shippo
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venerdì 31 agosto 2007
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l'idea originale di shrek perde colpi
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Oramai è legge.
Più gli anni e i film passano più il fenomeno è tanto conosciuto quanto odiato:numeri che accompagnano titoli sono solo cattivo sperare,e troppo spesso ciò non viene contradetto.
La stella luminosa di Shrek perde,cercando in qualche modo di salvarsi,ma alla fine è indebolita e stanca.Eppure la ricetta sembra quella giusta,con gag studiate che fanno ridere sia grandi che piccini,denunce di modi e mode sottovoce ma capaci di fare riflettere,e sopratutto personaggi ormai mitici dei quali è difficile dimenticarsi.Eppure tutto ciò non basta.
Colpa di un trailer televisivo che spreca oltre misura tante delle migliori gag del film,una trama in cerca di originalità grazie a complicanze aggiuntive(una prole in arrivo,strani mutamenti di personalità)che alla fine complicano(male) solo il finale,e quel sorriso che troppe volte rimane appena accennato.
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Oramai è legge.
Più gli anni e i film passano più il fenomeno è tanto conosciuto quanto odiato:numeri che accompagnano titoli sono solo cattivo sperare,e troppo spesso ciò non viene contradetto.
La stella luminosa di Shrek perde,cercando in qualche modo di salvarsi,ma alla fine è indebolita e stanca.Eppure la ricetta sembra quella giusta,con gag studiate che fanno ridere sia grandi che piccini,denunce di modi e mode sottovoce ma capaci di fare riflettere,e sopratutto personaggi ormai mitici dei quali è difficile dimenticarsi.Eppure tutto ciò non basta.
Colpa di un trailer televisivo che spreca oltre misura tante delle migliori gag del film,una trama in cerca di originalità grazie a complicanze aggiuntive(una prole in arrivo,strani mutamenti di personalità)che alla fine complicano(male) solo il finale,e quel sorriso che troppe volte rimane appena accennato.
Neanche dialoghi e computer grafica "ottimi" risolvono la situazione,rimanendo nel fatidico "già visto",e senza novità la stella del successo è destinata a implodere.
Ma ancora una volta,l'orco verde può essere consigliato a tutti(con uno sguardo maggiore ai piccini)perchè incontrare per la terza volta gli abitanti di "Molto Molto Lontano" ha il suo fascino invidiabile,però quel "Terzo" è un macigno duro da sopportare e aggiungendoci un "Quarto" in corso di avviamento,la situazione DEVE rinnovarsi,oppure il finale non sarà di certo "felici e contenti"!!
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maverick
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sabato 1 settembre 2007
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la conferma
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Finalmente è uscito uno dei più bei sequel degli ultimi anni.Simpatico irriverente, Shrek 3 è una sicurezza: l'eterna lotta tra il bene e il male ora si impadronisce anche delle favole venendo trattata con insuperabile ironia (basti pensare a biancaneve col tatuaggio o capitan uncino che dirige l'orchestra o addirittura raperonzolo calva!!!.Che dire di più: soltanto un'ultima cosa: dopo che da piccoli anche col passare degli anni le favole riescono ancora a far ridere e far felici e contenti generazioni e generazioni.
BUONA VISIONE
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marvelman
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giovedì 22 luglio 2010
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si raschia il fondo...
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La differenza abissale con i primi due capitoli di Andrew Adamson c'è e si vede...qua si raschia il fondo perchè i personaggi perdono di spessore, in particolare il gatto con gli stivali, le soluzioni artistiche per rendere certe situazioni sono inverosimili rispetto ai capitoli precedenti e i nuovi personaggi introdotti sono piatti e noiosi...per non parlare del finale e quando dico finale intendo quello della sconfitta del cattivo e quello dopo quando tutta la famigliola è riunita, veramente scontato e poco elaborato...molto lontani sono l'originalità e il rigore del primo Shrek e l'esilarante divertimento pure citazionistico del secondo che è pure meglio...si vede che è la maledizione del terzo capitolo ma ormai con il quarto so già che si toccherà il fondo data la trama da serie televi
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La differenza abissale con i primi due capitoli di Andrew Adamson c'è e si vede...qua si raschia il fondo perchè i personaggi perdono di spessore, in particolare il gatto con gli stivali, le soluzioni artistiche per rendere certe situazioni sono inverosimili rispetto ai capitoli precedenti e i nuovi personaggi introdotti sono piatti e noiosi...per non parlare del finale e quando dico finale intendo quello della sconfitta del cattivo e quello dopo quando tutta la famigliola è riunita, veramente scontato e poco elaborato...molto lontani sono l'originalità e il rigore del primo Shrek e l'esilarante divertimento pure citazionistico del secondo che è pure meglio...si vede che è la maledizione del terzo capitolo ma ormai con il quarto so già che si toccherà il fondo data la trama da serie televisiva veramente poco adatta ad un film di Shrek, anche se d'altronde dalla Dreamworks questo è lecito aspettarselo e bisogna ormai sperare nelle nuove idee
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scrittore84
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giovedì 23 agosto 2007
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antonio maragliulo
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Si conclude (forse) la saga dell'orco verde che, partito dalla palude, si ritrova ad essere il predestinato al regno (Hollywoodiano) di Molto Molto Lontano, a causa della morte del ranocchio, padre di Fiona. In quest'episodio Shrek andrà alla ricerca di un cugino di Fiona, Arthur, per "affibiargli" il trono a lui non gradito. In mezzo il principe Azzurro (o Azzurro, per gli amici) trama un autentico colpo di stato con tutti i cattivi delle favole (da capitan uncino con la sua ciurma agli alberi maligni incantati) mirato alla conquista del suddetto trono, aiutato da una insospettabile e traditrice lady.
