Via Castellana Bandiera |
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Un film di Emma Dante.
Con Emma Dante, Alba Rohrwacher, Elena Cotta, Renato Malfatti, Dario Casarolo, Carmine Maringola.
continua»
Drammatico,
durata 94 min.
- Italia, Svizzera 2013.
- Cinecittà Luce
uscita giovedì 19 settembre 2013.
MYMONETRO
Via Castellana Bandiera
valutazione media:
2,97
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un tragico duello fatto solo di sguardidi FlyantoFeedback: 104180 | altri commenti e recensioni di Flyanto |
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martedì 24 settembre 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Film in cui si narra di una coppia di donne omosessuali le quali ritornano nella periferia di Palermo in occasione del matrimonio di un loro amico. Mentre cercano con la macchina di districarsi tra il dedalo di strade e viuzze al fine di raggiungere la propria meta, esse imboccano ad un certo punto Via Castellana Bandiera, una via scalcinata ed a doppio senso in cui non vige praticamente ( o non se ne tiene affatto conto) alcuna regola del codice stradale, e pure morale. Pertanto, incocciando la propria macchina quella di una famiglia lì di residenti, guidata da una signora alquanto anziana, ne sorge immediatamente tra le due guidatrici delle autovetture una muta disputa al fine di non cedere il passo l'una alla'altra. Così, facendo, non inserendo nè l'una nè l'altra la retromarcia, le due contendenti con i rispettivi familiari arriveranno a trascorrere l'intero pomeriggio della giornata festiva, nonchè l'intera notte, ferme nelle proprie postazioni, fino ad un epilogo quanto mai tragico ed assurdo. Quest'opera prima della regista Emma Dante, di cui peraltro ella ha scritto anche la sceneggiatura, è tratta dal suo omonimo romanzo e risulta come una rappresentazione assai cruda di un mondo e di un certo tipo di umanità prevalentemente ignorante, gretta e meschina, che vive quasi ai margini della società arroccandosi dietro a dei principi ed a delle regole di vita assurde e quanto mai nocive. Tutti gli esseri umani di questa vicenda infatti, salvo pochi, per non dire, forse, uno solo, e cioè uno dei giovani figli del capo famiglia, non meritano alcuna scusante o, meglio, assoluzione per il proprio comportamento. Un comportamento alquanto deplorevole dal punto di vista umano, che degenera sempre più assumendo anche una connotazione cinica, come quello di arrivare addirittura a scommettere da parte di alcuni protagonisti e di tutto il circondario che assiste alla vicenda delle somme di denaro sulla probabile vincitrice tra le due disputanti. E pure la giovane donna, ormai emigrata fuori Palermo, interpretata dalla stessa Emma Dante, non si discosta molto da questo tipo di comportamento irrazionale, quasi avesse cancellato tutti gli anni di lontananza dalla miseria e dalla grettezza morale di quel luogo. O, forse, il suo atteggiamento è da intendersi come una forma quasi di ritorsione nei confronti di quell'ambiente per lei probabilmente così zeppo di amari ricordi, e causato dall'eccessivo caldo? Non si sa e non viene nemmeno spiegato, in ogni caso la regista termina il film in maniera assai tragica e senza alcuna speranza o possibilità di riscatto per alcuno, rivelando e denunciando quanto mai la mancanza di raziocinio e di comprensione reciproca, riesca a portare gli esseri umani ad un livello quasi bestiale di comportamento. Ed il duello muto tra le due donne le coinvolge e le accomuna nello stesso tempo per il medesimo destino di sofferenza vissuto e per l' eguale forza ed asprezza di carattere, ponendole mirabilmente una di fronte all'altra come in uno specchio. La protagonista anziana, interpretata egregiamente da Elena Cotta e valendosi della sua recitazione composta solo di sguardi ed espressioni del volto significative già di per sè, senza mai un' emissione verbale, è stata giustamente premiata della Coppa Volpi all'ultimo Festival di Venezia. Ma per nulla da sottovalutare, a mio parere, risulta pure il modo di fare cinema di Emma Dante stessa, qui, ribadisco, al suo encomiabile, sebbene spietato, esordio. Da non perdere assolutamente per chi è interessato ad un certo cinema di protesta di nicchia.
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