beetlejuice
|
mercoledì 31 ottobre 2007
|
quando un film puo' definirsi capolavoro.
|
|
|
|
Nel 1825 a Roma qualcosa sta cambiando, ed al potere questo non piace per niente: idee repubblicane serpeggiano per la città, si teme una sommossa popolare e per questo la sera c'è il divieto di uscire sancito dallo sparo del cannone; un ignoto scrive lettere che "danno fastidio" più quasi per l'acume satirico in esse contenute che per lo spirito eversivo racchiuso nel loro messaggio. Due repubblicani, un giovane proveniente da Modena e un dottore stimato e conosciuto nella capitale, approfittano del buio della notte per uccidere un nobile infame che aveva tradito la loro causa, ma l'agguato non riesce: il nobile infatti rimane sì gravemente ferito ma all'indomani mattina, quando riprende conoscenza e con le autorità intorno (ed i suoi stessi aggressori lì presenti) riferisce chi ha cercato la sera prima di ucciderlo.
[+]
Nel 1825 a Roma qualcosa sta cambiando, ed al potere questo non piace per niente: idee repubblicane serpeggiano per la città, si teme una sommossa popolare e per questo la sera c'è il divieto di uscire sancito dallo sparo del cannone; un ignoto scrive lettere che "danno fastidio" più quasi per l'acume satirico in esse contenute che per lo spirito eversivo racchiuso nel loro messaggio. Due repubblicani, un giovane proveniente da Modena e un dottore stimato e conosciuto nella capitale, approfittano del buio della notte per uccidere un nobile infame che aveva tradito la loro causa, ma l'agguato non riesce: il nobile infatti rimane sì gravemente ferito ma all'indomani mattina, quando riprende conoscenza e con le autorità intorno (ed i suoi stessi aggressori lì presenti) riferisce chi ha cercato la sera prima di ucciderlo. I due sono subito arrestati e sottoposti ad un processo-farsa e per loro le cose si mettono male. Un frate simpatico e un pò ingenuo interpretato da un Alberto Sordi particolarmente ispirato cerca di salvar loro l'anima ma egli stesso, aldilà delle convinzioni religiose, si accorge che per i due non c'è nulla di cui chieder perdono. Ugo Tognazzi nei panni del subdolo cardinale Rivarola è semplicemente grandioso. Nino Manfredi è superlativo ed interpreta l'innocuo ed analfabeta calzolaio Cornacchia amico dei potenti nell'apparenza ma vero catalizzatore dei sentimenti anticlericali nella realtà: memorabile il discorso che fa al suo "discepolo", il cui ruolo è ricoperto da Pippo Franco. Claudia Cardinale infine è il tipico quanto purtroppo raro esempio di donna dotata di una bellezza e recitazione entrambe fuori dal comune (la Bellucci in confronto "troppe pagnotte deve magnà" per vederla solo da lontano). Credo di poter affermare pacificamente che "Nell'anno del Signore" sia uno dei migliori film in assoluto della produzione cinematografica (quantomeno italiana )di tutti i tempi. Grazie infinite a Luigi Magni ed a questi attori.
[-]
[+] bella recensione
(di alice)
[ - ] bella recensione
|
|
[+] lascia un commento a beetlejuice »
[ - ] lascia un commento a beetlejuice »
|
|
d'accordo? |
|
basagni.umberto
|
mercoledì 29 aprile 2009
|
un film che va visto almeno 10 volte.
|
|
|
|
Questo capolavoro, se lo vogliamo apprezzare ( anche nelle sue innumerevoli sfumature ), deve essere visto e rivisto.
Molte frasi sfuggono, ad una prima visione, ed è un peccato.
Cito alcune di quelle che ritengo < le stoccate migliori >. Il bambino che è nato al Comandante degli Svizzeri (Papa Limone !!). Il Colonnello Nardoni, quando dice : .
Saltapicchio, che all' Osteria, indica al Dott.Montanari dei potenziali giovani rivoltosi ( che in realtà erano solo degli ubriaconi).
