Questo film mi è sembrato utile per proporre riflessioni sulla gestione dei conflitti. I due protagonisti della coppia amorosa infatti inizialmente non si comprendono, mentre solo dopo l'attraversamento di un percorso - che prevede comunque una sorta di fiducia reciproca di base - riusciranno a superare il loro blocco. La Monroe fa una bella interpretazione di malata mentale, nonostante alcune poco credibili performance, più consone al ruolo di "bella bambola" umana attribuitole. Molto credibile invece l'approccio relazionale finale, che riporta la Monroe-malata ad un congruo esame di realtà.