evildevin87
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giovedì 5 dicembre 2013
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un degnissimo seguito
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Quanti sono stati in grado di realizzare seguiti degni di un capolavoro? Pochi, e Monicelli è uno di questi. Con questo secondo capitolo, il poc'anzi citato regista confeziona un film dall'atmosfera diversa, meno tetra e forse più scazzona ma allo stesso tempo comunque amara e che mantiene lo spirito del precedente capitolo. L'assenza della mano di Pietro Germi è evidente, ma questo non abbassa assolutamente il tono del film. Un merito va sicuramente al grande caratterista Renzo Montagnani, che non fa rimpiangere Duilio del Prete nel ruolo del Necchi e che non solo si dimostra all'altezza ma bensì contribuisce a rendere ancora meglio l'umorismo fiorentino di cui è pregna questa leggendaria saga.
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Quanti sono stati in grado di realizzare seguiti degni di un capolavoro? Pochi, e Monicelli è uno di questi. Con questo secondo capitolo, il poc'anzi citato regista confeziona un film dall'atmosfera diversa, meno tetra e forse più scazzona ma allo stesso tempo comunque amara e che mantiene lo spirito del precedente capitolo. L'assenza della mano di Pietro Germi è evidente, ma questo non abbassa assolutamente il tono del film. Un merito va sicuramente al grande caratterista Renzo Montagnani, che non fa rimpiangere Duilio del Prete nel ruolo del Necchi e che non solo si dimostra all'altezza ma bensì contribuisce a rendere ancora meglio l'umorismo fiorentino di cui è pregna questa leggendaria saga. Tra flashback di quando era ancora in vita il Perozzi e i problemi che affliggono il presente i nostri eroi continuano a affrontare i loro problemi fra una risata e l'altra stando insieme e aiutandosi come fratelli ricorrendo anche a metodi non propriamente amichevoli. Stessa formula insomma, ristudiata e applicata alla bell'e meglio, in cui si continua a ridere nonostante i problemi e che ci mostra ancora che con la risata si può guarire quasi tutto. Ancora una volta, grazie Monicelli per questa opera.
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cianoz
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mercoledì 22 agosto 2012
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deludente seguito di un grande primo capitolo
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La regola che vede il sequel essere quasi sempre al di sotto del primo capitolo non fa eccezzione per Amici miei - Atto II. Intriso di una tristezza esagerata che ne comprime alquanto la vena ludica che tanto aveva piacevolmente caratterizzato il primo, questo secondo capitolo risulta molto meno riuscito. Il Mascetti-Tognazzi risulta essere senz'altro il personaggio più riuscito, meglio caratterizzato, gli altri perdono un po' di lucido rispetto al primo capitolo, soprattutto il barista Necchi, che era nettamente più riuscito con Duilio Del Prete molto carismatico, mentre qui non prende decisamente smalto con un Renzo Montagnani di sufficienza. Le situazioni comiche sono ben più rade rispetto al primo capitolo e tutto il film è troppo pervaso da una malinconia che, benché realistica, risulta essere eccessiva per la verve del film.
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La regola che vede il sequel essere quasi sempre al di sotto del primo capitolo non fa eccezzione per Amici miei - Atto II. Intriso di una tristezza esagerata che ne comprime alquanto la vena ludica che tanto aveva piacevolmente caratterizzato il primo, questo secondo capitolo risulta molto meno riuscito. Il Mascetti-Tognazzi risulta essere senz'altro il personaggio più riuscito, meglio caratterizzato, gli altri perdono un po' di lucido rispetto al primo capitolo, soprattutto il barista Necchi, che era nettamente più riuscito con Duilio Del Prete molto carismatico, mentre qui non prende decisamente smalto con un Renzo Montagnani di sufficienza. Le situazioni comiche sono ben più rade rispetto al primo capitolo e tutto il film è troppo pervaso da una malinconia che, benché realistica, risulta essere eccessiva per la verve del film. I personaggi risultano in generale un po' spenti e alcune scene troppo trascinate. E a differenza, di nuovo del primo capitolo, aumenta la volgarità, in una accezzione ben poco divertertente (talvolta, non a caso, affidata a Renzo Montagnani)
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supercazzola
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sabato 4 febbraio 2012
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2° capolavoro
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Amici miei atto ii è un degno seguito dell'uno con persino il perozzi nei flashback,il mascetti con le sue supercazzole,il melandri co i suoi innamoramenti,il necchi cambiato in renzo montagnani con lo scherzo della cacca e infine il sassaroli con il disinteresse per la clinica.
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paolo 67
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venerdì 4 novembre 2011
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viva il perozzi
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Il secondo atto delle avventure di questi celebri amici cinematografici vede l'ingresso dell'unico attore toscano della serie (il bravo Renzo Montagnani) in un film che accentua il tono funebre e misogino del primo. Il conte Mascetti si conferma il personaggio più riuscito con Tognazzi che rende bene l'amarezza e la sofferenza nascoste nella beffa. Come gli schiaffi alla stazione del primo film, alcune vignette sono epocali (i cinque madrigalisti moderni). La commedia all'italiana, tenuta in vita dall'umile ma autorevole mestiere di registi come Monicelli, si tinge ormai di toni sempre più neri.
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lorenzomnt
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venerdì 16 luglio 2010
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ancora più verde
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Ottimo sequel e zingarate ancora più originali.Anche questo da vedere.
