winifred almayer
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lunedì 23 luglio 2007
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winifred almayer ultra potter fan
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Harry, Ron ed Hermione scoprono che Draco Malfoy sta tramando qualcosa con il proprietario di Magie Sinister. Draco è diventato ora un mangiamorte.
Harry, arrivato a scuola, viene a sapere che l'insegnante di Pozioni non è più Severus Piton ma un certo Horace Lumacorno. Harry, non avendo ancora acquistato il libro di pozioni, ne prende in prestito uno usato nell'armadio dell'ufficio di Lumacorno. Il libro era appartenuto ad un misterioso Principe Mezzosangue che poi si scopre essere Severus Piton: sua madre, infatti, era una strega di cognome Prince (che in inglese significa Principe), il padre era invece un babbano.
Durante l'anno scolastico, Harry scopre di avere una cotta per Ginny Weasley ed è infastidito ogni volta che la vede insieme a Dean Thomas.
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Harry, Ron ed Hermione scoprono che Draco Malfoy sta tramando qualcosa con il proprietario di Magie Sinister. Draco è diventato ora un mangiamorte.
Harry, arrivato a scuola, viene a sapere che l'insegnante di Pozioni non è più Severus Piton ma un certo Horace Lumacorno. Harry, non avendo ancora acquistato il libro di pozioni, ne prende in prestito uno usato nell'armadio dell'ufficio di Lumacorno. Il libro era appartenuto ad un misterioso Principe Mezzosangue che poi si scopre essere Severus Piton: sua madre, infatti, era una strega di cognome Prince (che in inglese significa Principe), il padre era invece un babbano.
Durante l'anno scolastico, Harry scopre di avere una cotta per Ginny Weasley ed è infastidito ogni volta che la vede insieme a Dean Thomas. In seguito, grazie alla vittoria della partita di Quidditch tra Grifondoro e Corvonero, Harry e Ginny si mettono insieme. Alla fine del libro, Harry decide di lasciarla perché sa che l'avrebbe messa in pericolo. Ron, infastidito da Ginny e il fidanzato Dean Thomas si mette insieme a Lavanda Brown, anche se il suo cuore batte per un'altra persona che lo corrisponde: Hermione. Lei, però, infastidita della loro relazione inizia quindi a litigare con Ron e Harry.
Quest'anno Silente durante delle lezioni private racconta ad Harry la vita precedente di Lord Voldemort; si scoprirà infine che la notte del 1981 lo stregone non morì perché aveva compiuto un incantesimo di magia nera dividendo la sua anima in sette parti (sei Horcrux più il suo corpo).
Alla fine dell'anno, Draco Malfoy riesce a far entrare i Mangiamorte nella scuola. Harry e Silente erano nel frattempo andati a cercare un Horcrux. Quando tornano trovano il Marchio Nero sopra la Torre di Astronomia della scuola e decidono di andare proprio lassù per capire cosa stava accadendo. Arrivati, sono raggiunti dai Mangiamorte; tra di loro c'è anche Severus Piton. Egli ucciderà infine il preside della scuola, Albus Silente, al posto di Draco Malfoy, ancora incapace di un gesto simile.
Durante il funerale dell'ex-preside, in una delle scene più commoventi di tutti i libri della saga del Prescelto, Harry decide di andare a trovare e distruggere i rimanenti Horcrux di Voldemort, abbandonando Hogwarts ma seguito dai suoi amici di sempre.
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paioco89
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giovedì 16 luglio 2009
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poco spettacolo e troppa adolescenza
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Acclamato e beatificato a priori, il sesto capitolo della saga delude in pieno le aspettative sia per i lettori del romanzo sia per gli spettatori ignari della storia. Il film propone fin dall'inizio catastrofisimi a Londra; bellissima la sequenza dove la camera s'immedesima nei Mangiamorte che volano per le strade e i cunicoli della metropoli devastando ogni cosa. Il pubblico freme, si gasa e si compiace aspettandosi una pellicola densa d'azione e tensione, di orrore e fantasia. Tutta apparenza e inganno. Il tempo di arrivare ad Hogwarts e il film si cala in una favola adolescenziale pregna di amori e problemi di cuore. Il tenero (e impacciato) Potter che apre il suo cuore vero Ginny Weasley così come Ron che si lascia catturare da Lavender Brown, mandando su tutte le furie una timida innamorata Granger.
