fab_y
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giovedì 27 ottobre 2011
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quattro stelle per il coraggio...
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Credo che per quanto riguarda film biografici come questo, che riportano una vicenda realmente accaduta, spesso si tende a sopravvalutare il film stesso, tanto più se la storia riportata è tragica e forte come quella di Brandon Teena. Boys don't cry è troppe volte discontinuo, spesso si fa fatica a capire le relazioni che si instaurano tra i personaggi, chi sono, da dove vengono, come vivono... tante domande nascono guardando questo film e spesso si resta senza una risposta.
Inoltre vorrei ricordare che il film non riporta la storia di Brandon attenendosi alla realtà: non soltanto è completamente assente la figura di Philip Devine, ucciso assieme a Lisa Lambert e Brandon, ma Lana non sarebbe stata nenache sulla scena dell'omicidio e, dulcis in fundo, avrebbe lasciato Brandon appena capii che in realtà era una ragazza e denunciato in seguto gli autori di questo film.
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Credo che per quanto riguarda film biografici come questo, che riportano una vicenda realmente accaduta, spesso si tende a sopravvalutare il film stesso, tanto più se la storia riportata è tragica e forte come quella di Brandon Teena. Boys don't cry è troppe volte discontinuo, spesso si fa fatica a capire le relazioni che si instaurano tra i personaggi, chi sono, da dove vengono, come vivono... tante domande nascono guardando questo film e spesso si resta senza una risposta.
Inoltre vorrei ricordare che il film non riporta la storia di Brandon attenendosi alla realtà: non soltanto è completamente assente la figura di Philip Devine, ucciso assieme a Lisa Lambert e Brandon, ma Lana non sarebbe stata nenache sulla scena dell'omicidio e, dulcis in fundo, avrebbe lasciato Brandon appena capii che in realtà era una ragazza e denunciato in seguto gli autori di questo film. Posso capire come la storia sia stata in qualche modo "romanzata" ma così è troppo. Tuttavia, a parte tutto, si resta senza parole davanti alla sentita e toccante interpretazione della Swank, e bisogna riconoscere come il film riporti un drammatico caso di intolleranza e ignoranza. Quindi, data la forte denuncia sociale di cui il film si fa portatore,e il coraggio di riportare un argomento di certo non facile o sentito da tutti, quattro stelle sono d'obbligo.
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nund87
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lunedì 2 marzo 2009
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non ci si crede...
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Che dire? Un film sulla violenza, su quanto la diversità può spaventare e può portare ad atti estremi come lo stupro e l'omicidio. Per come è raccontato il film è chiaro fin dall'inizio che la protagonista non farà una bella fine. La violenza stupisce, continua a stupire anche oggi una banda di ragazzini che in una notte brava decidono di dare fuoco ad un barbone. Sono fatti di violenza del tutto gratuita (anche se la violenza non è mai la scelta giusta secondo me), ma in casi come questi ancora di più ci sconvolge. E guai se non fosse così, guai ad abituarci alla violenza. A parte questo, penso che il personaggio poteva essere approfondito maggiormente, spiegando perché non accettava se stessa come donna ecc ecc.
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Che dire? Un film sulla violenza, su quanto la diversità può spaventare e può portare ad atti estremi come lo stupro e l'omicidio. Per come è raccontato il film è chiaro fin dall'inizio che la protagonista non farà una bella fine. La violenza stupisce, continua a stupire anche oggi una banda di ragazzini che in una notte brava decidono di dare fuoco ad un barbone. Sono fatti di violenza del tutto gratuita (anche se la violenza non è mai la scelta giusta secondo me), ma in casi come questi ancora di più ci sconvolge. E guai se non fosse così, guai ad abituarci alla violenza. A parte questo, penso che il personaggio poteva essere approfondito maggiormente, spiegando perché non accettava se stessa come donna ecc ecc. Queste tematiche sono ancora abbastanza sconosciute ai più, quindi un film per "capire" veramente quello che scatta in donne come Teena penso fosse stato ancora più utile. Boys don't cry rimane, a parer mio, un film sulla violenza, sulla stupidità umana (degli aggressori), ma non un film sulle problematiche sessuali, di crisi d'identità. Si dovrebbe lavorare di più sulla psicologia di queste persone oltre che sulla reazione che la loro diversità ha sugli altri.