E il rumore del popolo (che i due condannati avvertono da Castel S.Angelo)non è per la rivoluzione, ma lamenta che hanno pagato per vedere decapitare i due, e che quindi ci si sbrighi, nell'esecuzione della condanda.
[+]
Questo capolavoro, se lo vogliamo apprezzare ( anche nelle sue innumerevoli sfumature ), deve essere visto e rivisto.
Molte frasi sfuggono, ad una prima visione, ed è un peccato.
Cito alcune di quelle che ritengo < le stoccate migliori >. Il bambino che è nato al Comandante degli Svizzeri (Papa Limone !!). Il Colonnello Nardoni, quando dice : .
Saltapicchio, che all' Osteria, indica al Dott.Montanari dei potenziali giovani rivoltosi ( che in realtà erano solo degli ubriaconi).
E il rumore del popolo (che i due condannati avvertono da Castel S.Angelo)non è per la rivoluzione, ma lamenta che hanno pagato per vedere decapitare i due, e che quindi ci si sbrighi, nell'esecuzione della condanda.
Il monaco, che non sà scrivere correttamente Montanari, e si accorge che Cornacchia ( invece )sà scrivere, per cui < bono da sapersi >.
Gli Ebrei che ascoltano la predica con i tappi nelle orecchie.E tante altre.
Queste < sfumature>, non devono essere perse, perchè contribuiscono, in maniera determinante, a fare GRANDE, GRANDISSIMO, questo films.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a basagni.umberto »
[ - ] lascia un commento a basagni.umberto »
|
|
d'accordo? |
|
chriss
|
domenica 8 agosto 2010
|
"bòno a sapesse..."
|
|
|
|
"Perché indugiamo tanto, Padre Santo? Volemo segà er collo ai carbonari Targhini e Montanari? Er boja aspetta e ce diventa vecchio: dateje sotto e bonanotte ar secchio! Ma se pò sapé che razza de gente séte? Co 'na mano ce scannate e co l' artra ce date la vita eterna... " Nell' anno 1825, a Roma, due intrepidi carbonari, Targhini e Montanari, decidono di far fuori Sor Filippo Spada, reo di aver confessato dell' esistenza o dei segreti della Carboneria, una società celata in Roma, ma nata a Napoli, che cospirava contro il Governo di Sua Santità. L' attentato produce solo una ferita nel corpo dell' uomo.
[+]
"Perché indugiamo tanto, Padre Santo? Volemo segà er collo ai carbonari Targhini e Montanari? Er boja aspetta e ce diventa vecchio: dateje sotto e bonanotte ar secchio! Ma se pò sapé che razza de gente séte? Co 'na mano ce scannate e co l' artra ce date la vita eterna... " Nell' anno 1825, a Roma, due intrepidi carbonari, Targhini e Montanari, decidono di far fuori Sor Filippo Spada, reo di aver confessato dell' esistenza o dei segreti della Carboneria, una società celata in Roma, ma nata a Napoli, che cospirava contro il Governo di Sua Santità. L' attentato produce solo una ferita nel corpo dell' uomo. Il quale, al risveglio, si trova davanti i due attentatori. Li riconosce e li fa condannare a morte per mezzo del Colonnello Nardoni, che, fin dal principio, aveva sospettato del Dottor Montanari. Condotti sulla ghigliottina, moriranno uno dopo l' altro al cospetto di Mastro Titta, il boia di Roma. Tre persone, prima che vengano uccisi, tenteranno di salvarli. La prima è Giuditta, una giudia, compagna di Cornacchia, un calzolaio. Giuditta proverà, in un primo momento, a fermare Montanari, del quale è innamorata. Ma non ci riesce. In un secondo momento, con le sue amorevoli carezze, tenterà pure col più giovane Targhini. I due carbonari, però, sono ostinati e vogliono andare incontro al loro destino. Il secondo tentativo è dello stesso