stefano
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giovedì 28 agosto 2008
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il sogno infranto in un racconto di dennis hopper.
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Easy Rider più che un film è un affresco di una generazione. In quel paese chiamato U.S.A. due uomini partono in viaggio dalla california verso new orleans per assistere al carnevale. In questo loro viaggio troveranno di tutto. Il primo incontro avviene con una famiglia di credenti, è come se loro due venissero a contatto con un mondo a parte, un mondo legato a tradizioni e obblighi (come quello di togliersi il cappello durante la preghiera prima di pranzare). Sulla strada troveranno un figlio dei fiori, senza meta e senza provenienza, che li porterà in un campo hippie. Qui all'inizio si mischieranno con loro in danze e divertimenti, poi osserveranno le loro condizioni reali l'impegno scarso con cui seminano il grano e lo coltivano, quasi come se il modo in cui vivono non sia ciò che loro due stanno cercando.
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Easy Rider più che un film è un affresco di una generazione. In quel paese chiamato U.S.A. due uomini partono in viaggio dalla california verso new orleans per assistere al carnevale. In questo loro viaggio troveranno di tutto. Il primo incontro avviene con una famiglia di credenti, è come se loro due venissero a contatto con un mondo a parte, un mondo legato a tradizioni e obblighi (come quello di togliersi il cappello durante la preghiera prima di pranzare). Sulla strada troveranno un figlio dei fiori, senza meta e senza provenienza, che li porterà in un campo hippie. Qui all'inizio si mischieranno con loro in danze e divertimenti, poi osserveranno le loro condizioni reali l'impegno scarso con cui seminano il grano e lo coltivano, quasi come se il modo in cui vivono non sia ciò che loro due stanno cercando. Eloquente è il desiderio di andar via immediatamente da quel campo di dennis hopper, si renderà infatti conto che quel mondo non è migliore di quello in cui sono abituati a vivere. L'arresto poi li trasformerà, li renderà aggressivi, si noti la scena in cella in cui hopper lancia grida e minacce. Verranno poi liberati da un avvocato ubriacone(nicholson) che li seguirà in questo viaggio. Cacciati da ogni motel, anche il piu squallido, passeranno le notti tra le piante fumando marjiuana intraprendendo discorsi sconclusionati. Il desiderio di un mondo in cui riconoscersi in cui vivere sereni si fa lampante durante la spiegazione di jack nicholson riguardo la società dei venusiani: la società ideale, quello che loro stanno cercando. Giunti in una cittadina incontreranno il modello tipico della società americana degli anni 60, uomini balordi accusatori e arroganti, arroganti perchè impauriti dal senso di libertà che i tre motociclisti esprimono. Essi rappresentano La Libertà, loro invece la sottomissione. Infatti verranno aggrediti nella notte e nicholson addirittura perderà la vita. Emblematica metafora di un attacco alla libertà dell'uomo. Il loro viaggio preseguirà fino all'incontro con le due prostitute e la scena degli acidi nel cimitero. Alienante, lirica, ossessiva, corale, scioccante, esasperante, è la sequenza del cimitero. Spogliati delle loro vesti è come se mettano a nudo la propria anima: fonda piange x la madre, una delle ragazze vuole disperatamente un figlio, i loro più reconditi pensieri vengono portati fuori, dalla droga, tirati via dal fondo delle loro anime. Alla fine del loro viaggio fonda dirà, l'ultima notte: "siamo fregati" in risposta al "siamo ricchi" di hopper. Questo riassume tutto il film, riassume tutti i loro sforzi in questa vana ricerca che si concluderà con la loro morte: la morte della libertà, il loro sogno di un paradiso in cui vivere si infrangerà come la moto di fonda dopo il colpo di fucile. Nel loro viaggio hanno attraversato un america che sembra il mondo, a ogni scena il paesaggio mutava proprio come le etnie, le persone, i pensieri, le religioni che colmano il nostro mondo un america poliglotta e polietnica un america "fregata" come "fregato" è anche il mondo!
