gus da mosca
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mercoledì 29 aprile 2009
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prima donna nello spazio (primadonna dello spazio)
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Jane aveva quasi 30 anni quando fu protagonista assoluta della fantastica avventura di Barbarella e del suo angelo cieco. Cinematograficamente lei rappresentava quell'America "new deal" delle grandi dinastie di famiglia, dei Fonda e dei Kennedy, era molto glamour ma al tempo stesso molto determinata, indipendente, perfettamente vestita di quel "new deal" da "nuova" donna americana. Il film condensava molte delle contraddizioni stilistiche dell'epoca ed oggi e' un bellissimo testimonial di cultura pop-vintage. Improbabili astronavi accostate ad ali piumate, spogliarelli, ma nudo soltanto da intuire, in una storiella tutta raccontata a voce, dove Barbarella cercava Durand-Durand, in un mondo popolato di uomini dalla stucchevole recitazione ai limiti dell'effemminato.
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Jane aveva quasi 30 anni quando fu protagonista assoluta della fantastica avventura di Barbarella e del suo angelo cieco. Cinematograficamente lei rappresentava quell'America "new deal" delle grandi dinastie di famiglia, dei Fonda e dei Kennedy, era molto glamour ma al tempo stesso molto determinata, indipendente, perfettamente vestita di quel "new deal" da "nuova" donna americana. Il film condensava molte delle contraddizioni stilistiche dell'epoca ed oggi e' un bellissimo testimonial di cultura pop-vintage. Improbabili astronavi accostate ad ali piumate, spogliarelli, ma nudo soltanto da intuire, in una storiella tutta raccontata a voce, dove Barbarella cercava Durand-Durand, in un mondo popolato di uomini dalla stucchevole recitazione ai limiti dell'effemminato. Anche musicalmente il film si distingue subito, gia' nell'originalissima sequenza dei titoli di testa, dove l'inconfodibile tema per coro e orchestra ritma lo spogliarello "integrale" di Jane, donna-astronauta-sexy nel 1968! Una scena rimasta negli annali della Storia del Cinema: lei sguscia "nuda" fuori dalla sua tuta metallica e sensualmente rotea a mezz'aria, proprio come facevano gli astronauti di Kubrik dalle parti di Giove !! ("Barbarella" usci' pochi mesi dopo "2001", ma venne prodotto e girato a Roma negli studi Dino de Laurentiis). Da rivedere con l'occhio dell'amatore e del collezionista "maniaco", senza commettere l'errore di confrontarlo col cinema fantastico contemporaneo, ma rivalutandolo come opera di quel genere "pop-glamour" definitivamente estinto e cinematograficamente rimasto sempre effimero ed indefinito (Andy Wahrol ?, John Waters ?...tanto per provocarvi...), come le rare opere a quel genere riconducibili.
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paolp78
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venerdì 4 agosto 2023
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sexy fantascienza
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Pellicola di produzione europea del registra francese Roger Vadim che nella parte della protagonista volle l’allora compagna Jane Fonda, già al tempo famosa per altre interpretazioni (“Cat Ballou”, “La caccia”, “A piedi nudi nel parco”), ma che grazie a questo film divenne pure un sex symbol internazionale, aumentando notevolmente la propria fama.
A memoria del sottoscritto, si tratta del primo film di fantascienza con una protagonista femminile; tuttavia bisogna chiarire che la pellicola è molto diversa rispetto ai film dello stesso genere che si sono diffusi successivamente, in quanto proprio la componente femminile venne interpretata e sfruttata come chiave per spostare la pellicola verso un cinema sensuale e quasi erotico, piuttosto che puramente fantascientifico.
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Pellicola di produzione europea del registra francese Roger Vadim che nella parte della protagonista volle l’allora compagna Jane Fonda, già al tempo famosa per altre interpretazioni (“Cat Ballou”, “La caccia”, “A piedi nudi nel parco”), ma che grazie a questo film divenne pure un sex symbol internazionale, aumentando notevolmente la propria fama.
