montefalcone antonio
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martedì 9 agosto 2022
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un survival-movie umanistico e ben realizzato
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“Tredici vite” (disponibile da pochi giorni su Prime Video), l’ultima pellicola di Ron Howard, assomiglia molto a un documentario ma allo stesso tempo è anche film di tensione e opera celebrativa delle capacità dell’essere umano e degli sforzi di solidarietà verso chi è in pericolo di vita.
La vicenda è veramente accaduta ed è nota come l’incidente di Tham Luang: il 23 giugno 2018 dodici adolescenti di una squadra di calcio thailandese e il loro allenatore, addentrandosi in una grotta nella provincia di Chiang Rai, rimasero bloccati al suo interno colti a sorpresa da violenti piogge monsoniche. Il tentativo di salvataggio ha mobilitato migliaia di persone provenienti da decine di Paesi nel mondo.
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“Tredici vite” (disponibile da pochi giorni su Prime Video), l’ultima pellicola di Ron Howard, assomiglia molto a un documentario ma allo stesso tempo è anche film di tensione e opera celebrativa delle capacità dell’essere umano e degli sforzi di solidarietà verso chi è in pericolo di vita.
La vicenda è veramente accaduta ed è nota come l’incidente di Tham Luang: il 23 giugno 2018 dodici adolescenti di una squadra di calcio thailandese e il loro allenatore, addentrandosi in una grotta nella provincia di Chiang Rai, rimasero bloccati al suo interno colti a sorpresa da violenti piogge monsoniche. Il tentativo di salvataggio ha mobilitato migliaia di persone provenienti da decine di Paesi nel mondo.
La sceneggiatura, in sé interessante e senza tanti fronzoli, si concentra maggiormente sulla parte dedicata ai soccorsi, come detto, proprio per esaltare gli atti più virtuosi di quegli uomini (dal governatore della regione thailandese all’ingegnere idraulico, dai singoli sommozzatori tra i più abili ed esperti al mondo – gli unici in grado di percorrere angusti tunnel allagati – alle migliaia di volontari intervenuti) che hanno dato il massimo per riuscire nell’incredibile impresa; mentre la regia per motivi stilistici evita di soffermarsitroppo sulle giovani vittime bloccate nella grotta allagata.
Tecnicamente e nella messinscena è un film ben realizzato, preciso, asciutto e diretto, e sa trasmettere forte tensione e coinvolgimento emozionale. Notevole è stato in questo senso l’apporto empatico di montaggio, suono e fotografia,nonché le faticose riprese (realistiche quanto avvincenti) effettuate in stretti cunicoli sott’acqua per restituire il lento passare del tempo e tutta la carica claustrofobica, panica e angosciante della sospesa situazione (dall’ingresso della grotta al punto dove erano finiti i ragazzi passano 7 ore e mezza di immersione).
E il film, un survival-movie umanistico, alla fine riesce nel suo duplice intento, di intrattenere lo spettatore, e di immortalare nel modo più naturale possibile l’eccezionale impresa sovraumana.
Merito dell’immediatezza delle immagini, della regia e anche degli attori Viggo Mortensen, Colin Farrell, Joel Edgerton e Tom Bateman, che lontani da personalismi di sorta, si sono ben calati nei loro ruoli, rischiando non poco (a loro dire) nelle riprese subacquee. Di fronte a varie difficoltà che appaiono insormontabili e sono statesotto lo sguardo del mondo intero, lo straziante e impegnativo salvataggio è motivo di commozione generale, proprio come la sottolineatura dell’importanza dei valori del coraggio, della solidarietà, della tenacia e della grandiosità dello spirito umano, quando sa, deve e vuole essere tale...
E' una pellicola godibile e piacevole che offre emozioni e interessanti spunti di riflessione; un’opera di qualità che vale la pena di essere vista e di cui se ne consiglia la visione.
