nino pell.
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domenica 29 novembre 2009
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buona la prima
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L'esordio sul grande schermo di Checco Zalone sembrerebbe proprio appagare un'esigenza del Cinema italiano che già da tempo necessita di un tipo di comicità, se non proprio nuova, ma perlomeno fresca, genuina e che non si accartoccia sui soliti e ripetitivi argomenti visti e stravisti. Checco Zalone dimostra, nel corso di questa pellicola, di essere un attore comico dallo stile diretto, schietto, forse un tantino semplicistico, ma comunque avente il grande pregio ( e questo ovviamente merito anche e soprattutto dei vari attori di contorno che hanno contribuito non poco alla riuscita di questo film, come il buon Dino Abbrescia o il valido Ivano Marescotti) di far ridere il pubblico in maniera praticamente quasi costante e anche se egli interpreta un personaggio di media bassa cultura, la sua bravura consiste nel non scadere mai nella volgarità gratuita, come invece siamo spesso stati abituati a vedere in molti film di questo genere.
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L'esordio sul grande schermo di Checco Zalone sembrerebbe proprio appagare un'esigenza del Cinema italiano che già da tempo necessita di un tipo di comicità, se non proprio nuova, ma perlomeno fresca, genuina e che non si accartoccia sui soliti e ripetitivi argomenti visti e stravisti. Checco Zalone dimostra, nel corso di questa pellicola, di essere un attore comico dallo stile diretto, schietto, forse un tantino semplicistico, ma comunque avente il grande pregio ( e questo ovviamente merito anche e soprattutto dei vari attori di contorno che hanno contribuito non poco alla riuscita di questo film, come il buon Dino Abbrescia o il valido Ivano Marescotti) di far ridere il pubblico in maniera praticamente quasi costante e anche se egli interpreta un personaggio di media bassa cultura, la sua bravura consiste nel non scadere mai nella volgarità gratuita, come invece siamo spesso stati abituati a vedere in molti film di questo genere. La storia parla di un emigrante pugliese che nel Nord Italia cerca fortuna e successo come cantante. Nel corso della trama vengono affrontate tematiche come il razzismo e l'omosessualità e anche se non vi è alcuna pretesa di aggiungere qualcosa di nuovo ad argomenti già ben trattati in altri film ben più impegnati, Zalone riesce a descriverli con un piglio di squisita originalità. Come avviene ad esempio a proposito della circostanza in cui egli deve convincere i genitori di suo cugino ad accettare il fatto che quest'ultimo sia gay e come tale dargli la possibilità, se non il sacroanto diritto, di costruirsi una sua vita affettiva senza più continuare a nascondere a loro la sua condizione di omosessuale. Oppure il modo in cui il protagonista deve affrontare l'ostilità e il pregiudizio che nutre nei suoi confronti il padre (leghista attivista) di Marika, ragazza di cui egli si è innammorato. Non ho certo alcuna pretesa di definire Checco Zalone addirittura come un nuovo Troisi o un nuovo Verdone, ma sicuramente lo reputo una simpatica faccia nuova del Cinema comico italiano ed il suo esordio è sicuramente convincente. Forse posso esagerare, ma a questo film voglio attribuirgli quattro stelle. Del resto lo scopo di un buon film comico è quello di far ridere bene e con gusto e per quanto riguarda questo aspetto, Checco ha pienamente fatto centro.
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(di paola d. g. 81)
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(di mary22)
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wynorski guiaz '80s
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venerdì 11 dicembre 2009
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checco zalone, cado dalle nubi
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Il trentenne disoccupato Checco Zalone(Luca Medici all'anagrafe) decide contro sua voglia di lasciare il piccolo paesino Pugliese nel quale vive trasferendosi a Milano dal cugino in cerca di un successo musicale, sua grande passione e di una ragazza. Tra avventure comiche, guai con il cugino rivelatosi omosessuoale e l'incotro con una bella studente(Giulia Michelini), la vita di Checco cambia e si risolve, alla fine, per il meglio. Tra i tanti comici televisivi Italiani, forse Zalone è quello più diverso tra tutti i suoi colleghi. Diverso non in senso dispregiativo ma bensì elogiativo. Nel suo esordio inaspettato sul grande schermo, interpreta se stesso facendosi conoscere al pubblico tramite dei sipari musicali(il suo forte) e battute tipiche delle sue origini.
