felicity
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giovedì 31 ottobre 2024
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avventuroso e commovente, divertente e abbagliante
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Il robot selvaggio è forse il titolo di film di animazione più bello dell’anno. Come per Il mio amico Robot, anche stavolta un’intelligenza artificiale antropomorfa – nata per uno scopo di servizio – interagisce col mondo in maniera malinconica. La natura viene per una svolta offerta nella sua crudezza, anche se i correttivi della seconda parte del film sembrano un po’ negare l’apprezzabile approccio etologico della prima. Comunque sia l’inno alla famiglia allargata (e non decisa dai legami di sangue) funziona bene e si rivela progressista senza il ditino alzato.
Il robot selvaggio è un viaggio avventuroso e commovente, divertente e di una bellezza abbagliante: l’animazione, a metà tra computer grafica e disegno a mano, dona calore a ogni singolo personaggio, rendendo impossibile non empatizzare con le loro storie, che sia quella del minaccioso orso grizzly Spina o della mamma opossum Codarosa.
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Il robot selvaggio è forse il titolo di film di animazione più bello dell’anno. Come per Il mio amico Robot, anche stavolta un’intelligenza artificiale antropomorfa – nata per uno scopo di servizio – interagisce col mondo in maniera malinconica. La natura viene per una svolta offerta nella sua crudezza, anche se i correttivi della seconda parte del film sembrano un po’ negare l’apprezzabile approccio etologico della prima. Comunque sia l’inno alla famiglia allargata (e non decisa dai legami di sangue) funziona bene e si rivela progressista senza il ditino alzato.
Il robot selvaggio è un viaggio avventuroso e commovente, divertente e di una bellezza abbagliante: l’animazione, a metà tra computer grafica e disegno a mano, dona calore a ogni singolo personaggio, rendendo impossibile non empatizzare con le loro storie, che sia quella del minaccioso orso grizzly Spina o della mamma opossum Codarosa.
Ci volevano un’oca e un robot per mostrare come la gentilezza possa essere non soltanto uno strumento migliore per educare qualcuno rispetto alla violenza, ma anche una strategia di sopravvivenza molto più vantaggiosa. E più umana.
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mercoledì 30 ottobre 2024
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un capolavoro
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IL FILM E BELLISIMIIIISIMO INTERESANTE E DIVERENTE BELLISIMO I PERSONAGGI SONO SIMPATICI
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imperior max
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lunedì 28 ottobre 2024
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unione, famiglia e cuore
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IL ROBOT SELVAGGIO, ultima sfornata della Dreamworks fatta da Chris Sanders, noto per aver diretto tra gli altri Lilo & Stitch e Dragon Trainer.
In un futuro non precisato un robot naufraga con il suo cargo su un’isola piena di animali selvatici. Essendo programmato per eseguire dei compiti assegnatigli si adatta all’ambiente e alla comprensione delle creature. Si imbatte in una volpe e in un’ochetta appena nata e insieme se ne prenderanno cura fino a quando non imparerà a volare. Per tutta la durata ci saranno disavventure, scoperte, alleanze e crescite personali.
Sicuramente un film ben fatto, bello animato tra cgi e tratti disegnati, belle musiche con almeno tre pezzi ben cantati e con dei personaggi niente male.
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IL ROBOT SELVAGGIO, ultima sfornata della Dreamworks fatta da Chris Sanders, noto per aver diretto tra gli altri Lilo & Stitch e Dragon Trainer.
In un futuro non precisato un robot naufraga con il suo cargo su un’isola piena di animali selvatici. Essendo programmato per eseguire dei compiti assegnatigli si adatta all’ambiente e alla comprensione delle creature. Si imbatte in una volpe e in un’ochetta appena nata e insieme se ne prenderanno cura fino a quando non imparerà a volare. Per tutta la durata ci saranno disavventure, scoperte, alleanze e crescite personali.
Sicuramente un film ben fatto, bello animato tra cgi e tratti disegnati, belle musiche con almeno tre pezzi ben cantati e con dei personaggi niente male. Molto il divertimento tra tematiche per bambini, ma anche per gli adulti. Le scene d’azione tra inseguimenti, cadute e voli spettacolari sono belle girate. La storia sicuramente non ha un soggetto originale dato che prende un po’ da La Gabbianella e il gatto, da Tarzan e Il richiamo della foresta, però è interessante com’è adattata l’idea che il robot ROZ diventi più umana degli umani stessi vivendo nella natura selvaggia e gli animali andando oltre la propria programmazione. Si parla di accettazioni, di unione, di diversità, di famiglia, di scelte di vita oltre la propria natura e di convivenza nonostante appunto ci siano varietà di animali che normalmente si ammazzerebbero tra di loro.
