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L'erede - The Heir |
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Un film di Michael Zampino.
Con Alessandro Roja, Guia Jelo, Davide Lorino, Tresy Taddei, Maria Sole Mansutti
Noir,
durata 90 min.
- Italia 2011.
- Iris Film Distribution
uscita venerdì 8 luglio 2011.
MYMONETRO
L'erede - The Heir
  
valutazione media:
2,87
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Non è un erede, ma cosa aggiunge?
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| martedì 12 luglio 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Non vorrei con questo film, che ho visto su "MyMovies", avere preso lo stesso abbaglio che presi con "L'imbalsamatore" di Garrone. Certo che, senza offesa per nessuno, mi appaiono alquanto stupefacenti gli elogi per un giallo(?) in cui la tensione non esiste: dove chi siano gli assassini si capisce subito, almeno alcuni personaggi come il figlio "Strano" ed il protagonista appaiono poco plausibili o mal costruiti. QUunto all'interpretazione della Jelo, mi unisco solo parzialmente agli elogi. La sua è sì un'interpretazione di spessore, ma più teatrale che non cinematografico, forse più per responsabilità del regista che di lei stessa. Ho letto, da parte di qualcuno, addirittura elogi per il coniglio che scandisce i momenti del film. Ma andiamo..i conigli sono solo una sintesi dell'ibrido del film, né giallo né film dell'orrore né. Non mancano altre situazioni che rendono la vicenda anncora più povera, come la storia con la ragazza che culminerà -Sembra- nell'addio definitivo alla moglie, dopo la vicenda traumatica di cui il protagonista era stato vittima. L'unico tocco di originalità, secondo chi scrive, sono i dilemmi a cui quest'ultimo è sottoposto: se è vero ciò che la Jelo gli racconta(Tra i pochi, veri dubbi s eminati dal film), qual'è la decisione più giusta da prendere con la casa? Ma sono momenti abbastanza sparsi, che poco aggiungono al risultato(??)complessivo. Quanto poi al paragone col citato film di Garrone, lì la situazione era diversa: era quella di un personaggio che in un contesto -Quello sì- veramente grottesco, trascinava altri personaggi verso un disastro da cui riuscivano per miracolo a uscire. In conclusione, resta il sospetto che il contesto del cinema nostrano sia ancora più povero di quello che a volte diciamo, dato che non appena qualcuno attua un'operazione distante dagli schemi gli elogi paiono obbligati.
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