Cornacchia. Anche se sa tutto, ormai, dell' amore che provano l' uno per l' altra Giuditta e Montanari, si recherà personalmente dal Cardinal Rivarola, affinché vengano rilasciati i due detenuti in cambio di "Pasquino". Il quale, in realtà, altri non è che una "statua romana parlante" che da 4 secoli scrive epigrammi. Ma, ingannato da Sua Santità, sarà costretto a lasciar perdere: pena, la consegna di sé stesso, in quanto Pasquino e Cornacchia, sono, in un certo senso, la stessa cosa. L' ultimo tentativo, di salvare, perlomeno le anime dei due ribelli, lo fa un frate, qui magnificamente interpretato da un grottesco Alberto Sordi, molto ispirato nella parte. I due, ovviamente rifiutano, in quanto il potere è totalmente nelle mani della Chiesa e dei suoi adepti. E loro due odiano la Chiesa Romana, in favore dei loro ideali di fratellanza e libertà. Nemmeno in ginocchio, davanti al Cardinale, riuscirà ad assolvere i carbonari... Nell' anno del Signore, di Luigi Magni, è un film, tratto da un fatto realmente accaduto, che vedevo spesso la domenica pomeriggio su qualche canale Rai o Mediaset. A piazza del Popolo c' è ancora una targa in ricordo dei due carbonari che rivendicavano la libertà. Il finale di quest' opera ti lascia con l' amaro in bocca, ma, per punire chi si ribella, la ghigliottina era l' unica soluzione. La ricostruzione storica, di quella Roma, è da manuale del cinema: il cannone che spara per il coprifuoco o le prigioni di Castel Sant' Angelo, il patibolo con il boia Mastro Titta o la Carboneria con i loro ideali di rivolta e rivalsa contro la Chiesa usurpatrice e via dicendo. E non solo. Anche i costumi ed il modo di parlare tipicamente romanesco degli attori o le leggi sugli ebrei sono ottime ricostruzioni. Il film, seppur esilarante, per via delle gag degli attori, fa molto riflettere anche oggi. Triste e divertente insieme, sfiorando, talvolta, il grottesco. Gli attori sono perfetti, ma le interpretazioni di Nino Manfredi, Alberto Sordi e Claudia Cardinale erano da far vedere al Kodak Theatre di Hollywood, alla notte degli Oscar! Un film di tutto rispetto, quasi un cult come Il Marchese del Grillo! Per finire tre cose mi hanno colpito enormemente. La prima: i ragazzini che si mettono davanti ai genitori, i quali stanno per esser giustiziatri. La seconda: il popolo che vuol veder presto morti i due condannati. La terza: il coraggio e l' astuzia di Cornacchia nel cavarsela in diverse disperate situazioni. In più, il potere e la paura che mostrava la Chiesa al Popolo. Un gran bel film. Quattro stelle e non se ne parla più! Chriss...
[-]
|
|
[+] lascia un commento a chriss »
[ - ] lascia un commento a chriss »
|
|
d'accordo? |
|
miosotis
|
venerdì 25 febbraio 2011
|
vacanze romane
|
|
|
|
Nel 2001 ero a Roma per la prima volta e andai a visitare il Museo del Risorgimento,all'epoca dedicato quasi esclusivamente alla sfortunata storia della Repubblica Romana. Mi ricordai così dei film di Luigi Magni,e di questo in particolare,al punto da telefonargli a casa per ringraziarlo.Fu una conversazione piuttosto surreale:continuava a ripetere che si trattava di una omonimia e io non avevo motivo di dubitare delle sue parole,ma continuavo a essere così emozionata che gli parlai lo stesso-anche perchè era a conoscenza di tantissime cose che ignoravo.Adesso sono certa che era lui,e questo dice molte cose sul soggetto:schivo,un po'eccentrico e scorbutico ma nello stesso tempo molto disponibile.
