chriss
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venerdì 17 settembre 2010
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un dollaro nella sputacchiera...
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Un dollaro d' onore (Rio Bravo) è uno dei migliori film western statunitensi. Quest' opera, di Howard Hawks, fa buona compagnia ai celebri Mezzogiorno di Fuoco, il Mucchio Selvaggio, il Fiume Rosso, Sentieri Selvaggi, Butch Cassidy, gli Spietati, Sfida Infernale, il Cavaliere della Valle Solitaria ed Ombre Rosse naturalmente. Dissento vivamente con Wikipedia e con Cinema.it a proposito dei luoghi comuni presenti in tale film: basta guardare la scena in cui Nathan Burdette e soci, giunti a Rio Bravo per parlare con lo sceriffo, vengono immediatamente disarmati da Dude. Un Dollaro d' Onore è un film western poco epico e molto psicologico, ma non per questo dev' essere ritenuto inferiore agli altri.
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Un dollaro d' onore (Rio Bravo) è uno dei migliori film western statunitensi. Quest' opera, di Howard Hawks, fa buona compagnia ai celebri Mezzogiorno di Fuoco, il Mucchio Selvaggio, il Fiume Rosso, Sentieri Selvaggi, Butch Cassidy, gli Spietati, Sfida Infernale, il Cavaliere della Valle Solitaria ed Ombre Rosse naturalmente. Dissento vivamente con Wikipedia e con Cinema.it a proposito dei luoghi comuni presenti in tale film: basta guardare la scena in cui Nathan Burdette e soci, giunti a Rio Bravo per parlare con lo sceriffo, vengono immediatamente disarmati da Dude. Un Dollaro d' Onore è un film western poco epico e molto psicologico, ma non per questo dev' essere ritenuto inferiore agli altri. Anzi, diversamente dagli altri, approfondisce meglio la psicologia dei suoi maggiori interpreti. E che interpreti! Basterebbe citare solo John Wayne e Dean Martin, con quest' ultimo più protagonista assoluto che spalla dello sceriffo. Un' altra arma del film è l' ironia (Stumpy su tutti): più che altro serve a smorzare la pressione (più psicologica che fisica) della famiglia Burdette. La vicenda, svolgendosi interamente a Rio Bravo, conferisce al film un forte senso di chiuso, di claustrofobico. I primi minuti sono molto interessanti. Dude, una volta assistente dello sceriffo ed ora divenuto un alcolista, entra in un saloon guardandosi intorno; fissa un uomo in particolare, forse il peggiore: costui è Joe Burdette, un pistolero (dal grilletto facile) che, senza pensarci troppo, gli lancia un misero dollaro in una sputacchiera. L' uomo va per raccoglierla, ma lo sceriffo gliela tira via con un calcio. Mi fermo subito qui, più che altro per sottolineare che in quasi cinque minuti non si sentirà uscire una sola parola dalla bocca di questi personaggi: interessante, no? Intanto Joe Burdette viene arrestato (per aver ucciso un uomo disarmato) da John Chanse, lo sceriffo di Rio Bravo. Nathan Burdette, un ricco proprietario terriero, pagherà fior di dollari a diversi pistoleri pur di riscattare il fratello imprigionato. I sicari di Burdette si piazzeranno in ogni angolo del paese, aspettando ogni minima distrazione dello sceriffo e dei suoi collaboratori. Il ricco Burdette farà suonare pure un Deghejo, il canto della morte dei messicani. Tale iniziativa, con il solo scopo di terrorizzare i nostri eroi, fallirà mestamente. Tutto questo in attesa della polizia militare che dovrà portar via il prigioniero per esser poi giudicato. Il pezzo forte del film è proprio la continua minaccia psicologica dei sicari di Burdette. John Chanse, interpretato dal granitico ed immortale John Wayne, verrà aiutato da diversi personaggi: Stumpy, l' aiutante sciancato, Dude l' ubriacone (Borachon), Colorado Ryan, un giovane pistolero (guardia di Pat) e Feathers, abile giocatrice di carte. A questi si aggiungeranno Carlos e Pat, ma quest' ultimo, che voleva aiutare lo sceriffo, verrà immediatamente eliminato. Altro tema del film è il riscatto sociale. Dude, che, per colpa di una donna si era malamente ridotto con l' alcool, avrà la sua rivincita. Anche gli altri amici dello sceriffo si riscatteranno, in un modo o nell' altro. La resa dei conti avverrà a colpi di dinamite. La storia del film regge benissimo grazie soprattutto all' ottima interpretazione dei difensori della legge (Wayne/Martin sono bravi insieme). Forse con la morte di almeno un eroe (Dude, uno a caso), il film sarebbe stato ancora più credibile. Simpatico il duetto Chanse/Stumpy. Un dollaro d' onore, in definitiva, anche se non ricalca l' epica degli altri film western, può vantare altre qualità. Sembra che non succeda mai nulla, invece qualcosa accade sempre, anche a piccoli passi. Merita di essere visto. Christian...
