Occhi blu |
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Un film di Michela Cescon.
Con Valeria Golino, Jean-Hugues Anglade, Ivano De Matteo, Matteo Olivetti.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 86 min.
- Italia 2021.
- I Wonder Pictures
uscita giovedì 8 luglio 2021.
MYMONETRO
Occhi blu
valutazione media:
2,93
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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IN MOTO PERPETUOdi MAURIDALFeedback: 16436 | altri commenti e recensioni di MAURIDAL |
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martedì 13 luglio 2021 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
OCCHI BLU un film di Michela Cescon Quando una attrice affermata come la Cescon, decide di passare alla regia e alla sceneggiatura di un film, deve necessariamente avere forti motivazioni di varia natura , necessità narrativa, esigenze creative, impulsi artistici , e chissà cos’altro. Ecco che qui in questo film , un vero e proprio motivo alla fine, di comunicare un tema narrativo, non sembra esserci. Uno spettatore a cinema ben disposto a tutto , almeno vorrebbe una comunicazione anche emotiva di una storia congrua ai personaggi. Trovo da spettatore , in Occhi blu , una vicenda lontana , irreale forse astratta con salti e sussulti , molto poco a cui appigliarsi per seguire le immagini. La regista dunque si è data un compito algebrico difficile da eseguire , rendere poco più che un canovaccio, una storia per un film completo, di personaggi e ambientazione. Soluzione più che facile: personaggio principale , una misteriosa occhi blu, che scappa sempre , in motocicletta , interpretata ,da una Valeria Golino in piena forma espressiva , poi , un personaggio comprimario che regge bene il suo ruolo, il non attore Ivano Di Matteo ,come un commissario di polizia italiana, intontito q. b. infine , ma non ultimo una figura che renda il genere noir policier, alla francese. L’attore Jean-Hugues Anglade , come un vecchio commissario di polizia, parigino che in pensione collabora con il vecchio amico e collega italiano alla questura di Roma .Già tutto questo farebbe alzare dalla poltroncina il bravo spettatore, ma un altro più critico e curioso , aspetta lo svolgimento del compito. Dunque un film basato sugli attori soltanto, poiché la storia narrata non regge. Valeria, Golino , di nome e di fatto la protagonista, è il perno del film con i suoi occhi blu guida queste grosse moto roboanti e assordanti di marca giapponese , per tutto il film , facendo rapine armata a chissà chi nascosta sotto un enorme casco. Rapine che porta termine da sola, , perché subito dopo deve impazzare a tutta velocità sulla moto per le strade di Roma , città scelta per ambientare il film. Si capisce che la regista abbia voluto ironizzare sulla altissima velocità di Valeria in moto a Roma in peno centro di giorno, ma che la polizia non riesca ad acciuffare questa rapinatrice è veramente singolare. Ad ogni modo , Pur non afferrando appieno il senso di tutto questo , la storia , si complica con il cosiddetto il francese ovvero il commissario parigino , che oltre ad aiutare il collega romano a Roma, deve portare termine un vecchio conto in sospeso in italia, trovare e vendicare chi ha ucciso, la giovane figlia che uscendo in bicicletta fu investita guarda caso ,da un motociclista. Ora ripeto , niente di più facile , poteva chiudersi così , Valeria rapinatrice in una folle corsa in moto investì e uccise la figlia del francese. Ma no, i tempi sono diversi . Intanto il vecchio policèr ormai tornato per aiutare il collega romano,riesce a trovare l’imprendibile Valeria, che scompare sempre in moto. Con i suoi vecchi metodi dunque riesce rintracciare Valeria, addirittura le parla, ne capisce la psicologia, non è una assassina , è una donna in fuga , rapina per sfida i soldi non sa che farsene. Li tiene solo nascosti. A questo punto anche lo spettatore critico e curioso si arrende . Così non seguendo più la storia si lascia andare alle immagini, e soprattutto alla buona colonna sonora , che moto a parte ci lascia ascoltare la tromba Jazz diPaolo Fresu .Le immagini sono a tratti davvero affascinanti , con citazioni del cinema d’autore da Antonioni a Godard , al noir francese, insomma , la regista ha portato a termine il compito: il film dunque finisce con un accordo di scambio di favori tra policièr e commissario che ha individuato nell’assistente complice meccanico di Valeria il vero motociclista assassino, dunque scambiandolo con la cattura di Valeria . Ma anche nel finale sfugge Valeria , che dopo vari inseguimenti butta la moto nel Tevere e lei si fa una bella visita dall’oculista ai suoi occhi blu. Questa trama malamente descritta , non corrisponde appieno alla visione del film che è tutt’altra cosa visto che le suggestioni, il silenzio dei dialoghi le luci ,la fotografia, i rumori, il suono , la bravura della Golino , ne fanno un film anomalo, un film che sfugge , ma non in moto .(mauridal)
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