[+]
Nel 2001 ero a Roma per la prima volta e andai a visitare il Museo del Risorgimento,all'epoca dedicato quasi esclusivamente alla sfortunata storia della Repubblica Romana. Mi ricordai così dei film di Luigi Magni,e di questo in particolare,al punto da telefonargli a casa per ringraziarlo.Fu una conversazione piuttosto surreale:continuava a ripetere che si trattava di una omonimia e io non avevo motivo di dubitare delle sue parole,ma continuavo a essere così emozionata che gli parlai lo stesso-anche perchè era a conoscenza di tantissime cose che ignoravo.Adesso sono certa che era lui,e questo dice molte cose sul soggetto:schivo,un po'eccentrico e scorbutico ma nello stesso tempo molto disponibile.Come gli indimenticabili popolani che descrisse nei suoi film sul Risorgimento,un misto di rudezza,cinismo e grande generosità.Mi spiegò che i film di "quel"Luigi Magni parlano sì di Roma,ma sono soprattutto una riflessione sul Potere in generale.Nel film il potere assoluto è incarnato dal Papa,ma forse poteva riferirsi a qualsiasi dittatore che abbia la pretesa di plasmare le coscienze e di rallentare l'avanzare del progresso.Si crede di difendere un'ideale e poi si finisce per diventarne schiavi e si usa la forza contro chi all'inizio ci si riprometteva di proteggere.Purtroppo "Nell'anno del Signore"fu girato a Cortona quindi invano cercai quelle strade e quei vicoli durante il mio soggiorno romano.Quelle ombre.Ora che siamo nel 2011 e ci apprestiamo a festeggiare i 150 anni della nostra nazione,ricordarsi dei Carbonari che NON riuscirono a fare l'Italia-perchè ci riuscì un Re-mi sembra un atto dovuto.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a miosotis »
[ - ] lascia un commento a miosotis »
|
|
d'accordo? |
|
parsifal
|
martedì 17 aprile 2018
|
pasquino e i carbonari
|
|
|
|
Luigi Magni , nel 1969, curando sia la scrittura che la regia, diede vita al primo ed eclatante episodio di una futura trilogia dedicata al potere temporale della Chiesa di Roma e ddei suoi rapporti con l'aristocrazia ed i cittadini del regno pontificio. Durante il pontificato di Leone XII, detto papa Limone a dei suoi disturbi epatici e sospettato di essere padre di figli illegittimi, due affiliati alla carboneria, rispettivamente il dott. Montanari ( Robert Hossein, reduce dai successi di Angelica), medico di chiara fama , amato e stimato dal popolo e Targhini( Renaud Verley) , giovane ribelle proveniente dal Granducato di Modena, hanno il compito di giustiziare un loro ex- fratello di congiura, in quanto delatore presso il tribunale pontificio.
[+]
Luigi Magni , nel 1969, curando sia la scrittura che la regia, diede vita al primo ed eclatante episodio di una futura trilogia dedicata al potere temporale della Chiesa di Roma e ddei suoi rapporti con l'aristocrazia ed i cittadini del regno pontificio. Durante il pontificato di Leone XII, detto papa Limone a dei suoi disturbi epatici e sospettato di essere padre di figli illegittimi, due affiliati alla carboneria, rispettivamente il dott. Montanari ( Robert Hossein, reduce dai successi di Angelica), medico di chiara fama , amato e stimato dal popolo e Targhini( Renaud Verley) , giovane ribelle proveniente dal Granducato di Modena, hanno il compito di giustiziare un loro ex- fratello di congiura, in quanto delatore presso il tribunale pontificio. Ma qualcosa andrà storto ed il malcapitato non passerà a miglior vita, ma resterà agonizzante sul selciato dell'isola Tiberina, vegliato dal Capitano Nardoni ( E.M.Salerno) desideroso di conoscere i nomi dei potenziali assassini. Inizierà dunque una lunga notte durante la quale se ne vedranno delle belle; il calzolaio Cornacchia ( Nino Manfredi) apparentemente semplice e prono al potere, è niente di meno che Pasquino, la voce sarcastica di Roma , che da anni , indisturbato, scrive libelli epigrammatici in versi contro il potere temporale e la sua arroganza. La sua compagna di strada Giuditta ( C.Cardinale) lo abbandona poichè, credendolo