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shiningeyes
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domenica 28 aprile 2013
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brillante esordio con una tematica delicata
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Esordio col botto per Kimberly Peirce, che con “Boys Dont't Cry” affronta e centra in pieno la questione della transfobia e della crisi d'identità sessuale che attraversa alcune persone, arrivando a creare un film fortemente drammatico e di grande impatto visivo. Il film prende spunto sull'episodio di cronaca nera che vide, Brandon Teena, ventunenne transgender, stuprato e assassinato da John Lotter e Tom Nissen, per via della sua diversità.
La sceneggiatura adatta alle sue volontà un fatto di cronaca nera, che per quanto assurdamente crudo e reale, nel film viene reso ancor più terribile dalla presenza di scene poetiche e amorevoli precedenti al fattaccio, che, di fatto, rendono ancor più triste il tragico epilogo; anche se buona, la sceneggiatura, non ho apprezzato alcune scene superflue che hanno anche alimentato il disappunto delle persone coinvolte nella vicenda e che ne hanno modificato la verità.
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Esordio col botto per Kimberly Peirce, che con “Boys Dont't Cry” affronta e centra in pieno la questione della transfobia e della crisi d'identità sessuale che attraversa alcune persone, arrivando a creare un film fortemente drammatico e di grande impatto visivo. Il film prende spunto sull'episodio di cronaca nera che vide, Brandon Teena, ventunenne transgender, stuprato e assassinato da John Lotter e Tom Nissen, per via della sua diversità.
La sceneggiatura adatta alle sue volontà un fatto di cronaca nera, che per quanto assurdamente crudo e reale, nel film viene reso ancor più terribile dalla presenza di scene poetiche e amorevoli precedenti al fattaccio, che, di fatto, rendono ancor più triste il tragico epilogo; anche se buona, la sceneggiatura, non ho apprezzato alcune scene superflue che hanno anche alimentato il disappunto delle persone coinvolte nella vicenda e che ne hanno modificato la verità.
Non si può poi, segnalare la strepitosa prova della Swank(Oscar e Globe strameritati), la quale è meravigliosa nello sfruttare il suo viso androgino e a calarsi nei panni della fragilità interiore del personaggio ed è bravissima anche Chloe Sevigny nelle vesti della malinconica Lana, piena espressione di dolcezza nella pesantezza della pellicola.
La regia della Pierce è molto poetica e sognante e sembra centrare il punto quando si parla di sogni e speranze di ragazzi difficili che tentano il tutto per tutto per cambiare la propria situazione di chiusura e povertà ed è brava anche nel mostrare la naturalezza del tipico amore giovanile e di come sia totale ed estraneo alle disuguaglianze di sesso.
Un film indipendente che però, tiene testa a colossi hollywoodiani da fior di milioni di dollari e che, dimostra che si può girare un bel film solo con cuore e intelligenza.
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rongiu
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venerdì 5 febbraio 2016
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io sentia contro al mio cuore il suo cuor palpitar
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Che cosa si sa, oggi, alla luce di tutte le “Enormi” conquiste scientifiche, del sesso, del “normal sesso” e di tutte le innumerevoli variabili? E delle terminologie? Non sono certo da sottovalutare! Anzi, sono proprio quelle che ti qualificano, identificano, incapsulano, ti danno il bel “marchio” che poi la “buona società” fa’ proprio dopo un’accurata ed esteticamente persuasiva divulgazione. La conseguenza del “marchio” è, l’etichettatura. Tu sei, quello è, quell’altro fa’, lo sai che quell’altra è un / una… e tutto quanto il resto e compagnia bella.
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Che cosa si sa, oggi, alla luce di tutte le “Enormi” conquiste scientifiche, del sesso, del “normal sesso” e di tutte le innumerevoli variabili? E delle terminologie? Non sono certo da sottovalutare! Anzi, sono proprio quelle che ti qualificano, identificano, incapsulano, ti danno il bel “marchio” che poi la “buona società” fa’ proprio dopo un’accurata ed esteticamente persuasiva divulgazione. La conseguenza del “marchio” è, l’etichettatura. Tu sei, quello è, quell’altro fa’, lo sai che quell’altra è un / una… e tutto quanto il resto e compagnia bella.
Il pregio di “Boys Don’t Cry” è quello di evitare qualsiasi etichettatura. Così mi par di capire. Teena / Brandon non è un “caso scientifico”. Assolutamente. E’ una ragazza, bella, di nobili sentimenti, che va’ oltre il proprio corpo e che nel e del corpo dell’altra, vuole conoscerne l’essenza per poi accarezzare l’anima.
