g. romagna
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domenica 7 marzo 2010
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amici miei atto secondo
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La seconda parte delle proverbiali zingarate dei "cinque madrigalisti moderni" (ora rimasti in quattro) alle prese con le più disparate questioni: il figlio del Perozzi e la relazione con la moglie del fornaio durante l'alluvione di Firenze; l'improbabile conversione del Melandri al cattolicesimo; la figlia del Mascetti che resta incinta; la liason dello stesso con una contorsionista e le conseguenti grane con un usuraio... Per ovviare alla morte del Perozzi (avvenuta alla fine del primo atto), buona parte del film si snoda lungo diversi flashback. Varie le scene memorabili, dal coro al concorso di Pistoia sino al raddrizzamento della torre di Pisa passando per la via crucis del Melandri.
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La seconda parte delle proverbiali zingarate dei "cinque madrigalisti moderni" (ora rimasti in quattro) alle prese con le più disparate questioni: il figlio del Perozzi e la relazione con la moglie del fornaio durante l'alluvione di Firenze; l'improbabile conversione del Melandri al cattolicesimo; la figlia del Mascetti che resta incinta; la liason dello stesso con una contorsionista e le conseguenti grane con un usuraio... Per ovviare alla morte del Perozzi (avvenuta alla fine del primo atto), buona parte del film si snoda lungo diversi flashback. Varie le scene memorabili, dal coro al concorso di Pistoia sino al raddrizzamento della torre di Pisa passando per la via crucis del Melandri. Si ride, e di quella proverbiale comicità che ha reso la saga di Amici Miei un vero e proprio cult, ma anche in questo secondo atto la geniale verve dei personaggi monicelliani lascia spazio a consistenti dosi di malinconia che mettono a nudo quel vuoto di senso cui le "zingarate" divengono necessario antidoto esistenziale. Il personaggio del Mascetti ne è l'incarnazione, e tutta la sua storia, lungo i due capitoli della saga, alterna alle fulminanti esibizioni comiche altrettanto forti lampi di tristezza che, dopo averci colto ancora all'inizio di questo atto, esplodono al termine in tutta la loro lancinante potenza nelle scene della tenuta di campagna e della competizione sportiva per disabili. Insomma, questa seconda parte di Amici Miei tiene pienamente testa alla prima, e riesce a fare al meglio ciò per cui, a distanza di decenni, la si continua a ricordare - assieme alla precedente - tra i lavori che ricoprono di diritto un posto d'onore nel filone della commedia all'italiana e non solo: far ridere, con una forza dirompente, ed al contempo, perchè no, riflettere e commuovere.
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benny
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giovedì 10 maggio 2007
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la supercazzola ii atto
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Riuniti attorno alla tomba del loro amico(Perozzi-Noiret), scomparso nel primo atto,i quattro amici rievocano le loro più esileranti zingarate,dalla loro partecipazione ada gara di canto alle fregature rifilate allo strozzino Paolo Stoppa,con cui il conte Mascetti s'era messo in debito,passando per la formidabile "operazione Torre"dove tentano di riaddrizzare la Torre di Pisa.Pur rimanendo sempre sul comico e forse un po più aspro...Notevole l'inserimento nella vicenda dell'alluvione di Firenze,che colpi realmente Firenze nel '66.Partecipò Alessandro Haber
nella parte di un povero vedovo.Duilio Del Prete(barrista Necchi)fu sostituito da Renzo Montagnani interprete di pellicole come"il ginecologo della mutua" "Pierino,la peste"e altre pellicole.
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Riuniti attorno alla tomba del loro amico(Perozzi-Noiret), scomparso nel primo atto,i quattro amici rievocano le loro più esileranti zingarate,dalla loro partecipazione ada gara di canto alle fregature rifilate allo strozzino Paolo Stoppa,con cui il conte Mascetti s'era messo in debito,passando per la formidabile "operazione Torre"dove tentano di riaddrizzare la Torre di Pisa.Pur rimanendo sempre sul comico e forse un po più aspro...Notevole l'inserimento nella vicenda dell'alluvione di Firenze,che colpi realmente Firenze nel '66.Partecipò Alessandro Haber
nella parte di un povero vedovo.Duilio Del Prete(barrista Necchi)fu sostituito da Renzo Montagnani interprete di pellicole come"il ginecologo della mutua" "Pierino,la peste"e altre pellicole.