imbelle, si invaghisce del dott.Montanari, che incarna perfettamente il suo ideale di eroe. Il cardinale Rivarola ( U.TOgnazzi) , subdolo ed ambiguo, dispostoa tutto pur di mantenere il potere, dopo aver catturato, tramite il colonnello, li affida ad un frate ( ottimo ALberto Sordi) affinchè si pentano. MOlto divertenti le scene girate in carcere , che hanno in oggetto gli alterchi divertenti tra i detenuti e Sordi, che stenta a credere che esistano persone che mettono la libertà al di sopra della vita stessa. Il tempo stringe e la Chiesa non può e non vuole aspettare. I detenuti vengono messi al patibolo ed affronteranno il momento con il sorriso di chi preferisce morire anzichè vivere da schiavo. Ispirato ad un episodio realmente accaduto, ottimamente ricostruito poichè Magni era un appassionato collezionista di testi sul Risorgimento italiano , è divenuto uno dei film più importanti del dopoguerra italiano. Imperdibile.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a parsifal »
[ - ] lascia un commento a parsifal »
|
|
d'accordo? |
|
great steven
|
martedì 29 ottobre 2013
|
squarcio di storia prerisorgimentale che affascina
|
|
|
|
NELL’ANNO DEL SIGNORE… (IT/FR, 1969) di LUIGI MAGNI con NINO MANFREDI – CLAUDIA CARDINALE – ENRICO MARIA SALERNO – UGO TOGNAZZI – ALBERTO SORDI – ROBERT HOSSEIN – RENAUD VERLEY – BRITT EKLAND – FRANCO ABBINA § A Roma, nel 1825, due carbonari romagnoli cercano di mettere a tacere un nobile che ha tradito la loro causa, ma riescono solamente a ferirlo e per punizione vengono condannati alla ghigliottina. Basteranno a salvarli le prediche di una popolana giudea innamorata di loro, di un calzolaio ritenuto analfabeta ma che in realtà è l’autore di invettive anticlericali sotto il nome di Pasquino e di un frate che vorrebbe perlomeno convertirli? O avrà meglio l’astuzia irremovibile incarnata dal cardinal Rivarola?Al suo 1° film importante, Magni, che dedicherà allo stesso argomento altri due film (In nome del papa Re, 1977 e In nome del popolo sovrano, 1990) più avanti nella sua carriera, raffigura una capitale italiana del XIX secolo sottomessa e assuefatta al potere temporale della Chiesa, in un alternarsi di situazioni farsesche e drammatiche, che smascherano le ipocrisie del potere.
[+]
NELL’ANNO DEL SIGNORE… (IT/FR, 1969) di LUIGI MAGNI con NINO MANFREDI – CLAUDIA CARDINALE – ENRICO MARIA SALERNO – UGO TOGNAZZI – ALBERTO SORDI – ROBERT HOSSEIN – RENAUD VERLEY – BRITT EKLAND – FRANCO ABBINA § A Roma, nel 1825, due carbonari romagnoli cercano di mettere a tacere un nobile che ha tradito la loro causa, ma riescono solamente a ferirlo e per punizione vengono condannati alla ghigliottina. Basteranno a salvarli le prediche di una popolana giudea innamorata di loro, di un calzolaio ritenuto analfabeta ma che in realtà è l’autore di invettive anticlericali sotto il nome di Pasquino e di un frate che vorrebbe perlomeno convertirli? O avrà meglio l’astuzia irremovibile incarnata dal cardinal Rivarola?Al suo 1° film importante, Magni, che dedicherà allo stesso argomento altri due film (In nome del papa Re, 1977 e In nome del popolo sovrano, 1990) più avanti nella sua carriera, raffigura una capitale italiana del XIX secolo sottomessa e assuefatta al potere temporale della Chiesa, in un alternarsi di situazioni farsesche e drammatiche, che smascherano le ipocrisie del potere. Un’opera che, mediante la falsariga della commedia, vuol far luce sugli aspetti meno edificanti che il potere, se conferito agli organi giusti ma devoluto in operazioni sbagliate, può far penare chi non è d’accordo con il potere stesso. Questa sarcastica e amara parabola sul potere in generale ha avuto successo soprattutto in Italia grazie alla contemporanea presenza di molte star nel pieno della loro carriera e maturità artistica. Fra l’altro, come viene mostrato alla fine, la vicenda dei due carbonari è ricordata ancora oggi a Roma in una targa in Piazza del Popolo. 1 David di Donatello a Manfredi (attore protagonista).
