili della storia del cinema, n dicimao boiate! Mai nessuna fotograifa fu ed è piu' realistica di questa
Tarkovsky puo' risultare nn abilissimo ala macchina da presa e i suoi film possono risultare lenti prolissi, ma in quanto a fotografo n teme rivali
[+] mha..
(di g86)
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francesco
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martedì 26 agosto 2008
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casareccio
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questo film definito come "capolavoro" da molti, a me non è piaciuto tanto .Non per la trama che sicuramente è molto interessante, ma è pur sempre un film, dunque bisogna valutare la fotografia la sceneggiatura ecc. Probabilmente non è stato girato con mezzi molto tecnologici. persino le tute spaziali non sono convincenti. L'attore protagonista ricorda molto fantozzi, gli effetti speciali non sono per niente speciali, insomma.. un film quasi casareccio.
[+] ammetto
(di paleutta)
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(di zazen67)
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paleutta
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mercoledì 9 aprile 2008
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mi dispiace
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che in forum di cinema si debba vedere della propaganda politica anche se capisco che sicuramente non sarà gratuita, almeno così vorrei sperare.
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andrea
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mercoledì 9 aprile 2008
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siamo fatti di memoria
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Immaginate di poter avere la possibilità di materializzare i vostri ricordi, di poterli rivivere e toccare di persona. Ecco cosa succede allo psicologo Kelvin, che parte per il pianeta Solaris, intorno alla cui orbita fluttua una stazione scientifica, a bordo della quale si trova a diretto contatto con strani fenomeni. Il pianeta, con il suo oceano, ha il potere di rendere corporei i ricordi degli esseri umani, i loro sogni, e il loro inconscio. Non a caso, proprio grazie al sonno, prendono corpo i fantasmi del passato. Una volta svegliatosi, infatti, Kelvin si trova faccia a faccia con sua moglie, morta suicida anni prima. Ciò lo spaventa, ma nonostante questo riesce a mantenere il distacco "scientifico" necessario per sbarazzarsene.
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Immaginate di poter avere la possibilità di materializzare i vostri ricordi, di poterli rivivere e toccare di persona. Ecco cosa succede allo psicologo Kelvin, che parte per il pianeta Solaris, intorno alla cui orbita fluttua una stazione scientifica, a bordo della quale si trova a diretto contatto con strani fenomeni. Il pianeta, con il suo oceano, ha il potere di rendere corporei i ricordi degli esseri umani, i loro sogni, e il loro inconscio. Non a caso, proprio grazie al sonno, prendono corpo i fantasmi del passato. Una volta svegliatosi, infatti, Kelvin si trova faccia a faccia con sua moglie, morta suicida anni prima. Ciò lo spaventa, ma nonostante questo riesce a mantenere il distacco "scientifico" necessario per sbarazzarsene. Il fantasma, però, tornerà ogni volta che la sua mente, volontariamente o involontariamente lo vorrà, e, pian piano, quella donna in carne ed ossa che prima poteva sembrargli solo un problema di scienza, comincia a diventare sempre di più la donna che amava, e verso la quale continua a nutrire sensi di colpa per il suicidio. A bordo della stazione ci sono anche altri due inquilini: due scienziati impazziti a causa degli "ospiti" del passato che a loro volta materializzano. Uno dei due studiosi appare più reticente, l'altro assolutamente spietato. Guardando la moglie di Kelvin non vede una persona, ma una cosa, un affare scientifico, nonostante la donna cominci a porsi domande sulla sua essenza, mostrandosi più umana di quanto sembri, e avvicinandosi per questo sempre più allo psicologo. Nel frattempo, i due cinici studiosi mettono a punto un sistema per annientare questi fastidiosi fantasmi. Torna qui un tema caro al regista russo: le personalità più scientificamente spietate distruggono tutto ciò che non riescono a spiegarsi. In "Stalker", dello stesso autore, il fisico della situazione, voleva distruggere con una bomba la "Zona" - nella quale si realizzavano i desideri dell'inconscio - avendo paura di entrarvi. Ci sono dunque isole dell'esistenza che l'uomo non arriva a controllare, puntando di conseguenza al nichilismo, nel caso dei soggetti più freddi e impassibili, o lasciandosi trasportare dall'imprevedibilità della sfera emotiva, come fa il protagonista, che finirà per ritrovarsi improvvisamente nella sua casa paterna, che è sia quella reale, ma anche quella appartenente ai suoi ricordi. Siamo fatti di memoria. Il nostro passato, in questo caso simboleggiato dalla terra e dalla casa in cui si è vissuti, ci costituisce inevitabilmente. Un grande regista è chi riesce, tramite l'arte cinematografica, a fare quello che artisti di altri settori non riescono a fare: non deve quindi limitarsi a narrare una storia (compito degli scrittori), non deve limitarsi a costruire delle immagini (compito dei pittori), non deve limitarsi ad utilizzare la musica, ma deve utilizzare le proprietà specifiche che la settima arte offre, e che pochi nel corso della sua storia hanno saputo sfruttare interamente. Tarkovskij è uno di questi. Un autore che col suo cinema di poesia, assai più lirico che narrativo, riesce a toccare tasti emotivi ai quali altri artisti non arrivano, o meglio, arrivano in modo diverso. La fantascienza è usata dal regista solo come pretesto per interrogarsi sulla soglia che separa il sentirsi umani, dal cercare di non sentircisi. Ci sarà sempre un "pianeta pensante" a ricordarci quanto piccoli, quanto fragili, ma allo stesso tempo quanto unici e testardi noi esseri umani siamo.
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elena
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lunedì 3 settembre 2007
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sbigottita
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Ho letto le critiche su "Solaris" e sono rimasta stupefatta perchè non avrei mai immaginato che se ne potesse parlare bene. Mio Marito lo comprò ad una festa dell'Unità, riuscii a stento a guardarlo tutto, ma è finito nella mia lista nera dei film più brutti che ho visto. Prima c'era Lara Croft e Blair witch project, ma Solaris è andato in cima alla classifica.
A me, non ha detto nulla,e non ha saputo lasciarmi alcun messaggio, nemmeno il più lieve.
Peccato
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mirko
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venerdì 20 luglio 2007
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....solaris è una cagata pazzesca!
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(di paleutta)
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