conteverde
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venerdì 10 agosto 2018
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splendidi paesaggi
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insolito western..splendidi paesaggi..e le mandrie di bisonti..si vede che quando girarono 45 anni dopo Balla coi lupi" i bisonti si erano moltiplicati nuovamente.da segnalare la colonna sonora..vi sono almeno due riprese dallle musiche di The SEARCHERS ..Sentieri Selvaggi uscito anch'esso nel 1956.sono un cultore del film e vedendo L'ultima Caccia ho scoperto questo insolito e inspiegabile particolare!!!
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elgatoloco
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martedì 15 maggio 2018
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interessante, ma pieno di stereotipi
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"The last hunt"(Richard Brooks, 1956)è un western di tutto rispetto: se vi sono presenti stereotipi tiipici del genere, in certe lungaggini dei dialoghi, forse tratti del romanzo omonimo di Milton Lott, bisogna dire che poi, invece, l'approfondimento psicologico in specie dei due personaggi protagonisti(protagonista e antagonista, dovremmo dire, ma entrambi sullo stesso piano drammaturgico)l'operazione riesce, con un Charlie"vilain"(è Robert Taylor)e un Sandy "buono"anche se un po'violento(cacciatore di bisonti- è Stewart Granger).Tra gli interpreti c'è poi Debra Paget, spesso impegnata nei film nel ruolo di squaw, come anche qui, ossia di nativa americana-qui, da giovanissima, la parte le riesce.
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"The last hunt"(Richard Brooks, 1956)è un western di tutto rispetto: se vi sono presenti stereotipi tiipici del genere, in certe lungaggini dei dialoghi, forse tratti del romanzo omonimo di Milton Lott, bisogna dire che poi, invece, l'approfondimento psicologico in specie dei due personaggi protagonisti(protagonista e antagonista, dovremmo dire, ma entrambi sullo stesso piano drammaturgico)l'operazione riesce, con un Charlie"vilain"(è Robert Taylor)e un Sandy "buono"anche se un po'violento(cacciatore di bisonti- è Stewart Granger).Tra gli interpreti c'è poi Debra Paget, spesso impegnata nei film nel ruolo di squaw, come anche qui, ossia di nativa americana-qui, da giovanissima, la parte le riesce. Altre figure di contorno non sfigurano, mentre poi a tratti(complice forse anche il romanzo, che non conosco)riprende il sopravvento il vecchio stereotipo del West, quello a base di onore e pallottole, e là ci voleva il genio di Sergio Leone per decostruirlo definitivamente, per mandarlo in soffita senza lode....Da rivalutare, comunque, anche perché mette in luce le vritù dei Nativi Americani versus i pregiudizi "bianchi".... Tutt'altro che trascurabile, anche, la polemica contro la sistematica uccisione di animali(qui si parla quasi esclusivamente di bisonti, comunque animale sacro per i "Pellerossa")e quanto ne consegue, in un'epoca nella quale "Soldier Blue"era ancora di là a venire e neppure Marlon Brando riusciva più di tanto ad affermarsi relativamente a queste tematiche... Del resto, non dimentichiamolo, Brooks, tra l'altro, ha diretto. tra le altre opere"The Brothers Karamazov"da DOstoevskj(1958), "Cat on Hot Tin Roof"(1958)da Tennessee Williams(stesso anno)e"Sweet Bird of Youth"(1962), sempre da un dramma del grande autore americano, sempre dimostrando grandi qualitò autorali, El Gato
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onufrio
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sabato 23 settembre 2017
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una caccia pericolosa
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Dakota, 1883, i bisonti stanno diminuendo a vista d'occhio, ma la loro carne è sempre ricercata e ben pagata, due uomini caratterialmente opposti si uniscono in un'avventura pronti allo sterminio di bisonti. Durante il viaggio incontreranno varie insidie, ma il nodo della discordia nasce quando uno dei due cattura un'indiana con un bambino trattenendola come propria donna. Sandy (il socio, interpretato da S.Granger) si opporrà e cercherà di liberare l'indiana dalle grinfie dell' "amico" di caccia.
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