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ziogiafo
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giovedì 23 ottobre 2008
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un capolavoro del genere…
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ziogiafo - Un dollaro d’onore, USA, 1959 - I classici film di “cowboys”, sono nati senza dubbio da quella cinematografia americana dell’epoca, che ha avuto la fortuna di mettere insieme la genialità di pionieri della regia di questo “genere”, maestri del calibro di Howard Hawks, John Ford, Anthony Mann… con la straordinaria arte interpretativa di eccezionali attori come John Wayne, Gary Cooper, James Stewart, Richard Widmark, Henry Fonda… dando luogo ad una moltitudine di capolavori indimenticabili. Non a caso André Bazin definì il “western” come «il cinema americano per eccellenza». Una delle figure mitiche del western di tutti i tempi è sicuramente John Wayne, un attore straordinario che in “Un dollaro d’onore” veste i panni del coraggioso sceriffo John Chance, alle prese con la classica banda di fuorilegge che semina terrore nella città da lui governata.
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ziogiafo - Un dollaro d’onore, USA, 1959 - I classici film di “cowboys”, sono nati senza dubbio da quella cinematografia americana dell’epoca, che ha avuto la fortuna di mettere insieme la genialità di pionieri della regia di questo “genere”, maestri del calibro di Howard Hawks, John Ford, Anthony Mann… con la straordinaria arte interpretativa di eccezionali attori come John Wayne, Gary Cooper, James Stewart, Richard Widmark, Henry Fonda… dando luogo ad una moltitudine di capolavori indimenticabili. Non a caso André Bazin definì il “western” come «il cinema americano per eccellenza». Una delle figure mitiche del western di tutti i tempi è sicuramente John Wayne, un attore straordinario che in “Un dollaro d’onore” veste i panni del coraggioso sceriffo John Chance, alle prese con la classica banda di fuorilegge che semina terrore nella città da lui governata. Già dalle prime inquadrature possiamo apprezzare la raffinata regia di Hawks, che con una lunga sequenza priva di parole ci conduce gradualmente all’interno di un saloon e quindi della storia che sta per iniziare… ci porta lentamente al centro della scena madre, catturando definitivamente la nostra attenzione. Lo sceriffo ben presto dovrà intervenire per proteggere e dare dignità ad un malandato ubriacone (Dean Martin), che rimane vittima della derisione del malvagio Burdette (John Russell). Dopo una prima fase di colluttazione, in cui lo stesso sceriffo paradossalmente viene tramortito da un colpo di bastone ad opera dell’ubriacone (Dude), - che aveva appena difeso - si apre uno scenario di inizio battaglia, che vedrà da un lato il “mucchio selvaggio…” capitanato dallo spietato Nathan Burdette e dall’altro il coraggioso sceriffo, solo con i suoi pochi mezzi a disposizione per la difesa della città. Dude (Dean Martin) però, ben presto si ravvede, schierandosi con lo sceriffo insieme ad un altro giovane pistolero, un vecchio e un’affascinante ragazza che costituiranno tutto “l’esercito…” di cui lo sceriffo disporrà per fronteggiare la furiosa banda di malviventi. “Un dollaro d’onore”, è uno di quei film più rappresentativi del genere Western “prima maniera”, dove si dava ancora molta importanza alla morale ed al messaggio positivo che queste spettacolari rappresentazioni potevano trasmettere.