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[+] che delusione e che noia !!!
(di marvelman)
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zot
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venerdì 16 maggio 2008
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una profezia
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L'ho rivisto proprio ieri sera e, a distanza di tanti anni, mi ha stupito quanto quel film anticipi profeticamente quello che di lì a poco sarebbe successo, prima negli USA e poi nel resto del mondo. Dalle grandi speranze di una nuova vita più umana (l'alba di un nuovo mondo nelle inquadrature di paesaggi meravigliosi) alla sordida realtà dei nostri tempi, fatti di guerre e di odio. "Siamo fregati!" dice Peter Fonda
la sera prima di essere ammazzato. Quando il film uscì, quella battuta non l'avevo capita, ci sono voluti un bel po' di anni per sperimentarne il senso: potenza dell'LSD!
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giuseppe
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mercoledì 14 maggio 2008
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ottimo film...
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film bellissimo...che spesso accosta gli estremi ,l'altra faccia della medaglia, la paura delle persone del sud, è dovuta alla loro grezza vita fatta di abitudini, di scene senza amozione, paura del diverso, del nuovo..che potrebbe rimpere le loro apatiche vite..la loro falsa liberta'
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amenic
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lunedì 12 maggio 2008
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il nulla esaltato come scopo di vita
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Un film sopravvallutato ad arte, l'arte della disonestà mentale, dai falsi profeti di un modernismo distruttivo dalle conseguenze catastrofiche che purtroppo si fanno sentire ancora oggi.
La droga e l'incultura il disimpegno e la fuga, paradisi artificiali spacciati ed esaltati come meta della vita.
Forse vedendolo oggi è più facile scoprire i danni che questa mentalità dilagata nella seconda metà degli anni 60 e protrattasi per più di un decennio ha fatto nella generazione che da essa si è fatta plagiare.
La critica di Moravia è poi un classico esempio di chi furono i sacerdoti applauditi ed osannati che predicarono per l'autodistruzione di un'intera generazione.
Un film comunque importante da un punto di vista storico e socio-antropologico.
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Un film sopravvallutato ad arte, l'arte della disonestà mentale, dai falsi profeti di un modernismo distruttivo dalle conseguenze catastrofiche che purtroppo si fanno sentire ancora oggi.
La droga e l'incultura il disimpegno e la fuga, paradisi artificiali spacciati ed esaltati come meta della vita.
Forse vedendolo oggi è più facile scoprire i danni che questa mentalità dilagata nella seconda metà degli anni 60 e protrattasi per più di un decennio ha fatto nella generazione che da essa si è fatta plagiare.
La critica di Moravia è poi un classico esempio di chi furono i sacerdoti applauditi ed osannati che predicarono per l'autodistruzione di un'intera generazione.
Un film comunque importante da un punto di vista storico e socio-antropologico.
Apprezzabile la tecnica di ripresa, la fotografia e la musica anche se questo non riesce ad attenuare la rabbia e la nausea.
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(di aldo)
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ftj
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venerdì 2 maggio 2008
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giudizio
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Monumentale... di elevata qualità e realismo l'alienazione della sequenza del cimitero... innovative le transizioni video... interpretazione colossale
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jd
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martedì 8 aprile 2008
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l'inizio della ribalta!
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L'esordio alla regia del 33enne Hopper,è il film-manifesto della cultura alternativa hippy,(nonchè di li a poco l'inno per eccellenza della ribellione giovanile e di tutta una generazione),di cui sono amalgamati egregiamente gli elementi principali(musica,droga,ecc...)con il road movie.Sorprendente la disillusione con cui guarda ai protagonisti e ciò che rappresentano(diversità,ma anche libertà)lasciando alleggiare il pessimismo fino al tragico epilogo.Indimenticabile Nicholson(anche assistente al montaggio)e il suo strampalato discorso sui venusiani ed epocale colonna sonora(SteppenWolf,Jimi Hendrix,Bob Dylan,ecc...).Qualche debituccio non dichiarato,dai modelli di roger Corman a "Gioventù bruciata".