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Il trentenne disoccupato Checco Zalone(Luca Medici all'anagrafe) decide contro sua voglia di lasciare il piccolo paesino Pugliese nel quale vive trasferendosi a Milano dal cugino in cerca di un successo musicale, sua grande passione e di una ragazza. Tra avventure comiche, guai con il cugino rivelatosi omosessuoale e l'incotro con una bella studente(Giulia Michelini), la vita di Checco cambia e si risolve, alla fine, per il meglio. Tra i tanti comici televisivi Italiani, forse Zalone è quello più diverso tra tutti i suoi colleghi. Diverso non in senso dispregiativo ma bensì elogiativo. Nel suo esordio inaspettato sul grande schermo, interpreta se stesso facendosi conoscere al pubblico tramite dei sipari musicali(il suo forte) e battute tipiche delle sue origini. Insieme al regista/sceneggiatore e amico Gennaro Nunziante, Checco scrive una sceneggiatura mai volgare, spassosa al punto giusto, divertente ma cosa più importante estremamente semplice nel contenuto ma riflessiva(per il pubblico Italiano) riguardo ai modi di fare dei diversi tipi di uomini Italiani. Il tutto è raccontato con nitida semplicità tra accenni al patriottismo(Lega Nord) e alla questione degli omosessuali(vedi le canzoni dello stesso Checco al riguardo) senza che il pubblico, insieme alla riflessione e al riscontro con se stesso, non smetta mai di ridere. Difatti è proprio Checco Zalone stesso il punto di forza del film: il suo modo di fare, di comportarsi e il carattere. Come lui stesso dice: 'Al cinema e in tv faccio ridere il mio pubblico ma nella realtà sono una persona normale'. Una persona che difatti ha anche ottenuto la laurea e il diploma. Una pellicola per certi versi sboccata al riguardo di mettere in evidenza i problemi e le differenze tra Nord e Sud Italia; spesso in contrasto a partire dalla sfera politica. Il film è quindi un raro ed interessante esempio di come da una storia semplice può nascere una pellicola adatta ad ogni genere di pubblico e che, con una storia comune e lineare, riesce a far divertire lo spettatore e a fare riflessioni come spiegato in precedenza. Davvero un bell'esordio per il giovane Checco Zalone che promette di fare carriera brillante. Nel cast anche Raul Cremona, Dino Abbrescia e Fabio Troiano. Da vedere.
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7alieni
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lunedì 2 agosto 2010
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cado dalle nubi
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Luca Medici, meglio noto come Checco Zalone, il famigerato comico di "Zelig", è il protagonista del film "Cado dalle nubi" di Gennaro Nunziante in cui interpreta se stesso con l'ormai familiare comicità di sempre, nel film infatti ritroviamo il suo solito modo di parlare e di cantare che lo rendono unico tra gli altri comici italiani. Il film racconta il sogno di Checco (la Musica) e tutto ciò che fa per realizzarlo. La strategia da lui utilizzata è semplicemente la fede nei suoi obiettivi, infatti, nonostante l'ignoranza nella lingua italiana, le porte in faccia e le prese in giro non si arrenderà mai. Sotto consiglio dello zio (Gigi Angelillo) deciderà di partire per Milano, città che gli porterà non poca fortuna e anche un nuovo amore (Giulia MIchelini).
