fedeleto
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sabato 26 marzo 2016
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l'innocenza ci guarda...
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Prico' è un bambino di sette anni che vive con la madre e il padre.Quando la donna scappa con il suo amante l'uomo è il bambino rimangono soli.Pentita la donna ritornerà per riprovare a saldare la famiglia,ma purtroppo non ci sono soluzioni,e il povero uomo decide di trovare salvezza nella tragedia.Vittorio de sica(Teresa Venerdi,un garibaldino in convento) filma un piccolo capolavoro incentrato sulla tematica dell'innocenza.Il piccolo Prico' si ritrova a vivere un dramma genitoriale senza poter intervenire per fermarlo,questa innocenza che viene lacerata dalla crudeltà della vita,e dunque questa sofferenza che ben vien delineata nell'ultima scena in cui il bambino si allontana dalla madre e dalla governante pronto ormai a crescere nel vuoto della solitudine.
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Prico' è un bambino di sette anni che vive con la madre e il padre.Quando la donna scappa con il suo amante l'uomo è il bambino rimangono soli.Pentita la donna ritornerà per riprovare a saldare la famiglia,ma purtroppo non ci sono soluzioni,e il povero uomo decide di trovare salvezza nella tragedia.Vittorio de sica(Teresa Venerdi,un garibaldino in convento) filma un piccolo capolavoro incentrato sulla tematica dell'innocenza.Il piccolo Prico' si ritrova a vivere un dramma genitoriale senza poter intervenire per fermarlo,questa innocenza che viene lacerata dalla crudeltà della vita,e dunque questa sofferenza che ben vien delineata nell'ultima scena in cui il bambino si allontana dalla madre e dalla governante pronto ormai a crescere nel vuoto della solitudine.De sica è abile nel descrivere il rapporto del bambino con i genitori senza cader nell'ovvio,a tal caso il piccolo non menziona mai quello che vede,eppure egli guarda,osserva,controlla (la porta prima di andare a letto preferisce averla accostata),in un certo senso cresce,ma questo crescere forse ha un prezzo troppo alto.Tratto dal romanzo di Cesare Giulio Viola,e sceneggiato con Gherardi, Maglione, Franci,De sica e il fondamentale Cesare Zavattini.Bravo Emilio Cigoli.Primo manifesto del neorealismo,che inaugura tal filone con esempi di popolarità,e riunioni di condominio.Uno dei migliori film di Vittorio De Sica che commuove e porta a riflettere su un'infanzia spezzata dal dover essere adulti.Da vedere.
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lucyelisa
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martedì 26 marzo 2013
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film moderno ed innovativo lontano dal melò.
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Ho visto il film qualche sera fa ( il palinsesto televisivo penalizza i film di qualità collocandoli in fascia notturna !) L'ho trovato avvincente per l'intensità dell'interpretazione ,per la straordinaria capacità di rendere il dramma degli adulti attraverso gli occhi innocenti ed increduli di un bambino . Precursore del neorealimso è assolutamente innovativo e corasggioso se si riflette sul fatto che è un film del 43 , quindi in periodo fascista , che si allontana , in modo radicale, ma con grande sobrietà espressiva, dagli schemi del cinema di propaganda ( celebrativo di patria e famiglia ) per rivolgersi all'intimità di un dramma umano e familiare , con registro drammatico ed espressivo lontano dagli stereotipi del melodramma , Basti pensare ai film coevi di Raffaello Matarazzo - pur interessanti e meritevoli di considerazione, come specchio di un epoca e di un certo costume sociale e senso morale - con ruoli rigidi e fortemente caratterizzati ( il cattivo, la fanciulla ingannata, il bimbo abbandonato ) .
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Ho visto il film qualche sera fa ( il palinsesto televisivo penalizza i film di qualità collocandoli in fascia notturna !) L'ho trovato avvincente per l'intensità dell'interpretazione ,per la straordinaria capacità di rendere il dramma degli adulti attraverso gli occhi innocenti ed increduli di un bambino . Precursore del neorealimso è assolutamente innovativo e corasggioso se si riflette sul fatto che è un film del 43 , quindi in periodo fascista , che si allontana , in modo radicale, ma con grande sobrietà espressiva, dagli schemi del cinema di propaganda ( celebrativo di patria e famiglia ) per rivolgersi all'intimità di un dramma umano e familiare , con registro drammatico ed espressivo lontano dagli stereotipi del melodramma , Basti pensare ai film coevi di Raffaello Matarazzo - pur interessanti e meritevoli di considerazione, come specchio di un epoca e di un certo costume sociale e senso morale - con ruoli rigidi e fortemente caratterizzati ( il cattivo, la fanciulla ingannata, il bimbo abbandonato ) .De Sica sposta invece l'obietttivo verso la complessità dei sentimenti, colta con compostezza attraverso gli sguardi, senza moralismi ( Nina , la moglie fedifraga, combattuta tra la passione e l' amore materno non suscita riprovazione ) con qualche concessione allo stereotipo nei perosnaggi minori ( le vicine pettegole, la nonna intransigente ) in un Italia che comincia a perdere le sue certezze granitiche .Altri capolavori come "Ladri di biciclette" ( in cui pure il dramma vive attraverso il piccolo protagonista ed il mancato furto suscita solo commozione e tenerezza ) e lo straordinario "Umberto D" ( allora accolti con tiepidezza da un pubblico desideroso di evasione dagli orrori della guerra ) con i loro splendidi attori non professionisti, si inquadrano in questo percorso .
di assoluta modernità.
