hotdog
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domenica 21 febbraio 2010
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ottimo esordio per michael caine protagonista
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In primo luogo il reverendo e le figlia non si rifugiano nella guarnigione inglese ma sono gli inglesi ad utilizzare come ospedale di retroguardia la missione del reverendo. Il film in molti aspetti è molto fedele al fatto storico. In particolare per quanto riguarda i personaggi che formano la guarnigione inglese. Il reverendo invece nella realtà non fece alcuna opposizione alla volontà del presidio britannico di resistere all'attacco zulu e forse non era neanche presente alla battaglia. Inoltre non vi era sicuramente presente la figlia. Nella realtà non vi è traccia nei resoconti di attriti nelle decisioni di comando tra i due ufficiali che comandarono la resistenza inglese. Il film pur essendo girato in sudafrica in una zona paesaggisticamente fantastica non è stato realizzato precisamente nel luogo in cui la battaglia è realmente avvenuta bensì in un luogo situato a pochi chilometri da questo.
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In primo luogo il reverendo e le figlia non si rifugiano nella guarnigione inglese ma sono gli inglesi ad utilizzare come ospedale di retroguardia la missione del reverendo. Il film in molti aspetti è molto fedele al fatto storico. In particolare per quanto riguarda i personaggi che formano la guarnigione inglese. Il reverendo invece nella realtà non fece alcuna opposizione alla volontà del presidio britannico di resistere all'attacco zulu e forse non era neanche presente alla battaglia. Inoltre non vi era sicuramente presente la figlia. Nella realtà non vi è traccia nei resoconti di attriti nelle decisioni di comando tra i due ufficiali che comandarono la resistenza inglese. Il film pur essendo girato in sudafrica in una zona paesaggisticamente fantastica non è stato realizzato precisamente nel luogo in cui la battaglia è realmente avvenuta bensì in un luogo situato a pochi chilometri da questo. Molto fedele alla realtà è la fase dell'assalto all'edificio dell'ospedale con la relativa ritirata da questo dei militari feriti inglesi. Puramente inventata è invece la sequenza della fuga del bestiame dal recinto attiguo al presidio che travolge una notevole massa di zulu. Anche se non perfetta comunque buona la globale ricostruzione del presidio inglese e delle relative improvvisate fortificazioni. Molto efficaci e fedeli alla realtà le scene relative alle azioni di disturbo svolte dai cecchini zulu appostati sulle alture circostanti il presidio. Privo di alcuna fondatezza la scena dell'assalto finale all'alba. Gli zulu non effettuarono nella realtà alcun assalto all'alba del secondo giorno ma semplicemente si ritirarono. Reale invece la sequenza con cui i soldati inglesi cedono progressivamente spazio agli zulu sino a ritirarsi per l'ultima parte della battaglia all'interno della ridotta collocata in prossimità della casa del reverendo. Nell'insieme comunque il film , rispetto ad altre pellicole destinate alla ricostruzione di eventi bellici storici, presenta a mio parere una buona miscela tra realtà ed esigenze di rendere la pellicola appetibile anche a persone non interessate alla pura riproduzione degli eventi. La visione del film , grazie anche all'eccezionale utilizzo dei canti di guerra Zulu rende in modo soddisfacente l'atmosfera di angoscia che in realtà respirarono gli assediati durante quelle terribili ore in cui si trovarono in poco più di cento uomini a resistere all'attacco di oltre quattromila Zulu. Per diretta testimonianza di esperti inglesi di guerre zulu che regolarmente organizzano viaggi presso questo ed altri campi di battaglia in sudafrica posso garantire che quando ci si trova al tramonto su questo campo di battaglia e si pensa alla situazione disperata in cui si trovavano gli assediati non è difficile che un brivido percorra la schiena del visitatore.
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[+] zulù
(di santonit)
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paolp78
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domenica 21 novembre 2021
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il soggetto meritava molto di più
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Kolossal storico che celebra un autentico capolavoro militare compiuto dall’esercito britannico durante la guerra che il Regno Unito combatté in Africa contro gli zulù tra il 1878 ed il 1879.
Il soggetto è davvero molto affascinante, sia per l’ambientazione lontana ed esotica, capace di evocare un romanzo di Rudyard Kipling, sia per le proporzioni realmente titaniche dell’impresa realizzata da una compagnia di solo cento soldati dell’esercito di Sua Maestà Britannica che riuscirono eroicamente a resistere all’assalto di circa quattromila guerrieri zulù.
Nonostante queste ottime ed invitanti premesse, con una storia veramente meritevole di essere raccontata, e nonostante i mezzi cospicui adoperati, la pellicola, diretta dallo statunitense Cy Endfield, si rivela alquanto deludente.