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Luca Medici, meglio noto come Checco Zalone, il famigerato comico di "Zelig", è il protagonista del film "Cado dalle nubi" di Gennaro Nunziante in cui interpreta se stesso con l'ormai familiare comicità di sempre, nel film infatti ritroviamo il suo solito modo di parlare e di cantare che lo rendono unico tra gli altri comici italiani. Il film racconta il sogno di Checco (la Musica) e tutto ciò che fa per realizzarlo. La strategia da lui utilizzata è semplicemente la fede nei suoi obiettivi, infatti, nonostante l'ignoranza nella lingua italiana, le porte in faccia e le prese in giro non si arrenderà mai. Sotto consiglio dello zio (Gigi Angelillo) deciderà di partire per Milano, città che gli porterà non poca fortuna e anche un nuovo amore (Giulia MIchelini)... Causa di divertimento per lo spettatore saranno le sue originalissime canzoni, la sua dialettica, la sua gestualità e la passione che ci mette per proteggere le sue origini; il paragone tra Nord e Sud risulterà infatti inevitabile. Film da cui neanche i più grandi intellettuali potranno allontanarsi perchè, a volte, la semplicità e l'ingenuità possono recare felicità e spensieratezza più dell'intelligenza e della compostezza. Film da consigliare a tutti, adatto in un giorno di pioggia o di sole ma soprattutto nei momenti tristi perchè riuscirà a distoglierti da ogni pensiero negativo lasciandoti solo la volgia di ridere. Ridere per davvero. Ancora, ancora e ancora.
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aristoteles
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venerdì 20 novembre 2015
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los angelas
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Zalone è un personaggio davvero simpatico che funziona in un" tempo" di comicità che non va oltre la mezz'ora.
Dopo trenta minuti comincia a stancare.
Lo aiutano buoni attori di contorno,altrimenti la pellicola potrebbe tranquillamente avere durata inferiore.
La storia ,con ironia,descrive differenze tra il nord e il sud e un'improbabile storia d'amore.
Sdraiati sul divano va anche bene,"correre al Cinema" per vedere Checco sarebbe autoflagellazione.
Non particolarmente volgare,non mi sembra neanche istruttivo,ovvero non lo consiglierei a chi ha bambini.
Si corre il rischio che si mettano a cantare i brani di Zalone mentre siete in compagnia del vostro amico,pluriennale,non etero.
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Zalone è un personaggio davvero simpatico che funziona in un" tempo" di comicità che non va oltre la mezz'ora.
Dopo trenta minuti comincia a stancare.
Lo aiutano buoni attori di contorno,altrimenti la pellicola potrebbe tranquillamente avere durata inferiore.
La storia ,con ironia,descrive differenze tra il nord e il sud e un'improbabile storia d'amore.
Sdraiati sul divano va anche bene,"correre al Cinema" per vedere Checco sarebbe autoflagellazione.
Non particolarmente volgare,non mi sembra neanche istruttivo,ovvero non lo consiglierei a chi ha bambini.
Si corre il rischio che si mettano a cantare i brani di Zalone mentre siete in compagnia del vostro amico,pluriennale,non etero.
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andrea conti
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venerdì 7 gennaio 2011
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luca medici può andar fiero di essere "cozzalone"
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E già, Luca Medici, in arte Checco Zalone, ha dimostrato con questo film di poter andar fiero di essere un " cozzalone ". E' proprio questa infatti l'origine dello pseudonimo di Luca: la parola cozzalone significa sempliciotto, tamarro, in dialetto pugliese. Perciò il nome Checco Zalone, sta a significare : " che tamarro " Già dall'invenzione di questo nome si può capire la genialità che questo ragazzo esprime.
Una genialità che però non viene sfruttata in uno dei tanti campi in cui è solito trovare geni : letteratura, musica, giurisprudenza, medicina,ecc; tutti lavori che il genio in questione sarebbe in grado di fare... No, questa genialità preferisce sposarsi con la profonda natura semplice di un sempliciotto, di un tamarro.
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E già, Luca Medici, in arte Checco Zalone, ha dimostrato con questo film di poter andar fiero di essere un " cozzalone ". E' proprio questa infatti l'origine dello pseudonimo di Luca: la parola cozzalone significa sempliciotto, tamarro, in dialetto pugliese. Perciò il nome Checco Zalone, sta a significare : " che tamarro " Già dall'invenzione di questo nome si può capire la genialità che questo ragazzo esprime.