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Acclamato e beatificato a priori, il sesto capitolo della saga delude in pieno le aspettative sia per i lettori del romanzo sia per gli spettatori ignari della storia. Il film propone fin dall'inizio catastrofisimi a Londra; bellissima la sequenza dove la camera s'immedesima nei Mangiamorte che volano per le strade e i cunicoli della metropoli devastando ogni cosa. Il pubblico freme, si gasa e si compiace aspettandosi una pellicola densa d'azione e tensione, di orrore e fantasia. Tutta apparenza e inganno. Il tempo di arrivare ad Hogwarts e il film si cala in una favola adolescenziale pregna di amori e problemi di cuore. Il tenero (e impacciato) Potter che apre il suo cuore vero Ginny Weasley così come Ron che si lascia catturare da Lavender Brown, mandando su tutte le furie una timida innamorata Granger. Se il tutto fosse stato trattato con superficialità sarebbe stato utile per arricchire e ammorbidire i toni oscuri che avrebbe dovuto assumere la narrazione del film, invece è stato invertito il tutto. Yates provilegia l'umanità e i problemi che caratterizzano l'età adolescenziale a discapito di una storia ricca di colpi di scena e pregna di contenuti fondamentali. La storia, il flirt tra Ginny e Harry è indispensabile per varie questioni mentre quello di Ron con Lavender risulta essere di secondo livello, ma il caro Yates ha preferito privilegiare e fossilizzare l'attenzione sul secondo. Questo capitolo è più una trasposizione dell'umanità dei personaggi, dei sentimenti dei ragazzi 18enni facendo scadere il tutto in un prodotto commerciale adatto ad un pubblico di teenager. Certamente da apprezzare la fotografia e il gioco di luci in una sorta di noir fantastico, dove il bene e il male vengono contrapposti fondamentalmente dalla mancanza di colore e la presenza di una luce tetra e sfumata. Il cast come sempre risulta essere all'altezza e va sottolineata la performance di Jim Broadbent nei panni di uno schizzato Sloghorn. In sintesi un prodotto che perde la sua forza nel corso del film portando il pubblico alla noia e al disinteresse verso certe vicende fin troppo marcate, mancando di attenzione verso sequenze ben più importanti (come il funerale di Silente) e interessandosi fin troppo al "gossip" di corridoio. Scene banali vicine alla parodia che si mischiano ad una trama che non rispecchia assolutamente la bellezza del libro. Il consiglio che mi permetto di dare alla Warner Bros è quello di cambiare in tempo il caro Yates con il più talentuoso Mike Newell, regista di "Harry Potter e il Calice di Fuoco".
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giacomo j.k.
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venerdì 17 luglio 2009
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troppi ormoni e poca magia
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Mercoledì siamo giunti al sesto capitolo cinematografico della saga di Harry Potter. Saga che sulla carta è formata da sette libri, al cinema da otto episodi, sintomo della sempre maggior commercialità del prodotto.
Beatificato troppo presto e uscito troppo tardi, Harry Potter e il Principe Mezzosangue risulta un film parecchio deludente sotto parecchi aspetti.
Troppi gli ormoni e poca la magia, quella vera, creata da una Rowling che ora sembra (delle due una) o svendere il proprio capolavoro letterario per lucrare sul suo patrimonio già miliardario, o incapace di contenere l’ondata di mediocrità che ammorba la serie cinematografica praticamente da dopo il primo film.
Dimentico del proprio ruolo di regista, Yates come un bravo paparazzo allunga l’obiettivo sul gossip da corridoio arrivando a declassare l’importantissima storia tra Ginny e Harry (che fra parentesi si manifesta alla fine, e non dall’inizio) per far posto a quella assolutamente secondaria tra Ron e Lavanda Brown, della quale tra l’altro non spiega i presupposti.
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Mercoledì siamo giunti al sesto capitolo cinematografico della saga di Harry Potter. Saga che sulla carta è formata da sette libri, al cinema da otto episodi, sintomo della sempre maggior commercialità del prodotto.