Certo ogni tanto scappano fuori un po’ di retoriche. Nonostante ci siano situazioni anche cattivelle, vista la crudezza della natura della foresta, si poteva spingere un po’ di più (non chiedo lo splatter per carità, ma almeno quel sentore di morte messa bene in scena) e infine il doppiaggio italiano, almeno per Roz e la volpe, non è proprio del tutto eccellente (Alessandro Roja, bella voce, ma un po’ frenato).
Comunque sia almeno una volta la lacrimuccia la farà scendere dall’occhio, poco, ma sicuro.
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lunedì 28 ottobre 2024
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ulteriore considerazione
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Una madre single che cresce un figlio con una disabilità iniziale che lo discrimina
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stefano73
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domenica 27 ottobre 2024
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emozioni tra natura, avventura e fantascienza
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“Il robot selvaggio”. Un robot nuovo appena fabbricato, confezionato e destinato alle attività domestiche si ritrova sulle scogliere di un’isola selvaggia. Da lì dovrà integrarsi in un ambiente per il quale “non era programmato”. Spettacolare ed emozionante opera di animazione…una via di mezzo tra avventura,natura e fantascienza.
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“Il robot selvaggio”. Un robot nuovo appena fabbricato, confezionato e destinato alle attività domestiche si ritrova sulle scogliere di un’isola selvaggia. Da lì dovrà integrarsi in un ambiente per il quale “non era programmato”. Spettacolare ed emozionante opera di animazione…una via di mezzo tra avventura,natura e fantascienza. Anche la colonna sonora che accompagna le scene e i messaggi più forti è molto coinvolgente. Voto:8.
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ladyofsoul
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sabato 26 ottobre 2024
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un capolavoro magistrale di emozioni
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"Il robot selvaggio" è un viaggio per cieli, terra e mare; le sue tappe sono le nostre più profonde emozioni. La tecnica di Sanders è quella di un pianista eccelso, che lascia scivolare le dita sapendo esattamente in che modo trattare ogni singolo tasto. È un film che arriva al cuore di tutti, smuovendo in ciascuno specifiche corde. La successione emozionale è rapida e al contempo intensa, incorniciata in una narrazione che a tratti sembra procedere saltando da una nota all'altra di una melodia assolutamente perfetta per ogni anima.
Consigliatissimo. A chiunque voi siate.
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ladyofsoul
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sabato 26 ottobre 2024
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capolavoro magistrale
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"Il robot selvaggio" è un viaggio per cieli, terra e mare, le cui tappe sono le nostre più profonde emozioni. I temi sono vari e tutti magistralmente affrontati: la tecnica di Sanders è quella di un pianista eccelso, che lascia scivolare le dita sapendo esattamente come trattare ogni singolo tasto. È un film che arriva ai cuori di tutti, smuovendo in ciascuno d'essi sue specifiche corde. La successione emozionale è rapida e al contempo profonda, incorniciata in una narrazione che a tratti sembra procedere saltando da una nota all'altra di una melodia perfetta per ogni anima. Assolutamente da vedere, chiunque voi siate.
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tozkino
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giovedì 17 ottobre 2024
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un mondo da... ricostuire con tenacia e dolcezza
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Accerchiato da una frotta di giovani genitori che portavano i figli più piccoli, in un vorticoso vociare intenso e anche stridulo, spinte e ressa, una fila interminabile di bambini, con qualche nonna e qualche zia, anche io sono entrato nella grande Sala del nostro cinema cittadino, per godermi un film toccante ed emozionante, due ore di spettacolo, due ore di immersione nei buoni sentimenti, in una favola moderna, una storia solo apparentemente per bambini, un racconto acceso e impetuoso che scava dentro il cuore un solco profondo, un emozionate storia che mi ha fatto proprio bene: Il robot selvaggio è un film bellissimo da vedere, con quello stile sospeso tra i classici dello Studio Ghibli e la pittura impressionista; uno spettacolo gradevole da ascoltare in virtù del sound design e della colonna sonora composta da Kris Bowers, e senz’altro pieno di buone intenzioni, in quanto celebra i legami non tradizionali, il valore della comprensione reciproca, il rispetto dell’ambiente, l’accoglienza del diverso, l’inclusione e la bellezza di tutte le forme viventi ed esistenti, in un meraviglioso ambiente naturale disegnato come una dinamica e moderna Arca di Noè dove c’è posto per tutti e dove tutti (anche i nemici naturali o gli avversari più ostili) si sentono accolti e benedetti dalla vita stessa che si realizza dappertutto in quel magico calderone dove tucte le creature cantano al loro Creatore (direbbe Frate Francesco).