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L'esordio alla regia del 33enne Hopper,è il film-manifesto della cultura alternativa hippy,(nonchè di li a poco l'inno per eccellenza della ribellione giovanile e di tutta una generazione),di cui sono amalgamati egregiamente gli elementi principali(musica,droga,ecc...)con il road movie.Sorprendente la disillusione con cui guarda ai protagonisti e ciò che rappresentano(diversità,ma anche libertà)lasciando alleggiare il pessimismo fino al tragico epilogo.Indimenticabile Nicholson(anche assistente al montaggio)e il suo strampalato discorso sui venusiani ed epocale colonna sonora(SteppenWolf,Jimi Hendrix,Bob Dylan,ecc...).Qualche debituccio non dichiarato,dai modelli di roger Corman a "Gioventù bruciata".Si vocifera che i tre protagonisti abbiano realmente usato marijuana ed LSD.Poco male,se davvero così è stato.In definitiva,uno di quei film che finisce per andare oltre il suo valore essenziale,proiettandosi così nell'Olimpo del cinema.
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josef
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lunedì 4 febbraio 2008
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entusiasmante
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Billy e Wyatt, detto Capitan America, partono da Los Angeles per raggiungere New Orleans in una sorta di "On the Road" versione figli dei fiori. Un viaggio ke doveva essere una piacevole avventura si rivela pieno di difficoltà. I due non verranno accolti nei motel e vengono arrestati nel New Mexico senza una reale motivazione. Qui trovano George Hanson, un avvocato alcolizzato che li segue verso New Orleans ma ke verrà ammazzato da una banda di balordi prima di arrivarci. A New Orleans i due incontrano due prostitute con cui assumono LSD e fanno un "viaggio" verso un'altra dimensione mentale nel cimitero di New Orleans. Il cimitero xò rappresenta anke la morte dei loro sogni e dei loro ideali.
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Billy e Wyatt, detto Capitan America, partono da Los Angeles per raggiungere New Orleans in una sorta di "On the Road" versione figli dei fiori. Un viaggio ke doveva essere una piacevole avventura si rivela pieno di difficoltà. I due non verranno accolti nei motel e vengono arrestati nel New Mexico senza una reale motivazione. Qui trovano George Hanson, un avvocato alcolizzato che li segue verso New Orleans ma ke verrà ammazzato da una banda di balordi prima di arrivarci. A New Orleans i due incontrano due prostitute con cui assumono LSD e fanno un "viaggio" verso un'altra dimensione mentale nel cimitero di New Orleans. Il cimitero xò rappresenta anke la morte dei loro sogni e dei loro ideali. I due proseguono x la Florida, ma il film mostra 1 serie di foto ke si susseguono una dietro l'altra, come se il paesaggio piatto e urbanizzato alternato a boski e paludi di questa porzione d'America fosse ormai privo di fascino, e un triste Capitan America dice a un fumato Billy "Siamo fregati", preludio al tragico epilogo del film.
Il film non é certo una cartolina turistica degli States. A parte il bellissimo paesaggio e le sue bellissime musiche, nulla sembra invitare ad avventurarsi nel ventre molle della grande America. Billy e Capitan America vengono sì ammirati dalle ragazze in un bar (probabilmente) del Texas, ma nello stesso bar vengono dileggiati da un gruppo di vecchietti iperconservatori. I due, inoltre, rimangono profondamente delusi da un viaggio ke doveva essere all'insegna della libertà ma in cui invece le droghe diventano la loro unica libertà. Nonostante ciò Easy Rider (così come anke il libro On the Road) ha fatto sognare intere generazioni e non poki si sono messi in viaggio sulle loro orme tra le infinite strade americane. Non si può vedere Easy Rider senza desiderare di stare su una di quelle moto per un lungo viaggio all'insegna della libertà infinita come le highways degli States!!!