Un capolavoro del genere…
cordialmente, ziogiafo
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claudio
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mercoledì 17 gennaio 2007
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capolavoro
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Western-classico, solo in apparenza claustrofobico, straordinario. Hawks sviluppa il racconto secondo alcuni stereotipi classici del genere, senza l'epica classica di Ford, anche perchè non è nelle sue corde, ma con una analisi dei personaggi e una cura dei dialoghi che sono eccezionali. Attori al massimo livello e la coppia Wayne-Martin (in gara di bravura) che funziona a meraviglia. Musiche molto belle e ambientazione funzionale alla storia, quindi povera di paesaggi e quant'altro, ma tuttavia curata e ricca in ogni particolare.
Bel film, sicuramente tra i più belli di tutti tampi e non solo nel suo genere...
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samanta
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martedì 19 febbraio 2019
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rio bravo
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Curiosa la storia del titolo del film che in originale si chiamava Rio Bravo, ma venne cambiato in Un dollaro d'onore, in realtà il titolo italiano una volta tanto è più sigificativo di quello originale e rispecchia la vicenda del film, ma il motivo del cambiamento fu dovuta al fatto che il titolo del 3* film della trilogia della cavalleria di John Ford Rio Grande (gli altri due sono Il massacro di Fort Apache e I cavalieri del Nord Ovest) in originale, in Italia non si sa perché venne cambiato in Rio Bravo , di qui la necessità di cambiare il titolo.
Un altro motivo d'interesse è la partecipazione nel ruolo del vice-sceriffo alcolizzato Dude, di Dean Martin al suo primo vero ruolo cinematografico drammatico dopo la partecipazione a I Giovani Leoni, fino allora aveva fatto film comici e musicali prima con il sodalizio con Jerry Lewis e dopo il 1956 da attore solista.
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Curiosa la storia del titolo del film che in originale si chiamava Rio Bravo, ma venne cambiato in Un dollaro d'onore, in realtà il titolo italiano una volta tanto è più sigificativo di quello originale e rispecchia la vicenda del film, ma il motivo del cambiamento fu dovuta al fatto che il titolo del 3* film della trilogia della cavalleria di John Ford Rio Grande (gli altri due sono Il massacro di Fort Apache e I cavalieri del Nord Ovest) in originale, in Italia non si sa perché venne cambiato in Rio Bravo , di qui la necessità di cambiare il titolo.
Un altro motivo d'interesse è la partecipazione nel ruolo del vice-sceriffo alcolizzato Dude, di Dean Martin al suo primo vero ruolo cinematografico drammatico dopo la partecipazione a I Giovani Leoni, fino allora aveva fatto film comici e musicali prima con il sodalizio con Jerry Lewis e dopo il 1956 da attore solista.
Il regista è Howard Haks uno dei più grandi di Hollwood direttore eclettico specialista in commedie (per tutte Susanna un film cult), ma che si cimentò anche in altri generi con film che passarono alla storia: di guerra Il sergente York, thriller come il celeberrimo Il grande sonno con un indimenticabile Bogart, e anche nel western girando tra l'altro una pellicola famosa Fiume Rosso, Hollywood come sempre ingrata non gli diede mai l'Oscar per la regia, ma solo il consolatorio Oscar alla carriera.
In questo film protagonista è lo sceriffo Chance interpretato da un John Wayne particolarmente in forma che arresta un assassino fratelllo di un boss della zona che di fatto lo assedia con i suoi pistoleros negli uffici della prigione per liberarlo, un duello finale risolverà la questione. Nel film é rappresentata la storia d'amore tra Chance e la bella Feathers interpretata da Angie Dickinson "le più belle gambe di Hollywood". I copratoganisti sono di alto livello: Ward Bond, Walter Brennan che fa un indimenticabile figura del vecchio Stumpy che come vice sceriffo fa il guardiano della prigione e Ricky Nelson cantante allora noto che con con Dean Martin fa un duetto canoro cantando la bella canzone "My pony my rifle and me" e che interpreta un pistolero che aiuta lo sceriffo. Alcune scene sono passate alla storia del cinema: quella iniziale che scorre per alcuni minuti senza voci, l'uccisione da parte di Dude nel saloon di un pistolero nascosto nel contro soffitto, il duello finale che si risolve con la sconfitta dei cattivi. Il film ha un carattere fordiano la drammaticità della storia è interrotta da un storia d'amore ben delineata, da momenti ironici e da batture brillanti che allentano la tensione drammatica. Molto bella la colonna sonora e l'interpretazione degli attori è di altissimo livello, un Dollaro d'onore può essere considerato tra i dieci più belli western della storia del cinema.
