London River |
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Un film di Rachid Bouchareb.
Con Brenda Blethyn, Sotigui Kouyaté, Roschdy Zem, Sami Bouajila, Bernard Blancan.
continua»
Drammatico,
durata 87 min.
- Gran Bretagna, Francia, Algeria 2009.
- Bim Distribuzione
uscita venerdì 27 agosto 2010.
MYMONETRO
London River
valutazione media:
3,13
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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un film per rifletteredi olgadikFeedback: 9778 | altri commenti e recensioni di olgadik |
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giovedì 7 ottobre 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Senza avvalersi di maestri del thriller, il racconto sviluppa in chi guarda una suspence che nasce per intero da un evento reale, da scarsissimi dialoghi, da location indovinate, dalla bravura dei due protagonisti più i comprimari. Si parte dalla vita quotidiana di una donna che vice in Gran Bretagna e di un uomo che vive in Francia. I rispettivi figli frequentano gli studi a Londra. Sarà il drammatico evento degli attentati terroristici nella metropolitana di Londra (7 luglio 2005) a fare incrociare le vite di questi due genitori diversissimi. E qui entra in ballo in maniera discreta, non gridata ma penetrante, una riflessione sull’integrazione e su venature xenofobe sempre in agguato dopo l’11 settembre americano, anche in paesi di antica tradizione d’accoglienza come l’Inghilterra. I due protagonisti sono l’una protestante e di pelle bianca (la madre), l’altro musulmano e di pelle nera (il padre), l’una molto occidentale anche nell’aspetto, l’altro dalla presenza trascurata e lunghi capelli rasta. A loro insaputa i giovani convivono nello stesso appartamento in un quartiere arabo e insieme sono scomparsi. Tutta la storia consiste nella sofferta ricerca da parte dei genitori e nella difficoltà di dare inizio, specie da parte della donna inglese, a un rapporto umano e paritario tra di loro. Il tutto è suggerito con pochissimi dialoghi, molto sguardi intensi e ricchi di sfumature, molti fatti piccoli ma significativi che si inscrivono nella grande tragedia del terrorismo. Gli eventi conclusivi, gli unici a risentire di qualche effetto facile anche se non stonato, invitano a considerare come il dolore non abbia frontiere e come oggi si può resistere, riconvertendolo in una quotidianità non immemore, solo se si ricercano le radici comuni di tutti noi. Bravissimi nella misura e nella tensione i due in interpreti principali (Brenda Blethyn e Sotigui Kouyaté). Si diventa più buoni all’uscita dalla sala e ci si rassicura di non essere i soli a sognare ancora di migliorare il mondo.
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