Beatificato troppo presto e uscito troppo tardi, Harry Potter e il Principe Mezzosangue risulta un film parecchio deludente sotto parecchi aspetti.
Troppi gli ormoni e poca la magia, quella vera, creata da una Rowling che ora sembra (delle due una) o svendere il proprio capolavoro letterario per lucrare sul suo patrimonio già miliardario, o incapace di contenere l’ondata di mediocrità che ammorba la serie cinematografica praticamente da dopo il primo film.
Dimentico del proprio ruolo di regista, Yates come un bravo paparazzo allunga l’obiettivo sul gossip da corridoio arrivando a declassare l’importantissima storia tra Ginny e Harry (che fra parentesi si manifesta alla fine, e non dall’inizio) per far posto a quella assolutamente secondaria tra Ron e Lavanda Brown, della quale tra l’altro non spiega i presupposti. Dopo un inizio per due minuti davvero buono, per due ore il film procede tra le sfuriate di gelosia di Hermione e le storielle di Ron.
Yates capovolge ogni regola: al rapporto che Silente e Harry instaurano, alle loro ricerche e scoperte, per quanto fondamentali per l’economia della vera storia, il regista dedica solo quei due minuti tra una cottarella e l’altra, costruendo in realtà uno delle più becere commediole adolescenziali degli ultimi anni.
Solo il cielo si ricorda (come tra l’altro da Il prigioniero di Azkaban non ha mai mancato di fare) della situazione non propriamente rosea, scatenando per 150 minuti temporali, bufere e nevicate improbabili persino per il nord dell’Inghilterra. Insieme a lui, Tom Felton, che (unica nota di merito), dà vita nella versione cinematografica ad un Draco Malfoy molto profondo, in cui si vedono tutti i dubbi e i tormenti che la Rowling accennò soltanto per l’ovvia ragione di aver scelto un altro protagonista.
A parte questo, la prima battaglia di Hogwarts, la morte di Silente… tutto questo si può sottacere, liquidando con poche e malfatte sequenze quella che in realtà è la svolta epocale di tutta la serie. Della crisi dei “Buoni”, del profondo vuoto e voglia di riscatto creata nel finale dal funerale di Silente (e forse in questo ha concorso il fatto di aver tagliato tutta la scena?) non resta che un pugno di battute pronunciate senza contesto e senza pathos. Nulla sarà più come prima, ma a nessuno sembra importare.
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mlocker
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venerdì 17 luglio 2009
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solo una magia può evitare di rimaner delusi
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Questo sesto episodio cinematografico della saga di Harry Potter è soltanto un antipasto - per la verità non molto gustoso - del settimo, film diviso in due parti per evitare che i fan sentano troppo presto la mancanza di una delle storie fantasy più riuscite del pianeta. Si tratta infatti di un film preparatorio, preludio allo scontro finale tra le forze del male, rappresentate da Lord Voldemort, e Harry Potter, il prescelto. Un'atmosfera oscura aleggia sul mondo della magia e nessuno dorme più tranquillo nel proprio letto con la consapevolezza dei pericoli ormai imminenti costituiti dal Signore Oscuro e i suoi seguaci. Quale luogo più sicuro di Hogwarts, che vanta come preside uno degli stregoni più potenti?
Se prima si poteva parlare di "maghetto" ora il termire pare sicuramente poco adatto: il protagonista e i suoi amici, Hermione (Emma Watsons) e Ron (Rupert Grint), sono ormai cresciuti e quindi alle prese con i primi amori; elemento, questo, che nel film appare uno dei più importanti, considerata la necessità di smorzare i toni delle vicende oscure che accompagnano la visione di buona parte della pellicola.
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Questo sesto episodio cinematografico della saga di Harry Potter è soltanto un antipasto - per la verità non molto gustoso - del settimo, film diviso in due parti per evitare che i fan sentano troppo presto la mancanza di una delle storie fantasy più riuscite del pianeta. Si tratta infatti di un film preparatorio, preludio allo scontro finale tra le forze del male, rappresentate da Lord Voldemort, e Harry Potter, il prescelto. Un'atmosfera oscura aleggia sul mondo della magia e nessuno dorme più tranquillo nel proprio letto con la consapevolezza dei pericoli ormai imminenti costituiti dal Signore Oscuro e i suoi seguaci. Quale luogo più sicuro di Hogwarts, che vanta come preside uno degli stregoni più potenti?