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brunus10480
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martedì 14 dicembre 2010
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western alla hawks
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Howard Hawks dirige magistralmente un Western atipico, in cui gli straordinari paesaggi cui Ford chi ha abituati lasciano spazio ad un'angusta e disordinata cittadina tenuta in scacco dal prepotente locale. Eì un film in cui tre eroi (senza macchia?) con i propri pregi e difetti ristabiliscono l'ordine dove non c'era, superando i propri limiti e fidandosi a vicenda. C'è chi supererà l'alcolismo, chi si farà amare, chi, ancora giovane, troverà la sua strada.
Il lieto fine è d'uopo, il percorso per conseguirlo non è mai banale e l'alternanza di episodi divertenti e piacevoli con toni più drammatici accompagna uno spettatore mai annoiato.
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Howard Hawks dirige magistralmente un Western atipico, in cui gli straordinari paesaggi cui Ford chi ha abituati lasciano spazio ad un'angusta e disordinata cittadina tenuta in scacco dal prepotente locale. Eì un film in cui tre eroi (senza macchia?) con i propri pregi e difetti ristabiliscono l'ordine dove non c'era, superando i propri limiti e fidandosi a vicenda. C'è chi supererà l'alcolismo, chi si farà amare, chi, ancora giovane, troverà la sua strada.
Il lieto fine è d'uopo, il percorso per conseguirlo non è mai banale e l'alternanza di episodi divertenti e piacevoli con toni più drammatici accompagna uno spettatore mai annoiato. Un gran bel film: da sabato pomeriggio (piovoso).
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dandy
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giovedì 28 aprile 2011
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uno dei capisaldi del genere.
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Dal racconto di B.H.Campbell(in realtà figlio del regista stesso),uno dei migliori film di Hawks.La summa dei punti cardine del western e dei temi cari al regista:le dinamiche morali e personali che si scatenano tra i membri di un gruppo costretto all'unione,il ruolo pedagogico(ma non necessariamente negativo)affidato agli anziani,che sanno rivelarsi assai utili nei momenti critici,le schermaglie virili tra i personaggi,l'orgoglio del protagonista per l'adempimento del suo dovere e la nostalgia di un'integrità passata.Belle musiche di Dimitri Tiomkin,che ha rielaborato il popolarissimo tema del "deguello".Sempre grande Wayne,spalleggiato dal tormentato Dean"El Borracon"Martin,e molto divertenti i duetti con il garrulo Brennan.
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Dal racconto di B.H.Campbell(in realtà figlio del regista stesso),uno dei migliori film di Hawks.La summa dei punti cardine del western e dei temi cari al regista:le dinamiche morali e personali che si scatenano tra i membri di un gruppo costretto all'unione,il ruolo pedagogico(ma non necessariamente negativo)affidato agli anziani,che sanno rivelarsi assai utili nei momenti critici,le schermaglie virili tra i personaggi,l'orgoglio del protagonista per l'adempimento del suo dovere e la nostalgia di un'integrità passata.Belle musiche di Dimitri Tiomkin,che ha rielaborato il popolarissimo tema del "deguello".Sempre grande Wayne,spalleggiato dal tormentato Dean"El Borracon"Martin,e molto divertenti i duetti con il garrulo Brennan.Splendida e maliziosa Angie Dickinson(queste erano attrici).John Carpenter si è ispirato a questo film per "Distretto 13-Le brigate della morte".
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tomdoniphon
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venerdì 6 giugno 2014
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un western intramontabile
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"Hai messo in prigione il fratello di Nathan?".."Esatto".."E per quale motivo?".. "Il motivo lo stavano portando al cimitero mentre tu arrivavi". A Rio Bravo, lo sceriffo John T. Chance (Wayne) arresta per omicidio Joe Burdette, ma deve fare i conti con la banda del fratello Nathan (Russell), un ricco e proprietario terriero. Verrà aiutato da un vicesceriffo ubriacone (Martin), un vecchietto (Brennan), un ragazzo (Nelson) e da una bella avventuriera (Dickinson). Uno dei più famosi (e migliori) western. Quintessenza della poetica del regista Haward Hawks, dove in uno spazio ristrettissimo si alternano magistralmente toni drammatici e comici, azione e pause di riposo.