Commedia; giudizio personale: 8 (buono)
[-]
|
|
[+] lascia un commento a great steven »
[ - ] lascia un commento a great steven »
|
|
d'accordo? |
|
lorenzo tremarelli
|
venerdì 4 luglio 2014
|
poco nominato... a torto
|
|
|
|
Il film è ambientato nella Roma del 1825. Angelo Targhini e Leonida Montanari, carbonari anticlericali, sono due personaggi storici realmente esistiti, tuttoggi commemorati a Roma da una targa in Piazza del Popolo, condannati per lesa maestà alla decapitazione in pubblica piazza, rei di aver tentato di uccidere un loro ex membro spergiuro. Questo film può contare sul cast straordinario che il cinema italiano di quell'epoca poteva offrire. Tra i protagonisti Nino Manfredi come "Cornacchia", il calzolaio a capo della rivoluzione carbonara, il quale finge di essere analfabeta per non essere scoperto dal Cardinal Rivarola (Ugo Tognazzi), simbolo del clero sordo e cieco che senza alcun rimorso fa giustiziare ogni oppositore.
[+]
Il film è ambientato nella Roma del 1825. Angelo Targhini e Leonida Montanari, carbonari anticlericali, sono due personaggi storici realmente esistiti, tuttoggi commemorati a Roma da una targa in Piazza del Popolo, condannati per lesa maestà alla decapitazione in pubblica piazza, rei di aver tentato di uccidere un loro ex membro spergiuro. Questo film può contare sul cast straordinario che il cinema italiano di quell'epoca poteva offrire. Tra i protagonisti Nino Manfredi come "Cornacchia", il calzolaio a capo della rivoluzione carbonara, il quale finge di essere analfabeta per non essere scoperto dal Cardinal Rivarola (Ugo Tognazzi), simbolo del clero sordo e cieco che senza alcun rimorso fa giustiziare ogni oppositore. Alberto Sordi ha la parte di un frate ridicolo ma anche molto onesto, il quale cerca di far pentire i due poveretti per "salvare la loro anima". Il suo personaggio è solo apparentemente vigliacco, in realtà sembra un uomo convinto nella sua missione, maldestro ma generoso fino alla fine. Claudia Cardinale interpreta Giuditta, amante di entrambi i carbonari e desiderosa di salvar loro la vita con il suo sentimento di pietà. Ma né l'amore spirituale né quello terreno possono evitare a Montanari e Targhini la morte, in un certo senso necessaria per la posterità. Il film è davvero molto valido, poiché sotto le vesti di commedia riesce a raccontare una storia vera, a ricordare due coraggiosi uomini vissuti nel lontano passato (leggermente "alterati" per esigenze di sceneggiatura) senza mai risultare pesante o noioso. La durata di due ore, di solito esagerata per una commedia, sottolinea la grandezza dell'opera, che non contiene punti morti e tira dritto divinamente. E' la prova che anche un regista non eccezionale può realizzare qualcosa di bello, se è provvisto di un'ottima sceneggiatura e un parco attori da brividi.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a lorenzo tremarelli »
[ - ] lascia un commento a lorenzo tremarelli »
|
|
d'accordo? |
|
elgatoloco
|
venerdì 5 giugno 2020
|
capolavoro gioiello del cinema non solo italiano
|
|
|
|
"Nell'anno del Signore"(GIgi Magni, 1969, primo film di una trilogia, con"In nome del Papa Re", 1977, e"In nome del Popolo Sovrano", 1990), narra vicende poco note ma documentate_qui l'esecuzione di due Carbonari, sotto la brutale tirannia(non cìè altro termine per desginarla)di papa Leone XII . Terribile repressione dell'ebraismo(i primi veri Romani erano e sono di origini ebraiche), terribile repressione della"miscredenza", allora(siamo nel 1825)rappresentata da eredidel Giacobiniamo, da Massoni e Carbonari. La volontà di far insorgere il popolo, di "coscientizzarlo"viene compiuto dai Carbonari, in particolare da due(qui molt interpretati da Robert Hossein e Renaud Verley, ma nel gruppo c'era anche Enzo Cerusico), portandoli alla morte per impiccagione, ad opera del boia di ROma, Mastro Titta.