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donnie darko
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mercoledì 16 gennaio 2008
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la vita è 1 viaggio
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Ciò k insegna questo film è k la vita è un viaggio e non ha importanza quale sia la destinazione. Stessa cosa k è successa ai due protagonisti. Un meraviglioso viaggio in contro ad un'inconsapevole morte. è il film x eccellenza ke riesce a esprimere bellezza nella malinconia: un viaggio tra sesso, droga x una destinazione ankor peggiore. Un viaggio cui domina la libetà: salire sulla moto e andare, non importa dove. Ciò k rende questo film completo è la stupenda colonna sonora (quasi quasi è + bella lei del film) senza la quale il film avrebbe perso moltissimo. Un film k è stata una rivoluzione ai suoi tempi, nel comportamento soprattutto della gente. Un immortale capolavoro in occasione dell'apertura delle porte agli anni 70'.
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l.c.
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lunedì 26 novembre 2007
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malinconico, represso, ma sempre il migliore
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Intenso e trascinante film sulla ottusità mentale della politica degli stati sud-statunitensi degli anni 60 e sugli ideali di un curioso movimento di fine decennio.Fonda e Hopper(anche regista del film) partono a bordo dei loro chopper(carichi tra l'altro di marijuana) alla ricerca della totale libertà,con New Orleans come destinazione finale.Inizia un odissea di musiche ed immagini meravigliose,emblematiche per le generazioni di quegli anni.Il tutto impreziosito da un eccellente fotografia.Curiosi incontri ed esperienze ravvicinate con diverse culture di vita caratterizzano la prima parte del film.
Con l'entrata in scena di un bizzarro avvocato alcolizzato(splendidamente interpretato da un nicholson ancora agli inizi)il film imbocca il suo viaggio conclusivo,dopo aver meravigliato ed illuminato lo spettatore,mostra con freddezza il cancro più profondo della socità americana.
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Intenso e trascinante film sulla ottusità mentale della politica degli stati sud-statunitensi degli anni 60 e sugli ideali di un curioso movimento di fine decennio.Fonda e Hopper(anche regista del film) partono a bordo dei loro chopper(carichi tra l'altro di marijuana) alla ricerca della totale libertà,con New Orleans come destinazione finale.Inizia un odissea di musiche ed immagini meravigliose,emblematiche per le generazioni di quegli anni.Il tutto impreziosito da un eccellente fotografia.Curiosi incontri ed esperienze ravvicinate con diverse culture di vita caratterizzano la prima parte del film.
Con l'entrata in scena di un bizzarro avvocato alcolizzato(splendidamente interpretato da un nicholson ancora agli inizi)il film imbocca il suo viaggio conclusivo,dopo aver meravigliato ed illuminato lo spettatore,mostra con freddezza il cancro più profondo della socità americana.
I due hippie e l'innocuo nicholson incontreranno una morte repressa e provocatoria, lontana dalle loro radici,in un ambiente ostile e programmato da rozzi ideali di fondo.
E proprio nelle battute finali,nelle atmosfere e nelle immagini malinconiche,il film dimostra la sua vera genialità;ovvero trascina lentamente lo spettatore nelle vesti di un uomo libero ed innocuo,privato della vita per la paura del diverso.
Una rara esperienza cinematografica;per la sua unità, la compattezza dei suoi temi,e il suo crudo realismo.
Capolavoro senza tempo, che nel suo genere deve ancora trovare una pellicola alla sua altezza.
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lorenzo
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venerdì 21 settembre 2007
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born to be wild....
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Piccola osservazione. I serbatoi delle moto non erano pieni di droga, bensì di banconote ottenute dal ricavato della vendita di cocaina ad inizio film.
Stupendo film da trasmettere alle generazioni a venire. Il viaggio non è solamente un avenimento "fisico", ma per lo più uno stato mentale. Da vedere e rivedere.
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