Giovedì 7 luglio alle ore 21.30 MYmovies LIVE! ha presentato una nuova opportunità di grande cinema online con l'anteprima web de L'erede. Diretto da Michael Zampino e co-sceneggiato da Ugo Chiti, il film racconta la storia di Bruno, medico milanese di estrazione borghese, improvvisamente catapultato in un mondo rurale, dove la natura è violenta e l'umanità spietata. Per dettagli e informazioni sulle iniziative MYmovies LIVE! scrivere a live@mymovies.it Per accrediti stampa contattare l'ufficio stampa: daniela.ravanetti@mymovies.it IL FILM Bruno, un medico milanese, vittima delle più banali convenzioni sociali, prende possesso di una vecchia villa immersa nella natura selvaggia degli Appennini, lasciatagli in eredità dal padre. La conoscenza degli agricoltori che vivono attorno alla casa, lo farà precipitare in una spirale di sospetti che cambieranno per sempre la sua esistenza. La natura selvaggia prenderà il sopravvento sul controllo delle emozioni e lo squallido passato del padre comincerà a imporsi sul presente. IL REGISTA Michael Zampino è un regista di origini italo-francesi. Laureato in economia, studia cinema presso la New York University (Tisch School) e dal 1999 in poi realizza cinque cortometraggi e tre sceneggiature per lungometraggi. Il suo ultimo cortometraggio Goodbye Antonio (2004) viene proiettato in oltre cinquanta festival all’estero tra cui Los Angeles, New York, Londra, Salonicco. Vince anche il premio Telluride e il FEDIC. Nel 2010 gira L'erede, il suo esordio alla regia di un lungometraggio. NOTE DI REGIA Credo che il film metta insieme vari generi: il noir, il dramma, la commedia nera. Ci sono, infatti, diverse situazioni grottesche nella storia. Soprattutto quando si oppone il mondo della città, quello dell'erede con quello contadino dei vicini presenti nella storia. [...] Alla morte di mio padre ho realmente ereditato una casa nel centro Italia di cui non sapevo nulla. Ho raccontato questo aneddoto ad una mia amica e lei mi ha spinto a sviluppare l'idea. Con Ugo c'era già stata un'ottima collaborazione su una mia precedente sceneggiatura che lui aveva revisionato. Quindi ho pensato a lui per L'erede, anche perché credo che apprezzi i film di genere. Inoltre conoscevo il suo lavoro come drammaturgo: il mondo rurale descritto nel suo teatro non mi sembrava così lontano da certe situazioni del film. |
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