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"Hai messo in prigione il fratello di Nathan?".."Esatto".."E per quale motivo?".. "Il motivo lo stavano portando al cimitero mentre tu arrivavi". A Rio Bravo, lo sceriffo John T. Chance (Wayne) arresta per omicidio Joe Burdette, ma deve fare i conti con la banda del fratello Nathan (Russell), un ricco e proprietario terriero. Verrà aiutato da un vicesceriffo ubriacone (Martin), un vecchietto (Brennan), un ragazzo (Nelson) e da una bella avventuriera (Dickinson). Uno dei più famosi (e migliori) western. Quintessenza della poetica del regista Haward Hawks, dove in uno spazio ristrettissimo si alternano magistralmente toni drammatici e comici, azione e pause di riposo. Nessuno come Hawks sapeva fondere i generi cinematografici con straordinaria abilità; nessuno come lui (uno dei più grandi esponenti del cinema classico americano) riuscì a raggiungere la vetta di ogni genere cinematografico: dal gangster ("Scarface") al noir ("Il grande sonno"), dalla commedia ("Susanna" e "Ventesimo secolo") al western (oltre a "Un dollaro d'onore" va ricordato almeno "Il fiume rosso"). Ma il film è importantissimo anche per la capacità con cui affronta il tema dell'alcolismo, con una profondità di analisi degna dei capolavori specificatamente incentrati sul tema ("Giorni perduti" di Wilder e "I giorni del vino e delle rose" di Edwards); e questo in un periodo in cui l'ubriacone era, al massimo, un personaggio comico: qui, invece, viene mostrato come l'alcool possa portare alla distruzione (non soltanto fisica) di un uomo ("Un uomo dovrebbe avere il buon senso di capire quando non vale più niente"). D'antologia la sequenza (degna di Hitchcock per suspense) in cui Dean Martin riesce a scovare l'assassino dell'amico di Chance, grazie a delle gocce di sangue che colano su un bicchiere di birra dal piano rialzato. Ottimo, come sempre, Wayne e memorabile Walter Brennan nella parte di un vecchietto brontolone dal cuore d'oro. Il film verrà rifatto in chiave metropolitana da Carpenter nel bellissimo "Distretto 13 - Le brigate della morte".
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eusepio
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mercoledì 11 marzo 2009
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d'accordo con ruggero
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il vero capolavoro di Hawks nel western e' il fiume rosso
(comunque il dollaro d'onore e' solo un gradino piu' sotto)miglior western (per me )di tutti i tempi
A proposito di Hawks e' l'unico regista nella storia del cinema ad aver firmato capolavori in ogni genere :
Susanna (cary grant k. hepburn) commedia
Scarface (paul muni) gangsters movie
Gli uomini preferiscono le bionde (Cary grant) musical
Il grande sonno (Bogart- Bacaal) Noir
la regina delle piramidi (J. Collins) Storico
Il sergente York (G. Cooper) guerra
Assolutamente per me sullo stesso livello di John Ford
Un maestro.
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great steven
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domenica 8 febbraio 2015
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ben più di un dollaro andrebbe assegnato a tutti!
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UN DOLLARO D'ONORE (USA, 1959) diretto da HOWARD HAWKS. Interpretato da JOHN WAYNE, DEAN MARTIN, WALTER BRENNAN, ANGIE DICKINSON, RICKY NELSON, CLAUDE AKINS, WARD BOND, JOHN RUSSELL, ESTELITA RODRIGUEZ, MALCOLM ATTERBURY, BING RUSSELL
Non sono poi così abbondanti e straripanti i luoghi comuni che si riscontrano in questo western classico eppure sorprendente, che vede lo sceriffo John G. Chance alle prese con un gruppo di lazzaroni capeggiati dal perfido e sadico Nathan Burdette, un ricco latifondista del luogo, la cui banda è colpevole di ripetute violenze e crimini nella cittadina desertica di Rio Bravo (da cui il titolo originale del film, da non confondere con la pellicola fordiana, uscita nel 1950, che chiuse la “trilogia della cavalleria” dopo i primi due episodi Il massacro di Fort Apache e I cavalieri del Nord-Ovest).
