mondolariano
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giovedì 30 giugno 2011
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un capolavoro mancato
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Anche per Spartaco, come per gli ammutinati del Bounty, l’alone leggendario ha sostituito la realtà dei fatti. Ci crediamo perché è bello crederci, fermo restando che la verità storica sta sempre nel mezzo. Nemmeno i filosofi greci arrivarono a ripudiare la schiavitù e non è credibile che Spartaco fosse più idealista di loro. Comunque ci credette Kirk Douglas, che preferì vestire i panni del sognatore rifiutando la parte di Messala in “Ben-Hur”. Ci credette a tal punto che ne fu anche il produttore, facendo di “Spartaco” uno dei capisaldi della sua carriera. Per evitare di ripetere il modello dei colossal hollywoodiani, concepì per il suo film una musica atonale, molto diversa dalle colonne sonore tradizionali.
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Anche per Spartaco, come per gli ammutinati del Bounty, l’alone leggendario ha sostituito la realtà dei fatti. Ci crediamo perché è bello crederci, fermo restando che la verità storica sta sempre nel mezzo. Nemmeno i filosofi greci arrivarono a ripudiare la schiavitù e non è credibile che Spartaco fosse più idealista di loro. Comunque ci credette Kirk Douglas, che preferì vestire i panni del sognatore rifiutando la parte di Messala in “Ben-Hur”. Ci credette a tal punto che ne fu anche il produttore, facendo di “Spartaco” uno dei capisaldi della sua carriera. Per evitare di ripetere il modello dei colossal hollywoodiani, concepì per il suo film una musica atonale, molto diversa dalle colonne sonore tradizionali. Chiamò Stanley Kubrick alla regia puntando su una narrazione asciutta, cruda, priva di trasporti sentimentali. Le scene d’amore sono semplici e spontanee, con una Jean Simmons fin troppo taciturna e per nulla simile alla giovane Diana de “La Tunica”. Tuttavia, l’eccessivo idealismo del protagonista stona non poco nel contesto generale (Douglas litigò con Kubrick e fu accusato perfino di maccartismo).
Peter Ustinov nelle vesti di antico romano conferma il suo crudele umorismo, ripetendo lo stesso personaggio di Nerone in “Quo vadis”. L’inglesissimo Charles Laughton dona il suo volto a Sempronio Gracco mentre Tony Curtis fa troppo il damerino. L’impressionante spettacolo dell’esercito romano in avvicinamento fu suggerito dalla grande scena di “Aleksandr Nevskij”, anche se la battaglia che segue è troppo breve a paragone dell’attesa: l’effetto è quello di una sconfitta sbrigativa che rischia di lasciare la bocca asciutta. Se poi si viene a sapere che il luogo delle riprese non è il Sud Italia ma la Meseta spagnola (riconoscibile per l’aspetto desertico del territorio) tutto ciò non può meritare le cinque stelle del capolavoro.
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miki spin
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sabato 20 ottobre 2007
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un film sbagliato
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due stelle e mezzo. C'è effettivamente poco Kubrick in questo film, sicuramente il componente più grande della pellicola è Holliwood, con la sua volonatà di mostare eroi buoni e perfetti. Ma il grande difetto del film sta proprio in questo. Nel far vedere gli schiavi (soprattutto Spartaco) animati solo dalla nobile ricerca della libertà e non, dell'umana vendetta.
Tutto ciò è assoluamente sbagliato. Spartaco avrà certamente stuprato la donna che gli avevano dato i suoi padroni, senza certo gridare "Non sono un animale", e non perchè Spartaco fosse un animale, ma perchè era trattato come un animale, in una società in cui la donna non era altro che una nimale.
Spartaco e isuoi seguaci avranno sicuramente ucciso tra atroci dolori i loro padroni, e non perchè erano dei mosti ma perchè erano degli uomini con il bisogno divendetta per tutto ciò che avevano subito.
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due stelle e mezzo. C'è effettivamente poco Kubrick in questo film, sicuramente il componente più grande della pellicola è Holliwood, con la sua volonatà di mostare eroi buoni e perfetti. Ma il grande difetto del film sta proprio in questo. Nel far vedere gli schiavi (soprattutto Spartaco) animati solo dalla nobile ricerca della libertà e non, dell'umana vendetta.
Tutto ciò è assoluamente sbagliato. Spartaco avrà certamente stuprato la donna che gli avevano dato i suoi padroni, senza certo gridare "Non sono un animale", e non perchè Spartaco fosse un animale, ma perchè era trattato come un animale, in una società in cui la donna non era altro che una nimale.
Spartaco e isuoi seguaci avranno sicuramente ucciso tra atroci dolori i loro padroni, e non perchè erano dei mosti ma perchè erano degli uomini con il bisogno divendetta per tutto ciò che avevano subito.
Questa la parte cattiva, quella buona è la sceneggiatura, la ricostruzio la bravura degli attori, e, stranamente il regista.
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