A memoria del sottoscritto, si tratta del primo film di fantascienza con una protagonista femminile; tuttavia bisogna chiarire che la pellicola è molto diversa rispetto ai film dello stesso genere che si sono diffusi successivamente, in quanto proprio la componente femminile venne interpretata e sfruttata come chiave per spostare la pellicola verso un cinema sensuale e quasi erotico, piuttosto che puramente fantascientifico.
Il film di Vadim infatti propone varie scene disinibite, a cominciare da quella sui titoli di testa, dove la Fonda compare nuda; l’argomento sessuale non è affatto un tabù, bensì viene trattato con leggerezza ed ironia, nonostante che poi le scene di sesso esplicito non siano mai effettivamente mostrate.
La Fonda appare una bambolina sexy futuristica che cambia continuamente abito, risultando molto diversa delle protagoniste dei film fantascientifici d’azione che si affermeranno in seguito, dalla tenente Ripley incarnata da Sigourney Weaver in “Alien” di Ridley Scott, fino alle eroine dei film più recenti.
Il cast internazionale conta oltre alla Fonda l’americano dal fisico da modello John Phillip Law, che viene utilizzato come oggetto del desiderio sia della protagonista che soprattutto della dispotica e perversa antagonista interpretata dalla bella Anita Pallenberg; l’altro ruolo di maggior rilievo è affidato al bravo caratterista Milo O'Shea; infine si ricordano in ruoli comunque rilevanti Ugo Tognazzi, Marcel Marceau e David Hemmings.
Un’avvertenza per i cultori del genere fantascientifico, inteso come genere cinematografico (e prima ancora letterario) che pur prevedendo elementi fantasiosi includa comunque un fattore scientifico: il personaggio di Barbarella era nato pochi anni primi come protagonista dell’omonimo fumetto dell’autore francese Jean-Claude Forest; pertanto la fantascienza che mette in scena Vadim è estremamente spinta e ben poco poggiata su basi scientifiche, ricalcando invece quella di natura fumettistica di Forest, con pesanti sconfinamenti nel genere fantastico.
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sabato 5 agosto 2023
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sexy fantascienza
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Pellicola di produzione europea del registra francese Roger Vadim che nella parte della protagonista volle l’allora compagna Jane Fonda, già al tempo famosa per altre interpretazioni (“Cat Ballou”, “La caccia”, “A piedi nudi nel parco”), ma che grazie a questo film divenne pure un sex symbol internazionale, aumentando notevolmente la propria fama.
A memoria del sottoscritto, si tratta del primo film di fantascienza con una protagonista femminile; tuttavia bisogna chiarire che la pellicola è molto diversa rispetto ai film dello stesso genere che si sono diffusi successivamente, in quanto proprio la componente femminile venne interpretata e sfruttata come chiave per spostare la pellicola verso un cinema sensuale e quasi erotico, piuttosto che puramente fantascientifico.
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Pellicola di produzione europea del registra francese Roger Vadim che nella parte della protagonista volle l’allora compagna Jane Fonda, già al tempo famosa per altre interpretazioni (“Cat Ballou”, “La caccia”, “A piedi nudi nel parco”), ma che grazie a questo film divenne pure un sex symbol internazionale, aumentando notevolmente la propria fama.
A memoria del sottoscritto, si tratta del primo film di fantascienza con una protagonista femminile; tuttavia bisogna chiarire che la pellicola è molto diversa rispetto ai film dello stesso genere che si sono diffusi successivamente, in quanto proprio la componente femminile venne interpretata e sfruttata come chiave per spostare la pellicola verso un cinema sensuale e quasi erotico, piuttosto che puramente fantascientifico.
Il film di Vadim infatti propone varie scene disinibite, a cominciare da quella sui titoli di testa, dove la Fonda compare nuda; l’argomento sessuale non è affatto un tabù, bensì viene trattato con leggerezza ed ironia, nonostante che poi le scene di sesso esplicito non siano mai effettivamente mostrate.