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Accerchiato da una frotta di giovani genitori che portavano i figli più piccoli, in un vorticoso vociare intenso e anche stridulo, spinte e ressa, una fila interminabile di bambini, con qualche nonna e qualche zia, anche io sono entrato nella grande Sala del nostro cinema cittadino, per godermi un film toccante ed emozionante, due ore di spettacolo, due ore di immersione nei buoni sentimenti, in una favola moderna, una storia solo apparentemente per bambini, un racconto acceso e impetuoso che scava dentro il cuore un solco profondo, un emozionate storia che mi ha fatto proprio bene: Il robot selvaggio è un film bellissimo da vedere, con quello stile sospeso tra i classici dello Studio Ghibli e la pittura impressionista; uno spettacolo gradevole da ascoltare in virtù del sound design e della colonna sonora composta da Kris Bowers, e senz’altro pieno di buone intenzioni, in quanto celebra i legami non tradizionali, il valore della comprensione reciproca, il rispetto dell’ambiente, l’accoglienza del diverso, l’inclusione e la bellezza di tutte le forme viventi ed esistenti, in un meraviglioso ambiente naturale disegnato come una dinamica e moderna Arca di Noè dove c’è posto per tutti e dove tutti (anche i nemici naturali o gli avversari più ostili) si sentono accolti e benedetti dalla vita stessa che si realizza dappertutto in quel magico calderone dove tucte le creature cantano al loro Creatore (direbbe Frate Francesco). Uno straordinario film di animazione che ha conquistato il cuore di tutti i presenti: dopo le prime schermaglie infatti, è calato il commosso silenzio in platea, silenzio tipico dei grandi ascolti. Qualche risata (qua e là) ma, soprattutto, tanti sospiri e fiumi di lacrime a iosa. Il Robot Selvaggio, adattamento per il grande schermo del bestseller The Wild Robot di Peter Brown. Questo magnifico romanzo illustrato, nelle sapienti mani dello sceneggiatore e regista Chris Sanders, è diventato non solo un’opera visivamente splendida, ma una autentica fiaba moderna, forte di una morale universale, capace di toccare il cuore dei bipedi di tutte le età. Già, perché nella avventurosa parabola di questa bizzarra famiglia allargata, composta da un robot, una volpe e un’ochetta, si nasconde un messaggio profondamente umano, nonché fortemente contemporaneo, che si rivolge evidentemente a un presente segnato dal dissesto climatico e dalla disgregazione sociale. Anche se mi vergogno un po’ (e ne chiedo scusa ai miei lettori), debbo confessare che ho pianto tanto… ancora una volta sono però felice di aver trascorso qualche ora al cinema (togliendola con forza alla serie infinita di impegni che occupano la mia settimana). Brevemente la linea narrativa: Il Robot Selvaggio è una storia costruita in modo eccellente, un piccolo gioiello di animazione: possiamo dire che narra la storia di una vera famiglia allargata creata, in modo apparentemente maldestro e senza particolari riflessioni da un robot chiamato Roz (i nomi composti e stringati mi sono sempre piaciuti), una volpe chiamata Fink e una tenera ochetta soprannominata Beccolustro.
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mercoledì 16 ottobre 2024
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una storia dolcissima
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montefalcone antonio
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venerdì 11 ottobre 2024
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uno dei più memorabili film d''animazione dell''anno
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L’ultimo cartoon targato DreamWorks Animation, “The Wild Robot”, è tratto dall'omonimo romanzo illustrato del pluripremiato Peter Brown, bestseller e primo libro di una trilogia per ragazzi che comprende “La fuga del robot selvatico” e “The Wild Robot Protects”.