Boys don’t Cry è un poetico dramma. Brandon \ Hilary Swank / per vivere da se stessa corre molti pericoli e nel suo girovagare da un posto all’altro, finisce per conoscere ed innamorarsi di una ragazza di nome Lana Tisdel \ Chloe Sevigny /
Per Lana, Brandon diventa, poco per volta una persona molto speciale. Uno di quei ragazzi che tutte, una volta nella vita, vorrebbero incontrare e con il quale pensare ad un serio progetto di vita; magari lontano, si, lontano dal quel posto solitario e maledetto. Incontriamo John \ Peter Sarsgaard / e poi Tom \ Brendan Sexton I I I / due ragazzi che a dir violenti è forse poco.
Cosa sarebbe la performance di Hilary Swank e quindi tutta la storia senza la meravigliosa presenza di Lana? Lana riesce a comprendere chi è veramente Brandon o forse non vuole saperlo? Kimberly Peirce \ regia e co-sceneggiatrice con Andy Bienen / ha modellato i personaggi e li ha immersi in una storia che consiglio di conoscere. Una true story, una storia vera come tante altre che il cinema propone ma con spazi e tempi appassionati ed appassionanti; con musiche che danno luce ad immagini coinvolgenti lasciando una scia di domande. Due su tutte: - Chi sono gli spiriti liberi? Quanto costa, esserlo?
A te,
che ami,
e fai sognar.
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francesco2
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sabato 25 agosto 2012
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un'occasione (rac)colta in parte
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E' un film che ha diverse carte per elevarsi (un pò) al di sopra della media. Anche se qualcosa non funziona, forse: si pensi all'atteggiamento davvero troppo accogliente nei confronti di Brandon, perdipiù in un ambiente come quello descritto. O ancora, almeno alla reazione di Lana non appena le viene rivelata la verità, e solo perché il giovane era costretto dalle circostanze. E' un caso che Fab_y abbia scritto su questo sito che, secondo quanto riportano le cronache, la reazione della vera Lana sia stata decisamente diversa?
Tuttavia gli USA raccontati (O accennati?), nella prima fase clintoniana dei primissimi anni '90, isono quelli n cui si toglie spazio ai palazzoni per darne alla (micro)provincia, fatta di madri fumatrici accanite e figli senza idee per la testa, come nel più recente "The Fighter".
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E' un film che ha diverse carte per elevarsi (un pò) al di sopra della media. Anche se qualcosa non funziona, forse: si pensi all'atteggiamento davvero troppo accogliente nei confronti di Brandon, perdipiù in un ambiente come quello descritto. O ancora, almeno alla reazione di Lana non appena le viene rivelata la verità, e solo perché il giovane era costretto dalle circostanze. E' un caso che Fab_y abbia scritto su questo sito che, secondo quanto riportano le cronache, la reazione della vera Lana sia stata decisamente diversa?
Tuttavia gli USA raccontati (O accennati?), nella prima fase clintoniana dei primissimi anni '90, isono quelli n cui si toglie spazio ai palazzoni per darne alla (micro)provincia, fatta di madri fumatrici accanite e figli senza idee per la testa, come nel più recente "The Fighter". Soprattutto viene svolto un discreto lavoro nel descrivere una dimensione sessuale non ancora acquisita, anche se siamo distanti dai livelli dell'eccellente "Tomboy"della francese Celine Scianna.
C'è anche qualcosa di magico nel modo in cui la giovane vive questo nuovo amore, una dimensione spiritual-filosofica che ci
riporta ai tempi del miglior Egoyan: in fondo, "Boys don't cry" è anche questo, una doppia dimensione della conoscenza di un'altra parte di noi. Se in parte il discorso è più generale, perché questo, non scordiamocelo, è un film sui ventenni, quindi su un'età (forse ancora) di passaggio, potrebbe assumere risvolti anche più specifici, quando si pensi alla miseria del mondo affettivo(?) che la giovane si era costruita.
Tuttavia,questo potrebbe ssere letto anche come un limite del film, che al di là del castello di bugie inventato da Brandon gli contrappone due "zinzini" della situazione: un mondo maschile senza praticamente sfumature, in cui fare l'elogio troppo politicamente corretto del diverso appare un rischio non assente. Ma il vero limite sta nell'ultima parte, che prende una piega volta troppo a cercare la commozione, a scapito dell'approfondimento psicologico. La lettera di Brandon affidata ad una voce fuori campo, per esempio, appare nient'altro che un espediente di grana grossa.