Una genialità che però non viene sfruttata in uno dei tanti campi in cui è solito trovare geni : letteratura, musica, giurisprudenza, medicina,ecc; tutti lavori che il genio in questione sarebbe in grado di fare... No, questa genialità preferisce sposarsi con la profonda natura semplice di un sempliciotto, di un tamarro. Ed è proprio questa la particolarità più efficace di Zalone, il fatto di essere un genio che non si eleva a campi a parte , destinati solo a geni come lui, ma il fatto che esprima il suo talento rimanendo un popolare, pieno di ignoranza e genuinità, caratteristiche che lo rendono ancor più amato dalla gente. Questa è la vera essenza del personaggio creato da Luca Medici, essenza ancor più evidente nel film " Cado dalle nubi " di cui Checco è sceneggiatore, regista e protagonista. Il film è comico e autobiografico, riempito di gag efficaci perché coraggiose e ironiche( basta pensare alla canzone sugli omosessuali ). Una comicità che non fa uso della volgarità , che anche se di rado c'è non è certo usata come mezzo di risata, ma dell'ironia e dell'auto ironia .
Efficacissima è proprio l'ironia coraggiosa di Checco, che condanna gli stereotipi, la droga, il razzismo, l'omofobia,certi comportamenti del nord, certi comportamenti del sud,.ecc. Tutto ciò non attraverso una critica negativa di essi, ma attraverso l' impersonificazione in essi, che causa poi la beffa di chi si è impersonificato. Insomma, Checco può essere fiero di essere cozzalone, perchè ha mostrato le sue doti di attore, regista, sceneggiatore, musicista, non creando un film da Oscar, con musiche degne di Mozart, ma creando un film tremendamente tamarro quanto geniale che viene amato dalla gente
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great steven
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domenica 21 dicembre 2014
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comicità scapestrata e brani musicali azzeccati.
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CADO DALLE NUBI (IT, 2009) diretto da GENNARO NUNZIANTE. Interpretato da CHECCO ZALONE, GIULIA MICHELINI, DINO ABBRESCIA, FABIO TROIANO, IVANO MARESCOTTI, RAUL CREMONA, GIGI ANGELILLO, ANNA FERRUZZO, LUDOVICA MODUGNO, CLAUDIA PENONI, STEFANO CHIODAROLI, IVANA LOTITO, FRANCESCA CHILLEMI, PEPPINO MAZZOTTA
Questo film nasce da una scommessa: il cantante di musica demenziale Luca Pasquale Medici, in arte Checco Zalone (che in dialetto pugliese sta ad indicare un “contadinone”, quindi un tamarro a tutti gli effetti), vuole girare il suo film d’esordio, il quale presenta pure un forte carattere autobiografico. Con l’amico Gennaro Nunziante alla regia, trovano insieme un produttore, Pietro Valsecchi, disposto a rischiare.