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filippo catani
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lunedì 25 marzo 2013
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il dramma della separazione
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Una coppia romana benestante vive in una bella casa con il loro piccolo figlio e una domestica. La donna però manda tutto in frantumi scappando con il suo amante e lasciando particolarmente turbati il marito ma specialmente il figlio.
Ormai 70 anni fa il maestro De Sica si occupava del dramma che tocca tante famiglie e cioè quello della separazione. Se già questa situazione è difficile da accettare e da gestire per le persone adulte, ancora di più lo è per i figli in tenera età. Certo la donna fugge perchè non si sente più felice con il marito e anzi quasi trascurata ma decide di piantare la famiglia con una fuga notturna che ovviamente costituisce l'argomento di discussione del giorno per le pettegole del palazzo.
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Una coppia romana benestante vive in una bella casa con il loro piccolo figlio e una domestica. La donna però manda tutto in frantumi scappando con il suo amante e lasciando particolarmente turbati il marito ma specialmente il figlio.
Ormai 70 anni fa il maestro De Sica si occupava del dramma che tocca tante famiglie e cioè quello della separazione. Se già questa situazione è difficile da accettare e da gestire per le persone adulte, ancora di più lo è per i figli in tenera età. Certo la donna fugge perchè non si sente più felice con il marito e anzi quasi trascurata ma decide di piantare la famiglia con una fuga notturna che ovviamente costituisce l'argomento di discussione del giorno per le pettegole del palazzo. Da questo momento gli eventi finiranno per prendere una brutta piega e il piccolo bambino dovrà fare i conti con una vicenda più grande di lui e con una madre a dir poco sciagurata. Struggente il mondo con cui questa ottima pellicola si conclude così come la sequenza in cui il piccolo cerca di prendere il treno per Roma per tornare dal padre e quasi si lascia investire dal treno. Un modo per riflettere su come certe scelte si riflettano poi tragicamente su chi è l'innocente per eccellenza visto che l'abbandono della casa e della famiglia per una sbandata è davvero inperdonabile.
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luca scialò
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venerdì 29 aprile 2011
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le colpe di una madre sciagurata
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Andrea e Nina sono una coppia sposata medio-borghese. Lei però vede clandestinamente Roberto, una vecchia fiamma che non vuole lasciarla stare. Il loro rapporto coniugale è così funestato da addii e ritorni, rancori e perdoni. A farne le spese di questo matrimonio infelice il piccolo Pricò, 7 anni, il loro figlioletto che assiste con i suoi occhi innocenti, e spesso lacrimanti, ai peccati della madre. Finché tragedia non li separi.
In questo quinto film, Vittorio De Sica traspone il romanzo di C.G. Viola Pricò del 1924, incentrando tutta la storia proprio sul piccolo Pricò, che paga sulla propria pelle le colpe della madre e assorbe tutte le sofferenze e i tormenti del padre.
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Andrea e Nina sono una coppia sposata medio-borghese. Lei però vede clandestinamente Roberto, una vecchia fiamma che non vuole lasciarla stare. Il loro rapporto coniugale è così funestato da addii e ritorni, rancori e perdoni. A farne le spese di questo matrimonio infelice il piccolo Pricò, 7 anni, il loro figlioletto che assiste con i suoi occhi innocenti, e spesso lacrimanti, ai peccati della madre. Finché tragedia non li separi.
In questo quinto film, Vittorio De Sica traspone il romanzo di C.G. Viola Pricò del 1924, incentrando tutta la storia proprio sul piccolo Pricò, che paga sulla propria pelle le colpe della madre e assorbe tutte le sofferenze e i tormenti del padre. Diverse le scene toccanti, sebbene quella che tocca più di tutte le corde emotive sia proprio quella finale.
De Sica ha spesso riservato spazi nei suoi lungometraggi ai bambini, ma questo film è completamente dedicato a loro e alle sciagure cui vanno incontro già in tenera età a causa degli egoismi degli adulti. Ancor più grave se a farli soffrire sono i loro stessi genitori.
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scaramouche
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lunedì 21 settembre 2009
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senzapensieri
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Come è possibile fare un film con riunioni condominiali, gente che si veste dalla sarta, va in albergo ad Alassio, dove se la spassa su spiagge affollate ecc. ecc. MENTRE I BOMBARDIERI TI VOLANO SULLA TESTA !!? Grande De Sica, ma io l'umanità non la capisco proprio... Quanto al "Chi l'ha visto?", davvero c'è qualcuno che può dire dove erano Mastroianni e Poitier??!
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venantino
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lunedì 23 febbraio 2009
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giovanna ralli?
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Anche Giovanna Cigoli (la governante di Pricò), regolarmente accreditata nei titoli di testa del film, è diventata, non si sa come, Giovanna Ralli, che all'epoca del film aveva solo otto anni!
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venantino
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martedì 17 febbraio 2009
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giovanna ralli?
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Anche Giovanna Cigoli (la governante di Pricò), regolarmente accreditata nei titoli di testa del film, è diventata, non si sa come, Giovanna Ralli.
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jack
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domenica 28 dicembre 2008
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marcello mastroianni?
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Scusate, qualcuno mi sa dire dov'è Mastroianni in questa pellicola del grande Vittorio De Sica? Ho appena visto "I Bambini ci Guardano", ma di lui nn vi è traccia, eppure qui sul sito nella casella dedicata al cast figura Marcello Mastroianni... cos'è un errore di My Movies.it? Oppure ho problemi di vista? Se l'attore in questione avesse fatto un cameo nel film, me ne sarei accorto!
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(di jaco)
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