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UN DOLLARO D'ONORE (USA, 1959) diretto da HOWARD HAWKS. Interpretato da JOHN WAYNE, DEAN MARTIN, WALTER BRENNAN, ANGIE DICKINSON, RICKY NELSON, CLAUDE AKINS, WARD BOND, JOHN RUSSELL, ESTELITA RODRIGUEZ, MALCOLM ATTERBURY, BING RUSSELL
Non sono poi così abbondanti e straripanti i luoghi comuni che si riscontrano in questo western classico eppure sorprendente, che vede lo sceriffo John G. Chance alle prese con un gruppo di lazzaroni capeggiati dal perfido e sadico Nathan Burdette, un ricco latifondista del luogo, la cui banda è colpevole di ripetute violenze e crimini nella cittadina desertica di Rio Bravo (da cui il titolo originale del film, da non confondere con la pellicola fordiana, uscita nel 1950, che chiuse la “trilogia della cavalleria” dopo i primi due episodi Il massacro di Fort Apache e I cavalieri del Nord-Ovest). L’anziano sceriffo arresta per omicidio Joe Burdette, il fratello di Nathan, ma il gesto gli costa la crescente ostilità del signorotto del luogo. Per far fronte alle minacce, Chance può contare sull’appoggio del vice-sceriffo ubriacone Dude, del vecchio sciancato e petulante Stumpy, del giovane pistolero Colorado Kid e dell’affascinante giocatrice d’azzardo Feathers. Questa combriccola improvvisata ed eterogenea trova nell’amicizia e nella complicità reciproche la chiave per affrontare con coraggio la spietata lotta contro la masnada dei Burdette. In cambio, ognuno troverà il modo di riscattare la propria umile esistenza altrimenti priva di ogni sorta di gloria. Dietro il finale si cela il profondo significato del film, secondo cui ogni errore può essere riscattato da un’impresa impegnativa e audace. Invecchiando, H. Hawks dimostra di migliorare: al suo 39° film come regista, testimonia con sagacia e mestiere implacabile una professionalità davvero invidiabile, che rifiuta ogni rigido accademismo e abbraccia piuttosto un’originalità creativa che trascende i limiti del cinema d’avventura più spudorato per formare una trama avvincente e dare ad una truppa di attori tutti validissimi uno spazio espressivo gigantesco che permette ad ognuno di sbizzarrirsi come meglio crede. Wayne (vero nome: Marion Mitchell Morrison, 1907-1979) avrebbe meritato l’Oscar non per il personaggio del Grinta, Rooster Cogburn, che interpretò dieci anni dopo, ma piuttosto per il personaggio canonico e stupefacente di questo sceriffo che riscopre la sua personalità temeraria e agghiacciante confrontandosi con le proprie difficoltà e travalicando gli ostacoli che una professione seria e responsabile come quella di tutore della legge richiedono. D. Martin è perfetto tanto nella recitazione di un uomo roso dal vizio del bere e dai sensi di colpa quanto nell’interpretazione vocale di un meraviglioso duetto in coppia con R. Nelson, che fa con brio la parte del giovane ma assennato ragazzo abile sia con le pistole che con i discorsi di spavalderia e sicurezza di sé. A. Dickinson appare anche lei a suo agio nel ruolo dell’attraente, maliziosa e birichina giocatrice di poker che tenta, senza prendersi troppo sul serio, di ammaliare con le sue grazie la buonafede dello sceriffo protagonista. Infine, una lode immensa va al mitico W. Brennan, il cui vecchietto zoppo e brontolone resta di diritto nell’immaginario collettivo del western d’oltreoceano come una delle macchiette più riuscite e spassose che mai un attore abbia interpretato in un film straniero. La sceneggiatura, scritta da Jules Furthman e Leigh Brackett, indirizza la propria attenzione sulle vicende umane e sui percorsi interpersonali che gli atti di forza, oltre alle preparazioni fisico-mentali, rendono importanti quando un individuo è in procinto di cadere in un burrone di inutilità che gli può consentire solo di migliorare, una volta toccato il fondo. Dunque il discorso che il regista, insieme ai suoi scelti collaboratori, intesse intorno all’onore, al merito, al valore e alla caparbietà si conferma nella messinscena con un’efficacia che elimina un pessimismo di fondo e lascia spazio a un clima di positività che contagia anche gli spettatori, certamente più liberati e sereni dopo la visione della pellicola. Da sottolineare anche il motivo musicale incalzante e martellante che compare in tutti i momenti clou della storia, ovverosia in ogni situazione in cui il pericolo aleggia sulle teste dei buoni, ivi portato dai cattivi
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iuriv
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martedì 17 febbraio 2015
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splendido.