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CADO DALLE NUBI (IT, 2009) diretto da GENNARO NUNZIANTE. Interpretato da CHECCO ZALONE, GIULIA MICHELINI, DINO ABBRESCIA, FABIO TROIANO, IVANO MARESCOTTI, RAUL CREMONA, GIGI ANGELILLO, ANNA FERRUZZO, LUDOVICA MODUGNO, CLAUDIA PENONI, STEFANO CHIODAROLI, IVANA LOTITO, FRANCESCA CHILLEMI, PEPPINO MAZZOTTA
Questo film nasce da una scommessa: il cantante di musica demenziale Luca Pasquale Medici, in arte Checco Zalone (che in dialetto pugliese sta ad indicare un “contadinone”, quindi un tamarro a tutti gli effetti), vuole girare il suo film d’esordio, il quale presenta pure un forte carattere autobiografico. Con l’amico Gennaro Nunziante alla regia, trovano insieme un produttore, Pietro Valsecchi, disposto a rischiare. E il successo non tarda ad arridere al trio, assortito meglio di quanto ci si sarebbe potuto aspettare: e pure la critica, specialmente nei dizionari, loda le doti di una pellicola apparentemente becera e inconsistente, ma in realtà ricca di spunti interessanti e fra le commedie più intelligenti e ben girate degli ultimi decenni, in cui le autentiche commedie di infima categoria, purtroppo, abbondano come non mai. Trama lineare, eppure accattivante: Checco, giovane cantautore neomelodico, lavora part-time nel cantiere dello zio a Polignano a Mare, ma sogna di sfondare nel mondo della musica. La sua fidanzata Angela, però, lo ritiene un fallito e quindi lo lascia. Affranto e con poche speranze di riuscita, Checco abbandona la natia Puglia e si reca a Milano, ospite del fratello massaggiatore Alfredo che, all’insaputa della famiglia, convive col personal trainer Manolo. Nella metropoli lombarda conosce anche Marika, figlia di un leghista convinto che odia i meridionali, e della quale s’innamora, benché lei insista ad averlo in simpatia solo come buffone di corte o, al massimo, come l’amico più imbecille che possieda. Fra alterne fortune e vicende tragicomiche, Checco finisce per partecipare a “I Want You”, talent-show che seleziona nuovi volti celebri per il piccolo schermo e, inaspettatamente, lo vince. Il successo discografico è subito accompagnato da un trionfo amoroso: Checco sposa Marika in una sontuosa cerimonia nel paese originario. Ce n’è per tutti, nel film: leghisti, gay, omofobi, razzisti, aspiranti musicisti tuttofare, sarcastici, imprenditori sbruffoni e semplici spettatori alla ricerca di un divertimento neanche tanto cattivo. Zalone è ignorante, irriverente, sgrammaticato, impudente, senza peli sulla lingua, bonaccione e denigratorio. E dice la verità. Non si può non apprezzare una critica socio-politica così sottile, eppure tanto convincente ed efficace, abbinata ad una comicità molto innovativa e originale. Una compagine di attori molto affiatati e motivati: il protagonista ci mette tutto l’impegno del caso nell’impersonare uno che crede di sentirsi a suo agio in un contesto inedito, e che capovolge tutte le convenzioni della situazione in cui si trova a vivere o, più precisamente, vivacchiare alla ricerca di un appiglio per poter emergere energicamente; la Michelini, che possiede la rara qualità dell’energia, si dà da fare per sfoderare dal suo personaggio, il maggiore fra quelli femminile, l’intero corredo di espressioni facciali e mimiche necessario per divertire il pubblico e regalare anche a sé stessa momenti di tempo spassoso; D. Abbrescia è un omosessuale deciso e testardo che cerca di nascondere la cosa alla famiglia, finendo poi per fare coming out, e la sua comicità imbarazzata e canzonatoria risulta alquanto mordace e battente; F. Troiano (ex marito di Violante Placido) è il compagno del precedente attore e, contrariamente a lui, non si vergogna di quella che Zalone definisce, in un brano quasi geniale, “una brutta malattia da cui volare via con le ali”, offrendo un carattere autoironico, caricaturale e degno di nota; I. Marescotti è il settentrionalista coriaceo dell’opera, che detesta nel profondo gli italiani del Mezzogiorno, e dirige il proprio partito (evidente parodia della Lega Nord) sfruttando fino in fondo l’astio xenofobo che lo anima in tutte le sue complesse sfaccettature. G. Nunziante, per concludere, si mette alla prova estraendo una regia attenta e quasi maestosa, dimostrando una perfetta conoscenza dei tempi comici e un uso sapiente e calcolato delle canzoni, inserite al momento giusto per fare da contraltare alle gag divertenti e impertinenti che l’attore principale gestisce con un savoir-faire piuttosto invidiabile e addirittura galvanizzante. Una perla per gli amanti dei comici più spudorati e al contempo non privi di intelletto, carisma e validità in una messa in scena molto ragionata e tutt’altro che improvvisata.
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toty bottalla
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giovedì 17 febbraio 2011
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favola a lieto fine con risate!