In ultimo, l'autore di questa recensione vorrebbe non dimenticarsi della Swank ma neanche di Chloe Sevigny, che fino ad oggi conosceva poco di nome, e forse ancora meno di fatto. Gli elogi aumentano ulteriormente pensando che, potendo scegliere, ho optato spesso per la visione non doppiata.
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jacopo b98
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mercoledì 24 luglio 2013
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una grandiosa opera prima!
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1993. Teena Brandon (1972-1993, Swank) è una ragazza in crisi d’identità sessuale e decide di vivere la sua vita nei panni di un uomo. Va nel Nebraska e lì si innamora di Lana (Sevigny), che ricambia. Ma le bugie usate da Teena per coprire il suo essere donna non dureranno molto. Verrà stuprata e uccisa da due fanatici (Sarsgaard e Sexton III) amici di Lana. Uno dei due sconta l’ergastolo, l’altro ora è condannato a morte. Tratto da una terribile storia vera che sconvolse gli USA nei primi anni ’90 per la sua violenza, è l’ottimo esordio alla regia della Pearce. Film duro e violento, la scena dello stupro resta una delle più sconvolgenti della storia del cinema (altro che Arancia Meccanica), è stato, inopinabilmente peraltro, vietato ai 18 in mezzo mondo.
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1993. Teena Brandon (1972-1993, Swank) è una ragazza in crisi d’identità sessuale e decide di vivere la sua vita nei panni di un uomo. Va nel Nebraska e lì si innamora di Lana (Sevigny), che ricambia. Ma le bugie usate da Teena per coprire il suo essere donna non dureranno molto. Verrà stuprata e uccisa da due fanatici (Sarsgaard e Sexton III) amici di Lana. Uno dei due sconta l’ergastolo, l’altro ora è condannato a morte. Tratto da una terribile storia vera che sconvolse gli USA nei primi anni ’90 per la sua violenza, è l’ottimo esordio alla regia della Pearce. Film duro e violento, la scena dello stupro resta una delle più sconvolgenti della storia del cinema (altro che Arancia Meccanica), è stato, inopinabilmente peraltro, vietato ai 18 in mezzo mondo. È un film sconvolgente e potente, che ha i suoi maggiori pregi nella sceneggiatura scritta dalla regista con Andy Bienen, nell’ambientazione squallida in un mondo di drogati. Non c'è morale in questo piccolo grande film. Insomma il film è ottimo ma la cosa perfetta con quest'opera prima è la recitazione degli interpreti che lascia a bocca aperta, specie la Swank, incredibile nel dar verità e realismo ad un personaggio complesso e combattuto: meritatissimi sono quindi i numerosi premi, tra cui Oscar e Golden Globe (ma non BAFTA!) alla protagonista.
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toty bottalla
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venerdì 1 marzo 2013
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sesso ambiguo e gioventù sprecata!
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Sulla straordinaria performance della swank siamo tutti daccordo, tuttavia non mi ha convinto del tutto la regia: nelle fasi cruciali del racconto sembra tenersi a distanza, sbiadendo i personaggi di contorno, forse mi sbagio ma la tensione e la violenza un pò vaga per tutto il tempo, esplode tutta nel finale dai due balordi un pò sfocati durante il film, certo è un lavoro impegnativo, dell'argomento: sesso deviato, gay e trans sono ormai pieni gli archivi storici del cinema, quasi più di quelli su dracula, se ne parla nei talk-show, sui giornali se ne parla troppo, fra un pò un eterosessuale si sentirà emarginato, chissà magari ci fanno pure un film.
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Sulla straordinaria performance della swank siamo tutti daccordo, tuttavia non mi ha convinto del tutto la regia: nelle fasi cruciali del racconto sembra tenersi a distanza, sbiadendo i personaggi di contorno, forse mi sbagio ma la tensione e la violenza un pò vaga per tutto il tempo, esplode tutta nel finale dai due balordi un pò sfocati durante il film, certo è un lavoro impegnativo, dell'argomento: sesso deviato, gay e trans sono ormai pieni gli archivi storici del cinema, quasi più di quelli su dracula, se ne parla nei talk-show, sui giornali se ne parla troppo, fra un pò un eterosessuale si sentirà emarginato, chissà magari ci fanno pure un film. Saluti.
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[+] sesso deviato? vorrei capirne di piu
(di iosonosilvia! =d)
[ - ] sesso deviato? vorrei capirne di piu
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