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I nostri eroi devono difendere la piccola prigione dove è rinchiuso un detenuto molto particolare. Il fratello di costui organizza ripetute spedizioni per liberarlo, ma si trova ad affrontare lo sceriffo e i suoi aiutanti male in arnese, decisissimi a non dargliela vinta. Storia semplice, risultato assicurato.
Ho letto da qualche parte che Rio Bravo sia stato fonte d'ispirazione per George Romero e John Carpenter nella realizzazione dei loro film d'assedio. Non so se sia vero, ma l'idea ci sta. Pur essendo un western classico, per anno di produzione , per l'iconografia del pistolero e per la presenza di John Wayne, questo lavoro si tiene lontano dalle panoramiche sulle grandi pianure e dalle diligenze attaccate dagli indiani.
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I nostri eroi devono difendere la piccola prigione dove è rinchiuso un detenuto molto particolare. Il fratello di costui organizza ripetute spedizioni per liberarlo, ma si trova ad affrontare lo sceriffo e i suoi aiutanti male in arnese, decisissimi a non dargliela vinta. Storia semplice, risultato assicurato.
Ho letto da qualche parte che Rio Bravo sia stato fonte d'ispirazione per George Romero e John Carpenter nella realizzazione dei loro film d'assedio. Non so se sia vero, ma l'idea ci sta. Pur essendo un western classico, per anno di produzione , per l'iconografia del pistolero e per la presenza di John Wayne, questo lavoro si tiene lontano dalle panoramiche sulle grandi pianure e dalle diligenze attaccate dagli indiani. L'ambientazione è ridotta alla breve via principale di un paesino sperduto nel selvaggio west. Utilizzando questo scenario, unito a due o tre interni che ruotano a ripetizione, Hawks dosa bene i suoi tempi e quando decide di lasciar crescere la tensione, il risultato è un senso di claustrofobia che prende per il collo.
Ma sarebbe sbagliato ridurre la pellicola solo a questo. Perché la grande capacità degli autori è nel bilanciare varie situazioni che vengono innescate dalla storia. Il disegno dei personaggi è piuttosto essenziale, ma efficacissimo perché concentrato all'interno della vicenda. Può sembrare una banalità, ma non succede sempre. Al di la di John Wayne che interpreta John Wayne, i punti forti della caratterizzazione sono rivolti ai protagonisti di supporto (sembra un controsenso, ma non lo è). E specialmente alla figura del vice sceriffo a cui da la fisionomia uno splendido Dean Martin. Costui è forse l'unico a godere di un'esplorazione un filo più profonda e vedere la sua battaglia contro l'alcolismo dona tutta la pellicola un tocco di modernità che la rende comprensibile fuori dal tempo.
Ma quello che fa Rio Bravo sopra ogni cosa è divertire il pubblico. Grazie a una sceneggiatura pressoché perfetta, fatta di dialoghi naturali e di imperdibili duetti tra i vari personaggi, lo spirito goliardico con cui il film sembra essere stato scritto porta i ritmi ad essere sempre brillanti e ci si ritrova alla fine della visone senza quasi accorgersene.
Se proprio bisogna trovare una pecca a un lavoro simile, probabilmente il dito cadrebbe sulla storia romantica, che pare più una tassa da pagare che una vera necessità narrativa. Questa sottotrama si pone un po' troppo all'esterno rispetto alla storia principale e il rischio di deragliamento in un paio di punti c'è. Ma Hawks sa benissimo il fatto suo e approfitta di quello che pare un dovere da blockbuster per sottolineare l'unica debolezza dell'impeccabile sceriffo Wayne, riuscendo a dare un senso anche a qualche momento potenzialmente morto del film.
Insomma c'è poco da dire. Rio Bravo è una grandissima opera cinematografica, che merita un posto d'onore nella videoteca di chiunque ami la settima arte. Un film che sfiora la perfezione baciandola sulla guancia. Forse il miglior western che mi sia capitato di vedere.
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