pedro
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sabato 5 febbraio 2022
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certamente consigliato
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Che bel film. Che bravi Bentivoglio e Scicchitano. Ottima la regia. Da professionista. Senza eccessi. Un giovane monicelli.
Fa piacere vedere film italiani come questo.
Peccato che il panorama sia dominato da nefandezze inarrabili che hanno spesso, purtroppo, anche grande successo di pubblico.
Certamente consigliato.
Nel suo genere 4 stelle...ma merita maggiore generosità
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great steven
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martedì 1 aprile 2014
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bentivoglio e scicchitano parenti sconosciuti.
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SCIALLA! (STAI SERENO) ITALIA 2011 diretto da FRANCESCO BRUNI. Interpretato da FABRIZIO BENTIVOGLIO – FILIPPO SCICCHITANO – BARBORA BOBULOVA – VINICIO MARCHIONI – RAFFAELLA LEBBORONI – GIUSEPPE GUARINO § Protagonisti di questa storia dal sapore agrodolce e melodrammatico sono Bruno, professore padovano cinquantenne in pensione che ha smesso di insegnare in favore di ripetizioni private domestiche e che ha piantato in asso l’impiego della letteratura per scrivere autobiografie di personaggi di temporanea celebrità, e Luca, quindicenne svogliato, irriverente ma insolitamente energico, che trascorre le sue giornate fra la palestra e le lezioni scolastiche che trascura deliberatamente in compagnia degli insignificanti amici Prince e Carmelo.
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SCIALLA! (STAI SERENO) ITALIA 2011 diretto da FRANCESCO BRUNI. Interpretato da FABRIZIO BENTIVOGLIO – FILIPPO SCICCHITANO – BARBORA BOBULOVA – VINICIO MARCHIONI – RAFFAELLA LEBBORONI – GIUSEPPE GUARINO § Protagonisti di questa storia dal sapore agrodolce e melodrammatico sono Bruno, professore padovano cinquantenne in pensione che ha smesso di insegnare in favore di ripetizioni private domestiche e che ha piantato in asso l’impiego della letteratura per scrivere autobiografie di personaggi di temporanea celebrità, e Luca, quindicenne svogliato, irriverente ma insolitamente energico, che trascorre le sue giornate fra la palestra e le lezioni scolastiche che trascura deliberatamente in compagnia degli insignificanti amici Prince e Carmelo. Il loro incontro è sancito per mezzo di Marina, madre di Luca, che rivela a Bruno che il ragazzo è suo figlio, avuto da una relazione fatta di un solo appuntamento dopo un concorso letterario. Il rapporto fra l’apatico e colto ex-professore e il ragazzo vitale e scapestrato metterà a confronto due universi, la cultura e l’ignoranza, Roma e il Nord, la spensieratezza e l’emotività, fino alla formazione di un legame ben saldo che gioverà ad entrambi, dopo che Luca si sarà cacciato in un brutto guaio con un improbabile pusher criminale appassionato di cultura elevata (il Poeta, interpretato da un V. Marchioni intenso, a briglia stretta e senza fronzoli cumulativi). L’esperienza avvicinerà il padre e il figlio portando ad ambedue una rinnovata serenità, ben espressa dal titolo, proveniente dal gergo giovanile romanesco (forse derivante dall’arabo inshallah). Il film è stato premiato nella sezione Controcampo Italiano alla 68° Mostra di Venezia 2011, e segna un doppio esordio: per lo sceneggiatore toscano Bruni alla regia e per F. Scicchitano alla recitazione. Terzo personaggio centrale di questa pellicola pedagogica e di una naturalezza istruttiva che s’ammira in poche altre opere italiane di quest’ultimo periodo, è Tina, pornostar slovacca ora produttrice di film hard di cui Bruno Beltrame sta scrivendo la biografia ad interim. Bentivoglio è eccezionale nel delineare la depressione interiore che si trasforma in riscatto nell’innalzarsi al ruolo di genitore che trova la propria redenzione spirituale e materiale accogliendo in seno alla propria famiglia individuale il figlio sconosciuto fino a pochi mesi prima, mentre Scicchitano si dà ben da fare nel tracciare l’aggressività passionale e l’illusione delinquenziale e giovanile dell’adolescente che si sta approcciando al mondo scolastico e della crescita che prima o poi dovrà affrontare a testa alta. Brava anche la Bobulova che sfodera un sessappiglio inusuale per i suoi ruoli abituali e addirittura funzionale alla sua disinvoltura femminile e corporea. Da ammirare, infine, anche Marina, punto focale d’incontro fra i due caratteri principali maschili, e la professoressa Di Biagio, la docente stronza e intransigente. La scenografia attenta e forse un po’ madornale è comunque ottimale nel ritrarre una Roma del Nuovo Millennio dove la vita è a disposizione della vitalità giovanile e delle nuove opportunità che aiutano a creare relazioni umane profonde e agganci sentimentali significativi. Recitazione di alto livello e contributi tecnici di fattura pregevole contribuiscono a rendere questo piccolo, grande film un’opera importante e ragguardevole, da proiettare magari anche nelle scuole e nelle carceri, in funzione del suo non indifferente valore pedagogico. Beppe Caschetto produce per IBC Movie e Rai Cinema, con 01 che distribuisce. David di Donatello al migliore regista esordiente a Francesco Bruni.
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lordbyron
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sabato 18 gennaio 2014
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allora scialliamo !!