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Kolossal storico che celebra un autentico capolavoro militare compiuto dall’esercito britannico durante la guerra che il Regno Unito combatté in Africa contro gli zulù tra il 1878 ed il 1879.
Il soggetto è davvero molto affascinante, sia per l’ambientazione lontana ed esotica, capace di evocare un romanzo di Rudyard Kipling, sia per le proporzioni realmente titaniche dell’impresa realizzata da una compagnia di solo cento soldati dell’esercito di Sua Maestà Britannica che riuscirono eroicamente a resistere all’assalto di circa quattromila guerrieri zulù.
Nonostante queste ottime ed invitanti premesse, con una storia veramente meritevole di essere raccontata, e nonostante i mezzi cospicui adoperati, la pellicola, diretta dallo statunitense Cy Endfield, si rivela alquanto deludente.
Il film è composto da una prima parte, dedicata all’attesa della battaglia, e da una seconda costituita dalla battaglia: entrambe non convincono.
La prima metà del film non coinvolge a causa dei personaggi poco riusciti, tra i quali si innescano dinamiche nient’affatto interessanti, con il risultato di annoiare lo spettatore; la seconda parte della pellicola, quella che narra il combattimento, è invece avvincente proprio per l’oggetto della narrazione, ma è sciupata da una messa in scena mal fatta, in cui Endfield si dimostra assolutamente non all’altezza. Pessima la direzione degli attori; non convincenti le scene dei combattimenti.
L’evoluzione della battaglia e gli scenari in cui viene combattuta sono straordinari, eppure l’effetto ottenuto è tutt’altro che elettrizzante. Persino le sequenze dei combattimenti a lungo andare riescono ad annoiare.
Il protagonista è interpretato da Stanley Baker che insieme a Cy Endfield è anche il produttore del film, unico motivo capace di spiegare come sia stato lasciato un ruolo così importante ad un interprete privo di carisma, che in effetti non riesce mai a bucare lo schermo. Molto meglio Michael Caine, ovviamente, a cui però è riservato un personaggio poco definito; si ricorda infine la buona performance di Jack Hawkins.
Le importanti risorse impiegate giustificherebbero le oltre due ore di durata, che per un film kolossal non sono affatto troppe, ma in questo caso, per via della scarsa fluidità della narrazione, divengono un difetto che contribuisce a stancare ed annoiare lo spettatore.
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giomo891
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venerdì 23 settembre 2022
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gli zulu non finiscono mai. giomo891
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Un film stupendo con l'inaspettata superba regia di Cy Endfield. La pellicola, un colossal girato in Technirama, riprende una vicenda realmente avvenuta, la battaglia di Rorke's Drift, combattuta il 22 ed il 23 gennaio 1879 fra l'esercito inglese e gli Zulu, nel corso della Guerra anglo-zulu (1878-1879). Il film narra la storia dei 115 soldati britannici che resistettero alla forza d'urto di oltre 4.000 guerrieri Zulu. Un giovane Michael Caine affianca l'allora già affermato Stanley Baker. Ottima anche l'interpretazione di Larry Taylor nei panni dell'ironico Hughes. Un incessante e ripetuto attacco delle migliaia di Zulu ad un minuto contingente britannico, scandito dal battere degli scudi degli indigeni e dal fuoco dei fucili a ripetizione, che, alla fine, faranno la differenza.
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Un film stupendo con l'inaspettata superba regia di Cy Endfield. La pellicola, un colossal girato in Technirama, riprende una vicenda realmente avvenuta, la battaglia di Rorke's Drift, combattuta il 22 ed il 23 gennaio 1879 fra l'esercito inglese e gli Zulu, nel corso della Guerra anglo-zulu (1878-1879). Il film narra la storia dei 115 soldati britannici che resistettero alla forza d'urto di oltre 4.000 guerrieri Zulu. Un giovane Michael Caine affianca l'allora già affermato Stanley Baker. Ottima anche l'interpretazione di Larry Taylor nei panni dell'ironico Hughes. Un incessante e ripetuto attacco delle migliaia di Zulu ad un minuto contingente britannico, scandito dal battere degli scudi degli indigeni e dal fuoco dei fucili a ripetizione, che, alla fine, faranno la differenza. Ma il finale è assolutamente inaspettato.
Quando ormai la strage è certa, gli inglesi sono rimasti in pochi ed esausti per i ripetuti attacchi, le colline si riempiono di nuovo di migliaia di guerrieri Zulu che battono ritmicamente sugli scudi, ma non è l'ultimo gesto di sfida che precede l'assalto, bensì il loro modo per tributare ai soldati britannici il rispetto per il loro coraggio e la strenua resistenza.
Così, con enorme sorpresa, Caine, Baker ed i pochi britannici sopravvissuti capiscono di essere "risparmiati"da un'ultimo fatale attacco.
