aeon
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mercoledì 12 luglio 2006
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La recensione è un pò sintetica, il film è complesso e un vero capolavoro,un ricco materiale di interesse si trova su internet.
Non vorrei pubblicare qui un commento, soltanto VORREI SAPERE SE IL DVD IN VENDITA SI TRATTA DELLA VERSIONE ORIGINALE RUSSA, HO LETTO IN VARI SITI RELATIVI ALL'ARGORMENTO, CHE LA VERSIONE ITALIANA è STATA SIGNIFICATIVAMENTE RIDOTTA. GRAZIE MILLE- aeon2translations@Gmail.com
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(di davide p.)
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gianpaolo
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lunedì 9 maggio 2005
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mistico
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In "Solaris" c'è tutto il "grigiore" da cui era intrisa l'allora "Unione Sovietica".
In quest'opera la fantascienza ed il mistico si intersecano creando una struttura narrativa tanto compassata quanto affascinante,..nella quale la natura è vista come una sorta di entità divina e al tempo stesso conciliante,...ed è proprio la lontananza da tale entità che "aliena" i membri della sonda,.....sprovvedendoli per certi versi di un rigore etico,..e di conseguenza rendendoli soggetti a compiere esperimenti di dubbia moralità.
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vania
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sabato 26 febbraio 2005
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solaris - recensione
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Alla ricerca dell’inconoscibile
Presentato come la risposta sovietica a 2001: Odissea nello spazio, il film di Tarkovskij ha in comune solo i lunghi momenti di sospensione, che bene rendono lo straniamento dell’uomo alle prese con spazi e distanze fuori dai canoni abituali. Le scene nello spazio sono precedute da un’introduzione più “terrena”, più naturalistica, la campagna della dacia del collega dove ci viene presentata un’umanità sensibile e appunto “terrena”. Quando Kris lo psicologo è inviato ad indagare sulle attività della stazione orbitante intorno al misterioso pianeta Solaris, le sospensioni, i silenzi si dilatano fino a creare una sensazione di attesa e mistero. La stazione stessa ci appare come un desolato e fatiscente “carrozzone” che sia stato teatro di scontri e misteriosi misfatti, accumuli di stravaganti oggetti, i personaggi appaiono come esseri segnati da indicibili esperienze, apparizioni di altri esseri da celare; la testimonianza di un componente dell’equipaggio morto suicida che in un video accenna a Kris il suo dramma.
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Alla ricerca dell’inconoscibile
Presentato come la risposta sovietica a 2001: Odissea nello spazio, il film di Tarkovskij ha in comune solo i lunghi momenti di sospensione, che bene rendono lo straniamento dell’uomo alle prese con spazi e distanze fuori dai canoni abituali. Le scene nello spazio sono precedute da un’introduzione più “terrena”, più naturalistica, la campagna della dacia del collega dove ci viene presentata un’umanità sensibile e appunto “terrena”. Quando Kris lo psicologo è inviato ad indagare sulle attività della stazione orbitante intorno al misterioso pianeta Solaris, le sospensioni, i silenzi si dilatano fino a creare una sensazione di attesa e mistero. La stazione stessa ci appare come un desolato e fatiscente “carrozzone” che sia stato teatro di scontri e misteriosi misfatti, accumuli di stravaganti oggetti, i personaggi appaiono come esseri segnati da indicibili esperienze, apparizioni di altri esseri da celare; la testimonianza di un componente dell’equipaggio morto suicida che in un video accenna a Kris il suo dramma. Tutto è tenuto in sospeso e il mistero lentamente si scioglie quando Kris farà le prime esperienze “extrasensoriali”. Il primo shock la moglie Hari morta dieci anni prima, che torna incarnata e gli si rivolge con naturalezza. A questo punto il mistero è svelato, le radiazioni hanno il potere di evocare il passato che torna materializzandone i fantasmi, da qui il dramma quale vita scegliere, se la “realtà” conosciuta e consolatoria scientificamente dimostrabile o l’illusoria altra dimensione possibile solo su Solaris. E’ in nome di quale realtà che dobbiamo negarci altri mondi possibili? Possiamo, dobbiamo essere obbligatoriamente razionali al punto di negare le nostre stesse pulsioni più umane? E’ in ragione di questo straziante dilemma che si combatte una lotta tutta interiore nel mondo di Solaris. Nel caso di Kris il nodo è sciolto direttamente da Hari che lentamente sta “umanizzandosi” e decide di sparire per il bene di entrambi.
Il film si chiude in modo circolare, con una bellissima scena di comprensione/compassione nella dacia dell’amico,
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ms
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mercoledì 14 novembre 2001
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director's cut!
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Vorrei soltanto sottolineare l'assoluta opportunità di restaurare il film soprattutto ripristinando nella versione italiana quella mezz'ora circa eliminata dalla nostra distrubuzione.
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