Se prima si poteva parlare di "maghetto" ora il termire pare sicuramente poco adatto: il protagonista e i suoi amici, Hermione (Emma Watsons) e Ron (Rupert Grint), sono ormai cresciuti e quindi alle prese con i primi amori; elemento, questo, che nel film appare uno dei più importanti, considerata la necessità di smorzare i toni delle vicende oscure che accompagnano la visione di buona parte della pellicola.
A smorzare i toni forse ci si riesce, ma non nel modo giusto: tale tentativo si risolve in scenette che rasentano il patetico, a partire dalla prima, inventata, della bella cameriera con cui Harry aveva fissato un appuntamento, a cui sarebbe andato se non fosse venuto il buon Silente a rompere le uova nel paniere.
Questo difetto appare sicuramente secondario rispetto alla mancanza di omogeneità (riscontrato anche in alcuni dei precedenti episodi), che rende la storia quasi confusionaria per chi non ha avuto il piacere di leggere il libro.
Il film è poco coinvolgente, manca di grinta, procede a fatica e in molti punti è addirittura noioso. A fare almeno in parte da contraltare a ciò, la prova globalmente buona del cast, a partire da Daniel Radcliffe (di cui comunque non ho mai apprezzato granché la recitazione) fino ad arrivare a Hero Fiennes-Tiffin, nei panni del piccolo Tom Riddle.
Insomma, non un totale fallimento ma perlomeno una considerevole delusione, soprattutto per chi è un fan di questa saga.
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chry91
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domenica 12 agosto 2007
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speriamo bene
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be ecco io penso che hanno fatto male a sciegliere di nuovo yates perche non e piaciuto molto come ha fato il quinto film almeno da cio che ho visto su intenet e da quello che mi hanno detto e che ho visto pero penso che se capira e darà importanza agli errori che ha fatot potrebbe uscire un gran bel film spero che metta delle cose mancanti al sesto film siccome non lo ha fatot al quinto ad esempio lo specchio non cera ed e stato sbagliato perchè sara molto importante al settimo capitolo come ha detot la rowling be comunque si puo dire che il quinto sia statro discreto come film non e stato cattivo ma non era cio che la maggiorparte della gente si aspettava comunque ora staremo a vedere questo prossimo film ma il tempo per rimediare yates cie lo ha quindi in bocca al lupo yates e cerca di
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be ecco io penso che hanno fatto male a sciegliere di nuovo yates perche non e piaciuto molto come ha fato il quinto film almeno da cio che ho visto su intenet e da quello che mi hanno detto e che ho visto pero penso che se capira e darà importanza agli errori che ha fatot potrebbe uscire un gran bel film spero che metta delle cose mancanti al sesto film siccome non lo ha fatot al quinto ad esempio lo specchio non cera ed e stato sbagliato perchè sara molto importante al settimo capitolo come ha detot la rowling be comunque si puo dire che il quinto sia statro discreto come film non e stato cattivo ma non era cio che la maggiorparte della gente si aspettava comunque ora staremo a vedere questo prossimo film ma il tempo per rimediare yates cie lo ha quindi in bocca al lupo yates e cerca di fare del tuo meglio e tuto nelle tue mani ciaooooooooooooooo
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nino92
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venerdì 17 luglio 2009
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la magia potteriana cala
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il film è sostanzialmente buono: gli effetti speciali come al solito sono il cavallo di battaglia dell'intera pellicola ma al contrario dei primi film questo, come era successo già per il 5°, lascia un pò a bocca asciutta: la qualità recitativa di alcuni attori (vedi daniel radcliffe) è decisamente sotto tono, ottimo lavoro invece per draco malfoy che è stato in grado di dare un po' più di emozioni e buone le interpretazioni di albus silente e horace lumacorno. il film comunque sia sviluppa eccessivamente la tematica dell'amore adolescenziale che talvlta divena addirittura infantile! non mi riferisco all'atteggiamento della ragazza di ron che riesce benissimo nel modello d'amore "morboso e appiccicoso" che è venuto meravigliosamente fuori ma a quello di harry; si potrebbe pensare forse che si voleva esaltare l'imbarazzo giovanile dei due ragazzi ma a causa di lacune recitative pesanti da entrambi (harry e ginny) il tutto sembrava rozzo e infantile.