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Il bravo CHECCO si confronta col grande schermo davanti al quale troppi culi si muovono per venirti a vedere, e quando qualcuno paga, di solito pretende ed è facile alla critica. Io ho trovato ZALONE divertente, e la sua commedia mi è sembrata ben sincronizzata col suo personaggio, e poi infondo ci regala una favola moderna e spensierata a lieto fine. Guardando il film pensavo che sarebbe bello vedere in una stessa commedia CHECCO ZALONE e CARLO VERDONE...non so...mi sembra una bella idea che ne pensate?
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raffo.tdd
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mercoledì 13 novembre 2013
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cado dal divano
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Checco Zalone fa ridere. La sua imitazione dello stereotipo italiano meridionale ignorante calza a pennello con i suoi tratti facciali, e dal primo all'ultimo minuto del suo debutto sul grande schermo lascia sui visi degli spettatori un perenne sorriso, adornata da grasse e grosse risate. Il film debutto parla di questo ragazzo con il sogno di diventar un cantante famoso, trova un sbocco nella Milano, città dipinta come accogliente amica di un povero uomo privato dell'amore della sua vita e che lo aiuterà ad ottenere il tanto agogniato successo. Una comicità semplice che rispecchia quello che è il personaggio interpretato da Luca Medici in arte Checcho Zalone, personaggio che si porta dietro fin dal primo momento in cui ha messo piede nel panorama della comicità italiana, le battute fanno ridere, anche se alcune di queste risultano scontate ma per via del modo di fare dell'attore portano comunque ad una risata, o nel peggiore dei casi ad un sorriso.
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Checco Zalone fa ridere. La sua imitazione dello stereotipo italiano meridionale ignorante calza a pennello con i suoi tratti facciali, e dal primo all'ultimo minuto del suo debutto sul grande schermo lascia sui visi degli spettatori un perenne sorriso, adornata da grasse e grosse risate. Il film debutto parla di questo ragazzo con il sogno di diventar un cantante famoso, trova un sbocco nella Milano, città dipinta come accogliente amica di un povero uomo privato dell'amore della sua vita e che lo aiuterà ad ottenere il tanto agogniato successo. Una comicità semplice che rispecchia quello che è il personaggio interpretato da Luca Medici in arte Checcho Zalone, personaggio che si porta dietro fin dal primo momento in cui ha messo piede nel panorama della comicità italiana, le battute fanno ridere, anche se alcune di queste risultano scontate ma per via del modo di fare dell'attore portano comunque ad una risata, o nel peggiore dei casi ad un sorriso. La trama lascia il tempo che trova, non sei invogliato a saper cosa succederà nella vita del protagonista, ma attendi con ansia le sue azioni, solo quelle, la conseguenza sarà sempre la risata. Non si riesce a trovare all'interno del film una vera e propria satira su alcuni dei temi di attualità più famosi, come l'omossesualità, o il leghismo, ma sono soltanto dei pretesti narrativi per buttarci la battuta. La sceneggiatura è semplice come la regia dell'amico di Zalone, Gennaro Nunziante, che lavorerà con lui anche nelle successive sue pellicole. Il conclusione il film è godibilissimo, fa sbellicar dalle risate con facilità, una tipologia di film che tanto si discosta dalla tirste realtà comica italiana del cinepanettone e che lancia sul grande schermo la figura ignorante di Checco.
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renato c.
