Patto con la morte |
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Un film di Gian Pietro Calasso.
Con Luc Merenda, Laura Trotter, William Berger, Francesco Carnelutti
Drammatico,
- Italia 1982.
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Chase/Calasso una trilogia vincentedi DorianFeedback: 124 | altri commenti e recensioni di Dorian |
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sabato 3 ottobre 2020 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ci sono film per la Tv che sembrano fatti direttamente per uscire sul grande schermo e non su un asfittico schermo televisivo. Come questo "Patto con la morte” basato sul romanzo noir di J.H. Chase “There is always a price tag”e da cui il regista Gian Pietro Calasso ha scritto una eccellente sceneggiatura (premiata al Mystfest) e che ha diretto in modo altrettanto eccellente, da vero Maestro quale è, con tutto il suo bagaglio internazionale, che spazia dall’America, al Giappone, all’Inghilterra, all’Italia. Gli ingredienti sono quelli cari a Chase, al thriller americano nello stile chandleriano: uomini e donne senza scrupoli che farebbero di tutto per i soldi, suspense, intrighi, poliziotti più o meno corretti, investigatori, svelamento, furbizia e intelligenza, crime and punishment… Dopo questo successo Calasso scrive e dirige un altro Chase “Cambiamento d’aria” dal romanzo “You’ve got it coming” con Jeanne Desally, Marina Suma, Bruno Bilotta, Antonella Ponziani e un emergente Alvaro Mosca, e la partecipazione straordinaria di Linda Christian. La storia ruota intorno a una paritta di diamanti e al bel e brutto mondo che se lo vuole accaparrare, a tutti i costi... Poi un terzo “L’avvoltoio sa attendere” da “The Vulture is a patient bird” con Donald Pleasance, Bruno Bilotta, Sasha Darko, Bruno Corazzari, Michela Rocco di Torrepadula, Massimo Serato e altri attori di diverse nazionalità. Girato per la maggior parte in Sud Africa ha un grosso respiro cinematografico come mai si è visto in una scenggiato RAI. Il film lascia lo spettatore inchiodato alla sedia, in attesa paziente, come un avvoltoio, di sapere come finirà… lasciandosi prendere dalla scene spettacolari che si avvicendano sullo schermo. Mi risulta che il film sia stato venduto in Germania e in Russia dove ha avuto un enorme successo Detto tutto ciò, la domanda viene spontanea “perché la RAI non rimanda in onda questa trilogia per chi non l’ha vista? Perché dobbiamo sorbirci cose insulse e poco interessanti quando i prodotti buoni stanno nascosti nelle teche? Ma noi il canone lo paghiamo per cosa?” Se Mammina Rai ci volesse pensare farebbe un bel servizio con questi prodotti di eccellente intrattenimento e di grande qualità artistica e produttiva.
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