Alla pari di una fiaba moderna, tenera, emozionante e ricca di dolcezza, l’opera non soltanto è affascinante per l’accurata e raffinata qualità dell’animazione e della grafica (descritti come «un dipinto di Monet in una foresta di Miyazaki»), ma anche per l’aspetto narrativo, tutto focalizzato su interessanti tematiche, come il rapporto tra natura e tecnologia, la scoperta di se stessi, il significato di essere vivi e connessi ad ogni creatura, l’importanza della gentilezza come metodo di sopravvivenza in contesti avversi e dell’amore come motore del mondo, e soprattutto l’accettazione delle diversità altrui.
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L’ultimo cartoon targato DreamWorks Animation, “The Wild Robot”, è tratto dall'omonimo romanzo illustrato del pluripremiato Peter Brown, bestseller e primo libro di una trilogia per ragazzi che comprende “La fuga del robot selvatico” e “The Wild Robot Protects”.
Alla pari di una fiaba moderna, tenera, emozionante e ricca di dolcezza, l’opera non soltanto è affascinante per l’accurata e raffinata qualità dell’animazione e della grafica (descritti come «un dipinto di Monet in una foresta di Miyazaki»), ma anche per l’aspetto narrativo, tutto focalizzato su interessanti tematiche, come il rapporto tra natura e tecnologia, la scoperta di se stessi, il significato di essere vivi e connessi ad ogni creatura, l’importanza della gentilezza come metodo di sopravvivenza in contesti avversi e dell’amore come motore del mondo, e soprattutto l’accettazione delle diversità altrui.
La godibile pellicola, scritta e diretta dal pluricandidato all’Oscar Chris Sanders (sceneggiatore e regista di “Dragon Trainer”, “I Croods” e “Lilo & Stitch”), diverte, commuove e fa riflettere, coinvolgendo adulti e bambini attraverso le caratterizzazioni dei suoi personaggi; ma anche nel presentarsi con molteplici livelli di lettura dietro la parvenza di semplicità intrinseca alla trama. Nulla è forzato o invadente, il film trasmette tutta la sua magia, la sua carica di umorismo e intrattenimento, la sua forza emozionale con equilibrio e delicatezza, senza ricorrere a scene madri, all’azione spettacolare o a lunghi monologhi.
Impreziosita dalla sapiente unione di CGI e disegno a mano, la solida e lineare sceneggiatura esplora il difficile ruolo di essere genitori, la complessa relazione che si viene ad instaurare tra genitori e figli, nella quale nessuno è mai preparato o pronto a gestire nei migliori dei modi ruoli e rapporti: fondamentale è in tal senso la necessità di superare pregiudizi e diffidenze, ma anche l’apporto di altri elementi utili a farci fare cose che mai avremmo pensato possibili. Tra questi, non possono mancare lo spirito di dedizione, il sacrificio, la cooperazione, l’empatia, e soprattutto la gentilezza: il più nobile tra gli strumenti educativi, che insieme all’amore ci rende più umani e solidali con il prossimo.
Un’altra vera chiave per la sopravvivenza, ci dice chiaramente questa pellicola, è la solidarietà.
Un concetto basilare per la sopravvivenza singola e collettiva, perché capace di prevalere sulle avversità, su differenze innate e sulla legge del più forte.
Argomenti questi che rimandano anche ad altre bellissime pellicole d’animazione, come ad esempio “Il castello nel cielo”, La gabbianella e il gatto”, “Il gigante di ferro”, solo per citarne alcune; e che focalizzano il rapporto dell’uomo non soltanto con l’ambiente e il prossimo, ma soprattutto con se stesso.
La figura del robot diventa allora in questo cartoon l’efficace allegoria di tutto ciò che ruota intorno alla complessa sfera riguardante l’umanità, il Creato, le creature, il progresso, la tutela dell’ambiente, le conseguenze delle nostre scelte/azioni (vedi oggi il cambiamento climatico, la mancanza di empatia nei rapporti interpersonali, la violenza e i malesseri sociali, lo sviluppo tecnologico e i dilemmi morali, etc.), ma anche un urgente invito a convivere e a (soprav)vivere imparando ad avere rispetto di ogni cosa ed essere vivente, ricercando sintesi ed equilibrio tra le varie correlate parti.
In conclusione, “Il robot selvaggio” è uno dei migliori film d’animazione dell’anno, e non solo; una pellicola riuscita ed efficace, che coniuga benissimo l’apparato visivo a quello narrativo, le emozioni alle riflessioni. Imperdibile. Voto (in decimi): 8.25 / 8.50
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