[+]
"Nell'anno del Signore"(GIgi Magni, 1969, primo film di una trilogia, con"In nome del Papa Re", 1977, e"In nome del Popolo Sovrano", 1990), narra vicende poco note ma documentate_qui l'esecuzione di due Carbonari, sotto la brutale tirannia(non cìè altro termine per desginarla)di papa Leone XII . Terribile repressione dell'ebraismo(i primi veri Romani erano e sono di origini ebraiche), terribile repressione della"miscredenza", allora(siamo nel 1825)rappresentata da eredidel Giacobiniamo, da Massoni e Carbonari. La volontà di far insorgere il popolo, di "coscientizzarlo"viene compiuto dai Carbonari, in particolare da due(qui molt interpretati da Robert Hossein e Renaud Verley, ma nel gruppo c'era anche Enzo Cerusico), portandoli alla morte per impiccagione, ad opera del boia di ROma, Mastro Titta. Decisamente intelligente, questo film, basato sull'alternanza in forma di sintesi tra dramma e commedia, "Nell'Anno del Signore"è un capolavoro per anni ignorato o biastrattato-sminuito, colplvolmente. Alla vicenda dei due carbonari si intreccia quella di Pasquino, in realtà un calzolaio"prudente"che finge di non saper né leggere né scrivere, ma il cui analfabetismo è solo un paravento(Nino Manfredi, semplicemente superlativo, qui come in altre occasioni, ma qui in modo più deciso, se possibile, quello della sua amata Giuditta(una luminosa Claudia Cardinale), Ebrea reclusa nel ghetto che aveva coltivato una"passioncella"per l'eroico carbonaro(Hossein), ignorando la grande capacità creativa e polemica del suo convivente(il celato Pasquino), del brutale cardinale Rivarola(Ugo Tognazzi, in un'interpretazione convinta e convicente, ma da non annoverare tra i suoi"top"), di un frate ligio al suo obbligo di converitre i due"miscredenti", per salvare almeno la loro anima, essndo il corpo giù destinato a ciò che sappiamo(sic vult "Sancta" Inquisitio---)che però, dopo aver esortato i due alla conversione, finisce per dar loro ragione, a parte ovviamente la scelta di fede... Da tesaurizzare questo film come gli altri di Magni(quelli della trilogia e non), grande cultore della Storia di Roma vista come storia "letta dal basso", dal popolo, grande coimpulsatore di documenti e a sua volta autore , qui come sempre altrove, in prima persona e da solo, di soggetto e sceneggiatura, in altre occasioni di vari libri su episodi"inediti"e quasi sempre brualmente e colpevolmente omessi dalla"storia ufficiale". Da lodare la musica di Armando Trovajoli, ma anche le interpretazioni di Pippo Franco, allora in fase di"apprendimento", di Emilio Marchesini(l'oste)e di vari altri interpreti., El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
renato c.
|
venerdì 5 luglio 2013
|
la vicenda di tardini e montanari
|
|
|
|
L'idea di produrre un film su base storica riunendo alcuni dei migliori attori del cinema italiano è stata ottima! Se ben ricordo, è stato proprio questo film a qualificare Nino Manfredi come "grande attore", e lo meritava! Ottimi, comunque anche gli altri, dalla sempre bella Claudia Cardinale ai"sempre in gamba" Salerno, Tognazzi e Sordi (che fa sprizzare simpatia e risate anche in queste parti pseudo-drammatiche!), questi attori nostrani, comunque non sminuiscono minimamente il protagonista Robert Hossein, la brava Britt Ekland e l'allora sconosciuto Renaud Verley. La trama è basata sul fatto storico dei carbonari Tardini e Montanari, rivoluzionari vittime dell'allora Stato Pontificio (la cui legislatura contemplava la pena di morte! Cosa che del resto esisteva in tutti gli stati di quel tempo!) Al loro dramma si affianca la vicenda di Pasquino, superbamente interpretato da Nino Manfredi, che, fingendosi analfabeta, lasciava di notte messaggi satirici attaccati alla statua di Pasquino (tuttora esistente in una piazza romana!)