La Fonda appare una bambolina sexy futuristica che cambia continuamente abito, risultando molto diversa delle protagoniste dei film fantascientifici d’azione che si affermeranno in seguito, dalla tenente Ripley incarnata da Sigourney Weaver in “Alien” di Ridley Scott, fino alle eroine dei film più recenti.
Il cast internazionale conta oltre alla Fonda l’americano dal fisico da modello John Phillip Law, che viene utilizzato come oggetto del desiderio sia della protagonista che soprattutto della dispotica e perversa antagonista interpretata dalla bella Anita Pallenberg; l’altro ruolo di maggior rilievo è affidato al bravo caratterista Milo O'Shea; infine si ricordano in ruoli comunque rilevanti Ugo Tognazzi, Marcel Marceau e David Hemmings.
Un’avvertenza per i cultori del genere fantascientifico, inteso come genere cinematografico (e prima ancora letterario) che pur prevedendo elementi fantasiosi includa comunque un fattore scientifico: il personaggio di Barbarella era nato pochi anni primi come protagonista dell’omonimo fumetto dell’autore francese Jean-Claude Forest; pertanto la fantascienza che mette in scena Vadim è estremamente spinta e ben poco poggiata su basi scientifiche, ricalcando invece quella di natura fumettistica di Forest, con pesanti sconfinamenti nel genere fantastico.
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gianleo67
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mercoledì 4 luglio 2012
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fanta-vintage femminista pre sessantottino
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La bionda e sensuale eroina Barbarella viene inviata in missione per conto del Governatore della Terra. Dovrà recuperare e trarre in salvo uno scienziato disperso in 'gita spaziale' e la temibile arma positronica da lui scoperta prima che cada nella mani di un popolo primitivo e bellicoso. Fanta-vintage naive nella forma di una ironica commediola erotico-avventurosa tratta dalle strisce di Jean-Claude Forest e intrisa degli umori un po' astratti di un irridente femminismo pre sessantottino. La storiella di scontata leggerezza e' un puro pretesto per una mise en scéne di un impianto scenografico spassoso nella sua candida artigianalità (prodotto da De Laurentiis in quel di Roma) e per le brillanti gag inneggianti alla libertà sessuale e ad un ingenuo pacifismo universale.
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La bionda e sensuale eroina Barbarella viene inviata in missione per conto del Governatore della Terra. Dovrà recuperare e trarre in salvo uno scienziato disperso in 'gita spaziale' e la temibile arma positronica da lui scoperta prima che cada nella mani di un popolo primitivo e bellicoso. Fanta-vintage naive nella forma di una ironica commediola erotico-avventurosa tratta dalle strisce di Jean-Claude Forest e intrisa degli umori un po' astratti di un irridente femminismo pre sessantottino. La storiella di scontata leggerezza e' un puro pretesto per una mise en scéne di un impianto scenografico spassoso nella sua candida artigianalità (prodotto da De Laurentiis in quel di Roma) e per le brillanti gag inneggianti alla libertà sessuale e ad un ingenuo pacifismo universale. Opera sicuramente datata ma godibile per la freschezza di alcune trovate e la accattivante presenza di una Jane Fonda sensuale e autoironica. Da tramandare ai posteri almeno due momenti: la estenuante prova erotica del 'pianoforte' che vede vincitrice una sudatissima e soddisfatta Barbarella e le suggestioni caleidoscopiche della camera dei sogni da cui trovano scampo,nel concitato e periglioso finale, sia la sadica Regina Nera sia la nostra bionda eroina quale le anime complementari e inscindibili di un indomito spirito femmineo. Indimenticabili i titoli di testa con lo streap-tease antigravitazionale di Jane Fonda sulle note della ammiccante 'Barbarella' di Bob Crewe. Bizzarro.
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