Come ho detto sopra, il fatto è realmente accaduto e, nei titoli di coda vengono elencate le medaglie assegnate a molti di quei soldati, per ultimi i due ufficiali, considerate tra le più alte attestazioni di valore nella storia britannica.
Il film, nonostante l'epoca, dove riprese e montaggi non usufruivano delle moderne tecnologie digitali, è estremamente spettacolare: inchioda lo spettatore alla poltrona, con un pathos difficile da eguagliare.
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samanta
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martedì 4 ottobre 2022
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i soldati inglesi e l''ondata zulù.
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Il film uscito in Tecnicolor nel 1964, è stato fermamente voluto per anni dall'attore inglese Stanley Baker che è anche il produttore, il regista è Cy Enfield americano con un discreto curriculum (L'isola misteriosa, Le sabbie del Kalahari) che qui dirige con mano ferma e mestiere sicuro, sarà poi sceneggiatore di Zulu Down che descrive l'antefatto e cioe la battaglia di Isandlwana.
Il film è ambientato nel 1879 in Sudafrica gli inglesi partendo da Città del Capo spingono all'interno i coloni boeri che si scontrono con gli Zulu che cominciano a guerreggiare con gli inglesi. Occorre premettere che gli Zulù era guerrieri feroci ma combattevano non in orde selvagge ma sottoposti ad una rigida disciplina, divisi in reggimenti (impi) voluta dal leggendario Re Shaka, ora con il Re Cetawayo, altrettanto crudele e deciso.
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Il film uscito in Tecnicolor nel 1964, è stato fermamente voluto per anni dall'attore inglese Stanley Baker che è anche il produttore, il regista è Cy Enfield americano con un discreto curriculum (L'isola misteriosa, Le sabbie del Kalahari) che qui dirige con mano ferma e mestiere sicuro, sarà poi sceneggiatore di Zulu Down che descrive l'antefatto e cioe la battaglia di Isandlwana.
Il film è ambientato nel 1879 in Sudafrica gli inglesi partendo da Città del Capo spingono all'interno i coloni boeri che si scontrono con gli Zulu che cominciano a guerreggiare con gli inglesi. Occorre premettere che gli Zulù era guerrieri feroci ma combattevano non in orde selvagge ma sottoposti ad una rigida disciplina, divisi in reggimenti (impi) voluta dal leggendario Re Shaka, ora con il Re Cetawayo, altrettanto crudele e deciso. Gli inglesi decisero di occupare il regno degli Zulu inviando 5 colonne nel loro territorio, la più importante venne attaccata dagli Zulu nella battaglia di Isandlwana, i pochi superstiti fuggirono e 1600 uomini vennero uccisi. Subito dopo Cetawayo ordina di attaccare il distaccamento inglese lasciato presso un ospedale e una missione luterana a Rorke's Drift lanciando 5000 guerrieri. La base era difesa da circa 140 soldati (di cui 36 in infermeria) e 8 tra ufficiali e sottoufficiali oltre al medico.Il distaccamento era agli ordini ddel tenente John Chard (Stanley Baker) che prese il comando come più anziano in grado e il tenente Gomville Bromhead (Michael Caine nella sua prima interpretazione cinematografica).
A mio avviso è uno dei migliori film di guerra e il più bello del genere coloniale inglese (Frontiera a Nord Ovest, Gungadin, Le 4 piume, Zarak Khan ..), il giudizio è dovuto ad un racconto (aderente al fatto storico) estremamente lineare e conciso, senza fronzoli, il personaggio del pastore protestante pacifista (Jim Hawkins) s'inserisce perfettamente nella trama senza appesantire la vicenda. Il film accentra l'attenzione, per attirare l'empatia dello spettatore, su un numero limitato di personaggi sostanzialmente quelli che vennero decorati con la Victoria Cross (ben 11). I protagonisti sono i 2 tenenti: Chard che viene dalla gavetta ma comanda con decisione interpretato con risolutezza e sofferenza da Stanley Baker e Bromhead discendente da generazioni di generali ma che al suo primo combattimento dopo discordie con il suo collega lo segue e ammettte "Ho bisogno di te!", la sua ottima interpetazione fa intravvedere la sua carriera lunga ed eccellente, bravi i comprimari . Deve essere sottolineata la bravura delle riprese della battaglia, tecnicamente ineccepibili e ben costruite senza gli spesso inevitabili errori. La morale del film è semplice da una parte e dall'altra non ci sono buoni o cattivi ma guerrieri che fanno, malgrado tutto, il loro dovere, Bromhead alla fine chiede al collega se anche lui al suo primo combattimento avesse sofferto, Chard gli risponde "Il primo? Non avrei potuto sopportare una seconda volta una macelleria simile!".
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