Luigi Magni era anticlericale, e quindi non c'è da stupirsi di come ha impostato la vicenda! A Tardini e Montanari non sarebbero andate diversamente le cose nel Regno Lombardo-Veneto o negli altri stati italiani di quel tempo! Però, premettendo che io sono cattolico credente e praticante, la cosa faceva senso nello Stato Pontificio il cui re era il papa e che non osservava minimamente il V° Comandamento: "Non uccidere"! Purtroppo, secondo me, l'esistenza dello Stato Pontificio col potere temporale dei papi ha danneggiato molto la religione cristiana! Gli abitanti di questo stato consideravano il papa nè più nè meno degli altro sovrani di quel tempo! Ed io, cattolico, ho dato ragione ragione ad una frase che ho sentito una volta in un film: cioè che se nonostante tutto quello che è accaduto all'interno della Chiesa, dopo 2.
[+]
L'idea di produrre un film su base storica riunendo alcuni dei migliori attori del cinema italiano è stata ottima! Se ben ricordo, è stato proprio questo film a qualificare Nino Manfredi come "grande attore", e lo meritava! Ottimi, comunque anche gli altri, dalla sempre bella Claudia Cardinale ai"sempre in gamba" Salerno, Tognazzi e Sordi (che fa sprizzare simpatia e risate anche in queste parti pseudo-drammatiche!), questi attori nostrani, comunque non sminuiscono minimamente il protagonista Robert Hossein, la brava Britt Ekland e l'allora sconosciuto Renaud Verley. La trama è basata sul fatto storico dei carbonari Tardini e Montanari, rivoluzionari vittime dell'allora Stato Pontificio (la cui legislatura contemplava la pena di morte! Cosa che del resto esisteva in tutti gli stati di quel tempo!) Al loro dramma si affianca la vicenda di Pasquino, superbamente interpretato da Nino Manfredi, che, fingendosi analfabeta, lasciava di notte messaggi satirici attaccati alla statua di Pasquino (tuttora esistente in una piazza romana!)
Luigi Magni era anticlericale, e quindi non c'è da stupirsi di come ha impostato la vicenda! A Tardini e Montanari non sarebbero andate diversamente le cose nel Regno Lombardo-Veneto o negli altri stati italiani di quel tempo! Però, premettendo che io sono cattolico credente e praticante, la cosa faceva senso nello Stato Pontificio il cui re era il papa e che non osservava minimamente il V° Comandamento: "Non uccidere"! Purtroppo, secondo me, l'esistenza dello Stato Pontificio col potere temporale dei papi ha danneggiato molto la religione cristiana! Gli abitanti di questo stato consideravano il papa nè più nè meno degli altro sovrani di quel tempo! Ed io, cattolico, ho dato ragione ragione ad una frase che ho sentito una volta in un film: cioè che se nonostante tutto quello che è accaduto all'interno della Chiesa, dopo 2.000 anni essa è sempre a capo della religione cattolica è proprio perchè è di fondazione divina! "Tu sei Pietro, e su questa pietra Io edificherò la mia Chiesa! E le forze dell'inferno non prevarranno su di essa!" Ha detto Gesù a San Pietro nel Vangelo! E le forze degli inferi hanno fatto di tutto, e continuano a farlo, per cercare di prevalere su di essa". Ma, ha detto una volta un frate a Milano in un omelia, "La Chiesa va avanti, nonostante i preti!" Ed io credo che trionferà! E che tutti quelli che in due millenni hanno cercato e cercano tuttora di denigrarla hanno dovuto e dovranno renderne conto a Dio che è Giustizia Infinita!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a renato c. »
[ - ] lascia un commento a renato c. »
|
|
d'accordo? |
|
|