Non si rimane delusi... Non so se chi pronuncia questa frase ci creda davvero o lo dica solo perchè gli dispiace che una delle saghe più promettenti della cinematografia stia andando a farsi benedire, per essere poi congedata con disonore. Basterebbe soltanto dire che già dal secondo film, l'aura magnifica che il primo film aveva era già sparita, intendo in particolare la regia, la fotografia, le musiche sopratutto, quella recitazione dei protagonisti un po' incerta ma simpatica, quei sorrisi a fine film che rassicuravano il pubblico sulla solida amicizia dei tre maghetti. Quà invece niente di tutto ciò, ma in compenso David Yates migliora rispetto alle sue precedenti regie e ci regala una regia virtuosa e inventiva però dalla scarsa direzione degli attori purtroppo, che sopravvivono grazie al loro solido professionismo. Il ritmo e lentissimo e anche le scene in teoria più movimentate purtroppo durano pochissimo e deludono tanto, colpa anche delle deboli musiche di Alexandre Desplat, il nuovo acquisto compositore, che putroppo musicherà anche il seguente capitolo. Ma la parte più deludente di tutto è la sceneggiatura, prolissa, lunga, estremamente lunga, troppo infarcita di dialoghi, poco approfondita e scontata. Steve Kloves è stato lo sceneggiatore di tutti i capitoli tranne il quinto e in un certo senso, a lungo andare è peggiorato, portando sempre più banalità alla saga, non a caso il migliore di questi sette film è il quinto. Anche la fotografia di Eduardo Serra rimpiange malamente quella di Bruno Delbonnel del precedente capitolo. Il trailer come al solito, e questa volta anche più spudoratamente, ci fa credere che questo sia il capitolo più movimentato, cosa invece per la quasi totalità falsa. Per concludere, alla prima parte del capitolo conclusivo manca quasi tutto, manca un vero approfondimento dei personaggi, manca il vero senso della fine che si avvicina, manca l'azione, mancano gli scontri movimentati, manca la tensione, mancano le musiche audaci, manca un montaggio veloce in stile "Quantum of solace", mancano dei veri inseguimenti e tutto il resto. Harry Potter e i doni della morte: Parte 1 è come un film poliziesco-thriller che per non essere banale e sfociare nell'azione troppo pura impronta la storia e la manda avanti coi dialoghi, dimenticandosi però che così risulta essere ancora più banale per di più barboso. Quà le pistole sono sostituite dalle bacchette magiche che hanno la stessa identica valenza, persino le battute sembrano uscite da un poliziesco balordo (parole esatte di Bellatrix: "Giù le bacchette"). Non brutto quanto il precedente, ma quasi...
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