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evildevin87
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giovedì 5 dicembre 2013
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un degnissimo seguito
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Quanti sono stati in grado di realizzare seguiti degni di un capolavoro? Pochi, e Monicelli è uno di questi. Con questo secondo capitolo, il poc'anzi citato regista confeziona un film dall'atmosfera diversa, meno tetra e forse più scazzona ma allo stesso tempo comunque amara e che mantiene lo spirito del precedente capitolo. L'assenza della mano di Pietro Germi è evidente, ma questo non abbassa assolutamente il tono del film. Un merito va sicuramente al grande caratterista Renzo Montagnani, che non fa rimpiangere Duilio del Prete nel ruolo del Necchi e che non solo si dimostra all'altezza ma bensì contribuisce a rendere ancora meglio l'umorismo fiorentino di cui è pregna questa leggendaria saga.
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Quanti sono stati in grado di realizzare seguiti degni di un capolavoro? Pochi, e Monicelli è uno di questi. Con questo secondo capitolo, il poc'anzi citato regista confeziona un film dall'atmosfera diversa, meno tetra e forse più scazzona ma allo stesso tempo comunque amara e che mantiene lo spirito del precedente capitolo. L'assenza della mano di Pietro Germi è evidente, ma questo non abbassa assolutamente il tono del film. Un merito va sicuramente al grande caratterista Renzo Montagnani, che non fa rimpiangere Duilio del Prete nel ruolo del Necchi e che non solo si dimostra all'altezza ma bensì contribuisce a rendere ancora meglio l'umorismo fiorentino di cui è pregna questa leggendaria saga. Tra flashback di quando era ancora in vita il Perozzi e i problemi che affliggono il presente i nostri eroi continuano a affrontare i loro problemi fra una risata e l'altra stando insieme e aiutandosi come fratelli ricorrendo anche a metodi non propriamente amichevoli. Stessa formula insomma, ristudiata e applicata alla bell'e meglio, in cui si continua a ridere nonostante i problemi e che ci mostra ancora che con la risata si può guarire quasi tutto. Ancora una volta, grazie Monicelli per questa opera.
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cianoz
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mercoledì 22 agosto 2012
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deludente seguito di un grande primo capitolo
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La regola che vede il sequel essere quasi sempre al di sotto del primo capitolo non fa eccezzione per Amici miei - Atto II. Intriso di una tristezza esagerata che ne comprime alquanto la vena ludica che tanto aveva piacevolmente caratterizzato il primo, questo secondo capitolo risulta molto meno riuscito. Il Mascetti-Tognazzi risulta essere senz'altro il personaggio più riuscito, meglio caratterizzato, gli altri perdono un po' di lucido rispetto al primo capitolo, soprattutto il barista Necchi, che era nettamente più riuscito con Duilio Del Prete molto carismatico, mentre qui non prende decisamente smalto con un Renzo Montagnani di sufficienza. Le situazioni comiche sono ben più rade rispetto al primo capitolo e tutto il film è troppo pervaso da una malinconia che, benché realistica, risulta essere eccessiva per la verve del film.
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La regola che vede il sequel essere quasi sempre al di sotto del primo capitolo non fa eccezzione per Amici miei - Atto II. Intriso di una tristezza esagerata che ne comprime alquanto la vena ludica che tanto aveva piacevolmente caratterizzato il primo, questo secondo capitolo risulta molto meno riuscito. Il Mascetti-Tognazzi risulta essere senz'altro il personaggio più riuscito, meglio caratterizzato, gli altri perdono un po' di lucido rispetto al primo capitolo, soprattutto il barista Necchi, che era nettamente più riuscito con Duilio Del Prete molto carismatico, mentre qui non prende decisamente smalto con un Renzo Montagnani di sufficienza. Le situazioni comiche sono ben più rade rispetto al primo capitolo e tutto il film è troppo pervaso da una malinconia che, benché realistica, risulta essere eccessiva per la verve del film. I personaggi risultano in generale un po' spenti e alcune scene troppo trascinate. E a differenza, di nuovo del primo capitolo, aumenta la volgarità, in una accezzione ben poco divertertente (talvolta, non a caso, affidata a Renzo Montagnani)
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