Nymphomaniac - Volume 1 |
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Un film di Lars von Trier.
Con Charlotte Gainsbourg, Stellan Skarsgård, Stacy Martin, Shia LaBeouf, Christian Slater.
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Titolo originale Nymphomaniac.
Drammatico,
durata 110 min.
- Danimarca 2013.
- Good Films
uscita giovedì 3 aprile 2014.
- VM 14 -
MYMONETRO
Nymphomaniac - Volume 1
valutazione media:
3,19
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La ninfomania come segnale di un profondo stato dedi FlyantoFeedback: 104180 | altri commenti e recensioni di Flyanto |
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lunedì 7 aprile 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Film in cui si raccontano le confessioni sessuali di un donna dall'epoca della sua infanzia in cui ella scopre molto precocemente la propria sessualità sino all'epoca contemporanea in cui ella ha raggiunto ormai la soglia dei 50 anni. Tali confessioni sono pronunciate dalla stessa protagonista, interpretata da Charlotte Gainsbourg, ad un anziano signore di origine ebrea ed ateo che una sera la soccorre, trovandola per terra in strada tutta sporca, sconvolta e coperta di sangue (forse picchiata). Tra i due si instaura subito un buon rapporto di fiducia reciproca in cui l'anziano signore sembra perfettamente comprendere il tormento e gli alquanto audaci racconti che la donna gli confessa senza alcuna remora.
Questo film del regista Lars Von Trier è l'ultima sua opera, sempre divisa in capitoli, assai lunga nella sua completa durata a tal punto da costringere il regista a dividerlo in due parti e soprattutto a presentarne due versioni distinte: una integrale e spinta e l'altra in versione "tagliata" al fine di renderla più edulcorata e dunque più accettabile per la censura. E' giusto premettere che, dato che si ha per il momento soltanto la visione non completa e soprattutto che al momento è stata programmata solo l'uscita della prima parte (la seconda uscirà in un secondo tempo) è molto difficile esprimerne un giudizio consono ed esauriente. In ogni caso, già da quel poco che viene concesso allo spettatore di vedere si deve riconoscere come il regista danese tratti con originalità e, direi, estrema dovizia, il tema dell'ossessione sessuale (pure presente con una connotazione differente nel memorabile "Le onde del destino") che funge da incipit per la trattazione di altre numerose tematiche (l' amore, la religione, la morte), peraltro già da lui affrontate nelle sue ultime pellicole "Antichrist" e "Melancholia". La sete sessuale inesauribile ed inappagabile della protagonista, portata all'estremo, rappresenta la patologia di una forma altamente depressiva che già in maniera evidente era presente nelle sopra menzionate precedenti pellicole. Una forma di depressione che annulla tutto e tutto ingurgita senza mai placarsi, esprimendosi in forma meccanica e compulsiva e soprattutto negando la benchè minima nascita di un sentimento vero e sincero come quello dell'amore. Anzi, questo sembra fungere da elemento contrario e dunque dissonante, per non dire addirittura disturbante, al placarsi di un tormento interiore. Il tutto, ovviamente, ben svincolato dalla religione cristiana e da ogni suo principio etico e morale. Il film termina a metà del racconto della protagonista e nulla è più rivelato delle sue confessioni più intime al fine di assistere alle sue evoluzioni e soprattutto conclusione.
Molto efficaci e perfettamente calati nei propri ruoli sono tutti gli attori: ma se per il momento nulla si può ancora esprimere a favore della protagonista Charlotte Gainsbourg che è relegata nella prima parte al solo ruolo di narratrice, benchè già altamente convincente, l'elogio và diretto soprattutto all'attore feticcio di Von Triers, Stellan Skarsgard, che interpreta l' ammirevole figura dell'anziano signore che ascolta, e soprattutto alla giovane attrice Stacy Martin che impersona la protagonista da giovane in maniera molto soddisfacente, considerando il non facile e molto imbarazzante ruolo da sostenere. Di rilievo anche Uma Thurman in una piccola scena in cui dà il meglio di sè esprimendo la nevrosi o, meglio, l' isteria tipica di una donna che viene abbandonata dal marito.
Insomma, ripeto, occorre assolutamente guardare la seconda parte del film per riuscire ad esprimere un giudizio conforme e completo di quest' opera così ricca di spunti tematici. Pertanto, non si può che non aspettare la seconda....
Forte, altamente esplicito e pertanto adatto ad un pubblico non condizionato da severi principi morali.
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