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gustibus
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mercoledì 10 agosto 2022
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il ritorno del grande cinema americano
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Ci voleva un grande regista da Oscar(Ron Howard)...attori bravissimi come Mortensen,Farrell,Edgerton e tutte le performance di attori del luogo per trasformare questo ottimo Docufilm "Tredici Vite"in un splendido racconto vecchia maniera che ha colpito chi vi scrive e anche voi di MYmovies..Quasi 150minuti di una vicenda accaduta nel 2018 a 13 ragazzi thailandesi intrappolati in un grotta a causa di pioggie monsoniche.Hanno partecipato volontari esperti di 17paesi del mondo.Ce'il lieto fine,ma il film e'talmente diretto bene,montaggio magistrale che nella parte finale e'impossibile non commuoversi.La magia che da documentario diventa cinema che non annoia,ogni minuto che passa ti avvince nella visione della salvezza dei ragazzi.
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Ci voleva un grande regista da Oscar(Ron Howard)...attori bravissimi come Mortensen,Farrell,Edgerton e tutte le performance di attori del luogo per trasformare questo ottimo Docufilm "Tredici Vite"in un splendido racconto vecchia maniera che ha colpito chi vi scrive e anche voi di MYmovies..Quasi 150minuti di una vicenda accaduta nel 2018 a 13 ragazzi thailandesi intrappolati in un grotta a causa di pioggie monsoniche.Hanno partecipato volontari esperti di 17paesi del mondo.Ce'il lieto fine,ma il film e'talmente diretto bene,montaggio magistrale che nella parte finale e'impossibile non commuoversi.La magia che da documentario diventa cinema che non annoia,ogni minuto che passa ti avvince nella visione della salvezza dei ragazzi.A be'non e'stato per nulla semplice l'impresa.Questo dice che ce'ancora tanta speranza di gente che vuole aiutare.Un ottimo messaggio.Assolutamente da vedere..per ora su Prime,spero poi anche nella multisala.
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luca scialo
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mercoledì 10 agosto 2022
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tredici vite, una storia di eroi ‘umani’
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Il film narra una vicenda realmente accaduta: il salvataggio disperato di una squadra di calcio e il loro allenatore rimasti intrappolati nella grotta thailandese di Tham Luang, complice i monsoni arrivati in anticipo. La loro vicenda, così drammatica, distrarrà il mondo intero dai Mondiali di calcio in pieno svolgimento in Russia. Ron Howard è un regista di talento, che vede nella commedia sentimentale “Splash – Una sira a Manhattan” il film della consacrazione. Ed è proprio all’acqua che torna, questa volta per raccontarci un fatto di cronaca realmente accaduto. Il suo cinema è apprezzabile perché senza fronzoli, romanzati e spettacolarizzati il minimo indispensabile. Il film è concreto, limitandosi a raccontare i fatti realmente accaduti, ma anche emozionante ed avvincente.
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Il film narra una vicenda realmente accaduta: il salvataggio disperato di una squadra di calcio e il loro allenatore rimasti intrappolati nella grotta thailandese di Tham Luang, complice i monsoni arrivati in anticipo. La loro vicenda, così drammatica, distrarrà il mondo intero dai Mondiali di calcio in pieno svolgimento in Russia. Ron Howard è un regista di talento, che vede nella commedia sentimentale “Splash – Una sira a Manhattan” il film della consacrazione. Ed è proprio all’acqua che torna, questa volta per raccontarci un fatto di cronaca realmente accaduto. Il suo cinema è apprezzabile perché senza fronzoli, romanzati e spettacolarizzati il minimo indispensabile. Il film è concreto, limitandosi a raccontare i fatti realmente accaduti, ma anche emozionante ed avvincente. Esalta l’umanità e la forza che trae dalla collaborazione. In un’epoca che ci vuole egoisti ed individualisti. Importante però anche la scrittura di William Nicholson, sceneggiatore tra gli altri de Il gladiatore. Forse non scelto a caso, visto che, come riporta MyMovies, aveva scritto con altrettanta concretezza il film sulla storia della spedizione sull’Everest mostrata dal film diretto da Baltasar Kormákur del 2015. Ottimo anche il cast, dove spiccano, come sovente accade quando sono chiamati in causa, Colin Farrell e Viggo Mortensen.
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