Non c'è che dire, la Dreamworks riesce a tenere alto il livello anche di questo episodio.
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Si conclude (forse) la saga dell'orco verde che, partito dalla palude, si ritrova ad essere il predestinato al regno (Hollywoodiano) di Molto Molto Lontano, a causa della morte del ranocchio, padre di Fiona. In quest'episodio Shrek andrà alla ricerca di un cugino di Fiona, Arthur, per "affibiargli" il trono a lui non gradito. In mezzo il principe Azzurro (o Azzurro, per gli amici) trama un autentico colpo di stato con tutti i cattivi delle favole (da capitan uncino con la sua ciurma agli alberi maligni incantati) mirato alla conquista del suddetto trono, aiutato da una insospettabile e traditrice lady.
Non c'è che dire, la Dreamworks riesce a tenere alto il livello anche di questo episodio. Certo, il cammino psicologico di Shrek e Fiona nella prima puntata è ineguagliabile, ma anche qui gli spunti per riflettere non mancano, vedi la neo paternità dell'orco (riflessione però adatta maggiormente al pubblico dei + grandi) e il rapporto Arthur-Shrek, questa alla portata anche dei più giovani.
Spunti divertenti a non finire, alcuni con sottili doppi sensi che divertono i più grandi. Motivo del grandissimo successo di questa pellicola d'animazione non solo fra i bambini.
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gioia
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giovedì 23 agosto 2007
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finalmente sequel che non deludono
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come il secondo, anche questo terzo capitolo di Shrek non delude le aspettative. Forse perchè non è mai ripetitivo, ma gli autori cercano sempre nuovi spunti. Numerose le risate e sempre più impressionante la qualità dell'animazione. Decisamente carini alcuni spunti come il liceo di Arthur, la vita che si vede scorrere davanti l'omino di marzapane, pinocchio che sembra imparare a dire le bugie e il gruppo divertente delle principesse.
Molta forza al film viene data, come sempre, dalle parodie e dai richiami alle altre fiabe.. vedi Lancillotto,le Principesse, la bettola degli sfigati,le ragazze pon pon e Shrek che imita il gergo giovanile per avvicinarsi al futuro re.
Insomma molto molto divertente e sicuramente molto piu apprezzabile dagli adulti che dai bambini.
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eugen
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domenica 26 maggio 2024
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shrek ancora valido
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Come sempre volendo trovare elementi ideologici e poltiici, nei film(anche di cartoon iperteconolgici made in the USA) si sbaglia o comunque si tischia di forzare i termini della cosa: cosi¿'"Shrek the Third"(Chris Miller, Raman Hui, con Miller coautore anche di soggetto e screenplay, 2007) vede il simatico orco Shrek quasi re, ma deciso a non farsi mettere la corona in capo, che dovra'affrontare i"cattivi"e come sempre tiuscira'a batterli, dove buoni e cattivi sono perosnaggi delle fiabe,diremmo anzi meglio di tutte le grandi favole po´polari piu'diffuse nel mondo(dal gatto con gli stivali e Pinoccchio, per citare qualche esemppio)e lo fa con la solita simpatica maniera dolce-decisa, dove l'imbranamento si fonde con la decisione e il caarattere, anche quando cio'non sembra.
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Come sempre volendo trovare elementi ideologici e poltiici, nei film(anche di cartoon iperteconolgici made in the USA) si sbaglia o comunque si tischia di forzare i termini della cosa: cosi¿'"Shrek the Third"(Chris Miller, Raman Hui, con Miller coautore anche di soggetto e screenplay, 2007) vede il simatico orco Shrek quasi re, ma deciso a non farsi mettere la corona in capo, che dovra'affrontare i"cattivi"e come sempre tiuscira'a batterli, dove buoni e cattivi sono perosnaggi delle fiabe,diremmo anzi meglio di tutte le grandi favole po´polari piu'diffuse nel mondo(dal gatto con gli stivali e Pinoccchio, per citare qualche esemppio)e lo fa con la solita simpatica maniera dolce-decisa, dove l'imbranamento si fonde con la decisione e il caarattere, anche quando cio'non sembra. Teconolgia(non ipertecnologia, vorrei dire)servono per caratterizzare i personaggi e le situazioni, con una simpaticissima sintesi di elementi "teatrali"edi animazione propriamente detto, dove appunto tale sintesi riesce particolamente efficace quando divertente. Come sempre, sia l'originale made in the USA(Eddie Murophy e Cameron Diaz, Antonio >Banderas)sia quallea doppiata in italiano(Cecchetto, Lopez, ma anche qui Banderas)delle voci va decisamente bene, contribuendo alla giusta affermazone di un film valido, al di la¿dle fatto che sia un sequel. Eugen
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