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il film è sostanzialmente buono: gli effetti speciali come al solito sono il cavallo di battaglia dell'intera pellicola ma al contrario dei primi film questo, come era successo già per il 5°, lascia un pò a bocca asciutta: la qualità recitativa di alcuni attori (vedi daniel radcliffe) è decisamente sotto tono, ottimo lavoro invece per draco malfoy che è stato in grado di dare un po' più di emozioni e buone le interpretazioni di albus silente e horace lumacorno. il film comunque sia sviluppa eccessivamente la tematica dell'amore adolescenziale che talvlta divena addirittura infantile! non mi riferisco all'atteggiamento della ragazza di ron che riesce benissimo nel modello d'amore "morboso e appiccicoso" che è venuto meravigliosamente fuori ma a quello di harry; si potrebbe pensare forse che si voleva esaltare l'imbarazzo giovanile dei due ragazzi ma a causa di lacune recitative pesanti da entrambi (harry e ginny) il tutto sembrava rozzo e infantile. quasi fastidioso. il film inoltre non presenta scene di forte esaltazione: i duelli finali sono stati eliminati e in generale quello che che occupava circa un terzo di libro nella pellicola non dura più di dieci minuti. in generale quindi è un film noioso e privo d'azione o comunque stupore o phatos. inoltre un fatto molto fastidioso è che quel maledetto castello camia dimensioni ogni anno! per quanto riguarda infatti l'adamento logico del film è tutto dato per scontato, collegamentiessenziali sono stati eliminati ed inseriti alcuni di cui si poteva benissimo fare a meno (vedi l'attacco alla tana). in questo caso, come gli attacchi all'inizo del film a londra sono punti che potevano creare grande effetto drammatico ma che essendo gestiti male non hanno avuto pressochè alcuna ripercussione nella vicenda. per non parlare della fine: la scena della caverna è ricostruita bene ma tutto ciò ce segue che era il top del film il combatimento tra mangiamorte e professori/alunni non c'è stato. la morte di silente è stato percepita con daniel radliffe come un piccolo intoppo dell'anno, nessun sentimento e nemmeno una lacrima! anche nella caverna infondo poteva si poteva creare più disperazione e menomale che l'attore di silente ha salvato qualcosina implorando la morte dopo avere bevuto il liquido, poteva usare gli stessi elementi drammatici del libro, dirgli che quello lo dissetava quella era la cura per le sue (di silente) sofferenze, harry invece zitto e mosca: un un aspetto positivo e che nn mi ha dato fastidio (almeno finchè non si esagerava) è stato l'interesse generale di silente er harry riguardo alla sua crescita: sottolinea infatti il fatto che silente sia prossimo alla morte (come si spiegherà nel 7 libro) e che quind veda e viva la vita in modo più pieno e malinconico; osservando ogni particolare e godendosi ogni attimo rimasto notando anche il più piccolo cambiamento. per concludere la colonna sonora sincermanete lasciava moolto a desiderare: in pratica si tratta di un collage di spezzoni dei primi film con quelli del quinto: il risultato da l'impressione che il compositore non abbia voluto "sbattersi" più di tanto.il doppiaggio italiano era decisamente sbagliato e talvolta nemmeno coerente: (vedi il "vomitare" di silente dopo la loro prima materializzazione). non è per niente accennata la vita scolastica fuori da pozioni e in generale il film come era stato preannunciato è davvero "droga sesso e rock'n roll". la posticipazione dell'uscita può quindi sembrare una mossa per salvare il film.
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jester
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domenica 19 luglio 2009
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harry potter stagione 6
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Si parte da un libro che è immenso, con innumerevoli sottotrame e praticamente infiniti richiami agli episodi precedenti e successivo, ma che si offre come un ottimo soggetto. Si parte da milioni di dollari di budget. Si parte da un buon numero di bravi attori.