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domenica 19 aprile 2015
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comicità semplice ma apprezzabile
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In mezzo a tanti "cinepanettoni" e "cinecocomeri" dove, scene di nudo o no, il sesso è sempre l'argomento principale, questo almeno è un film che si basa sui buoni sentimenti! Checco, lasciato dalla ragazza di Polignano a Mare, che voleva una famiglia ad ogni costo, al nord si innamora di una ragazza, che anche lei prima sembra cercare l'affinità, la persona importante ed in Checco non vede che un amico che la tiene allegra! Ma poi il vero amore ha il sopravvento, in barba allo stato sociale, alla cultura ed a tutto il resto. Non mi sembra, come ha scritto qualcuno, un film anti-leghista, il movimento politico è preso solo con ironia, ma per nulla criticato; il padre di Marika ragiona come qualunque militante di partito, come ad esempio Peppone nei films di Don Camillo che ragionava second
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In mezzo a tanti "cinepanettoni" e "cinecocomeri" dove, scene di nudo o no, il sesso è sempre l'argomento principale, questo almeno è un film che si basa sui buoni sentimenti! Checco, lasciato dalla ragazza di Polignano a Mare, che voleva una famiglia ad ogni costo, al nord si innamora di una ragazza, che anche lei prima sembra cercare l'affinità, la persona importante ed in Checco non vede che un amico che la tiene allegra! Ma poi il vero amore ha il sopravvento, in barba allo stato sociale, alla cultura ed a tutto il resto. Non mi sembra, come ha scritto qualcuno, un film anti-leghista, il movimento politico è preso solo con ironia, ma per nulla criticato; il padre di Marika ragiona come qualunque militante di partito, come ad esempio Peppone nei films di Don Camillo che ragionava secondo le direttive del suo partito! Mi sembra anzi, un film cattolico (equiparazione dei gay agli eteresessuali a parte) dove viene fatta vedere bene l'opera costruttiva della parrocchia nei confronti degli emarginati! Tutto sommato una simpatica fiaba a lieto fine!
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julia
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venerdì 11 dicembre 2009
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coraggio premiato solo a metà
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Luca Medici, un laureato in giurisprudenza prossimo al praticantato, un giorno abbandona i codici e sottobraccio mette una chitarra. Sa di avere un gradevole tono di voce alla napoletana, molto romanzato e gorgheggiato, ma ancor di più, scopre di avere un gran talento nello storpiare e bistrattare la lingua italiana, producendo versi di innegabile comicità. Prende in giro l'ignoranza, ma non la giudica, non la disprezza, anzi la esalta a teatro di ilarità. Infine si cuce addosso l'etichetta del mediocre, dell'italiano medio e diventa Checco Zalone. Una trasformazione riuscitissima, una metamorfosi di cui le platee si sono innamorate. Questo succedeva a Zelig, e succede ancora, nel tuffo sul grande schermo.
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Luca Medici, un laureato in giurisprudenza prossimo al praticantato, un giorno abbandona i codici e sottobraccio mette una chitarra. Sa di avere un gradevole tono di voce alla napoletana, molto romanzato e gorgheggiato, ma ancor di più, scopre di avere un gran talento nello storpiare e bistrattare la lingua italiana, producendo versi di innegabile comicità. Prende in giro l'ignoranza, ma non la giudica, non la disprezza, anzi la esalta a teatro di ilarità. Infine si cuce addosso l'etichetta del mediocre, dell'italiano medio e diventa Checco Zalone. Una trasformazione riuscitissima, una metamorfosi di cui le platee si sono innamorate. Questo succedeva a Zelig, e succede ancora, nel tuffo sul grande schermo. Sarà caduto dalle nubi anche Luca Medici quando avrà letto gli incassi della prima settimana dall'uscita del film nelle sale cinematografiche. Un successo enorme, che ha scavalcato addirittura New Moon. A ben vedere, la pellicola è sicuramente godibile, anche se la storia piuttosto scontata rischia a tratti di irretire nella trama delle banalità, la trasposizione del personaggio strampalato, che dalla Puglia approda in Lombardia in cerca di una carriera da cantante di successo, riesce perchè si porta appresso quel bagaglio di comicità che aveva già stregato le platee dal palco dello Zelig. Ma dietro all'esilarante ruota di canzonette e battute al fulmicotone c'è ben poco. Ecco perchè il film, nato forse come una sfida al grande schermo, va preso con la stessa leggerezza con la quale ci viene offerto. In sala c'è chi ride a crepapelle e chi, invece, si accontenta di sorridere. E se l'opera prima di Luca Medici, in arte Checco Zalone, può dirsi riuscita, per certi versi solo a metà, c'è comunque da riconoscergli l'arte di farsi amare . Più o meno da tutti.
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[+] il volto di checco zalone è "poesia" !
(di clint)
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