bartleby corinzio
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mercoledì 1 agosto 2012
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generazione di orfani
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Il terzo film di Herzog - girato all'età di 26 anni - dopo aver superato esperienze non proprio edificanti quali il carcere in Africa e la malaria. Il film, ambientato su un'isola vulcanica, racconta l'atto di ribellione, devastazione, follia di un gruppo di nani a scapito di un maestro che tiene in ostaggio il loro leader. Herzog ha scritto il copione in cinque giorni, non sapendo bene neanche lui perché, o meglio non ponendosi molte domande sul perché. "Un lungo incubo davanti ai miei occhi", questo rappresenta il film secondo il regista. Dolori e incubi che necessitavano di una messa in opera, di una forma di dispiegamento. Uno svelare con una "verità estatica" il doppio atto della forma e dello smascheramento, una elaborazione.
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Il terzo film di Herzog - girato all'età di 26 anni - dopo aver superato esperienze non proprio edificanti quali il carcere in Africa e la malaria. Il film, ambientato su un'isola vulcanica, racconta l'atto di ribellione, devastazione, follia di un gruppo di nani a scapito di un maestro che tiene in ostaggio il loro leader. Herzog ha scritto il copione in cinque giorni, non sapendo bene neanche lui perché, o meglio non ponendosi molte domande sul perché. "Un lungo incubo davanti ai miei occhi", questo rappresenta il film secondo il regista. Dolori e incubi che necessitavano di una messa in opera, di una forma di dispiegamento. Uno svelare con una "verità estatica" il doppio atto della forma e dello smascheramento, una elaborazione. A questa funzione di rigetto oltre alla degenerazione del gruppo di nani - un microcosmo in tutti i sensi - si accompagnano una scrofa agonizzante assediata dalla famelica prole, una scimmia crocifissa (in realtà legata con corde di lana), cannibalismo tra galline (il regista semplicemente le seguiva), un dromedario incapace di alzarsi (in realtà con comandi specifici fuori campo) e un'auto senza autista che gira su sé stessa a motore acceso (uno dei nani venne anche investito accidentalmente durante le riprese). La natura dell'incubo è legata ad aspetti come il fatale, l'inevitabile, il dubbio, sentimenti primordiali rimossi, la morte. Il film è chiaramente tutto questo, un'astrazione della perdita o della prossimità del baratro senza possibilità di fuga se non l'abbandono, l'autodistruzione. Herzog è figlio della Germania nazista, nato durante la guerra. Come lui stesso dice, una generazione di orfani, senza padri da seguire, senza padri dai quali imparare. "L'assenza di figure paterne e la mancanza di continuità culturale", il tragico quindi inevitabilmente presente, qui in veste "cinematografica".
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fedeleto
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venerdì 11 novembre 2011
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la brutalita' dei nani
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Dopo l'ottimo esordio di segni di vita,Werner Herzog firma il suo secondo lungometraggio .La storia racconta la rivolta di un gruppo di nani contro un capo dell'istituto in cui si trovano,poiche' lui ha rinchiuso un loro amico.Daranno vita ad ogni tipo di crudelta'(uccidono una scrofa,danno fuoco alle piante,buttano giu'' le palme,crocifiggono scimmie)anche se infine verranno arrestati.Herzog affronta la tematica della rivolta ,o meglio della rivoluzione ,i nani arrivano a compiere gesti grandi ed alti nonostante la loro piccolezza ,ed inoltre non manca l'ironia (il nano hombre messo nella stanza con la nana)ma il film e' disturbante per la sua inusualita',ed Herzog si muove abilmente nell'inquadrare le scene ,inoltre non rinucia al movimento circolare(la macchina che fa sempre lo stesso identico giro in cerchio,la processione con la scimmia crocifissa) che gia nel precedente film era evidente.
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Dopo l'ottimo esordio di segni di vita,Werner Herzog firma il suo secondo lungometraggio .La storia racconta la rivolta di un gruppo di nani contro un capo dell'istituto in cui si trovano,poiche' lui ha rinchiuso un loro amico.Daranno vita ad ogni tipo di crudelta'(uccidono una scrofa,danno fuoco alle piante,buttano giu'' le palme,crocifiggono scimmie)anche se infine verranno arrestati.Herzog affronta la tematica della rivolta ,o meglio della rivoluzione ,i nani arrivano a compiere gesti grandi ed alti nonostante la loro piccolezza ,ed inoltre non manca l'ironia (il nano hombre messo nella stanza con la nana)ma il film e' disturbante per la sua inusualita',ed Herzog si muove abilmente nell'inquadrare le scene ,inoltre non rinucia al movimento circolare(la macchina che fa sempre lo stesso identico giro in cerchio,la processione con la scimmia crocifissa) che gia nel precedente film era evidente.Il nano che spicca di piu' e' hombre, il piu' basso ,egli fin dalla prima scena viene inquadrato al centro e per la maggior parte delle scene verra' inquadrato cosi.Hombre con la sua risata incute un certo timore,essa non e' una risata di liberazione,ma di malignita' e oscurita'.Pertanto gli altri nani non risparmiano persino i loro simili ,ovvero dei nani ciechi che girano con un bastone,e li provocano infine picchiandoli.Ottimo film dove l'atmosfera malsana si percepisce ,risvegliando(come dice lo stesso Herzog)il nano che c'e' in noi.Chiaro il riferimento al clima del 68.Eccellente la scena finale di Hombre con il dromedario davanti a lui ,simbolicamente rappresenta quest'ultimo il deserto e il primo il capo o il re di quel deserto,dove il capo dell'istituto se n'e' andato,litigando con un ramo che crede lo stia indicando.Da vedere.
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enricoleottero
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venerdì 13 febbraio 2009
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insano e meraviglioso
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E' pazzesco! Freaks (altro capolavoro, di Tod Browning) a confronto è "gentile", qui si tratta di essere letteralmente tenuti in scacco da curiosi esseri umani che non si sa mai fino a che punto sono pazzi oppure sani di mente che si comportano in modo del tutto folle. La rabbia è giustificata, la violenza è la stessa di un animale ferito, di una creatura che odia il mondo e si fa beffe dei suoi stessi simili, non c'è scampo, non c'è soluzione.. Tanto vale far baldoria e spaccare tutto!
Film non adatto a tutti, ma per chi non teme nulla è da vedere senz'altro. Herzog ha dimostrato tanto coraggio per realizzare un film del genere.
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dachnak
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martedì 20 novembre 2007
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mamma...
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A me è quasi passata la voglia di vivere solo guardando il film...
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meggio
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mercoledì 25 luglio 2007
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folle!
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non un capolavoro ma di sicuro il capolavoro dei film folli e assurdi di questo geniale regista... guardare per credere... non aggiungo altro... per stomaci molto forti il documentario che compare come contenuto extra sul dvd del film: in pratica un doc sui bambini con gravi malformazioni fisiche e non so che altro. ho visto i primi 30 secondi e mi è passata la voglia di vivere!!!
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spoerri
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lunedì 25 giugno 2007
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allucinate capolavoro
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uno dei capolavori più allucinanti ed inquietanti che abbia mai visto!
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