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Commedia dei tempi moderni , racconta lo scontro generazionale tra un ex professore ( Fabrizio Bentivoglio) e Bruno Beltrame ( Filippo Schicchitano ) . Il film è ben fatto non è banale e tanto meno superficiale , come erroneamente il titolo potrebbe suggerire . Lo scontro generazionale è raccontato bene senza luoghi comuni che avrebbero fatto scadere l'intera commedia. Infatti non è un caso che abbia vinto il premio David giovani . La vita di un adolescente , considerato dai più superficiale e culturalmente non all'altezza , può rivelare sempre qualche sorpresa perchè in fin dei conti la mela non cade mai tanto lontana dall'albero
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onufrio
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sabato 18 gennaio 2014
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scialla raga..
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La fase adolescenziale di un pischello romano vissuta con semplicità fra la scuola, in cui è presente fisicamente ma mai mentalmente, gli allenamenti in palestra e le serate con gli amici. La madre parte per il Mali per impegni di lavoro e affida Luca al professore Bruno (Fabrizio Bentivoglio), i due si conoscono bene in quanto il ragazzo frequenta la casa per lezioni private; uscirà fuori una sorprendente verità che legherà i due personaggi, ma senza enfatizzare la situazione, il tutto è raccontato con serenità senza grossi patemi d'animo e scenate fuori luogo, e grazie a questo metodo il film ne guadagna in credibilità e soprattutto in simpatia.
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dario
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venerdì 17 gennaio 2014
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esile
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E' un film furbo, diretto bravura, ma la storia è esile, modesta, sa di risaputo, è piena di luoghi comuni. Il ritmo regge a fatica, specie nella prima arte, troppo bozzettismo e magri compiacimenti intellettuali. Tanto clima new age e infinita svenevolezza, in qualche modo riscattata, in parte, da una certa abilità scenica. Bentivoglio sopra le righe (fuma anche troppo), soppprtabile il ragazzo. Davvero brava, invece, la Bobulova.
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jean remi
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mercoledì 7 agosto 2013
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il film italiano più premiato nel 2011
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Personaggio centrale del film Bruno, insegnante che continua, attraverso lo scrivere biografie di personaggi improbabili, dando ripetizioni ad alunni in difficoltà ma soprattutto con il proprio comportamento anticonformista e disilluso, ad esprimere cultura e a far capire che attraverso essa è possibile dare a tanti che sembrano persi travolti dai “non valori” della nostra società una motivazione di autostima.
Dal figlio Luca, adolescente affascinato dalla legge del più forte e apparentemente impermeabile a qualsiasi stimolo culturale, alla porno star presa dai valori del corpo sino al boss malavitoso che ricorda con piacere e i tempi della scuola e i rapporti con Bruno Beltrame, suo insegnante.
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Personaggio centrale del film Bruno, insegnante che continua, attraverso lo scrivere biografie di personaggi improbabili, dando ripetizioni ad alunni in difficoltà ma soprattutto con il proprio comportamento anticonformista e disilluso, ad esprimere cultura e a far capire che attraverso essa è possibile dare a tanti che sembrano persi travolti dai “non valori” della nostra società una motivazione di autostima.
Dal figlio Luca, adolescente affascinato dalla legge del più forte e apparentemente impermeabile a qualsiasi stimolo culturale, alla porno star presa dai valori del corpo sino al boss malavitoso che ricorda con piacere e i tempi della scuola e i rapporti con Bruno Beltrame, suo insegnante.
Tutti questi riconoscono che ciò che Bruno ha dentro, senza che lo stesso si atteggi in comportamenti predicatori, ha dei valori fondanti:
- la scuola può essere una buona cosa (il rifiuto della promozione per ricominciare da altri presupposti)
- il rapporto con la famiglia è fondamentale (portare il padre sulle spalle come fece Enea con Anchise)
- l’amore che non ha necessariamente bisogno del sesso (la pornostar gli dormirà solo accanto)
- lo scontro fisico non risolve le cose (la pace col boss fatta attraverso i ricordi dell’infanzia).
Un film che dovrebbero vedere le nuove generazioni perché lancia loro un messaggio di collaborazione di
rilancio dei rapporti su basi nuove, senza catechizzare o porsi sul piedistallo della saggezza ma ragionando e avendo comportamenti conseguenti a quanto espresso.
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luzzina
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domenica 24 febbraio 2013
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brutto soggetto e bruttissima sceneggiatura
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Questo film si è rivelato uno dei brutti film italiani degli ultimi anni (e si che la concorrenza è enorme). Un film alla Moccia (ma se piace il genere potrebbe essere un capolavoro). La storia insensata non si regge in piedi, scene a dir poco al limite della realtà (capirei fosse dichiaratemente un film di fantascienza), la sceneggiatura farebbe ridere o piangere se si pensa al costo del biglietto al cinema. Ogni scena è peggio della precedente, quando pensi di aver raggiunto il limite delle stupidaggini ecco una scena che ti fa sprofondare ancora di più. Brutto, ma di un brutto totale, una di quelle rare volte in cui non si salva davvero niente!
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marcopolo220
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venerdì 7 dicembre 2012
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quando un film nasconde un tesoro
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Avete visto il film "il Concerto" e "pane e tulipani" e "mediterraneo" e .... ?
Quando la leggerezza di un film è condita con il sapore gustoso dell'intelligenza e dell'ironia, non resta che complimentarsi e diffonderne la visione che merita.
Il film diviene uno strumento straordinario per svelare parti sconosciute e straordinarie delle nostra società, uno stimolo a riflettere, ad amare, a sperare, a mettersi in gioco.
Senza prediche e senza miti.
Marco
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stefano73
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giovedì 29 novembre 2012
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leggero ma chiaro
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un bravissimo Fabrizio Bentivoglio nella versione veneta di uno scrittore ed ex professore di scuola. La scena è tutta sua nella gestione di un figlio rivelato dopo 15 anni. Film leggero ma funzionale ambientata in una Roma tamarra ,provinciale e per questo vicina. Verso la parte finale fa un pò il verso al Nanni Moretti del "caro diario".
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