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g. romagna
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domenica 7 marzo 2010
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amici miei atto secondo
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La seconda parte delle proverbiali zingarate dei "cinque madrigalisti moderni" (ora rimasti in quattro) alle prese con le più disparate questioni: il figlio del Perozzi e la relazione con la moglie del fornaio durante l'alluvione di Firenze; l'improbabile conversione del Melandri al cattolicesimo; la figlia del Mascetti che resta incinta; la liason dello stesso con una contorsionista e le conseguenti grane con un usuraio... Per ovviare alla morte del Perozzi (avvenuta alla fine del primo atto), buona parte del film si snoda lungo diversi flashback. Varie le scene memorabili, dal coro al concorso di Pistoia sino al raddrizzamento della torre di Pisa passando per la via crucis del Melandri.
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La seconda parte delle proverbiali zingarate dei "cinque madrigalisti moderni" (ora rimasti in quattro) alle prese con le più disparate questioni: il figlio del Perozzi e la relazione con la moglie del fornaio durante l'alluvione di Firenze; l'improbabile conversione del Melandri al cattolicesimo; la figlia del Mascetti che resta incinta; la liason dello stesso con una contorsionista e le conseguenti grane con un usuraio... Per ovviare alla morte del Perozzi (avvenuta alla fine del primo atto), buona parte del film si snoda lungo diversi flashback. Varie le scene memorabili, dal coro al concorso di Pistoia sino al raddrizzamento della torre di Pisa passando per la via crucis del Melandri. Si ride, e di quella proverbiale comicità che ha reso la saga di Amici Miei un vero e proprio cult, ma anche in questo secondo atto la geniale verve dei personaggi monicelliani lascia spazio a consistenti dosi di malinconia che mettono a nudo quel vuoto di senso cui le "zingarate" divengono necessario antidoto esistenziale. Il personaggio del Mascetti ne è l'incarnazione, e tutta la sua storia, lungo i due capitoli della saga, alterna alle fulminanti esibizioni comiche altrettanto forti lampi di tristezza che, dopo averci colto ancora all'inizio di questo atto, esplodono al termine in tutta la loro lancinante potenza nelle scene della tenuta di campagna e della competizione sportiva per disabili. Insomma, questa seconda parte di Amici Miei tiene pienamente testa alla prima, e riesce a fare al meglio ciò per cui, a distanza di decenni, la si continua a ricordare - assieme alla precedente - tra i lavori che ricoprono di diritto un posto d'onore nel filone della commedia all'italiana e non solo: far ridere, con una forza dirompente, ed al contempo, perchè no, riflettere e commuovere.
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ultimoboyscout
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sabato 20 febbraio 2010
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le zingarate continuano.
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Il film narra grazie a molti flashback. Si parla del prima del primo capitolo, di momenti col Perozzi ancora vivo e poi parte col presente. Parte della magia s'è persa, ma insomma tiene botta ancora bene, grazie a parecchie trovate originali e sempre divertenti (vedi servizio torri...fantastico!!). Non manca, come ovvio che sia, di ridere, ma non mancano nemmeno momenti di nostalgia e malinconia. Di Philippe Noiret non si può proprio fare a meno!
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maxx g
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mercoledì 27 gennaio 2010
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ci si ammazza di risate
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Sette anni dopo, tornano più ferocemente che mai, gli amici di sempre. Riunitisi dinanzi la tomba del Perozzi, rievocano alcune loro gesta quando l'amico era in vita. Più pungente del primo capitolo, questo sequel del 1982 si avvale di Renzo Montagnani, che nel primo capitolo doppiava Noiret ( qua doppiato dal bravissimo Pino Locchi ) nel ruolo del barista Necchi. Fanno degno contorno Franca Tamantini ( la Carmen ), un cameo di Alessandro Haber ( il vedovo ) , di Enio Drovandi ( il vigile ), e Renato Cecchetto ( il Vedirame Augusto ) oltre ad un grande Paolo Stoppa nel ruolo dello strozzino.
Insomma, si ride a crepapelle, anche se amaro. Da non perdere le scene dell'alluvione, della crocifissione del Melandri e quelle della torre di Pisa, oltre al già citato strozzino.
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Sette anni dopo, tornano più ferocemente che mai, gli amici di sempre. Riunitisi dinanzi la tomba del Perozzi, rievocano alcune loro gesta quando l'amico era in vita. Più pungente del primo capitolo, questo sequel del 1982 si avvale di Renzo Montagnani, che nel primo capitolo doppiava Noiret ( qua doppiato dal bravissimo Pino Locchi ) nel ruolo del barista Necchi. Fanno degno contorno Franca Tamantini ( la Carmen ), un cameo di Alessandro Haber ( il vedovo ) , di Enio Drovandi ( il vigile ), e Renato Cecchetto ( il Vedirame Augusto ) oltre ad un grande Paolo Stoppa nel ruolo dello strozzino.
Insomma, si ride a crepapelle, anche se amaro. Da non perdere le scene dell'alluvione, della crocifissione del Melandri e quelle della torre di Pisa, oltre al già citato strozzino.
Da notare che nella sceneggiatura il film era più lungo: ci si augura che un domani si possa vedere il film con le scene tagliate. Forse il miglior film della trilogia.
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toty bottalla
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lunedì 4 gennaio 2010
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straordinario
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Film comico e straziante pieno di verità umane amare e ironiche tenute insieme da un grande sentimento a me molto caro: l'amicizia. Sulla bellezza del film c'è poco da dire semmai una riflessione, per una semplice commedia il regista è MONICELLI e gli attori tutti nello stesso show sono: MONTAGNANI, NOIRET, MOSCHIN, TOGNAZZI, CELI E STOPPA se non è un miracolo poco ci manca.
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lamax61°
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domenica 3 gennaio 2010
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peccato!
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Sottotono rispetto al primo episodio. Si sorride ma non si ride.
E' la sorte di tutti i film seriali.
Non mi sento però di condannarlo completamente.
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