Si giunge invece ad un prodotto di livello quasi televisivo, che può essere assimilato ad una qualsiasi puntata di OC o Dawson's Creek, dove i personaggi sono appiattiti all'inverosimile e spesso ridotti a macchiette. A questa base sono aggiunte di tanto in tanto scene che evidentemente nell'economia generale della serie non potevano essere tralasciate, ma che risultano appiccicate con lo sputo, abbandonate là per chi è in grado di coglierne la contestualizzazione, inutili per tutti gli altri.
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Si parte da un libro che è immenso, con innumerevoli sottotrame e praticamente infiniti richiami agli episodi precedenti e successivo, ma che si offre come un ottimo soggetto. Si parte da milioni di dollari di budget. Si parte da un buon numero di bravi attori.
Si giunge invece ad un prodotto di livello quasi televisivo, che può essere assimilato ad una qualsiasi puntata di OC o Dawson's Creek, dove i personaggi sono appiattiti all'inverosimile e spesso ridotti a macchiette. A questa base sono aggiunte di tanto in tanto scene che evidentemente nell'economia generale della serie non potevano essere tralasciate, ma che risultano appiccicate con lo sputo, abbandonate là per chi è in grado di coglierne la contestualizzazione, inutili per tutti gli altri. Rimangono le scenografie curate nei minimi dettagli, e le sequenze della caverna sicuramente da ricordare, ma è sicuramente troppo poco viste le i presupposti.
Avevo visto "Il calice di fuoco" senza aver ancora letto alcuno dei libri: lo trovai un bellissimo spettacolo dal grande impatto visivo. L'ultimo uscito è un collage senza senso.
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alesya
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sabato 15 agosto 2009
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harry potter 6:un tuffo nel buio
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ce l'abbiamo fatta.dopo lunga ed estenuante attesa,finalmente è arrivato nelle nostre sale( a parer mio assolutamente fuori tempo e stagione)"harry potter e il principe mezzosangue"sesto film per una delle saghe più lunghe e impegnative della storia.con aspettative non proprio al massimo sono andata a vedere il film(essendo il libro di riferimento non proprio il mio preferito ero un po' prevenuta)per immergermi nuovamente nel fantastico scenario del mondo di hogwarts...qual è stato il risultato?film certamente meglio realizzato del precedente,con maggiore spessore per i personaggi e per le situazioni grazie a un lavoro di sceneggiatura che almeno stavolta ha evitato di accozzare le situazioni insieme una dopo l'altra senza un briciolo di sentimento(tratto caratteristico del precedente "l'ordine della fenice"):i siparietti comico- adolescenziali sono briosi e ridarelli al punto giusto,la scena del bacio fra harry e ginny è pura e delicata come avremmo voluto che fosse quella con cho chang(lì forse si sono fatti trasportare un po' troppo da quello che potremmo definire"'effetto limonata-limonata");perfetti come sempre i grandi attori in secondo piano(alan rickman my favourite ma anche jim broadment come lumacone non è affatto male);decisamente migliorato l'accompagnamento musicale di nicholas hooper che nel precedente film era scivolato in una banalità banale alquanto banagnolola.
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ce l'abbiamo fatta.dopo lunga ed estenuante attesa,finalmente è arrivato nelle nostre sale( a parer mio assolutamente fuori tempo e stagione)"harry potter e il principe mezzosangue"sesto film per una delle saghe più lunghe e impegnative della storia.con aspettative non proprio al massimo sono andata a vedere il film(essendo il libro di riferimento non proprio il mio preferito ero un po' prevenuta)per immergermi nuovamente nel fantastico scenario del mondo di hogwarts...qual è stato il risultato?film certamente meglio realizzato del precedente,con maggiore spessore per i personaggi e per le situazioni grazie a un lavoro di sceneggiatura che almeno stavolta ha evitato di accozzare le situazioni insieme una dopo l'altra senza un briciolo di sentimento(tratto caratteristico del precedente "l'ordine della fenice"):i siparietti comico- adolescenziali sono briosi e ridarelli al punto giusto,la scena del bacio fra harry e ginny è pura e delicata come avremmo voluto che fosse quella con cho chang(lì forse si sono fatti trasportare un po' troppo da quello che potremmo definire"'effetto limonata-limonata");perfetti come sempre i grandi attori in secondo piano(alan rickman my favourite ma anche jim broadment come lumacone non è affatto male);decisamente migliorato l'accompagnamento musicale di nicholas hooper che nel precedente film era scivolato in una banalità banale alquanto banagnolola.nonostante tutto però,questo film resta per me un duro colpo:certamente anche harry come tutti noi doveva crescere, i problemi intorno a lui diventare seri e i pensieri cupi,ma la resa di questo processo ha in qualche modo rappresentato un disintegrarsi di tutto ciò che per noi era certo e meraviglioso;un mondo fantastico di colore e magia dove potersi rifugiare e divertire,castelli incantati pietre magiche e caramelle tutti i gusti più uno;oggi il colore in ogni sua sfumatura sembra aver abbandonato hogwarts: gli ambienti sono neri i volti bianchi e pallidi,persino le scene all'aperto sono buie e cupe,come se una nube grigia avesse inghiottito tutto e si fosse mangiata il nostro mondo per lasciarcele un'altro senza sfumature....so che la storia si evolve e so bene avendo letto l'intera saga che il peggio deve ancora venire e che chiaramente l'allegria e la spensieratezza non potevano più predominare....ma ci sono tanti modi per rendere la malinconia, la tristezza e il dolore e non credo che la scelta di esprimerli con l'eliminazione totale del colore ne sia l'unica modalità di espressione.che ci ridiano il colore nei prossimi film o ci vorranno gli occhiali 3d per trovare i personaggi nell'oscurità.ridateci il blu,il giallo il rosso.anche per rendere il sangue serve il colore, non bastano il grigio e il nero.ridateci la nostra meravigliosa hogwarts.
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austy
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domenica 21 novembre 2010
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potter delude
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Troppo amore e poca magia, questo sesto film di Harry Potter delude le aspettative non rispecchiando il libro e concentrandosi esageratamente sulle relazioni dei ragazzi. Tuttavia il film diretto da David Yates è iniziato alla grande con l'attacco dei mangiamorte al Millenium Bridge poi va lentamente perdendosi per ritrovarsi nella grotta dove Harry e Silente cercano un Horcrux ma il finale lascia l'amaro in bocca ,sicuramente un film che si poteva fare molto meglio .
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tintii
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giovedì 10 febbraio 2011
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harry potter prima del "on the road"
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Dicono la verità, quelle persone che, vedere un film una sola volta, in realtà non basta per dare un vero e proprio giudizio personale. Tutti i film di HP mi sono sempre piaciuti e anche questo sesto capitolo che ho potuto rivedere rilassandomi ed appassionandomi. La fotografia è molto curata, gli effetti speciali migliorano ogni puntata, e la trama regge bene su stessa sebbene, come mi han detto molti amici che hanno letto il libro, si allontana in certi punti dal romanzo originale (per esempio nella scena finale avremmo dovuto assistere ad una battaglia nel castello, se non erro). Per chi come me non si avesse gustato il libro, può pur sempre compiacersi di questo film, che intrattiene lo spettatore in sala.
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Dicono la verità, quelle persone che, vedere un film una sola volta, in realtà non basta per dare un vero e proprio giudizio personale. Tutti i film di HP mi sono sempre piaciuti e anche questo sesto capitolo che ho potuto rivedere rilassandomi ed appassionandomi. La fotografia è molto curata, gli effetti speciali migliorano ogni puntata, e la trama regge bene su stessa sebbene, come mi han detto molti amici che hanno letto il libro, si allontana in certi punti dal romanzo originale (per esempio nella scena finale avremmo dovuto assistere ad una battaglia nel castello, se non erro). Per chi come me non si avesse gustato il libro, può pur sempre compiacersi di questo film, che intrattiene lo spettatore in sala. Qualche punto debole è presente ma non aggrava affatto il ritmo del film.
Insomma è con piacere che posso dire che Harry Potter e il Principe Mezzosangue è un bel film, non ci si deve aspettare per forza un capolavoro, ma riesce nel perfetto incantesimo di farci emozionare all’interno delle mura di Hogwarts ancora una volta, prima del grande "On the road" in due parti.
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